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Area Interna sud-ovest Orvietano, le aziende arrancano per aggiornamento tecnologico e investimenti

E’ stato pubblicato il terzo Bollettino dell’Osservatorio economico permanente dell’Area Interna Sud-Ovest Orvietano curato da Cittadinanza Territorio Sviluppo. 

area interna 2023 maggio (Clicca qui per leggere l’intero bollettino)

I dati presi in esame riguardano le prime 20 società di capitali dell’intera area per fornire un quadro completo della reale situazione economica, prendendo come punto di riferimento i bilanci relativi al 2021.  Per rendere più omogeneo il campione sono state “escluse” per Mol eccedente la Ceprini Costruzioni, Famiglia Cotarella e Campelli portando il cosiddetto campione “ristretto” a 17 società totali.  Nel nuovo panel, come sottolinea il responsabile dell’Osservatorio Matteo Tonelli, “il comune di Orvieto vede perdere una unità tra le presenze nel campione che per il 2021 è composto da 11 aziende orvietane e 9 con sede in altri comuni a fronte di rispettivamente 12 e 8 nel campione del 2020. Si rammenta che il rapporto nel campione del 2019 era di 13 a 7 e questo ci restituisce un primo dato sull’evoluzione del campione, dal quale emerge una dinamica centrifuga per quanto riguarda le maggiori Imprese rispetto al Comune capofila dell’Area Interna. Le 20 imprese del campione largo hanno sviluppato nell’esercizio 2021 un volume di ricavi pari a 295 milioni, contro i 261 milioni di euro dell’esercizio precedente (13%), erogando retribuzioni lorde per complessivi 39 milioni (41 milioni il dato precedente, pari a una flessione di circa il 5%). Riguardo agli addetti complessivamente impiegati alla data del 31 dicembre 2022 risulta un complessivo di 15.387 unità; in media, nel 2022, il numero di addetti occupati dalle prime 20 imprese è risultato pari a 1.030 contro 1.192 del 2020 (-13,59%)”.

Dai bilanci si evince una generale stasi dei principali dati economici a partire dal numero degli addetti che calano nel 2022 a 1092 dopo una fiammata nell’anno precedente, probabilmente dovuta alla ripartenza post-lockdown. Per Antonio Rossetti, presidente del comitato scientifico di CTS,  “la contenuta redditività ha due effetti immediati sulla dinamica del sistema: in primo luogo la gestione non genera una liquidità sufficiente ad autofinanziare gli investimenti, in secondo luogo l’impatto sul merito di credito riduce la possibilità di un affidamento esterno e/o grava sullo spread caricato dal sistema creditizio per la maggiore alea sopportata. La conclusione è nella direzione di un rallentamento del processo di aggiornamento tecnologico che a sua volta perpetua una situazione di contenuta redditività e di ristagno”.