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I carabinieri di Orvieto arrestano giovane per truffa aggravata ai danni di un’anziana col trucco del “finto incidente al figlio”

Nella giornata di venerdì 28 aprile un 18enne di origine campana ha messo in atto una truffa ai danni di un’anziana di Orvieto con il metodo ormai classico del “finto incidente”.  La vittima è stata derubata di 3400 euro e gioielli di famiglia ma alla fine grazie all’intervento dei Carabinieri è stato evitato il peggio.

La signora è stata contattata tramite telefono da un sedicente avvocato comunicando l’incidente avvenuto al figlio causando il ferimento di alcune persone.  Immediata la richiesta di denaro per poter “risarcire” le persone coinvolte nel sinistro.  Poco dopo la vittima ha ricevuto una seconda telefonata, questa volta di un “capitano dei carabinieri” che ha confermato la necessità del pagamento di 5 mila euro per “tirare fuori dai guai” il figlio della signora.  E infatti poco dopo si è presentato un giovane alla porta della vittima della truffa che ha consegnato oltre 3400 euro e alcuni gioielli di famiglia. 

Insomma tutto è sembrato filare liscio per il 18enne, ma all’esterno dell’abitazione si erano intanto appostati i carabinieri del reparto operativo di Orvieto che è stato tratto in arresto per truffa aggravata.  I militari in borghese erano già in zona proprio per contrastare truffe ai danni di anziani sempre più frequenti nell’orvietano.  Secondo notizie, non confermate ufficialmente, il giovane è stato trasferito a Terni in attesa delle decisioni del giudice.




Alessio Tempesta chiede un nuovo congedo dal consiglio in polemica con la maggioranza

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Alessio Tempesta decide di chiamarsi fuori dalla mischia e richiede un nuovo congedo dal consiglio comunale. tempesta ha spiegato che l’assenza dal piano dei lavori triennali del “canile” per un costo di circa 270 mila euro è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

“Io sono stato eletto grazie a 90 persone che hanno scritto il mio nome – sottolinea con voce a tratti tesa dalla commozione – e con loro mi dovrò confrontare. Sono meno dell’1% del totale dei voti della lista del sindaco, così come i 263 mila euro corrispondono a meno dell’1% dell’intero bilancio del Comune. Solo 263 mila euro mentre ho sentito parlare di cifre diverse fino al milione di euro”. Tempesta chiude il suo intervento salutando i consiglieri e abbandonando l0’aula dove “non c’è mai stato il dialogo”, ha sottolineato con forza.




“Il Dialogo come metodo di cura”, incontro il 28 aprile a Lo Scalo Community Hub grazie ad ApertaMente

Venerdì 28 aprile a Lo Scalo Community Hub di Orvieto Scalo alle 18 l’associazione ApertaMente orvieto presenta il secondo incontro per “La Bottega del Dialogo”. L’argomento è di grande rilievo, soprattutto in un momento storico-sociale come l’attuale che nella sanità si discute di esami, visite, operazioni e mai del rapporto medico-paziente.

In particolare si punta sul “dialogo” come metodo di cura del paziente, un punto nodale perché anche parlare, conoscere, approfondire è strumento di cura fondamentale. A discutere del delicato e attuale tema saranno Claudia Barnabei, medico palliativista; Massimo Rosmini, medio chirurgo e Angelo Strabioli, psicoterapeuta che saranno moderati da Massimo Marchino




Al Muvis di Castiglione in Teverina il 1° maggio la presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”

Nella sala conferenze del Muvis, in piazza del Poggetto, a Castiglione in Teverina, il 1° maggio, alle 17, la prima presentazione nella Tuscia del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”, che vede, tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni. All’incontro interverrà il sindaco Leonardo Zannini. “Emozionati e orgogliosi allo stesso tempo per questa avventura editoriale – affermano Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni -. Abbiamo presentato in anteprima il libro al Vinitaly, riscuotendo molto successo. Nelle prossime settimane il volume sarà promosso in altri incontri nelle librerie e nelle enoteche della Tuscia”.

In vendita dal 28 aprile, “Sciampagna. Lo spumante classico italiano” affronta in modo esaustivo il mondo dello spumante classico italiano. Partendo dalla sua storia e dai luoghi enografici originari, gli autori affrontano con minuzia la descrizione delle principali zone spumantistiche italiane. Le tappe del percorso conducono poi i lettori alla scoperta del processo di spumantizzazione sino ad arrivare all’indagine degli aspetti sensoriali e della degustazione di questo vino affascinante. Il viaggio prosegue verso la ricerca dei principi tecnici dell’abbinamento tra cibo e vino fino ad approdare ad esempi pratici con preparazioni di alta cucina, per concludersi con lo spumante come vino seducente, di cui anche l’arte ne ha subito il fascino, con esempi di pittura, letteratura e musica.




Da giugno cambiano le tariffe in Piazza d’Armi, 1 euro al giorno solo per residenti a Orvieto e chi lavora nel centro, tutti gli altri pagano

In Piazza d’Armi cambiano le tariffe per l’accesso dei bus turistici e parcheggi a 1 euro solo per residenti nel Comune di Orvieto e lavoratori delle attività del centro storico. Entreranno in vigore a partire dal 1 giugno 2023 i provvedimenti approvati dalla giunta municipale con la revisione delle tariffe dei parcheggi nel Comune di Orvieto.
Nello specifico le modifiche riguardano in particolare il parcheggio di Piazza d’Armi all’ex caserma Piave dove insistono 13 stalli riservati ai bus turistici di cui 10 per la sosta giornaliera e 3 per la discesa e la risalita dei passeggeri. La tariffa giornaliera viene fissata a 45 euro e uniformata a quella attualmente in vigore a Piazza della Pace a Orvieto scalo. La sosta sarà riservata agli autobus provvisti di voucher di prenotazione presso ristoranti o strutture ricettive preventivamente accreditate o accompagnati da guide turistiche abilitate. Gli autobus senza voucher, una volta effettuata la discesa dei passeggeri, potranno effettuare la sosta intermedia presso Piazza della Pace senza ulteriori costi aggiuntivi. La tariffa di 45 euro sarà valida anche per i bus senza voucher che effettueranno il carico/scarico dei passeggeri presso la corsia laterale del parcheggio di Campo della Fiera. Sia per la sosta che per la discesa/risalita dei passeggeri la prenotazione e il pagamento dovranno essere effettuati tramite la piattaforma MyCicero/MooneyGo. Per tutte le prenotazioni già effettuate e regolarmente registrate saranno valide le tariffe attualmente in vigore.
Per quanto riguarda invece il parcheggio delle autovetture in Piazza d’Armi la tariffa di sosta giornaliera a 1 euro sarà riservata esclusivamente ai residenti nel Comune di Orvieto e a coloro che svolgono l’attività lavorativa nel centro storico. In entrambe i casi sarà obbligatorio inserire la targa del veicolo nei parchimetri che saranno adeguati per tale sistema. Per ottenere l’agevolazione tariffaria i lavoratori delle attività del centro storico dovranno inviare un’autocertificazione nella quale si attesti la titolarità del veicolo utilizzato, il numero di targa, il tipo di attività svolta, il nominativo del datore di lavoro e il periodo di lavoro. La polizia locale effettuerà controlli a campione per verificarne la regolarità. Per tutti gli altri la tariffa di sosta oraria viene adeguata a quelle dei parcheggi delle altre zone della città: 1 euro per la prima ora e 1,60 euro dalla seconda ora. In Piazza d’Armi sono 110 gli stalli a pagamento, 86 gli stalli riservati ai residenti del centro storico e 7 con la sosta regolamentata da disco orario a 2 ore. 
Si tratta di provvedimenti che da una parte confermano il regime estremamente vantaggioso del parcheggio di Piazza d’Armi per i residenti e i lavoratori delle attività del centro storico e dall’altra vanno a uniformare le tariffe dei bus turistici a quelle già praticate nelle altre aree di attestamento della città”, spiega l’assessore alla Mobilità, Gianluca Luciani che insieme al sindaco Roberta Tardani e la comandante della Polizia locale, tenente colonnello Alessandra Pirro, ha illustrato le modifiche che saranno introdotte alle associazioni di categoria del commercio e del turismo e ai rappresentanti delle guide turistiche.




Benano, i residenti chiedono che fine ha fatto il recupero della ex scuola elementare?

I residenti di Benano, frazione del Comune di Orvieto, tornano a chiedere conto all’Amministrazione Comunale dei lavori di consolidamento e recupero della ex scuola elementare. “Avevamo avuto rassicurazioni che ci avrebbero informato sul recupero dei finanziamenti per l’intervento, ma ad oggi tutto tace. Noi non abbiamo un luogo dove poterci riunire in paese, dove poter organizzare una festa, un incontro pubblico. Ancor più grave, in caso di emergenza, non abbiamo uno spazio pubblico da utilizzare. Da tempo siamo in attesa di un chiarimento sull’individuazione dei finanziamenti per il recupero dell’edificio e di eventuali progetti al riguardo. Inoltre, sebbene l’area intorno alla ex scuola sia stata transennata, la struttura è vicino ad altre abitazioni ed alla strada, quindi riteniamo sia importante si calendarizzi un intervento al più presto”.

“Non è una polemica la nostra, semplicemente una richiesta di informazioni, perché vediamo che molti lavori vengono portati avanti ad Orvieto ed in altre frazioni e noi non riusciamo nemmeno a sapere come, quando e se si procederà con il recupero e consolidamento dell’edificio”, dicono ancora. L’altra questione che coinvolgeva la frazione, quella della fornitura del gas per cucina e riscaldamento, è stata risolta. “Vogliamo ringraziare per questo l’Amministrazione Comunale – dicono i residenti – in particolar modo l’assessore ai Lavori Pubblici Pier Giorgio Pizzo, per aver garantito, in tempi rapidi, un nuovo fornitore a Benano, che rischiava di restare senza gas. Ora chiediamo che lo stesso interesse venga riservato alla ex scuola elementare, per noi un nodo importante per la vita sociale e culturale e per la sicurezza della frazione”.




Piano straordinario per smaltire le liste d’attesa entro luglio nella sanità, esami anche di sera e nei festivi

La Giunta regionale ha deliberato il ” Piano operativo straordinario di recupero delle liste d’attesa”, volto all’abbattimento delle prestazioni sospese e al loro futuro contenimento. Gestire le liste di attesa rappresenta una sfida per tutti i Servizi Sanitari Regionali, ed attese significative sono presenti in Umbria da anni, tanto che in passato sono stati adottati molteplici provvedimenti tesi a contenere proprio i tempi di attesa. Lo stato di emergenza Covid, che ha colpito la Nazione ad inizio 2020, ha certamente acuito il problema. Le crisi epidemiche che si sono susseguite, infatti, hanno portato ad adottare misure volte al contenimento della diffusione virale tra cui la sospensione di tutte le attività programmabili, la garanzia delle attività indicate come non procrastinabili e la adozione di procedimenti di sicurezza che hanno visto come risultati l’aumento dei tempi delle singole prestazioni.A fine aprile 2022, terminata l’emergenza, le prestazioni in sospeso erano circa 76mila mentre oggi risultano circa 74mila.

Occorre, quindi, abbattere lo stock di prestazioni accumulate, gestendo nel contempo le nuove richieste della cittadinanza. La delibera approvata, pertanto, ha il duplice scopo da un lato di smaltire entro il prossimo 31 luglio le prestazioni in sospeso e dall’altro di mettere in campo una serie di azioni per evitare futuri percorsi di tutela ed assicurare di conseguenza prestazioni rapide sulle nuove richieste. Nello specifico, per il primo obiettivo la Regione mette a disposizione il finanziamento aggiuntivo per l’Umbria, che ammonta a circa 5,3 milioni di euro ai quali si sommano altri 1,6 milioni già presenti nei bilanci delle Aziende ospedaliere e sanitarie, proprio al fine di smaltire le 74mila prestazioni. Le Aziende andranno, infatti, a trasmettere alla Direzione regionale una tabella contenente le prestazioni in questione al fine di pianificare il loro smaltimento entro il 31 luglio 2023, anche attraverso l’eventuale coinvolgimento di strutture convenzionate.

Il secondo obiettivo ha come scopo quello di non far creare nuovi percorsi di tutela o al massimo di effettuare le prestazioni entro una o due settimane dal momento della richiesta del paziente. Il tutto attraverso una serie di attività che, in sintesi, prevedono: offrire un’offerta ampliata basandosi sul numero delle prestazioni che oggi vanno ad alimentare i percorsi di tutela, salvando, quando possibile, il principio di prossimità rispetto alla residenza del richiedente; prevedere l’utilizzo dei macchinari per gli esami per minimo 12 ore al giorno nei giorni feriali (8-20) e con programmazione anche di apertura serale (almeno una alla settimana) e nei giorni festivi (almeno 2 domeniche al mese); attivare l’overbooking che, con l’offerta ampliata in maniera corretta, diviene residuale e permette il recupero tempestivo delle prestazioni; attivare la presa in carico da parte degli specialisti così da prescrivere le prestazioni di approfondimenti/completamento diagnostico senza che il paziente sia rinviato al medico curante; monitorare costantemente l’offerta dei primi accessi e dei secondi accessi (esami successivi) per riallineare l’offerta al recupero dei posti disponibili; revisione dell’ambito di riferimento per gli over 65 e i pazienti fragili che sarà attivato a livello distrettuale e non più regionale.

  Inoltre, attraverso ulteriori attività specifiche sia da parte degli specialisti che della governance, ci si prefissa di aumentare l’appropriatezza delle prescrizioni. Parallelamente alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, nella delibera, si indica come ottimizzare anche il governo delle liste di attesa chirurgiche attraverso strategie simili a quelle indicate per le prestazioni ambulatoriali e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle sale operatorie.




Il 25 aprile è la festa degli italiani

È un 25 Aprile molto particolare quello che ci apprestiamo a vivere. E’ il primo 25 Aprile della storia repubblicana con un governo di destra (e non di centrodestra come invece già accaduto) al potere ed è questo un elemento che lo rende unico nel suo genere. I segnali che arrivano in queste ore che precedono la festa di noi italiani, liberati dal nazismo e dal fascismo, grazie alle forze alleate ed ai partigiani, non sono sicuramente edificanti ed incoraggianti.
Da parte della presidente del consiglio Giorgia Meloni è sincera la richiesta di una vera pacificazione nazionale, ma perché questa avvenga dovrebbe tenere a freno le dichiarazioni dei suoi ministri e dei suoi colleghi di partito. In questi mesi di governo siamo passati dai festeggiamenti e dalle celebrazioni  per la nascita del Movimento Sociale Italiano nel 1946, erede anche nel nome di quella Repubblica Sociale Italiana alleati dei nazisti, alle polemiche su via Rasella, dove a venire uccisi, secondo il presidente del Senato La Russa, furono soltanto dei semi- pensionati di una banda musicale, con goffa rettifica dello stesso nelle ore successive e con la premier costretta a definire l’uscita una “sgrammaticatura istituzionale”. Sgrammaticatura però nella quale è ricaduto il ministro Lollobrigida con la sua “sostituzione etnica” riguardo la questione migranti e con l’ultima perla di nuovo del presidente del Senato che pensa bene di festeggiare a Praga la festa degli italiani, rendendo omaggio ad una vittima del comunismo, Jan Palach, ed allo stesso tempo di “indorare la pillola” recandosi nel campo di sterminio nazista di Theresienstadt, in una sorta di comunanza tra i due temi che scontenta tutti ed invocando un “pareggio” che non fa onore alla sua carica e alla Storia.
Agli italiani democratici non serve poi sapere se nella costituzione sia citato o meno il termine “antifascismo”, perché l’antifascismo è un valore fondativo ed indispensabile per la vita di chi ha a cuore la libertà di ogni individuo.
Nel campo avverso, quello della sinistra, rimane ancora il vizio di forma di considerare il 25 Aprile non la festa della libertà per gli italiani ma una data in cui includere altre cause e altre bandiere, se non quelle dei paesi alleati e della Brigata Ebraica che liberarono assieme ai partigiani democratici  comunisti, laici, ebrei, cattolici, l’Italia dall’invasore nazista e dai suoi accoliti fascisti. Allo stesso tempo qualcuno, nel loro campo politico, dovrebbe ricordare ad esponenti del PD come il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che i partigiani sono stati profondamente patrioti e che avere il “senso della patria” non è un valore negativo. Il termine “patriota” non può e non deve essere un appellativo ritenuto di esclusiva proprietà delle destre e tantomeno non deve avere una accezione criticabile. Tutto questo crea motivi di grande confusione attorno ad un giorno che dovrebbe rimanere sacro per tutte le generazioni.
La relativizzazione di una data simbolica ed importante come quella del giorno della Liberazione rischia di diventare una babele, dove si perde il significato profondo della giornata. Un segnale positivo arriva dalle dichiarazioni del presidente della Camera Lorenzo Fontana il quale dice che 25 Aprile e Resistenza sono patrimonio nazionale di tutti. Non può esserci pacificazione senza che finalmente non vengano fatti definitivamente i conti con la storia nazionale e con le responsabilità del fascismo, bieco alleato del nazismo e la speranza è che sia proprio il governo di destra, con una presa di coscienza netta, consapevole ed inequivocabile, a chiudere questo triste capitolo della Storia.
Ma per far sì che ciò avvenga basta con le sgrammaticature, basta con le uscite folkloristiche e fuori dal tempo, basta con il mettere sullo stesso piano fascismo e comunismo in una gara sterile, equivoca ed inutile che non porta a nessuna soluzione e soprattutto consente di poter dire, a chi è fieramente democratico, che “non tutti gli antifascisti erano democratici ma sicuramente tutti i democratici erano antifascisti” come ricordato giustamente dal collega Antonio Polito in un editoriale di sabato scorso.




Tenuta a battesimo a Orvieto il 22 aprile l’Alleanza Civica dell’Italia Centrale

Come annunciato, sabato 22 aprile è stata formalmente costituita in Orvieto l’Alleanza Civica dell’Italia Centrale. Nasce dalla convergenza del civismo delle quattro regioni (Lazio, Marche, Toscana e Umbria) appartenenti all’area centrale del Paese, che è sempre esistita come citazione geografica ma non come soggetto e fattore di dibattito programmatico e politico.

Ora questo soggetto esiste. Ha infatti un suo statuto, la sua governance e i relativi organi: un Comitato direttivo formato da 4 rappresentanti per ciascuna regione, un Presidente (Franco Raimondo Barbabella) affiancato da un Ufficio di presidenza (oltre al presidente, tre vicepresidenti: Giuseppe Bea per il Lazio e Marco Donati per la Toscana, a cui si aggiungerà il terzo per le Marche), un Segretario generale (Giampaolo Sodano), un Tesoriere (Umberto Bonetti).

Un atto questo preceduto da un convegno (ne sarà presto disponibile la registrazione) in cui, con interventi di grande spessore culturale e autentica passione riformatrice, è stato messo a fuoco non solo il groviglio di problemi che assillano le comunità di questa vasta e complessa area ma anche il potenziale di sviluppo che essa riveste per sé e per il Paese in un quadro di modernizzazione necessaria e possibile. Il civismo dell’Italia centrale si organizza come soggetto politico autonomo per farsene carico.

E si unisce così a quello del Nord e del Sud, presenti con i loro massimi esponenti, in un impegnativo e nel contempo esaltante disegno riformatore del Paese, che verrà affidato come compito precipuo alla prossima costituenda Federazione Civica Nazionale.




Camion sbanda sulla variante, traffico in tilt nell’intera area di Orvieto Scalo

Mattinata da incubo il 24 per tutta l’area di Orvieto Scalo. Verso le 7,30 l’autista di un mezzo pesante proveniente da Via Angelo Costanzi ha imboccato la variante e per cause in corso ancora di acceertamento ha perso il controllo del camion che è andato a sbattere contro il muro della variante per poi rimbalzare verso il guard-rail che ha tenuto, evitando conseguenze peggiori per l’autista. La cabina si è poi girata su se stessa andando a incastrarsi sotto il rimorchio.

E’ intervenuto un cittadino per prestare i primi soccorsi all’autista e poco dopo è giunto sul posto il personale della polizia locale per iniziare i rilievi dell’incidente e gestire la viabilità impazzita. Turisti e lavoratori hanno bloccato tutta l’area creando una lunghissima fila sia da Orvieto che dall’autostrada. Sul posto è arrivata anche un’ambulanza che ha trasportato l’uomo all’ospedale per i controlli e una squadra dei vigili del fuoco per i controlli. Le pattuglie della Polizia hanno gestito a loro volta la viabilità in collaborazione con la polizia locale. Molti turisti hanno lasciato la loro auto al parcheggio di piazza della Pace per poi salire a Orvieto utilizzando la funicolare.

Sulle cause dell’incidente che ha coinvolto, per fortuna senza conseguenze gravi, il giovane autista di una ditta locale, sono in corso gli accertamenti ma si tende a escludere la velocità elevata come motivo principale. Il mezzo era scarico e molto probabilmente, complice anche il fondo bagnato, una volta azionato il freno il rimorchio ha accentuato la sbandata rendendo ingovernabile il mezzo da parte dell’autista. tanto spavento ma senza gravi conseguenze se non per il traffico che è tornato alla normalità solo poco dopo le 11 dopo che sono stati completati i rilievi e che il mezzo è stato spostato in un’officina.