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I Vigili del Fuoco in soccorso di un 60enne che rischiava di affogare nel Lago di Corbara

Vigili del distaccamento di Orvieto sono intervenuti sul lago di Corbara per il soccorso ad una persona che rischiava di affogare. La persona, un uomo sessantenne, ha tentato il suicidio gettandosi dal ponte posto sulla SS 448 cadendo nelle acque del lago. Mentre la squadra giunta sul posto ha provveduto a calare in acqua un gommone, un collega è sceso fino alla riva e seguendo un sentiero è giunto nei pressi dell’acqua quindi si è tuffato riuscendo ad afferrare il malcapitato e a trascinarlo a riva dove è stato affidato alle cure dei sanitari. Sul posto il Drago dei vvff che ha verricellato l’infortunato per il trasferimento in ospedale.




Francia, ingiustizia è fatta!

La decisione della magistratura francese, arrivata con la  sentenza della Cassazione che nega definitivamente l’estradizione in Italia degli ex brigatisti rossi accusati di efferati omicidi, lascia attoniti e sbigottiti soprattutto pensando al dolore dei parenti delle vittime di quegli Anni di Piombo che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro paese.
La piaga del terrorismo, tanto rosso quanto nero, negli anni 70 ed 80 in Italia è stata causa di drammi familiari e cicatrici indelebili nel corpo e nell’anima di chi ha subito lutti, di chi ha perso un marito o non ha avuto la possibilità di crescere con un papà in nome di una “lotta armata“ senza senso e che non è approdata a nulla se non seminare morti e tragedie.
Non può valere, se non riferendosi alla storia di quel Paese, la spiegazione data dall’organo di cassazione francese riguardo un iter, avviato dal governo italiano il 20 gennaio 2020 e a questo punto definitivamente arrivato a conclusione in maniera così amara per i familiari delle vittime.
Nella sentenza si dice che i rifugiati in Francia si sono costruiti da anni una “situazione familiare stabile e l’estradizione avrebbe provocato un danno alla loro vita privata e familiare”, non tenendo minimamente in considerazione chi invece questa vita privata e familiare l’ha vista distrutta da questi assassini. È questa la “dottrina Mitterrand” enunciata dal presidente francese nel 1985 riguardo le politiche al diritto di asilo concesso in Francia a chi si era macchiato di “ atti di natura violenta ma di ispirazione politica“ contro qualunque Stato purché non diretti contro quello francese ed in questo caso adottata dalla magistratura transalpina integralmente.
Adottata forse perché impossibilitata a non metterla in pratica, nel rispetto di una concezione storica, filosofica di stampo ultra liberista se pur negata da comportamenti discutibili antidemocratici all’epoca del periodo coloniale.
La stessa motivazione data sulla distanza temporale non ragionevole fra quei crimini e la procedura in corso è decisamente labile e non può’ bastare la teoria della convenzione europea sui diritti dell’uomo riguardo il rispetto delle nuove vite che si deve agli arrestati in quanto ormai con famiglie e figli francesi a giustificare una tale decisione.
Non si può non essere solidali con le famiglie vittime del terrorismo soprattutto pensando a quanta sofferenza ci sia per loro nel constatare che da parte dei terroristi in questi anni non c’è mai stata una parola di ravvedimento o di pentimento e la reazione a questa sentenza, avvenuta con dichiarazioni di giubilo da parte di chi ha fatto parte delle organizzazioni del terrore, non fa che aumentare il malessere per questa decisione della giustizia francese.
Non si tratta di sete di vendetta ma semplicemente di rendere giustizia a chi è stato assassinato.




Una targa dedicata a Paolo e Stefano Billarelli verrà inaugurata il 30 marzo al Market Solidale

Giovedì 30 marzo, alle 11, presso gli spazi del Market Solidale di Orvieto Scalo, in Strada dell’Arcone 3, sarà scoperta una targa dedicata a Paolo e Stefano Billarelli. “Una piccola cerimonia – sottolinea la presidente dell’Associazione Senza Monete, Lorena Cupello – per ricordare la generosità di due fratelli, purtroppo prematuramente scomparsi, grazie alla quale l’Associazione Senza Monete e la città tutta possono disporre di uno spazio di solidarietà e di inclusione”.




“Amici della Terra” lancia un appello ai sindaci di Orvieto e Castel Giorgio

Una lettera a firma dell’ingegnere ambientale Monica Tommasi (nella foto), presidente dell’Associazione “Amici della Terra Italia”, arriva in queste ore sulla scrivania dei sindaci di Orvieto e Castel Giorgio. Si chiede un loro rapido ed efficace interessamento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per scongiurare l’avallo del progetto “Phobos”, che prevede l’impianto di sette gigantesche pale eoliche e la costruzione di un’impattante stazione elettrica nel territorio di Castel Giorgio.

Dati i pareri discordi del Ministero della Cultura, che boccia il progetto, e quello del Ministero dell’Ambiente, che lo approva, l’ultima parola dovrà infatti arrivare da Palazzo Chigi. “Parere favorevole è stato peraltro espresso dalla stessa Regione Umbria, che non ha inspiegabilmente ritenuto di eccepire che questi impianti – sottolinea Monica Tommasi – ricadono nella cosiddetta fascia di rispetto che tutela i beni storico ambientali in base al D.L.13/2023.

Si sollecitano, dunque, i sindaci Roberta Tardani e Andrea Garbini a farsi senza indugio portavoce presso la Presidenza del Consiglio delle istanze di salvaguardia e valorizzazione dei territori che amministrano, scongiurando lo scempio, nella fattispecie, di aree inequivocabilmente non idonee in base alla normativa vigente alla realizzazione del progetto Phobos”. Alla lettera di Monica Tommasi, si unisce peraltro la protesta attiva dei comitati e dei cittadini che domenica 2 aprile alle 16 parteciperanno ad una manifestazione pubblica nei pressi del bivio della strada della Torraccia a Castel Giorgio.




La presentazione del dossier di Orvieto Capitale della Cultura 2025 a Roma

Il 28 marzo alle 9 di mattina, alla Sala del Refettorio di Palazzo Venezia a Roma, di fronte alla commissione nominata dal Ministero della Cultura, è stato illustrato il dossier di candidatura di Orvieto a Capitale italiana della Cultura 2025 dal titolo “Meta Meraviglia La cultura che sconfina”. La delegazione della città di Orvieto in audizione era composta dal sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani,  Cristina Da Milano e Maria Francesca Guida di ECCOM, la società di progettazione che ha assistito l’amministrazione nella redazione del progetto, alcuni dei membri del comitato scientifico, il giornalista e scrittore, Angelo Mellone, l’artista e docente, Cesare Pietroiusti, il regista, conduttore tv e direttore artistico del Teatro Mancinelli, Pino StrabioliCarla Lodi, responsabile dell’Ufficio Cultura, Vincenzo Carducci, dello staff di Comunicazione istituzionale, la presidente della Fondazione Centro  Studi “Città di Orvieto”, Liliana Grasso, e Sophia Angelozzi, rappresentante dell’Associazione “Io ci sono per”. Presente a Roma anche la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, e una rappresentanza delle istituzioni e delle associazioni cittadine che hanno collaborato al dossier di candidatura.
Il progetto che presentiamo – ha detto il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – è il frutto di un processo partecipato ampio, iniziato ormai 3 anni fa, che ha visto coinvolta l’intera città. E’ iniziato tutto dopo la fase di lockdown quando, abbiamo deciso di proporre un nuovo modello di sviluppo della città partendo dalle sue vocazioni culturali. Non poteva essere altrimenti. E’ in quel momento che abbiamo iniziato una analisi attenta dei punti di forza e di debolezza di una città e di un territorio che ha un alto valore culturale ma che aveva bisogno di essere interiorizzato, riattualizzato e governato per proiettare Orvieto in una dimensione che potesse superare lo stato di fatto che la storia gli ha consegnato. La verità – ha aggiunto – è che realtà come le nostre, così piene di storia e di bellezza, rischiano di dare per scontata l’eredita culturale che possiedono. Abbiamo avvertito il bisogno di aprire una nuova narrazione della città che potesse stimolare la creatività e nuove visioni in grado di immaginare un futuro per la nostra città e dare una nuova forza alla sua centralità da un punto di vista culturale, sociale, storico, geografico. Al suo essere luogo di connessioni e cerniera, luogo di transito ma anche di sosta. Grazie a questo lavoro di confronto con tutte le articolazioni sociali ed economiche della città si è sviluppata una nuova energia ed è accresciuto un fermento che abbiamo voluto convogliare in qualche cosa che potesse diventare un modello di sviluppo sostenibile e virtuoso che coinvolgesse soprattutto le nuove generazioni”.
C’era certamente una base solida da cui partire – ha proseguito – la storia della città. E Orvieto è stata sempre crocevia di storie, culture, linguaggi diversi. Orvieto era la sede del Fanum Voltumnae, il santuario federale delle città etrusche, è stata sede Papale e da qui è stata promulgata la festa cristiana del Corpus Domini. La città è stata fonte di ispirazione per tanti che l’hanno visitata: la bellezza degli affreschi del Duomo ha ispirato Michelangelo per la Cappella Sistina e stimolato le teorie sulla psicoanalisi di Freud. Il titolo di Capitale italiana della Cultura è quindi parte di un processo e rappresenta una opportunità da una parte per valorizzare e consolidare e mettere a sistema quello che già esiste e che attualmente è dominato dai principali attrattori culturali e dall’altra lo sviluppo di una nuova produzione culturale che sarà arricchita per creare nuove opportunità di scambio e collaborazione. Vogliamo che la cultura sia coinvolgente, che entri nella quotidianità e non sia solo destinata a momenti particolari. E vogliamo che diventi la leva di sviluppo del territorio e opportunità di futuro per i nostri giovani che oggi lasciano realtà come le nostre alla ricerca di altro. Probabilmente perché non ancora consapevoli che l’altro è qui, è potente e ricco di possibilità. Ed è in questa ottica di coinvolgimento di pubblici diversi e soprattutto dei giovani la necessità di rinnovare il racconto e la proposta culturale della città, guardando alla contemporaneità, alle nuove tecnologie e a sfide come quella del Metaverso, che noi guardiamo in una ottica di  miglioramento dell’accessibilità dei nostri attrattori culturali e sostenibilità nelle gestioni”.
La nostra – ha spiegato la prima cittadina – è una proposta che sappiamo di poter sostenere e gestire e che può diventare modello per le città creative fondate su questa nuova visione della cultura come opportunità per mettere a sistema il proprio potenziale e le proprie energie. Abbiamo voluto che ci accompagnassero in questo percorso nomi e volti dell’arte, della letteratura, del giornalismo, dell’enologia, dell’innovazione che hanno avuto rapporti e contatti con la città dal punto di vista personale o professionale e che ciascuno con le proprie competenze e professionalità potrà portare un grande valore aggiunto al progetto. Si tratta di persone che non sono estranee alla nostra città a testimoniare e rafforzare il concetto di Orvieto come crocevia di mondi, una realtà aperta e dinamica che sconfina tra ambiti culturali diversi. In questo viaggio Orvieto è meta, punto di arrivo, ma anche punto di partenza per andare oltre ogni oltre confine fisico e virtuale. Orvieto è Meta Meraviglia, la cultura che sconfina”.

L’audizione è stata trasmessa in diretta straming sul canale You Tube del Ministero della Cultura e seguita anche nelle scuole di Orvieto che si sono collegate.  Di seguito il link per riascoltare la presentazione integrale, gli interventi e le risposte alle domande della commissione.
https://www.youtube.com/watch?v=vnFP_ILtycQ. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2025 avverrà a Roma, alle 11 alla Sala Spadolini del Ministero della Cultura, venerdì 31 marzo 2023.

Sintesi del dossier
Orvieto, crocevia di culture, incontro di mondi e di connessioni culturali, sociali, storiche, geografiche, virtuali. La cultura sconfina, apre a nuove visioni e orizzonti sostenibili, attiva processi creativi partecipati con giovani, cittadini permanenti e temporanei, nomadi digitali e turisti.
Orvieto con la sua candidatura vuole andare oltre i suoi confini e creare un asse del mondo che attraversa le dimensioni temporali, spaziali, culturali e come dice il titolo: “sconfinare”. Uscire dai limiti territoriali e mettersi in connessione con mondi, prospettive, linguaggi, culture, orizzonti sostenibili e plurali. La città è stata sede di crocevia, di incontri, di storia, di armonia e bellezza, con un passato vivo, fiducia nel ruolo della cultura nella vita umana nel presente e con la volontà di rinforzare trame e legami tra persone, luoghi, imprese, risorse territoriali nel futuro.
La prospettiva della proposta è basata sull’ecologia culturale che pone l’accento sull’equilibrio degli aspetti storico-culturali, ambientali, sull’identità del luogo, le sue comunità e il valore delle relazioni. La candidatura è stata costruita attraverso un processo che ha coinvolto istituzioni, organizzazioni culturali e sociali che operano sul territorio, cittadini.
La strategia culturale punta ad alimentare visioni, immaginari e narrazioni, sperimentare diversi linguaggi per promuovere esperienze di comunità e per far crescere, consolidare processi generativi, partecipati, transgenerazionali, interculturali, inclusivi e sostenibili attraverso la cultura.
La proposta individua 6 assi strategici e 13 linee di intervento, a loro volta generativi di 12 azioni specifiche che promuovono: un’ottica integrata e sistemica dei beni e delle attività culturali, la partecipazione attiva anche attraverso processi creativi e co-creativi (Hub culturale), il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, in termini di crescita, produzione e partecipazione (Festival del dialogo, della filosofia, del cinema, città della musica), nuove narrazioni, interpretazioni con il coinvolgimento degli artisti e l’uso di linguaggi del contemporaneo (Parco diffuso di arte contemporanea) e di strumenti innovativi (Metaverso), protagonismo dei giovani nella vita culturale di Orvieto (Young Board).
Gli assi strategici e le linee di intervento:

CULTURAL HUB – LABORATORIO DI CONNESSIONI CULTURALI DI COMUNITÀ (LAB_COCO)

L’obiettivo è dotare Orvieto di un’istituzione al servizio della collettività e del suo sviluppo, uno strumento aperto al pubblico per costruire comunità e connessioni con il territorio e le diverse comunità. Uno spazio dinamico dove le persone abbiano la possibilità di incontrarsi, di contribuire in modo proattivo alla creazione culturale e di sperimentare.Uno spazio generativo di produzione culturale e innovazione sociale che faccia convivere artigiani e startup, giovani artisti e operatori sociali, nomadi digitali e cittadini, aule multimediali e archivi storici, eventi culturali e corsi di formazione.

CONNESSIONI TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO – AZIONI DI SISTEMA PER I LUOGHI DELLA CULTURA

Sistema Orvieto
L’azione, sostenuta e coordinata dal Comune di Orvieto e da Carta Unica, avrà come “collante” anche l’utilizzo di una piattaforma digitale, nella quale confluiranno anche diverse tipologie di narrazioni dei luoghi della cultura e della percezione che di essi ne hanno turisti e cittadini. Il sistema avrà poi una dimensione “virtuale” che confluirà nelle attività collegate a Orvieto come “città nel Metaverso”.

Exhibition Centre
All’interno del Museo “Claudio Faina” è stato individuato uno spazio – attualmente in parte adibito ad uffici – che diventerà un centro espositivo di 450 metri quadrati, composto da 8 grandi sale di cui 3 con affaccio su Piazza Duomo con affreschi di fine ‘800. La realizzazione avverrà attraverso una progettazione condivisa e sinergica tra il Museo e il Comune, che preveda a monte una programmazione a mediolungo termine del tipo di mostre che lo spazio ospiterà. Nel programma di mostre confluiranno le opere degli artisti contemporanei che saranno in residenza a Orvieto per la CIDC 2025.

Punto di incontro del Mondo
L’obiettivo è valorizzare l’area archeologica del Fanum Voltumnae, in modo da rendere visibile quella linea che collega il passato e il presente in maniera così potente nel territorio, e creare un legame con la tradizione di Orvieto come crocevia e come luogo mistico (Asse del mondo) in cui si incontrano le energie del cielo e della terra. La valorizzazione del Fanum Voltumnae intende riconnettere questo luogo, profondamente legato al sacro ma anche al profano, con il presente e il futuro della città. L’azione prevista nell’ambito del progetto si focalizza sulla fruizione accessibile del sito da parte di un pubblico eterogeneo: in particolare, si prevede la razionalizzazione dei percorsi presenti e la realizzazione/rifacimento di pannelli didattici, realizzati secondo i criteri dell’accessibilità fisica e culturale, del design for all, e la raccolta di storie da parte dei visitatori, sotto forma di digital storytelling.

CITTÀ DELLA CONOSCENZA E DELL’IMMAGINARIO

Festival della Filosofia
Il festival di filosofia rappresenta un momento di coinvolgimento della città e di riflessione sul Mondo. Il 2025 sarà l’anno in cui le attività del “Festival di filosofia in dialogo” rafforzerà la sua offerta che sarà aperta a livello nazionale e internazionale. Una sezione del Festival sarà dedicata ai bambini in collaborazione con il Festival di filosofia dei bambini di Milano per creare una connessione che va al di là dei confini territoriali e mette in sinergia le esperienze. Prevista anche l’istituzione del premio per una prima opera di un giovane filosofo.

Orvieto Cinema Fest
L’edizione 2025 di Orvieto Cinema Fest sarà ampliata e potenziata anche con una sezione dedicata ai documentari e sarà attivata una collaborazione con festival di cinema per ragazzi per favorire lo scambio e la circolazione della comunità giovanile che è protagonista di processi culturali. I programmi delle manifestazioni saranno concordati tra l’amministrazione comunale e lo Young board. Le metodologie prevedono processi partecipati, design for all, formazione peer to peer, call per ragazzi per la realizzazione di prodotti audiovisivi.

CITTÀ CREATIVA E DELLA MUSICA

Durante l’anno 2025 saranno rafforzate le attività culturali che si svolgono già ad Orvieto da molti anni al fine di promuovere una diversificazione dell’offerta e ampliare, potenziare le possibilità di collaborazione e la connessione con altri territori, paesi, partner, culture diverse e pubblici non ancora raggiunti. Tra le attività ci sono Umbria Jazz Winter, Orvieto Sound Festival, Spazio Musica e Orvieto Festival Piana del Cavaliere.

Premio Anna Marchesini
L’azione si inserisce nel solco di azioni volte a sostenere la creatività giovanile, in particolare nel campo dell’arte drammatica, nel solco delle radici delle città, rappresentate dalla figura poliedrica di Anna Marchesini. Il premio sarà riservato a giovani attori che si sono contraddistinti nel 2025, vedrà la sinergia della città con istituzioni rilevanti nel settore dell’arte drammatica, promuovendo la creatività giovanile e favorendo i percorsi professionali dei giovani attori.

CITTÀ DEL CONTEMPORANEO

Previsto un programma di residenze che mira a creare una piattaforma di scambio per stimolare la creazione artistica contemporanea e innovare le forme di produzione culturale, favorire le connessioni, le relazioni tra i diversi linguaggi e tra i tanti aspetti che caratterizzano Orvieto. Un laboratorio aperto per sviluppare nuove idee, nuovi progetti e formati che possano mettere in relazione il passato, il presente e il futuro. L’obiettivo è quello di raccogliere proposte di artisti, designer che con le loro pratiche, possono dar vita a sperimentazioni e forme di dialogo con la città, con le comunità che la abitano e aprire visioni di nuovi mondi con opere d’arte vive e in rapporto di stretta interdipendenza con il territorio, in una relazione simbiotica con i quartieri, le storie, le voci, le memorie, i sogni. Gli interventi potranno essere sviluppati attraverso tre filoni tematici:

Osmosi storica – VIAGGI SENZA TEMPO. Corteo storico, che è l’evento che la comunità riconosce come proprio, Orvieto in Fiore, la Ceramica e il Merletto saranno tra gli altri aspetti con cui gli artisti dovranno relazionarsi per promuovere nuove forme di interpretazione, narrazione.
Ecologia integrata – TUTTO SCORRE. Attivare pratiche artistiche innovative che si sviluppano da un rapporto dialogico tra arte e mondi che abitano Orvieto, un insieme di identità, storie e memorie del territorio. Per Orvieto sarà la possibilità di un nuovo modo di pensare la natura e di relazionarsi con il paesaggio, in particolare con la risorsa acqua. La Rupe di Orvieto diventerà uno dei luoghi in cui saranno realizzati gli interventi di Land Art per renderli visibili e accessibili da diversi luoghi e in diverse modalità. Connettere visivamente il territorio anche attraverso punti di contatto creati dalle opere d’arte diventa un modo per creare delle relazioni anche oltre i confini geografici.
Creati per e nel Metaverso – DOVE OSA L’IMMAGINAZIONE. Valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio della città, attraverso la creazione di progetti artistici che usano il Metaverso per implementare le possibilità di fruizione, di narrazione e di intervento ad Orvieto e che metto in connessione dimensioni, punti di vista e visioni anche in una nuova dimensione virtuale.

Sarà lanciata una call pubblica che selezionerà 20 artisti nazionali e internazionali che usano linguaggi diversi e che presenteranno delle proposte sui tre temi scelti. Una commissione composta da esperti di arte e design e da un rappresentante dello Young Board, selezioneranno gli interventi.

CITTÀ APERTA A TUTTI

L’obiettivo è favorire l’accessibilità per tutti e consolidare l’attrattività della città e del territorio in termini di qualità della vita e di autenticità per diverse categorie di persone.

Semaforo Verde, è un’iniziativa sportiva promossa negli anni dal Comune di Orvieto – Assessorato alle Politiche Sportive e le associazioni di settore. Nasce per mettere a sistema degli spazi per l’attività sportiva dedicata a tutti e sostiene pratiche sportive con una particolare attenzione all’inclusione, l’integrazione sociale a favore di soggetti, adulti e minori, con disabilità fisica e psichica prevedendo la partecipazione attiva di volontari, Operatori e Tecnici Sportivi. Il fine è quello di promuovere la salute psicofisica e sociale, costruendo una modalità per l’esercizio dei diritti di cittadinanza, offrendo opportunità per costruire reti di relazioni, aggregazioni e solidarietà. Nel 2025 saranno implementare e rafforzate le attivitàche si svilupperanno lungo tutto l’arco dell’anno, implementati dei percorsi accessibili per tutti con l’abbattimento barriere fisiche, culturali ed economiche per connettere maggiormente i luoghi e le comunità attraverso lo sport.

Il Festival del dialogo dei giovani, è un’opportunità che consente a studenti di varie scuole di Orvieto di lavorare insieme. Un evento che è organizzato annualmente e durante il quale i ragazzi sviluppano competenze e soft skill come: saper discutere, sapersi confrontare e cooperare. L’edizione 2025 sarà dedicata al dialogo sui valori universali e sulle possibili connessioni (natura, digitale, diversità, ambiente).

Una rassegna di letteratura per l’infanzia e per i ragazzi, l’attivazione di un network nazionale e una Comunità di pratica sull’educazione culturale che si incontra ad Orvieto, luogo simbolo in cui è presente anche il Centro Gianni Rodari che rappresenta un centro di riflessione importante sui temi dell’educazione e che potrà essere un supporto importante per dare rilevanza al momento di incontro e formazione.

Realizzazione di una programmazione a medio-lungo termine di attività mirate all’inclusione sociale, valorizzando il percorso di formazione sugli Interventi assistiti con animali della Fondazione “Centro Studi” integrandolo con interventi di sperimentazione guidata e di innovazione sociale.

CITTÀ VERDE

La Città verde si caratterizza per l’orientamento verso la sostenibilità individuale, sociale, ambientale ed economica che va declinata in vari campi della vita cittadina. L’azione “città verde” si collega anche al progetto Horizon2020 “DivAirCity”26, di cui Orvieto è partner, e che prevede la realizzazione di laboratori di co-creazione con i cittadini sul tema della qualità dell’aria, con finalità legate all’ambiente e all’inclusione sociale) e al “Paese delle Rose”, che prevede un lavoro con le scuole su tematiche ambientali, uno sviluppo dell’attrattività turistica e anche la possibilità di collegamento alla realtà virtuale (Metaverso).

Diario Green, come la sostenibilità fa parte della mia vita. Creazione dei percorsi per ragazzi per ispirare una cultura Green nella vita quotidiana.

Comunità di pratica ecosostenibile per ragazzi. Organizzazione di comunità di scambio e apprendimento tra e per giovani, per rivedere un’economia creativa e verde.

Green Community. Un patto di 9 piccoli borghi che vogliono lavorare insieme per creare una comunità energetica.

Manifesto Orvieto Green. Creare un manifesto della sostenibilità per Orvieto che si aggancia all’Agenda 2030. Previsto un coinvolgimento delle attività produttive locali con obiettivi e strategie condivise, in modo da rinforzare pensiero e programmi green, e la creazione di comunità di discussione permanente sulla sostenibilità con un focus sul settore culturale.

MARCHIO DI COMUNITÀ

La creazione di un marchio di comunità punta a mettere a sistema le energie territoriali, in una logica di programmazione unitaria delle risorse, per rivitalizzare le attività artigianali e produttive. L’obiettivo è di veicolare l’immagine di Orvieto attraverso un unico marchio che mette in relazione la città, le sue peculiarità legate all’enogastronomia (olio, vino, prodotti alimentari) alle tradizioni, design e artigianato (ceramica, lavorazione del legno, merletto), promuove esperienze legate al saper fare e dal fare insieme. In particolare, per quel che riguarda le attività artigianali, il progetto prevede la formazione di giovani in mestieri legati alla tutela e conservazione del patrimonio. Verrà redatto un Manifesto a cui i diversi stakeholder saranno invitati aaderire, ispirato alle migliori pratiche su scala nazionale e internazionale.

Bottega Orvieto: Sostegno alla creazione, di una piattaforma di collaborazione fra produttori, anche di e-commerce, per la valorizzazione delle produzioni tipiche di alto valore.

Design shop Orvieto. Attraverso l’artigianato di qualità e il lavoro dei designer che rielaborano in modo innovativo le antiche tradizioni artigianali. La volontà di creare degli oggetti che hanno una storia che valorizzano il sapere artigianale del territorio in collaborazione con gli artisti. Verrà creata una linea ecosostenibile per favorire produzioni di riuso e riciclo dei materiali di scarto.

Orvieto fashion green. Un ciclo di incontri per sensibilizzare intorno al riciclo creativo e la rigenerazione degli scarti. Un’intera giornata dedicata al savoirfaire, dove le creative mostrano il loro lavoro, in un percorso di laboratori manuali che illustrano in modo fattivo e pratico lo spirito innovativo dei prodotti riciclati. Un evento serale finale centrato su una sfilata collettiva che unisce tutti i manufatti, creando una collezione dal segno artigianale, ecologico e contemporaneo.

Orvieto Experience. La comunità come fattore di traino di una nuova idea di turismo, dove il viaggio diventa esperienza di cittadinanza e di vita. Sempre più persone cercano esperienze in cui possono dare un contributo alla comunità locale in termini di partecipazione attiva ai progetti. Saranno sviluppate attività legale all’Agrifood in collaborazione con le fattorie didattiche e percorsi di valorizzazione del vino e dell’olio.

NARRAZIONE

Obiettivo del progetto è sviluppare una narrazione organica della città di Orvieto e promuovere un sistema culturale integrato; creare immaginari capaci di stimolare la cultura come elemento chiave della sostenibilità e del futuro del territorio; creare una narrazione della città che valorizzi l’idea di città di connessioni con mondi diversi; creare “circoli narrativi” tra varie categorie di cittadini, storytelling più vicino al territorio e che accompagna le comunità e i turisti in nuove forme narrative.

Orvieto nel Mondo. Un archivio delle memorie viaggianti, molte delle persone che hanno vissuto a Orvieto attualmente si trovano in alcune parti del mondo che il progetto vuole riconnettere. Sarà lanciata una call per raccogliere memorie da implementare sulla piattaforma di Live Orvieto.

Orvieto Città nel Metaverso
Orvieto in un mondo immersivo, interattivo e virtuale in cui potrà mettere a disposizione una serie di servizi a cittadini di tutto il Mondo, un modo per far conoscere una parte della città che altrimenti sarebbe invisibile, inaccessibile o poco conosciuta. Saranno valorizzati luoghi chiusi o parzialmente visitabili, sotterranei o altezze a cui non si può accedere, documenti storici che non sarebbero consultabili per problemi di conservazione.

FORMAZIONE PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Obiettivo è superare le carenze in tema di gestione del patrimonio culturale e potenziare un’offerta lavorativa orientata ai giovani, sostenere l’imprenditoria nel settore turistico attraverso la progettazione di servizi, potenziare centri polifunzionali per l’offerta turistica, servizi per l’accoglienza dei visitatori, migliorare quantitativamente e qualitativamente le informazioni e l’assistenza. Nel corso del 2025 il Comune di Orvieto metterà a bando un percorso di formativo orientato alla gestione del patrimonio culturale della durata di 60 ore rivolto a giovani (under 35) residenti nel Comune di Orvieto.

GESTIONE E COORDINAMENTO

Il progetto prevede la creazione di una Cabina di Regia (CdR) composta dalle principali istituzioni della città e il Comune. Inoltre, l’amministrazione comunale istituirà due Advisory Board per la gestione complessiva delle attività legate al progetto, che opereranno in stretta sinergia con il Comune e con tutti gli attori coinvolti. Lo Young Advisory Board sarà un comitato formato esclusivamente da 5 giovani under 35, che potranno interagire con i loro coetanei nella condivisione delle linee strategiche legate al programma della Capitale Italiana della Cultura. L’Advisory Board è composto da 10 personalità di rilevanza nazionale nel settore delle arti visive, del cinema e dello spettacolo dal vivo, della letteratura, dell’enologia e dell’innovazione: Cesare Pietroiusti, Susanna Tamaro, Pino Strabioli, Riccardo Cotarella, Rosella Postorino, Angelo Mellone, Clara Tosi Pamphili, Andrea Occhipinti, Alice Rohrwacker, Maximo Ibarra.

COMUNICAZIONE

Oltre alle attività tradizionali, la peculiarità sarà il coinvolgimento dello Young Board, anche nella redazione del piano editoriale, che si declinerà in una serie di azioni che possano facilitare lo sviluppo di legami identitari con il territorio e la curiosità della comunità locale a “misura di giovani” per favorire un maggior protagonismo dei giovani e la possibilità di valorizzare il loro punto di vista. Le azioni specifiche messe in campo per l’implementazione della strategia di comunicazione sono laboratori di fotografia, videomaking, digital storytelling con artisti e associazioni presenti sul territorio per far emergere letture, interpretazioni inedite e partecipate, la comunicazione peer to peer, che prevederà la diffusione da parte degli stessi ragazzi dei contenuti derivanti dalle attività e del “dietro le quinte” tra cui video, foto, la gestione dei social network dedicati in maniera partecipata da un gruppo redazionale in cui i ragazzi potranno curare alcuni contenuti.




“The tape” film girato a Torre Alfina il 29 marzo al cinema di Acquapendente

Appuntamento cinematografico da non perdere in salsa aquesiana. Grazie al Consiglio dei Giovani di Acquapendente ed alla Cooperativa Ape Regina che mercoledì 29 marzo alle ore 21.00 proietteranno presso il Cinema Olympia il film “The Tape”, lungometraggio di genere horror girato interamente nella Frazione di Torre Alfina da Antonio Bonifacio. Un gruppo di giovani ragazzi interpretati da Gigi Di Schiena, Giulia Spinelli, Annalisa D’Ermo, Agnese Lorenzini, Stefano Di Lauro, Fabio Carlino, Subliminal Crusher, intenzionati a sfondare nel campo della musica rock, per trovare l’ispirazione, affittano un misterioso e lugubre castello, dove anni prima era avvenuto un tremendo fatto di sangue.

Tra macabri eventi e angosciose sparizioni, frutto di una videocassetta infernale, la giovane band rock andrà incontro ad uno sconvolgente ed imprevedibile finale. Lo staff che ha girato il film annovera la presenza di due aquesiani: Lorenzo Capra ed Emiliano Barberini hanno infatti effettuato le riprese aeree. Soggetto e sceneggiatura film Stefano Sudriè, musiche Sandro Di Stefano e Subliminal Crusher, montaggio Federico Stanisci,  costumi Francesca Romana Marzi, scenografia Francesco Paoloni, effetti Silvia Castellucci, fotografia Matteo De Angelis, aiuto regista Francesco Grasso, produttori Antonio Bonifacio e Alessio Gaudio, produttore esecutivo Corrado Lannaioli, make up Silvia Castellucci, segreteria di Edizione Corinne Alborghetti.




Alessio Tempesta, “rivolgiamo il nostro pensiero ai martiri di Camorena. Non c’è futuro senza rispetto”

Il 29.03.1944, sette orvietani, partigiani, uomini liberi nella testa e nel cuore, rifiutarono di percorrere la strada della prevaricazione, dell’antisemitismo, e di una violenza barbara che ha segnato drammaticamente la storia della nostra Nazione.
Per questo furono uccisi con la leggerezza tipica di quel disprezzo della Vita altrui, che solamente l’odio puro ed una feroce e gratuita disumanità possono spiegare, non certo la guerra.
Io ripugno ogni forma di violenza e di disprezzo, ed ho sempre preso le distanze da qualsiasi forma di lettura della storia che giustifichi il contesto.
Alla guerra si arriva partendo dalla pace.
Questa è la colpa quindi di chi la guerra anela e favorisce.
Questa è la colpa di chi vede nell’altro, nel diverso, un nemico e non un proprio simile, un essere umano.
San Francesco diceva che quando parli della Pace, devi fare in modo di averla anche nel tuo cuore.
Il 29 marzo rivolgiamo il nostro pensiero, anche solo un minuto, ai martiri di Camorena. Ricordiamoci attraverso la di loro memoria, e rafforziamoci nella convinzione e con orgoglio, che siamo orvietani, siamo uomini liberi, siamo esseri umani, aperti all’accoglienza, all’aiuto, alla carità.
Non c’è futuro senza rispetto.




Il 3 aprile lavori di manutenzione della SII a Sferracavallo, possibili interruzioni idriche

Il Servizio Idrico Integrato ha programmato per il prossimo 3 aprile, dalle 9 alle 14, alcuni lavori di manutenzione straordinaria a Sferracavallo in particolare su Via Tevere, Via Po, Via Panaro, Via Garigliano, Via Ombrone, Via Tagliamento, Via Metauro, Via Dora Baltea, Piazza Olona, Via Dora Riparia, Via Reno, Largo Tevere, Via Clitunno, Via Tirso, Via Flumendosa.

Durante gli interventi potrebbero verificarsi intorbidimenti dell’acqua, accompagnati da fenomeni di temporanea mancanza o carenza idrica localizzata. Nel rispetto della normativa e tenendo conto delle esigenze dei cittadini, delle attività economiche e dei servizi pubblici delle zone interessate, sono state effettuate le necessarie comunicazioni preventive. Il Sii metterà a disposizione un servizio potenziato di contact center al numero 800.913034, da telefono fisso e da mobile.




Portavano la droga all’interno del carcere di Orvieto, individuati dalla polizia i tre responsabili

La cooperazione tra Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria, sotto la direzione della Procura della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, ha consentito di individuare tre presunti responsabili di un traffico di sostanze stupefacenti verso il carcere di Orvieto. L’indagine è iniziata diversi mesi fa con la consegna, tramite corriere, di un pacco contenente generi alimentari e destinato a un detenuto di origini nordafricane, recluso presso la locale Casa Circondariale. Agli agenti della Polizia Penitenziaria il pacco ha fatto nascere subito dei sospetti, in quanto il detenuto non risultava avere parenti in Italia; hanno proceduto al controllo dell’involucro ed è emerso che, avvolti in un’abbondante quantità di involtini di bresaola, si celavano quasi 130 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana. La Polizia Penitenziaria ha quindi messo a parte di quanto accaduto il personale della Squadra Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto, che ha immediatamente informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che ha assunto la direzione delle indagini.

É iniziata una serie di accertamenti, che hanno consentito di individuare la persona che aveva spedito il pacco e di risalire alla moglie di un altro detenuto italiano, anch’egli in carcere ad Orvieto. L’attività di indagine, lunga e laboriosa, è proseguita per diversi mesi ed ha portato al deferimento di tre persone per traffico di sostanze stupefacenti. I tre presunti autori del reato sono il detenuto di origini nordafricane che ha fatto da tramite, il detenuto italiano reale destinatario del pacco e la consorte di quest’ultimo, per averlo spedito. A carico dell’italiano vi è anche l’accusa di “Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” in quanto è emerso anche l’utilizzo all’interno del carcere di un telefono cellulare, poi sequestrato.




Indagine di Umbria Export, bene il 2022 con un aumento del 23,7% e si prevede un 2023 in crescita

L’export umbro nel 2022 ha avuto un aumento del 23,7% rispetto all’anno precedente, un dato leggermente migliore rispetto alla media dell’Italia. Nel complesso, secondo l’Istat, la crescita dell’export in valore nel 2022 – condizionata dai rialzi dei prezzi diffusi a livello merceologico – riguarda tutti i territori ma con dinamiche differenziate: è molto sostenuta (+20,0%) e più marcata rispetto al 2021 per le Isole (+58,0%), spinta soprattutto dalle vendite di prodotti della raffinazione; più accentuata anche per il Centro (+23,4%), trainata dalle vendite di prodotti farmaceutici, e per il Sud (+15,4%), grazie anche alla positiva dinamica delle vendite di prodotti alimentari, mentre è in lieve rallentamento per il Nord Nord-ovest (+19,6%) e Nord-est (+16,0%).

Nell’insieme dell’anno, i contributi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite verso Stati Uniti, Germania, Svizzera, Spagna e Francia.

L’export complessivo umbro del 2022 si attesa sui 5,8 miliardi rispetto ai 4,7 miliardi del 2021. Da una indagine campionaria, condotta da Umbria Export, l’agenzia per l’internazionalizzazione di Confindustria Umbria tra le aziende associate, emerge che la maggior parte delle aziende ha riscontrato trend positivi delle esportazioni in valore. Gli esiti dell’indagine campionaria mostrano inoltre alcuni orientamenti per il 2023. La maggior parte delle aziende prevede un consolidamento ed un aumento delle esportazioni per l’anno in corso. Le aree geo-economiche verso le quale si prevedono le maggiori performance esportative sono gli USA e l’Europa (soprattutto Germania, Francia). Particolare attenzione viene riservata al Regno Unito e alla Svizzera.

“Stando a quanto emerge dall’indagine, possiamo guardare con maggiore fiducia al 2023 – sottolinea il presidente di Umbria Export Riccardo Concetti – Nonostante lo scenario complesso, i settori più rappresentativi dell’economia umbra, a partire dalla meccanica, dall’agroalimentare e dal tessile sembrano orientati all’ottimismo. È vero che c’è una componente esogena collegata al prezzo delle importazioni, ma continuano a crescere anche i volumi, e questo è importante. Anche i principali servizi richiesti, partecipazione a fiere internazionali e assistenza nella ricerca controparti ed organizzazione di incontri bilaterali testimoniano da una parte il chiaro ritorno verso iniziative promozionali in presenza e dall’altro l’interesse a sviluppare nuovi contatti anche utilizzando nuovi strumenti e approcci digitali. L’indagine mostra anche un interesse delle aziende verso la formazione tecnica su tematiche doganali e verso gli strumenti finanziari pubblici che possano supportare questa importante fase di consolidamento e soprattutto di ripresa. Da parte di Umbria Export, nel quadro delle attività organizzate da Confindustria Umbria, particolare attenzione sarà dunque dedicata anche alle attività informative sui mercati target e su quelli che esprimono potenzialità ancora non pienamente sfruttate (per Sud Est asiatico e Africa) al fine di poter accompagnare le aziende, non solo con servizi personalizzati, ma anche con una attività di informazione e sensibilizzazione”.

Fonte: Confindustria Umbria