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Real Azzurra Etruria under 14 uber alles

Sulle ali dell’entusiasmo che sanno generare gli Under 14 allenati da Luca Fortuni, i settori giovanili regionali dell’ASD Real Azzurra Etruria aprono il mese di marzo a debita distanza dalla paludosa zona retrocessione. Sono proprio i più piccoli a fare due importanti passi avanti (da + 11 a + 13) superando in casa con una rete di Giovanni Franci (in fotografia assieme alla sua famiglia) la ASD Polisportiva Faul Cimini srl. E sabato 11 marzo alle 15 al Manlio Morera di Capranica “lancio guanto di sfida” ad una ASD Romaria che impattando 0-0 sul terreno di gioco della ASD P.C. Aurelio è alla pari degli altoviterbesi in zona tranquilla.

Non guadagna punti (erano e restano due di vantaggio sulla zona pericolo) la Under 15 di Giancarlo Lallo Montagnoli che supera sempre in casa per 5-2 il GSD Pianoscarano 1949 (doppietta di Freddy Arias e poi Edvin Kadic, Francesco Natali e Gabriele Mareschi). Domenica alle 9 gara bis in casa contro una ASD Leocon che superando a domicilio per 2-1 l’ASD Pc Aurelio e con una gara da recuperare può sicuramente dormire sonni tranquilli. Seppur sconfitta per 5-1 sul terreno di gioco della capolista ASD Città di Cerveteri (in rete Francesco Tomaselli), la Categoria Under 17 di coach Andrea Colonnelli mantiene sette punti di vantaggio sulla zona pericolo. E domenica alle 11 gara casalinga contro un ASD Dopolavoro Football Club srl che seppur superato in casa per 3-0 dall’ASD Real Testaccio si mantiene fuori dalla zona pericolo.




Prima di marzo positiva per il calcio aquesiano con qualche eccezione

Calcio aquesiano da abbondante 7 in pagella nella “prima di marzo”. A fare passi in avanti in classifica è principalmente la ASSD Torrese di Mister Franco Bacchi che nel Campionato di Terza Categoria violando per 2-1 il terreno di gioco dell’ASD Vetriolo (in rete Pol Chjiunjiong e Abdul Joseph)passa da essere fanalino di coda a terz’ultima in graduatoria. Sabato prossimo alle 15 gara casalinga al Borio contro un ASD Virtus Caprarola che superando in casa per 2-1 l’ASD Tuscia United plana a metà classifica.

Nel campionato di Seconda Categoria con la vittoria casalinga per 3-1 contro l’ASD A.C. Proceno (doppietta di Alessio Bedini erete di Christian Pecci) la ASD Polisportiva Vigor Acquapendente non deve condividere più con nessuno il terzo posto in classifica diventandone almeno momentaneamente padrona assoluta. Prossimo appuntamento l’11 marzo alle 15 gara casalinga bis contro una SSD Aurora Querciaiola srl  a cui la vittoria casalinga per 1-0 con l’ASD Castiglione calcio non è sufficiente per abbandonare la zona play-out.

Ad affondarci è la ASD Virtus Acquapendente di Mister Massimo Robustelli che in virtù della sconfitta per 1-0 subita sul terreno della SSD Calcio Tuscia srl perde il risicatissimo vantaggio di +1 sprofondando nel negativo saldo matematico di -2. sabato 11 marzo alle 15 trasferta al “G.Bozzoni” di Proceno contro una locale ASD A.C. che dopo la sconfitta per 3-1 contro la Vigor è come fanalino di coda la attuale maggior candidata alla retrocessione diretta in Terza Categoria.




Poker dell’Orvietana al Grosseto con la prima tripletta di Tomassini in Serie D

Gli ingredienti per una gara delicatissima ci stavano tutti. Due sconfitte consecutive avevano riportato l’Orvietana in ultima posizione, davanti una nobile decaduta (il Grosseto lo scorso anno era in C) che si ritroverà a dover giocare in campo neutro e a porte chiuse tutto il restante campionato per il burrascoso finale di gara contro il Livorno. Una classifica deficitaria per i maremmani che aveva anche provocato qualche malcontento. Con questi presupposti, trovarsi già sotto di un gol dopo neanche 5 minuti era quasi come una discesa all’inferno. Invece altro che inferno, alla fine ne viene fuori la vittoria fin qui più netta della stagione che rimescola tutte le carte dell’intrigatissima parte bassa della classifica: tra l’Orvietana, oggi penultima ed in zona retrocessione e la zona salvezza diretta ci sono appena 4 punti, nei quali ci sono ben 7 squadre.

Fiorucci preferisce Siciliano a Bassini al centro della difesa, ripropone il classe 2005 Caravaggi, prodotto del settore giovanile biancorosso, come esterno basso, per il resto formazione tipo con Rosini e Proietto che giocano stringendo i denti visti i postumi degli infortuni. Nel Grosseto, che si presenta con la difesa a tre, mancano per squalifica Pasciutti e Caprioli, Aleksi parte dalla panchina. L’Orvietana prova a partire in attacco guadagnando subito un corner, ma la gara si sblocca dopo appena 5’ a vantaggio dei toscani: arriva una pallone sull’out di sinistra dove opera Diambo, Giustarini riceve poi palla appena fuori area, vede lo spazio e trova una traiettoria a girare, battezzata forse fuori dalla difesa di casa, che invece risulta vincente: il pallone si stampa sul secondo palo ed entra in rete.

Fiorucci capisce che, soprattutto a centrocampo, qualcosa è da correggere e passa al 4-4-2. Gli effetti si vedono presto. L’Orvietana guadagna tre corner consecutivi, poi trova il pareggio con l’incornata di Tomassini che si fa trovare pronto e con la mira giusta, sul preciso assist di Frabotta. Un gol che merita applausi come li aveva meritati quello di Giustarini. L’Orvietana va vicino al raddoppio al 31’: punizione di Siciliano, Rosini anticipa i difensori quanto basta con una deviazione che sbilancia Nannetti, la palla passa, il portiere fatica non poco a smanacciare via il pallone, a cavallo della linea di porta, molti gridano al gol, ma il primo assistente fa cenno che la palla non è entrata. Resta qualche dubbio. Il finale di tempo però manda ko il Grosseto: un’altra palla perfetta di Frabotta per Tomassini in area non è sfruttata dal numero 9 di casa, poi per due volte si accendono mischie negli ultimi metri davanti a Nannetti, ma il forcing dell’Orvietana è premiato nel recupero del primo tempo quando, all’ennesima azione nello stretto in area, Mignani di forza trova il modo di ribaltare il risultato. Ma non è finita perché, negli ultimi secondi, arriva anche l’espulsione di Ciolli reo di aver fermato con le cattive Alagia: rosso diretto.

In avvio ripresa l’Orvietana accelera: l’asse Frabotta Tomassini funziona a meraviglia e si ripete quanto già visto: cross del difensore e altro colpo di testa dell’attaccante per il 3-1. Cretaz prova a cambiare qualcosa inserendo Scaffidi, Messini e Aleksi, dentro Omohonria nell’Orvietana.  Ma la gara non torna mai in discussione e anzi Tomassini trova la personale tripletta, la prima in Serie D per lui, grazie ad un grande scatto di Rosini, che prima si impegna ad evitare che la palla esca, quindi riesce nel passaggio preciso per Tomassini che non può sbagliare.

Nel finale arrivano altri due cartellini rossi per il Grosseto che chiude in 8: doppio giallo per Cretella e rosso diretto per Ferrante, entrato da pochi minuti, per un fallo antisportivo su Brogo. La partita di fatto termina qui. Solo accademia negli ultimi dieci minuti, l’Orvietana decide di non infierire in tripla superiorità numerica.

Domenica prossima l’Orvietana sarà impegnata sul campo del Terranuova Traiana, squadra che ha appena un punto in più in classifica.

NUMERI E NOMI DELLA PARTITA

ORVIETANA (4-3-1-2): Marricchi; Frabotta (23’st Omohonria), Borgo, Siciliano, Caravaggi; Proietto, Ricci (38’st Rinaldi), Rosini (38’st Carletti); Alagia; Mignani (23’st Di Natale), Tomassini (41’st Siragusa). A disp.: Formiconi, Bassini, Papale, Patrizi. All.: Fiorucci.

GROSSETO (3-5-2): Nannetti; Ciolli, Bruno, Bruni; Crivellaro, Carannante (6’st Scaffidi), Cretella, Diambo, Moscatelli (8’st Messini (33’st Battistoni)); Gomes (16’st Aleksi), Giustarini (30’st Ferrante). A disp.: Cirillo, Veronesi, Cesaroni, Rotondo. All.: Cretaz.

ARBITRO: Costa di Catanzaro (Eliso e Ferrara di C. di Stabia).

MARCATORI: 5’pt Giustarini (G), 28’pt, 5’st e 26’st Tomassini (O), 47’pt Mignani (O).

NOTE: Espulsi Ciolli (G) al 48’pt per fallo violento, Cretella (G) al 28’st per doppia ammonizione e Ferrante (G) al 35’ st per fallo antisportivo. Ammoniti: Carannante, Crivellaro (G), Frabotta, Borgo (O). Angoli: 7-3 per l’Orvietana. Recupero: 5’+ 2’.




Complottismo e stereotipi: un antisemitismo che non muore mai

Quanto accaduto durante la campagna delle primarie per la segreteria del Partito Democratico e la conseguente nomina a segretario  di Elly Schlein rappresenta l’ennesimo capitolo di una propaganda permanente di odio antiebraico strisciante che  da anni si perpetua soprattutto attraverso il web.
A nulla è valso da parte della neo segretaria prendere le distanze dalla propria ebraicità, ricordando un’appartenenza religiosa del nonno che ormai non è la sua (come se si trattasse eventualmente di una “colpa” quello di essere ebrea). L’aspetto ancora più aberrante è che assieme a velate accuse di complottismo ebraico per governare il mondo, o in questo caso il più grande partito della sinistra italiana, provenienti non dalla rete e anche da esponenti del mondo della cultura e del giornalismo, in maniera subdola con i loro editoriali, ci sia stato un attacco alla persona fisica attraverso quel fenomeno di “body shaming” che ha portato a fare bieca ironia su un particolare fisico della Schlein, il suo naso.
Probabilmente quanto accaduto è il segno di tempi attuali che ci riportano indietro agli anni bui della storia d’Italia. Basti ricordare che la campagna razzista del fascismo si basava esattamente sugli stessi stereotipi utilizzati per attaccare la Schlein. Per esempio le copertine del Manifesto della Razza, le vignette antisemite pieni di riferimenti a particolari fisici con connotati del viso estremamente pronunciati e resi grottescamente deformati nel disegnare persone di religione ebraica, nonché gli stessi articoli dove si accusavano gli ebrei di essere nemici della patria e di complottare per governare il mondo, erano pratica comune.
Purtroppo i social negli ultimi anni hanno accentuato terribilmente un certo tipo di campagne dietro le quali gli odiatori da tastiera si macchiano costantemente di questi reati, perché tali sono. Allo stesso tempo la classe politica nostrana non ha fatto abbastanza per  disincentivare tali fenomeni, soprattutto perché spesso sono proprio i politici a rilanciare con battute di scarso spirito e luoghi comuni di basso livello, trasformando quella che dovrebbe essere una normale dialettica politica in un confronto dai toni volgari e quindi pericolosi. Ed il pericolo nasce proprio dal fatto che si va in questa maniera, più o meno consapevolmente, a rinfocolare una ondata di odio antiebraico con insinuazioni il più delle volte basate su assurdità al limite del macchiettistico.
La stessa relativizzazione della Shoah, che troppo spesso anche leader di partiti importanti hanno messo in atto in questi anni definendosi quando criticati perseguitati come gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, oppure il vizio di accostare un dramma come quello dell’Olocausto ebraico ad altri stermini  di massa, non comparabili per modalità ed  attuazione, non fa altro che accentuare nell’opinione pubblica confusione e diseducazione su temi che invece sono sempre più delicati in una società che tende pericolosamente all’odio.
Un grande compito è dunque affidato al mondo della scuola e delle università, perché li dovremmo formare le nuove generazioni e la classe dirigente del futuro e li dovremo combattere con tutte le nostre forze con l’arma dell’educazione e della cultura.
È in questi luoghi che si gioca la partita dell’ avvenire.