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PrometeOrvieto, “salviamo il Distretto Sanitario di Orvieto per un servizio migliore e vicino ai cittadini”

L’azione di vicinanza alle persone che subiscono i disservizi della Sanità umbra è rivolta a singoli casi, veri, sofferti, subìti, che ci vengono segnalati ed in cui ciascuno di noi si ritrova.   Vogliamo farli emergere e li segnaliamo con continuità agli amministratori responsabili della Sanità per offrire un contributo a migliorare questa condizione di forte difficoltà.

Il supporto tecnico amministrativo è fondamentale per far funzionare l’organizzazione sanitaria

Quando si parla di Sanità, si fa quasi sempre riferimento al personale sanitario e si parla di malattia, di diagnosi, di cura diretta o strumentale.  Non si parla e non si pensa al contesto necessario affinché l’attività sanitaria venga espletata al meglio a favore del malato.

Non si parla mai dell’organizzazione, del supporto tecnico e amministrativo di cui si deve avvalere il personale sanitario per ottimizzare il suo intervento. Eppure questo ambito operativo è importantissimo affinché l’attività sanitaria si esplichi al meglio, sia efficiente e soprattutto efficace.

Il Distretto sanitario motore della medicina territoriale

Il Distretto, così come disciplinato nel Testo unico in materia di sanità e servizi sociali (L.R.09/04/2015, n.11) è l’articolazione territoriale e organizzativa della unità sanitaria locale per lo svolgimento delle attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, alle cure e alla riabilitazione, tramite la gestione integrata delle risorse della unità sanitaria locale e degli enti locali.
Serve infatti una valutazione attenta dello stato di salute della popolazione, vicina ai bisogni della stessa e l’attività del Distretto è fondamentale in quanto centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi erogati e deputato al perseguimento dell’integrazione fra le diverse strutture sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali presenti sul territorio compresa l’organizzazione della medicina territoriale.

Il Piano Sanitario Regionale 2022 /26 presentato dalla Giunta Regionale dell’Umbria per l’approvazione, giustifica la riduzione dei Distretti da 12 a 4 asserendo che in Umbria c’è una forte disomogeneità nelle modalità di erogazione delle prestazioni, conseguenza della eccessiva frammentazione distrettuale e, quindi, serve un cambio di prospettiva verso un sistema sanitario “più vicino” alla comunità, in grado di garantire “equità” nell’accesso ai servizi.

Si dice tutto e il contrario di tutto. Come si fa a realizzare un sistema Sanitario più vicino alla Comunità, quando se ne allontana il Governo? si parla di “equità” quando le assurde situazioni create intorno alle prenotazioni e alle liste di attesa per visite specialiste obbligano nei fatti molti cittadini e cittadine a rivolgersi alla sanità privata.  Una organizzazione efficace deve offrire alla popolazione risposte esaurienti e  consapevoli, deve mettere in atto delle variabili possibili, da adottare all’occorrenza in modo tempestivo.
Se il Distretto svolge il suo ruolo primario di garantire, sul territorio di riferimento, la medicina preventiva, la diagnosi e la cura ambulatoriale, garantirà nel contempo che l’Ospedale  si  applichi esclusivamente ed efficacemente per la diagnostica e la cura delle patologie urgenti,  sia cioè un Ospedale per acuti.

Distretto sanitario: perché deve essere mantenuto ad Orvieto

Noi crediamo chela gestione accentratadi un Distretto molto più ampio, quello che risulterebbe dall’approvazione del PSR una volta costituito il Distretto AUSL 2 SUD OVEST, ridurrebbe ulteriormente il livello di assistenza nel nostro territorio a causa della distanza dai centri decisionali.   Lo dimostrano i fatti pregressi. La risposta sanitaria nel nostro territorio è andata peggiorando ogni qual volta c’è stato un allontanamento della sede di Governo. Prima con la soppressione della sola USL di Orvieto e l’annessione a Terni e per ultimo addirittura a quella di Foligno. Si è registrato un lento, inesorabile depauperamento dei servizi a livello territoriale e in maniera più critica nel Presidio Ospedaliero “Santa Maria della Stella”, “ingolfato” (come disse la Sindaca) dalle richieste non soddisfatte a livello territoriale e oggi ancora riconosciuto come DEA di 1° livello, ma solo sulla carta.

Nell’Orvietano oggi il Distretto è ancora giuridicamente funzionante, ma nel tempo è stato impoverito e depotenziato. Manca un Direttore a tempo pieno, manca da anni un dirigente amministrativo, non per carenza di personale titolato ma per volontà della Direzione generale e amministrativa, che ha accentrato tutte le figure dirigenziali a Terni e Foligno.
Se nel nostro Distretto il personale sanitario è carente, quello amministrativo non lo è affatto, ma è prevedibile che questo importante  supporto  amministrativo verrà  ulteriormente ridotto in loco, in quanto l’assessore alla Sanità regionale Coletto, durante l’ Assemblea Legislativa del 20.12.22 che discuteva di una mozione presentata dalla minoranza consiliare avente ad oggetto “Per una Sanità Pubblica, universalistica ed inclusiva “, ha dichiarato , tra l’altro che “ non si chiuderanno  ambulatori ma si farà economia di scala, risparmiando sulla gestione amministrativa dei Distretti”.

Quindi perderemo anche ulteriori posti di lavoro. (Per la cronaca, la mozione di cui sopra è stata respinta con i 12 voti dei consiglieri di maggioranza).  AUSL 2 di Foligno ha mantenuto la sede direzionale a Terni, ma come può ben governare e gestire la Sanità nel nostro territorio, così distante e diversificato, se non ha sul posto dirigenti sanitari e amministrativi di riferimento, con poteri e responsabilità consone al ruolo?

Taglio dei servizi e dei posti di lavoro che mortifica la Sanità e l’economia dell’Orvietano

La Regione Umbria con l’impostazione data al Piano Sanitario Regionale 2022/2026 è contraria alla logica di buon governo, perché pensa di migliorare gli standard di assistenza andando a tagliare servizi e posti di lavoro laddove la posizione geografica, la predominante cultura agricola, la mancanza di attività imprenditoriale hanno prodotto spopolamento, allontanamento di giovani energie che hanno messo in crisi la struttura sociale ed economica del territorio. La Sanità è l’unica azienda importante nel nostro territorio e non dobbiamo accettare, ancora una volta, che si venga privati di un centro decisionale che se riconosciuto e potenziato, come la legge impone, sarebbe in grado di supplire alle carenze organizzative causa di molti disservizi.

Ci auguriamo che le forze politiche locali e le organizzazioni sindacali che si sono dichiarate contrarie alla chiusura del distretto ribadiscano con forza questa volontà.

L’Orvietano, il territorio di riferimento del nostro ragionamento

L’area interna dell’Orvietano è composta da Comuni che fanno da cerniera fra l’Umbria Sud –Ovest, la Toscana e il Lazio.  La popolazione non raggiunge certo le 100.000 unità previste per la costituzione di un Distretto, ma la posizione geografica, la disagiata struttura morfologica, l’alto indice di vecchiaia della popolazione giustificano una eccezione alla regola, tra l’altro contemplata dal Piano sanitario nazionale. Orvieto, sede del Distretto e di un Ospedale DEA di 1° livello, dista tra 80 e 100 chilometri dai due Ospedali DEA di 2° livello, dotati di tutte le specialità di cura e intervento, Perugia e Terni.  Si devono poi aggiungere i chilometri che gli abitanti dei vari comuni devono percorrere per raggiungere l’Ospedale di primo intervento.

Distanze fra i vari Comuni e Orvieto, sede dell’Ospedale Dea di 1° livello.
Ne citiamo alcuni: Allerona km 11; Castelgiorgio km.17; Castelviscardo km.12,6; Parrano percorso A1 km.40; Monteleone di Orvieto percorso A1 km. 37,5; Montecchio km.25,4 ; Baschi km. 14,2.

Alcuni comuni, i più distanti, possono utilizzare l’A1, ma la gran parte si trova in zone collinari con la popolazione collocata anche nelle frazioni e tutto ciò complica notevolmente i contatti con il centro di prevenzione e cura, oggi previsto a Orvieto, ma dopo l’approvazione del Piano Sanitario Regionale … dove? Il piano non lo dice.

Orvieto sede di governo del distretto ausl2 sud ovest. Una proposta ragionevole

Dato che nella proposta di Piano Sanitario Regionale 2022/ 26 non è individuata la sede del nuovo Distretto, suggeriamo una soluzione che risolverebbe il problema. Se la Regione non ritiene valide le nostre argomentazioni sulla necessità di mantenere il Distretto di Orvieto a causa prioritariamente della distanza da Terni e Foligno, il tipo di popolazione, la morfologia disagiata del territorio, non avrà problemi a decidere che la sede di governo del nuovo Distretto AUSL  2 SUD – OVEST sia fissata ad Orvieto, offrendo anche un contributo economico e sociale alla nostra mortificata area interna.

Fonte: Associazione PrometeOrvieto




Anziano ultraottantenne di Ciconia si perde e viene rintracciato e soccorso dalla Polizia

Si è conclusa con il lieto fine, grazie all’intervento del personale della Polizia di Stato, la giornata di ansia di un’anziana donna a causa della scomparsa del marito. L’uomo, ultraottantenne, residente ad Orvieto nel quartiere di Ciconia, si era allontanato di casa nelle prime ore della mattina, dicendo che sarebbe andato al cimitero a trovare la propria madre defunta. Poi però, quando all’ora di pranzo non ha più fatto rientro, la moglie ha iniziato a preoccuparsi, anche perché l’uomo non aveva con sé nessun telefonino e quindi era praticamente irreperibile. Dopo aver atteso invano il rientro del marito, la signora, preoccupatissima, poco prima delle tre del pomeriggio ha telefonato al numero unico di emergenza 112 ed ha chiesto aiuto. La sala operativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha diramato la notizia anche alle altre forze dell’ordine ed ha iniziato immediatamente le ricerche dell’anziano impiegando tutte le pattuglie disponibili. Gli agenti, dopo essersi fatti dare dalla moglie alcune foto dell’anziano, si sono messi alla ricerca dell’uomo ed hanno iniziato la perlustrazione della zona del cimitero ma con esito negativo.

Allora, immaginando che si fosse allontanato a piedi nelle zone limitrofe all’abitazione, hanno iniziato a controllare l’area di Ciconia e quella limitrofa al fiume Paglia. Verso le quattro del pomeriggio, due poliziotti che a piedi si erano incamminati verso la strada che porta all’area dei “laghetti” hanno notato un anziano che si muoveva a fatica e che corrispondeva alla descrizione dello scomparso. Si sono avvicinati ed hanno accertato che si trattava dell’uomo che stavano cercando; lo hanno trovato in stato confusionale ed esausto per la lunga camminata e per il fatto che ormai erano tante ore che non assumeva né cibo né bevande. Inoltre, a causa di una caduta, si era ferito al volto e perdeva sangue. L’anziano non è stato in grado di fornire spiegazioni sui motivi dell’allontanamento. A quel punto il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha avvisato la moglie ed il figlio dell’uomo dicendo loro che era stato ritrovato.

L’ottantacinquenne è stato accompagnato all’auto che i poliziotti avevano parcheggiato nei pressi del luogo dell’incontro e poi è stato condotto presso il pronto soccorso dell’ospedale di Orvieto per le cure del caso.




Dopo la pandemia e per il 2024 si punta sulla tradizione del Carnevale aquesiano

Addio ed inizio in contemporanea per la tradizione carnevalesca aquesiana. Il passaggio tra il falò Carnevalaccio e progetto 2024 Dark Camera è davvero breve perché si può contare in passi: quelli che portano da Piazza Girolamo Fabrizio alla Biblioteca Comunale. Dove grazie all’ultimo regalo economico della Giunta Zingaretti (Legge regionale 24/2019 annualità 2022 per gli archivi storici) l’Associazione promozionale che opera nel territorio della Provincia di Viterbo e nella parte nord di Roma sdogana una mostra dal titolo “Ricordi di cartapesta: evviva il Carnevale” con l’obiettivo di “studiare la storia per progettare il futuro” come sperano Comune di Acquapendente e Pro Loco. Per cercare lo spirito goliardico che possa far rinascere la manifestazione l’Associazione di Promozione sociale punta tutto sull’aquesianità. Come quella di privati cittadini (Dino Bronzo, Luca Calamai, Giuseppe Ciacci, Renzo Colonnelli, Roberto Forlini, Marcello Poponi, Paolo Rossi, Roberto Sugaroni, Angelo Vitali) che hanno contribuito all’esperienza multimediale coordinati da Cesare Goretti curatore del tutto.

Fotografie e video indimenticabili. Con il materiale griffato fondo Fotografico Nocchia, Fotofit, Archivio Interferenze snc, Archivio Graphispshera, Archivio Provideo, Consapevole che organizzare l’evento vuole dire anche sostenere la produzione artistica ed artigianale locale prende quota da subito l’officina delle Arti e dei Mestieri.