La data zero del tour “Live 2023 – Racconti Unplugged” di Fabrizio Moro sarà il 17 marzo al Teatro Mancinelli

La stagione musicale del Teatro Mancinelli di Orvieto si impreziosisce con un altro grande interprete della musica italiana, vincitore di Sanremo nel 2007 tra i giovani e nel 2018 tra i big in coppia con Ermal Meta. Venerdì 17 marzo alle 21 “data zero” a Orvieto per Live 2023 – Racconti Unplugged, il nuovo tour di Fabrizio Moro nell’ambito della stagione Tourné promossa da Aucma e Mea Concerti. Un evento realizzato in collaborazione con il Comune di Orvieto.
Fabrizio Moro regalerà al pubblico uno spettacolo unico ed emozionante in una dimensione teatrale intima e coinvolgente. Un viaggio in musica tra le più belle canzoni del suo repertorio per l’occasione riarrangiate e rivisitate. In scaletta brani tratti da ogni suo disco, in ordine cronologico, che hanno segnato le tappe più importanti del suo percorso dall’inizio della sua carriera fino ad oggi. Il cantautore presenterà inoltre per la primavolta live anche brani che saranno contenuti all’interno del suo nuovo progetto discografico, in uscita in primavera.
Il tour di Racconti Unplugged – ha raccontanto Moro sui social – partirà da Roma il 20 marzo e proseguirà fino alla fine di maggio, toccando tutte le città più importanti d’Italia. Sarà un concerto completamente diverso da quello che siete abituati a vedere. Sul palco, riproporrò tutti i brani più rappresentativi della mia carriera ma, con un arrangiamento completamente rivisitato e, partendo dal mio primo lavoro discografico ‘Fabrizio Moro’, ripercorreremo insieme, in ordine cronologico, le canzoni più importanti di ogni album, fino ad arrivare a questo nuovo lavoro in studio: ‘La mia voce parte2’ che ascolterete dal vivo, prima della sua pubblicazione. Sarà un viaggio raccontato, che seguirà una sceneggiatura scritta, dove la musica sarà protagonista, un live con immagini e filmati inediti, canzone dopo canzone, ricordo dopo ricordo, emozione dopo emozione. Sul palco con me ci saranno Danilo Molinari e Roberto “Red” Maccaroni alle chitarre, Luca Amendola al basso, Alessandro Inolti alla batteria e il maestro Claudio Junior Bielli al pianoforte. Vi aspetto a ‘casa’, per questo nuovo viaggio insieme. A fra un po’… grazie».




Boom di gruppi iscritti al concorso del Carnevale Aquesiano organizzato dalla Pro Loco

Il concorso di carnevale ad Acquapendente è tornato dopo l’interruzione per la pandemia e sono già 15 i gruppi iscritti.  Il presidente della Pro Loco, Fabio Vitalia, ricorda che “per iscrivervi al concorso dovete inviare, entro sabato 11 febbraio, un messaggio alla nostra pagina o, via Whatsapp, al numero 339 2467218 indicando: il nome di un rappresentante del vostro gruppo il nome della vostra mascherata.  Le maschere migliori verranno premiate nel pomeriggio di domenica 19 febbraio, durante i festeggiamenti del Carnevale!”. I partner per l’organizzazione sono il Comune di Acquapendente, Teatro Boni, Cooperativa Ape Regina, Dark Camera, Associazione Arisa, Consiglio Comunale Giovani.

Si inizia domenica 12. alle 15,30 in Piazza Girolamo Fabrizio con la sfilata dei gruppi mascherati, musica e la 44° sagra della Fregnaccia. Giovedì 16 alle 16,30 presso il Museo della Città giochi in maschera per bambini dal titolo “A Carnevale ogni scherzo vale”. Alle ore 18,00 presso la Biblioteca Comunale presentazione del catalogo della Mostra “Ricordi di cartapesta”. Alle ore 20,00 aprirà i battenti il Teatro Boni (incomprensibile la decisione del Direttore Artstico Sandro Nardi di interrompere per circa venti giorni la programmazione teatrale visto che avrebbero potuto essere messe in scena rappresentazioni goliardiche e scherzose abbinate alla Festa), con la cena del Giovedì Grasso a cura dell’Associazione Arisa. Sabato 18 sempre nella stessa location veglione di Carnevale con il Gruppo “Ladri di Monnalisa” a cui seguirà il dj set con Francis JJ, Andrea Spadaccia e Alessandro Costa. Domenica 19 seconda sfilata di maschere a cui ne seguirà una terza sabato (inizio sempre 15.30) con fregnacce da spadellare a volontà. Alle ore 18,30 fiaccolata e falò di Re Carnevale. Non ammirabile almeno per quest’anno dal vivo, la tradizione carristica visibile presso la Biblioteca Comunale con mostra visitabile lunedì e venerdì dalle 15 alle 19 e mercoledì, Venerdì e sabato dalle 13. La responsabile della struttura Luisa Squarcia guiderà i visitatori in un percorso tra immagini e cartapesta per riscoprire la magia di qualcosa reso ancora maggiormente storico dal materiale messo in evidenza per l’occasione dall’artigiano carrista Roberto Sugaroni, creatore tra gli anni 80 e 90 di strutture in grado di poter competere bellamente per movimenti innovativi dei pupazzi-fantocci ed accostamenti cromatici a quelli viareggini più famosi.




Cresce l’attività della biblioteca comunale Luigi Fumi, via al questionario di gradimento dei servizi

Una biblioteca sempre più aperta e vicina alle esigenze e alle richieste degli utenti e della città. Da venerdì 10 febbraio, al 10 marzo 2023 sarà compilabile il Questionario di gradimento dei servizi prestati dalla Nuova Biblioteca pubblica “Luigi Fumi” di Orvieto.  Il questionario è anonimo ed è finalizzato a conoscere il reale gradimento degli utenti della biblioteca sui servizi offerti ma anche aperto a suggerimenti e nuove proposte. La prima parte delle domande è incentrata sull’uso della biblioteca, i servizi utilizzati e quanto questi siano importanti. Altre domande sono invece finalizzate a comprendere la reale conoscenza delle sezioni della biblioteca. Specifiche domande sono infine dedicate ai suggerimenti su nuovi orari, servizi e attività. I dati raccolti saranno analizzati e utilizzati per poter programmare nuove attività e migliorare i servizi offerti.
“Con il questionario – spiegano dalla biblioteca – si vuole avviare una fase di analisi del gradimento da parte degli utenti, monitorando il grado di adeguatezza dei servizi offerti rispetto alle esigenze dei cittadini. L’obiettivo è aprire un dialogo con i nostri utenti per confrontarsi su aspettative,  esigenze,  desiderata,  proposte per migliorare le attività ma anche per far conoscere le opportunità e la ricchezza di questo luogo. Non sempre, infatti, gli utenti sono pienamente consapevoli dei servizi che vengono erogati e soprattutto delle risorse documentarie disponibili utilizzandole, probabilmente, solo parzialmente”.
Nel 2022 l’attività della Biblioteca “Luigi Fumi” è notevolmente cresciuta. Gli ingressi di studenti, studiosi, lettori, partecipanti a iniziative, eventi e visite guidate sono stati  8.200 contro i 4.402 del 2021 (+86%), gli iscritti ai servizi sono stati 7.877 contro i 7.529 dell’anno precedente (+5%) mentre i prestiti esterni di libri, dvd e riviste 4.129 ovvero il 60% in più del 2021 quando erano stati 2.556. Novembre il mese con più ingressi (1.093) seguito da gennaio (927) e maggio (759). Dal mese di febbraio, inoltre, la biblioteca ha ampliato l’orario di apertura al pubblico anche al mercoledì mattina, dalle 9 alle 13. “Numeri importanti – commenta il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – che restituiscono solo in parte la vitalità e la centralità che finalmente ha riacquistato la nostra biblioteca tornata a essere un punto centrale della vita culturale della città grazie agli investimenti di questa amministrazione sull’organico. Oltre le statistiche ci sono infatti le numerose attività e i progetti che la biblioteca ha saputo mettere in campo, vincendo bandi di prestigio come ‘Città che legge’ e intercettando finanziamenti importanti, ma anche le collaborazioni che ha saputo instaurare con le realtà associative cittadine che oggi vedono la biblioteca come punto di riferimento. Un luogo del sapere fatto dalle persone con le persone come è negli obiettivi del questionario che sarà proposto agli utenti”. 
Il questionario è raggiungibile al link https://forms.gle/UWAHy55ANgmg9qSm8 oppure utilizzando una postazione della biblioteca appositamente dedicata.




Il capitano Ultimo protagonista scomodo della lotta alla mafia con Pino Corrias a Montefiascone

“Incontrare l’uomo che ha arrestato Totò Riina è un evento sicuramente imperdibile. Noi come Lui uniti per la gente piccola”. In questa frase della sindaca di Montefiascone Gulia De Santis si può racchiudere l’aria che si respirava all’interno della Rocca Dei Papi (Sala Innocenzo III°) all’arrivo di Sergio De Caprio, alias Capitan Ultimo. “Alla Nostra volontà di portare grande cultura”, ha sottolineato la prima cittadina, “si sono affiancati numerosi amici così come fortemente voluto dal nostro consigliere delegato alla Cultura Renato Trapè: l’autore del libro Pino Corrias, Giuseppe Mancuso del Sindacato Carabinieri, la Presidente della Compagnia del Teatro Dominga Martines, il moderatore dell’incontro, il giornalista de ‘Il Messaggero’ Giorgio Renzetti. Li ringrazio e spero che questo ricordo rimarrà inciso in tutti loro”.

“Orgogliosissimo di presentare”, sottolinea l’autore, “il racconto dell’uomo che ha arrestato Riina e che per venti anni ha fatto tremare i palazzi del potere. Fino a quando il potere si è vendicato. Si chiama Ultimo perché afferma di essere cresciuto in un mondo dove tutti volevano essere primi. Ha un talento nell’organizzare la lotta e scegliere gli uomini. Tutti insieme, un grandissimo gruppo investigativo. Ha combattuto la ‘ndragheta, la camorra, la corruzione. Prima di esser stato messo all’angolo, isolato ed attaccato dalle alte gerarchie della politica. Ma non ha mai mollato. Mi sono impegnato come autore a rileggere le vicende umane e giudiziarie che lo hanno travolto. Da quando dopo il 15 gennaio 1993 dopo la cattura di Totò Riina, fu condannato a morte da Provenzano e Bagarella oltre che da mille sospetti confluiti nel processo trattativa Stato-mafia. Sono passati trenta anni ma mi è stato sensazionalmente accanto riaccompagnami letteralmente nella rivisitazione-scoperta delle operazioni che lo hanno visto protagonista in incognito assieme ai suoi uomini: Vichino, Arciere, Omar, Petalo, Pirata, Alchimista ed i suoi cento investigatori invisibili che lo hanno affiancato nei lunghi appostamenti, durante le intercettazioni fiume, le notti insonni passate ad indagare instancabilmente. Anche su quanto c’era di corrotto a Milano, Palermo, Napoli e nei cosiddetti “palazzi del potere”: Finmeccanica, Ior, Banca Vaticana passando per la Lega. Spingendosi sin troppo oltre ed essere fermato. Denunciato per insubordinazione e diffamazione. Accusato di essere un cane sciolto, accerchiato, demansionato. Poi isolato e per due volte ripagato con la revoca della scorta. Bravo e veloce da non essere controllabile. Idealista tanto da non guardare in faccia il potere. Irregolare tanto che per le gerarchie militari e politiche va domato. L’eroe senza nome che va riportato all’obbedienza”.




PrometeOrvieto, “ma l’ospedale di Orvieto è veramente un DEA di I livello?”

Da oltre vent’anni l’ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto è qualificato come Dipartimento di emergenza e accettazione, un DEA di primo livello. Insomma, dovrebbe avere la funzionalità dell’ospedale che ci ricordiamo, quella di qualche anno fa, almeno quella, seppure non del tutto soddisfacente. Di quando, senza troppe pretese, una visita specialistica era possibile, le analisi e i risultati si avevano in un paio di giorni, un’ernia o simili erano interventi di routine, non straordinari. Il DEA di primo livello non era e non è una gentile concessione al nostro territorio, ma è previsto per garantire l’omogeneità dei servizi, data la posizione geografica e il livello di comunicazione viaria dell’Orvietano, in ottemperanza alle linee guida pubblicate sulla Gazzetta ufficilae n°1/1998.

In allegato proponiamo una tabella in cui sono evidenziati gli àmbiti operativi di un DEA di primo livello, quelli previsti dalla normativa nazionale e dalle scelte regionali, da cui emerge plasticamente la situazione. Mancano medici e infermieri e dove ci sono, o quasi, il sistema non funziona ugualmente. Tutto nasce da qui: le disfunzioni che numerosi cittadini segnalano, le liste d’attesa nelle visite specialistiche e nelle operazioni chirurgiche anche più consuete, addirittura le lunghe attese anche per le analisi, quando fino a non molto tempo fa la prestazione era effettuata a pochi giorni dalla prenotazione.

Naturalmente la tabella può presentare qualche imprecisione, perché le situazioni possono cambiare anche giorno per giorno, ma comunque è aggiornata a questo inizio 2023. Importante è che affiora un quadro che presenta mancanza di personale in quasi tutti i reparti e anche dove il personale è quello previsto, come Endoscopia, fare un esame o un intervento è un’impresa. È sufficiente rilevare che l’incarico di direzione ospedaliera è ricoperto da un “medico a scavalco”, cioè diviso tra direzione del suo reparto e direzione dell’ospedale, per comprendere come la Regione non dia importanza all’organizzazione, che costituisce attività primaria di un DEA di primo livello e che è determinante per la qualità dell’offerta sanitaria. Anche chirurgia generale, dove tra medici strutturati e specializzandi l’organico dei medici risulta completo, è difficile pensare a un’ernia o qualcos’altro del genere senza mettersi in attesa per mesi, non si sa mai quanti. Drammatica la situazione di Ortopedia, dove i medici sono la metà di quelli previsti e dove mancano due infermieri e due Oss. Manca l’UTIC, l’unità di terapia intensiva cardiologica, che è un reparto ospedaliero specializzato nella gestione clinico-assistenziale del paziente affetto da sindrome coronarica acuta o patologie cardiologiche di particolare gravità che ne mettono direttamente in pericolo la vita. Deve esserci e non c’è.

In questa condizione di sofferenza è evidente che le visite specialistiche sono sopraffatte dalle esigenze dettate dall’urgenza. A parte ovviamente l’intramoenia, servizio previsto e garantito con una rilevabile efficienza, ma che pesa gravemente sui pazienti. Non può essere questa la Sanità che vogliamo, neppure crediamo la auspichi chi ha responsabilità amministrative, dai sindaci in su.

Ma questa è. E i numeri, uno più o uno meno, questo ci raccontano.