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PrometeOrvieto, “tante segnalazioni su liste d’attesa nella sanità, ora le inviamo alle istituzioni sperando che così comprendano meglio i problemi”

Il 6 dicembre sorso, durante un partecipato incontro pubblico che abbiamo organizzato a Ciconia di Orvieto, ci siamo assunti l’onere di raccogliere segnalazioni di quanto non va nelle prestazioni sanitarie e di trasferirle alla Regione e al Comune di Orvieto.
Abbiamo anche aperto un indirizzo email dilloaprometeorvieto@mail.com
Il fine che perseguiamo è quello di “fare qualcosa”, di aiutare gli amministratori regionali a comprendere i problemi attraverso la loro puntuale casistica e chi subisce disagi di non sentirsi soli, che si può agire e che faremo tutto quanto ci è possibile.
Di seguito pubblicheremo brani di alcune comunicazioni emblematiche. Da quanto abbiamo rilevato risultano almeno due fatti chiarissimi.
Uno: in tutta la Regione le prenotazioni hanno tempistiche folli, di mesi o anni, che si riducono a due o tre giorni nel caso si scelga l’intramoenia.
Due: le prenotazioni non seguono una logica geografica o di età, per cui la prenotazione può essere a Orvieto per un paziente di Norcia o il contrario.
Tutti i ragionamenti relativi ai problemi creati dal Covid e alla mancanza di risorse, comuni a tutt’Italia, non servono a risolvere i problemi, ma soltanto a segnalarli. Ancor più se la presidente Tesei dichiara ufficialmente, in risposta al consigliere Tommaso Bori, che “abbiamo 2,35 medici ogni mille abitanti e 5,66 infermieri ogni mille abitanti: dati massimi a livello nazionale. Visto che però sembrano pochi, si rende necessaria una loro nuova redistribuzione per coprire le esigenze. Il costo degli amministrativi è del 20% della spesa totale: si tratta di un sovrannumero che toglie risorse per il resto del personale.
Insomma, ci sembra proprio che ci sia da lavorare senza dilungarsi sui danni lasciati da “quelli di prima”, sul Governo (di destra) che non investe, sugli strascichi del Covid “cancellato per decreto” dal Governo (di destra). Bisogna sapere come operare, avere l’autorevolezza necessaria e soprattutto volerlo.
Certo è che così non va, non va bene e non è giusto. La constatazione che tutto si risolve facilmente e velocemente soltanto pagando segnala una realtà inaccettabile.
Scrive CR che “ho iscritto mio figlio alla lista in oggetto (dentista) a Novembre 2016 al compimento dei 6 anni (ossia appena consentito dalla USL di competenza) ma ad oggi, a distanza di 4 anni, non siamo stati ancora chiamati.”.
D.C. ci segnala che “dall’11 marzo che sono in attesa di un esame senologico strumentale e ancora non mi hanno chiamato. Ho fatto diverse telefonate, chiaramente, non sa niente nessuno. Per assurdo mi hanno chiamato per lo screening mammografico ma sono stata esclusa perché io la prevenzione non la devo fare perché il tumore già l’ho avuto.”.
E poi un altro caso emblematico di incomprensibile confusione: “Racconto la storia di mio marito: 75 anni senza problematiche particolari, a giugno inizia ad accusare giramenti di testa che si fanno sempre più frequenti. Il medico prescrive visita otorino ed ecodoppler dei vasi del collo richiedendo lui stesso la prenotazione con urgenza entro i 30 GG. Questo accade a fine giugno. Arriva il messaggio visita otorino a Terni a fine luglio. Ecocolor doppler inserito in lista d’attesa. Siamo andati al CUP per capire se fosse possibile fare la visita otorino ad Orvieto, ci è stato detto di sì, abbiamo annullato la precedente prenotazione ed il giorno successivo fatta la visita dal dottor Carboni, esattamente 20 giorni prima della visita prenotata per Terni. Prima domanda: perché accadono queste cose? Il meglio è arrivato dopo. Per l’altro esame non arrivava mai la comunicazione della data, telefonate su telefonate al CUP, ore interminabili di attesa senza giungere a soluzione. Poi mi sono arrabbiata ed ho preso a male parole il povero operatore, dopo 10 minuti arriva il messaggio, appuntamento fissato per il 16 di ottobre a Terni in una struttura convenzionata. Fatti due conti abbiamo deciso di andare al Cidat a pagamento. Per fortuna nulla di grave. Purtroppo questa è la situazione, dall’alto vogliono la sanità privata e ci stanno riuscendo perché creano il problema che si risolve solo rivolgendosi al privato. Che schifo.
Il tono deluso e arrabbiato di F.M. è comprensibile, anche di fronte a un evidente incomunicabilità nel CUP.
Ancora: “ mio padre si frattura un dito, va al pronto soccorso di Orvieto, dopo una lunga attesa gli comunicano che è banale frattura che prevede un intervento.
Gli viene comunicato che questo intervento non lo fanno più ad Orvieto e che deve andare a Terni, quindi passare dal loro pronto soccorso, meglio se di pomeriggio. Nessun invio quindi è stato fatto da Orvieto, mio padre è andato al pronto soccorso di Terni e ha fatto nuovamente la trafila.
Qui gli hanno confermato che era da operare e lo hanno chiamato per la settimana successiva. Poi è dovuto andare per il controllo, una visita in cui gli hanno tolto la fasciatura, guardato i punti e messo il disinfettante. Dovrà tornare per togliere i punti. 4 viaggi a Terni, in cui non potendo guidare, ha chiesto a noi familiari di accompagnarlo. Quindi abbiamo preso permessi/ferie etc e in parte si è organizzato da solo andando con il treno, quindi attendendo due ore prima e due ore dopo la visita perché il treno non c’era.
Posso capire essere inviati a Terni per interventi importanti che richiedono specializzazione e reparti dedicati, ma per interventi come questo è possibile che si debba chiedere alla cittadinanza di andare a Terni quando potrebbe essere risolto sul territorio?  Almeno evitare l’accesso al pronto soccorso di Terni e la visita di controllo
”.
Ci racconta S.M. che “sembra che in tutta l’Umbria, quindi Usl Umbria 2 e 1, non ci sia più un dermatologo disponibile in regime SSN. Da 2 mesi esatti, prescrizione alla mano, provo a prenotare una visita dermatologica tramite cup.regione.umbria.it e non trovo disponibilità pur estendendo la ricerca a tutta la regione. Non appaiono nemmeno appuntamenti a 6/12 mesi, nulla.

È credibile che tutti i dermatologi delle Usl umbre siano già impegnati per tutto il 2023 e oltre?Mi rivolgo a voi sperando che la voce di noi cittadini e contribuenti possa essere ascoltata da chi si occupa della gestione del servizio sanitario.”.

M.Z. segnala che “Ma non è che dall’altra parte dell’Umbria le cose vadano meglio.”

R.B. ci racconta che “sono due mesi che cerco di prenotare una visita oculistica per mia madre, 83 anni, che ha avuto in passato delle piccole ischemie in un occhio. Non la cerco dietro la porta, ma nemmeno così lontano da dover traversare mezza regione o più. Ad oggi, le uniche opportunità, che non ho accettato, erano Orvieto, oppure Branca. Partendo da Cascia, con una persona anziana e malata. Ditemi voi se va tutto bene.”
Questi sono soltanto alcuni casi, tutti uguali, tutti determinati dalla sciagurata scelta di organizzazione della prenotazione, senza filtro di età e di residenza, con un evidente utilizzazione dei medici irrazionale e comunque non funzionale, soprattutto alla luce della disponibilità di medici superiore alla media nazionale.

Spediremo al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità, al Direttore generale della USL UMBRIA2 e anche per conoscenza al Sindaco di Orvieto, al Responsabile del distretto e al Direttore sanitario del territorio tutte le segnalazioni pervenute con la speranza che vogliano attivarsi per fare di più per i cittadini che sono a disagio; chiederemo inoltre un appuntamento all’assessore per poter meglio comprendere e, eventualmente, essere utili.

Aiutiamoci ad aiutarci. dilloaprometeorvieto@gmail.com

Firma la petizione: https://chng.it/tFKg7Hp6RC




Cosp è un’azienda d’eccellenza per la differenziata. Porano è “borgo riciclone”

L’azienda Cosp Tecno Service di Terni è riconosciuta come eccellenza nazionale nel settore dell’igiene ambientale. Cosp svolge il servizio di raccolta differenziata in 24 comuni della provincia di Terni e da marzo 2020 a Matera. Nei giorni scorsi la città dei Sassi ha ottenuto da Legambiente la menzione speciale come “Capoluogo di provincia del Sud con più alto tasso di raccolta differenziata”. Il riconoscimento è frutto dei numeri: una media di incremento del 30% nell’ultimo anno sulle altre città meridionali nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e un più 5% rispetto al 2021. La raccolta oggi si attesta al 75% e inserisce Matera tra i comuni più “ricicloni” nella classifica di Legambiente.

I numeri della raccolta differenziata in Basilicata costituiscono il prosieguo dell’esperienza maturata da Cosp anche in Umbria: la percentuale media dei 24 comuni della provincia di Terni nel 2022 si è attestata stabilmente al di sopra del 72%, con alcuni esempi degni di nota: Amelia 74,8% (un incremento di 2 punti nell’ultimo anno e di oltre 5 in un biennio) e i “borghi ricicloni” di Attigliano (81,16%) e Porano (81,38%). 

Il sindaco di Matera Domenico Bennardi ha espresso «viva soddisfazione per il riconoscimento di Legambiente, che premia l’impegno profuso dal settore ambiente del Comune, dall’assessore Giuseppe Digillo e dalla Cosp, azienda affidataria del servizio di raccolta “porta a porta”, e riconosce il grande sacrificio di tutti i cittadini materani che differenziano in modo preciso e puntuale, affinché possano essere modello ed esempio per i pochi che ancora non fanno un’ottima differenziata».

Dietro i numeri ci sono le idee. Cosp crede fortemente nel valore della cultura del rispetto dell’ambiente e del riciclo, per questo il 15 febbraio organizzerà a Matera un’iniziativa che coinvolgerà tutte le scuole della città e circa 4mila e 500 studenti: “Il carnevale del riciclo”. I più piccoli parteciperanno con costumi di carnevale prodotti esclusivamente con materiali riciclati e i ragazzi più grandi racconteranno il ciclo dei rifiuti attraverso un fumetto scritto e disegnato da loro.

Fonte: Cosp




PD, la Regione dice l’emodinamica non si deve fare, ma il sindaco che ne pensa?

Il reparto di emodinamica a Orvieto non si farà. Non sono bastate la mozione di maggio 2020 votata all’unanimità dal Consiglio Regionale né le oggettive necessità di un territorio di confine lontano dai grandi centri di erogazione di servizi sanitari e proprio per questo inserito tra le aree interne della regione.  L’assessore regionale Morroni ha detto che un laboratorio di emodinamica a Orvieto “non è sostenibile per l’appropriatezza degli interventi e per l’impegno economico che sarebbe richiesto”. Per le persone colpite da infarto e da ictus ci sarà, confidando nella clemenza e sulla potenza della divina provvidenza, l’elisoccorso. Peccato che la convenzione con la regione Marche sia scaduta da oltre un anno.
Lo schema di questa giunta regionale è chiaro: da una parte si mostrano i vetrini colorati della chirurgia robotica mentre dall’altra si condanna l’Ospedale di Orvieto all’irrilevanza. A cosa è servita la passerella del 29 novembre 2022 quando tutti i vertici regionali e locali proclamavano una serie di interventi ed investimenti sulla sanità del territorio?
Si velocizzano le liste d’attesa cancellando quelli che da mesi o anni erano in attesa di visite perché si è deciso – oggi – che sulla richiesta doveva essere indicato l’esigenza diagnostica. E quando le prenotazioni rimangono, si indicano sedi improbabili e lontane, cosicché il malato si trova sballottato tra le diverse sedi sanitarie, come se girare le impervie strade dell’Umbria fosse un piacevole e amabile privilegio che tutti i cittadini possono permettersi (non si pensa a chi non è minuto di un mezzo, agli anziani soli)
Questo governo regionale di destra è un campione del gioco dell’oca sulla pelle della salute dei cittadini. Ci saremmo aspettati una presa di posizione da parte del sindaco di Orvieto, impegnato così intensamente a difesa del diritto alla salute e all’accesso alle cure dei nostri concittadini, ma così non é stato.  Tanto ci pensano da Perugia. Sul laboratorio di emodinamica la prima cittadina non ha pronunciato una parola che fosse una, così come sulle altre e numerose questioni sanitarie. Sulla REMS ha tentato un cauto sostegno ma poi è tornata sui suoi passi sospinta dalla pubblica esecrazione. 
L’importante oggi, in via Garibaldi, sembra essere una debole e fantasiosa idea di città in cui avremo tra qualche anno l’Ospedale vero, infiacchito e minimale, e un Ospedale di Comunità, quello nella scomoda e costosissima soluzione di piazza Duomo, destinato, prima o poi, a diventare struttura privata per la felicità di quanti pensano che la salute non sia più un diritto costituzionale.

Partito Democratico di Orvieto




Al Museo della Ceramica di Tarquinia via ai nuovi corsi di merletto della scuola “Intrecci d’incanto”

Nel Museo della Ceramica di Tarquinia torna a echeggiare il suono dei fuselli del “tombolo” della scuola “Intrecci d’incanto”. La Società Tarquiniense d’Arte e Storia (Stas) ha aperto nuovamente le porte della propria sede, in via delle Torri, per i corsi di ricamo curati dalla signora Loriana Luccioli, con l’obiettivo di preservare e valorizzare un’antica arte di lavorazione del merletto apprezzata per qualità e raffinatezza.

“La Stas ha tra i suoi obiettivi la conservazione delle tradizioni culturali tarquiniesi – afferma la presidente Alessandra Sileoni – La scuola di tombolo realizzato dalla nostra Loriana è un patrimonio dell’intera comunità. Per questo abbiamo, anche quest’anno, messo a disposizione le sale del museo per tenere le lezioni”. Aperti a persone di tutte le età, compresi i bambini dai 6 anni in su, e di vari livelli, i corsi si svolgono il mercoledì e il sabato dalle 15.30 alle 17,30. Per tutte le informazioni è possibile contattare la segreteria della Stas allo 0766 858194 o all’email tarquiniense@gmail.com. “In questi anni abbiamo avuto tanti allievi, donne e anche qualche uomo – afferma Loriana Luccioli -. Il merletto a tombolo è un pizzo fatto a mano che viene fatto in varie regioni d’Italia. Il pizzo è realizzato con filo di cotone, lino, seta, lana o fibre sintetiche, mentre il tombolo è un cuscino di forma cilindrica. Una volta realizzata la lavorazione e preparato il disegno, il pizzo viene staccato dai punti di supporto per essere fissato a una stoffa come ornamento o viene utilizzato così com’è. 

Ringrazio la presidente Alessandra Sileoni che, fin dall’inizio, di questa esperienza non mi ha mai fatto mancare il suo supporto”. La scuola “Intrecci d’incanto” sarà protagonista a “Filum Roma”, la fiera del merletto e raduno delle merlettaie che si svolgerà dal 17 al 19 marzo nella Capitale.