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Baschi, i carabinieri indagano sulla morte sospetta di una donna nella propria abitazione

Tragedia nella tarda mattinata del 4 gennaio in una frazione di Baschi. I carabinieri della stazione di Baschi sono intervenuti dopo una chiamata per la richiesta di soccorso in un’abitazione dove una donna è stata poi trovata priva di vita. Non si sa molto altro anche perché non trapelano notizie dalle fonti ufficiali, ma l’arrivo degli investigatori e, in un secondo momento, sempre secondo notizie non ufficiali, del reparto dei RIS sempre dei Carabinieri potrebbe far intendere che la dinamica non sia proprio cristallina e che ci sia più di un dubbio sulla morte dell’anziana donna.

Rimane massimo il riserbo da parte degli investigatori.




La polizia sente l’allarme e sventa un furto in una casa alla Gabelletta durante i controlli del territorio

Questi giorni di festa in cui molti orvietani escono di casa per fare acquisti e regali sono quelli preferiti dai topi d’appartamento per “visitare” le abitazioni da svaligiare. Proprio per questo motivo, il questore di Terni Bruno Failla aveva disposto una intensificazione dei servizi di controllo del territorio anche mediante l’impiego di pattuglie in borghese, soprattutto nel tardo pomeriggio e nelle ore serali che risultano essere quelle più critiche. E proprio una di queste pattuglie in borghese della Squadra Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto, alcune sere fa, verso le 18, mentre percorreva una strada in località Gabelletta, ha sentito il suono dell’allarme di un’abitazione che si trovava nelle vicinanze.

Gli agenti si sono avvicinati ed hanno notato che l’allarme era scattato in una casa isolata che al momento appariva disabitata in quanto le luci erano tutte spente. I poliziotti hanno parcheggiato la propria autovettura nei pressi della parte posteriore dell’abitazione, hanno notato che la recinzione era stata recisa in tre diversi punti e sono entrati nel giardino sito nel retro dell’edificio. Mentre entravano hanno sentito il rumore di un’autovettura che, parcheggiata nell’area antistante l’ingresso
dell’abitazione, quindi dalla parte opposta, si è velocemente allontanata. Rintracciati i proprietari, i poliziotti hanno fatto un sopralluogo presso l’abitazione ed hanno visto che gli ignoti visitatori erano già entrati all’interno dell’edificio forzando una finestra sita al pianoterra, ma l’arrivo degli agenti, allertati dall’entrata in funzione dell’allarme, li ha messi in fuga prima che potessero iniziare la loro attività predatoria. Di quanto accaduto il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha inviato una dettagliata relazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni che coordina le indagini.

Alla luce di questo episodio la Polizia di Stato rinnova l’invito ai cittadini a segnalare tempestivamente qualsiasi movimento sospetto e chiamare immediatamente il numero di
emergenza 112.




La politica spiega “la sanità migliorerà”, invece “mentre il medico studia il malato se ne va”

E’ arrivato il 2023 ma la sanità è ferma al 2022, a quel 29 novembre dell’incontro pubblico a cui ha partecipato il gotha regionale oltre al direttore generale della USL Umbria2 Massimo De Fino. I progetti presentati sono tanti ma la sanità orvietana soffre: questo è il dato di partenza. Il 30 dicembre in consiglio comunale si è parlato a più riprese di sanità. La maggioranza non ha approvato la proposta di Cristina Croce di convocare un tavolo sulla situazione orvietana perché ritenuta “ridondante” dalla sindaca Tardani. Possibile, invece, che la conferenza dei capigruppo si attivi per una serie di incontri magari anche con gli altri sindaci del territorio. Ma qual è la situazione reale? Partiamo da primo punto che ha sottolineato il sindaco in consiglio comunale: l’ospedale di Orvieto è un DEA di primo livello. Sì, è una conferma, DEA di I° livello era e quello rimane. Bene, verrebbe da dire invece la realtà è ben diversa. I servizi di una DEA di I° livello non sono assicurati a Orvieto perché manca personale medico e infermieristico, un male antico che in questi ultimi anni si è accentuato. Non solo, tanti medici hanno scelto altri lidi lasciando scoperte posizioni che non si riescono a coprire.  Rimane ancora irrisolto il problema della terapia intensiva con poco personale medico soprattutto se raffrontato con altri ospedali di simili dimensioni della stessa USL.  Ortropedia è sempre a corto di personale medico e lavora a scartamento ridotto, ben al di sotto delle possibilità e soprattutto delle necessità del territorio.  Non mancano le eccellenze come oculistica, ginecologia o l’intero settore della diabetologia ma non sono punti di riferimento per un territorio più ampio.  Insomma servono Orvieto e l’attuale distretto in chiusura e nulla di più, fatte salve le prestazioni da CUP.  Anche le strumentazioni sono in alcuni casi obsolete e vengono riparate dopo lunghi periodi di inattività e non sono previste sostituzioni.

E’ un ospedale dell’emergenza-urgenza?  Anche in questo caso lo è sulla carta mentre la realtà è ben diversa.  Ottimi i risultati nelle urgenze legate all’ictus con la trombolisi che ha evitato numerosi trasferimenti verso altri nosocomi ma soprattutto ha permesso tempestività d’intervento.  Lo stesso non si può dire per le emergenze cardiache e un reparto che potrebbe lavorare meglio se venisse risolto il problema dell’emodinamica, necessaria per assicurare la stessa tempestività d’intervento dell’ictus.  Il consiglio regionale ha votato all’unanimità il via libera all’emodinamica ormai quasi due anni fa ma non se ne è fatta menzione il 29 novembre e soprattutto non c’è alcuna parola in merito nel piano regionale della sanità.  Certo costa ma in un’area che è a un’ora di distanza dall’ospedale più vicino attrezzato e con autostrada e ferrovia e tanti turisti sarebbe necessaria e, purtroppo, come evidenziato in queste ultime ore, la mancanza viene drammaticamente a galla.

Nel frattempo, mentre manca tutto questo e non solo, mentre le liste d’attesa rimangono insopportabili, questo è un male comune di tutta la Regione, mentre i posti letto mancanti nel ternano verranno assicurati dal privato come previsto sempre dalla Regione, arriva in comodato gratuito un super-robot in 4k per la chirurgia ma il punto di riferimento per la formazione, che dovrà essere fatta, sarà a…Foligno, dove non hanno e non avranno per i prossimi due anni il super-robot chirurgico.  Verranno risparmiati diverse centinaia di migliaia di euro con interventi per il risparmio energetico ma questi soldi andranno nel calderone della USL e non per la sanità orvietana.  Però arriveranno milioni di euro per la ristrutturazione del pronto soccorso della terapia intensiva e delle sale chirurgiche, ma rimane la stranezza tutta orvietana di reparti dell’emergenza separati l’uno dall’altro con primariati diversi.  Arrivano i soldi del PNRR per concretizzare il progetto presentato sempre il 29 novembre, dell’ex-ospedale al Duomo che verrà convertito in Casa di Comunità e Ospedale di Comunità con una ventina di posti letto per lungodegenti, l’esatto contrario di quello che sta avvenendo nella sanità dei Paesi più avanzati dove l’acuzie prevede l’ospedalizzazione e poi il ritorno in casa con assistenza domiciliare, monitoraggio e controllo medico da remoto e visite di controllo calendarizzate e personalizzate sul paziente.  Scampato, così ha assicurato la sindaca Tardani, il pericolo REMS in pieno centro storico, rimane scoperto il problema della palazzina mensa della Piave laddove era prevista dal 2008 una Casa di Comunità o meglio, così come era definita all’epoca, una Casa della Salute.

Orvieto ha pagato tanto in passato con la chiusura della USL4, tra l’altro sana dal punto di vista finanziario, che ha apportato in dote alla USL2, ad esempio, l’ex-ospedale in piazza Duomo.  Lo smantellamento della scuola per infermieri, la centralizzazione su Terni e Foligno di ogni servizio amministrativo e ora la ciliegina sulla torta del Distretto.  Un territorio ampio, isolato dal resto dell’Umbria, non viene inserito nel “club” dei poli ospedalieri, in favore di Foligno-Spoleto, a meno di 30 minuti da Perugia.  Non è questione di campanile ma il polo ternano è connesso con Narni-Amelia, l’altro polo copre Foligno, Spoleto e la Val Nerina mentre Orvieto è isolata e troppo spesso per “semplici” fratture o emergenze chirurgiche o cardiache i mezzi del 118 prendono la strada di altri nosocomi perdendo tempo prezioso, a volte vitale. Ma non era dell’emergenza-urgenza?  Sicuramente sulla carta e sicuramente non per lo scarso impegno di chi lavora in ospedale, ma per la mancanza di strumentazioni adeguate; per scelte discutibili nella gestione dei reparti dell’emergenza; per lo scarso appeal del Santa Maria della Stella per i professionisti della sanità; per la mancanza di accordi di partnership non con il privato ma con l’ospedale di Terni al fine di valorizzare le eccellenze che esistono a Orvieto ma vengono tenute nascoste e in. Alcuni casi penalizzate dall’interno, dal chiacchiericcio che colpisce tutti, anche chi lo esercita ma soprattutto colpisce i cittadini che quotidianamente vedono respinte le loro legittime richieste e in alternativa o si mettono a girare l’Umbria o ricorrono al privato. 

“La sanità a Orvieto ha qualche criticità, ma nel complesso ha un futuro radioso”, così si dice nei Palazzi della politica, però mai è più azzeccato un detto siciliano, “Mentre u medico studìa u malato s’nni va”.




Il coordinamento comunale di Italia Viva chiede le dimissioni di sindaco e giunta

Dopo l’ultimo consiglio comunale e la contemporanea riunione di maggioranza si è evidenziata una crisi politico-istituzionale che la città non può sostenere né permettersi.
I temi per uno sviluppo pressano affinché si agisca velocemente e responsabilmente approssimandosi il rischio di perdere gli ultimi treni per uno sviluppo della città. Le contraddizioni all’interno della maggioranza e la sua incapacità di decidere penalizzano una società come la nostra meritevole di ben altri avvenimenti.
Pertanto Italia Viva:
PRESENTE nel tessuto cittadino, comprensoriale e provinciale
VERIFICATO che nonostante gli ultimi appelli e proposte per una sana politica 
CONSIDERATE le disattese della amministrazione sui temi proposti 
ASSEVERATA l’insofferenza di molti cittadini 
PRESO ATTO delle aspettative delle comunità di prossimità
VISTO il persistere dell’impasse amministrativo 
                                             CHIEDE 
le dimissioni del SINDACO e dell’attuale GIUNTA a salvaguardia della salute amministrativa e civile di questa città e di questo comprensorio, auspicando un nuovo percorso con il coinvolgimento di tutte le forze politiche , associazioni , personalità che amano ORVIETO.

coordinamento comprensoriale orvietano Italia Viva