Orvietana quasi corsara a Roma, primo tempo super poi il Montespaccato recupera, espulso Ricci

Un tempo per parte ed ecco divisa la posta, al termine di un match con mille emozioni. Rimpianti per l’Orvietana trovatasi avanti di due lunghezze, con la possibilità anche di aumentare il divario nel primo tempo. Un rigore fallito in avvio e una sfortunata autorete poco prima dell’intervallo hanno però rimesso in gara i padroni di casa che hanno spinto molto nella ripresa, trovando il pari e poco dopo ritrovandosi anche in superiorità numerica per l’espulsione di Ricci. Malgrado ciò nell’ultima azione prima del triplice fischio, Tomassini ha fallito l’incredibile occasione per incamerare i tre punti.

Fiorucci conferma la formazione che aveva battuto il Livorno, unica differenza il rientro di Bassini, uno dei tre ex di giornata, al centro della difesa. Per circa mezz’ora è un monologo biancorosso: punizione di Rinaldi, testa di Ricci e primo miracolo di Tassi, quindi Anelli mette giù Mignani in area: è rigore, ma Tassi intuisce l’angolo scelto da Tomassini che, malgrado abbia angolato, non supera il portiere. L’Orvietana gioca in velocità e scioltezza, ancora Rinaldi scende sulla fascia, calibra il pallone sul lato opposto dove Rosini salta più in alto di tutti e di testa mette in rete dopo aver colpito il palo interno. Rosini è scatenato, neanche tre giri di orologio e scappa via, entra in area e si guadagna un altro rigore. Stavolta sul dischetto si presenta Bassini che tira forte e angolato: è 0-2. I romani si vedono solo con dei calci piazzati di Cerone, Marricchi deve intervenire solo in un’occasione su Vitelli. Ma al 43’ ecco che il Montespaccato riapre la partita: Mascella cambia gioco, trova Cerone sulla sinistra, palla che arriva sotto porta dove la sfortunata deviazione di Bassini inganna Marricchi.

Si sentono le urla del tecnico di casa Campolo fino in tribuna nell’intervallo e la strigliata sembra fare effetto. Su un campo così piccolo e stretto le punizioni di Cerone sono sempre un pericolo, Vitelli di testa dopo 10 minuti fallisce il pareggio. L’Orvietana potrebbe chiuderla poco dopo, bella triangolazione tra Mignani e Rosini, con l’attaccante che chiama alla terza super parata di giornata Tassi. Campolo allora rischia il tutto per tutto e inserisce anche Calì, spostando decisamente in avanti il baricentro della squadra. Poco dopo Fiorucci risponde inserendo Alagia per Rinaldi. Gli spazi per l’Orvietana ora aumentano, ma gran parte delle azioni finiscono con falli in attacco di Tomassini che spengono le iniziative. Cerone è sempre un pericolo, ci prova anche lui di testa senza successo. Orvietana che sembra tornata quella del primo tempo al 22’ quando imbastisce un’ottima azione con Alagia che serve Tomassini, tutto di prima per Rosini che manda la palla alta di poco. Ormai è un continuo capovolgimento di fronte e Calì, ben pescato in area da Vitelli, sfiora il palo sempre di testa.

Alla mezz’ora arrivano i cinque minuti che condannano l’Orvietana, un fallo di mani di Tomassini genera la punizione che porta al pareggio: il solito Cerone pennella una traiettoria al bacio per Calì e stavolta il colpo di testa è vincente. Passano appena due minuti e un altro fallo di mani, stavolta di Ricci, causa il secondo giallo per il numero 5 biancorosso: curioso come il precedente mani di Tomassini con il braccio molto più distante dal corpo non fosse valso l’ammonizione e questo sì. Sta di fatto che l’Orvietana rimane in dieci, rischia su un’altra progressione di Vitelli, ma nel recupero addirittura sfiora due volte il clamoroso colpaccio. Al 93’ un errore di Maugeri davanti al proprio portiere, lascia il pallone pericolosamente vagante in area dove si avventa ancora una volta Rosini che per poco non beffa il Montespaccato. Ma è incredibile quanto accade al 95’: l’Orvietana pur in inferiorità numerica chiude in attacco la gara, Alagia suggerisce per Tomassini, la difesa di casa sbaglia il movimento e il capitano ormai solo davanti al portiere prova la conclusione al volo che finisce fuori.

Con questa gara termina il girone di andata, l’Orvietana tornerà in campo domenica 8 gennaio (non si esclude un probabile anticipo a sabato 7) ad Arezzo.

NOMI E NUMERI DELLA PARTITA

MONTESPACCATO – ORVIETANA 2-2

MONTESPACCATO: Tassi, Pollace, Anello, Nanci, Pesarin (1’st Maugeri), Mascella (44’st Laziz), Tataranno (14’st Calì), Attili (44’st Bianchi), Cerone, Bosi (35’st Maurizi), Vitelli. A disp.: Di Maio, Putti, Corelli, Pietrangeli. All.: Campolo.

ORVIETANA: Marricchi, Omohonria (44’st Siciliano), Papale (44’ st Di Loreto), Borgo, Ricci, Bassini, Rosini, Proietto, Tomassini, Rinaldi (21’st Alagia), Mignani (30’st Carletti). A disp.: Rossi, Biancalana, Di Natale, Chiaverini, Bracaletti. All. Fiorucci.

ARBITRO: Lascaro di Matera (Castaldo di Frattamaggiore – Balbo di Caserta).

MARCATORI: 13′ pt Rosini (O), 16′ pt Bassini rig.(O), 43′ pt Bassini aut. (M), 33’st Calì (M).

NOTE: al 5′ pt Tassi para un rigore a Tomassini (O). Espulso: Ricci (O) per doppia ammonizione al 36’st; ammoniti Rinaldi (O); Tataranno, Vitelli, Cerone, Mascella (M), angoli 6-3, recupero: 1+5.




La 33ma edizione del “Presepe nel Pozzo” apre il 23 dicembre con tante novità

Venerdì 23 dicembre apre i battenti il Presepe nel Pozzo, in una edizione totalmente nuova sotto molteplici punti di vista. Ad iniziare dal tema, che inaugura il ciclo degli “Esclusi”, dove a narrare la Natività è qualcuno che non è riuscito ad assistervi: quest’anno tocca ad Artaban, il quarto magio, che ci accompagna nei sotterranei etruschi e medievali del Pozzo della Cava in un viaggio in undici tappe, raccontandoci le sue speranze, i suoi ritardi e i suoi iperbolici slanci di generosità.

Altra grande innovazione è lo stile della scena conclusiva: l’ultima grande grotta pone il visitatore di fronte ad uno scenario completamente inusuale, spoglio, quasi irreale e con forti contaminazioni con la contemporaneità. Per il 33° anno abbiamo voluto soffermarci sul mistero della morte e della resurrezione, ponendo l’accento sull’attualità del messaggio di Gesù, e lo abbiamo fatto anche visivamente, ricorrendo a simboli forti come uno smartphone, il filo spinato e un Gesù Bambino candido realizzato dal maestro degli effetti speciali Andrea Giomaro avvalendosi dell’uso di scanner e stampanti 3D. Non manca però qualche conferma, nell’ormai tradizionale stile del Presepe nel Pozzo: le prime grotte ospitano istallazioni con personaggi a grandezza naturale e l’adorazione dei Magi, dislocata tra la cisterna etrusca e la cantina medievale, è completamente animata.

Tra le conferme, anche un piacevole “ritorno alle origini”, con la Natività posizionata all’interno del Pozzo della Cava. A calarsi, appeso ad una corda, per collocare la Sacra Famiglia nella grotticella sospesa ad oltre 30 metri dalla sorgente, è stato lo speleologo Filippo Baldini, del Gruppo Speleologico CAI Orvieto, nonché figlio di Francesco Baldini, ideatore del primo Presepe nel Pozzo, ormai 33 anni fa.
Da sottolineare come novità e conferme siano tutte legate da un filo invisibile, che si dipana via via, tra i resti etruschi, medievali e rinascimentali dei sotterranei e che si rivela in tutta la sua potenza solo alla fine: l’amore, vissuto come il vero messaggio dirompente di un Gesù percepito anche nella sua assenza e che dà senso al Natale e alla vita.

Insomma, gli elementi per sorprendere ci sono tutti, sappiamo che la sfida è grande, anzi, enorme. Siamo però speranzosi di riuscire a colpire il cuore dei visitatori, che potranno venire tutti i giorni tra le 9 e le 20 (ultimo ingresso alle 19,45) fino al prossimo 8 gennaio incluso. L’evento rientra nei programmi “A Natale regalati Orvieto” del Comune di Orvieto, “Natale alla Cava” dell’Associazione Culturale “La Cava e i Cavajoli” e “Musei in Rete per il Territorio”, realizzato con il contributo della Regione Umbria.