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29 novembre, la sanità, i progetti, i programmi e la cronaca delle proteste nella Sala dei 400

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29 novembre, la data più importante per la sanità orvietana: presentazione di progetti e programmi. L’attesa è stata carica di tensione che inevitabilmente si è poi scaricata prima, durante e dopo l’appuntamento a cui hanno partecipato presidente e assessore della Regione, il direttore generale della USL Umbria 2, il dg della sanità umbra, la sindaca di Orvieto. Insomma tutti sul palco per spiegare cosa cambierà “in meglio” a loro dire per i cittadini.

In platea medici, dipendenti USL, cittadini, consiglieri comunali, politici, sindacalisti, rappresentanti di associazioni varie, tutti lì pronti a domandare e ascoltare.

Prima della presentazione un folto picchetto di cittadini, sindacati si è ritrovato sotto il Palazzo del Popolo per sottolineare le difficoltà della sanità orvietana. Poi in sala i mormorii e le proteste aperte che a tratti hanno interrotto le varie relazioni. Tutta la cronaca e i commenti di Andrea Sacripanti, capogruppo della Lega, Cristina croce, capogruppo di Siamo orvieto, Martina Mescolini, capogruppo del PD, Ciro Zeno, Cgil Orvieto e Damiano Bernardini, sindaco di Baschi.




Interrogazione in Regione di Paola Fioroni (Lega) sul futuro prossimo della CariOrvieto

“Nell’attuale processo di riorganizzazione e valorizzazione della Cassa di Risparmio di Orvieto la sfida sarà quella di massimizzare i vantaggi derivanti dall’essere parte di un grande gruppo bancario e conservare la vicinanza strategica di questa banca al territorio senza perderne l’identità”. Il consigliere regionale Paola Fioroni (responsabile regionale del Dipartimento economia della Lega, vicepresidente dell’Assemblea legislativa) annuncia di aver “depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale per conoscere quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze e del rispetto dei ruoli previsti dal legislatore nazionale, intende assumere o abbia assunto per monitorare l’evolversi complessivo delle vicende relativa alla Cassa di Risparmio di Orvieto, tenuto anche conto della presentazione del nuovo piano industriale”.

“La struttura del sistema bancario regionale – spiega Paola Fioroni – è mutata sensibilmente negli ultimi anni sotto la spinta di dinamiche di mercato e interventi regolatori che hanno determinato una riduzione del numero di banche attive sul territorio ed alimentato fenomeni di desertificazione degli sportelli bancari, creando disservizi e disagi agli imprenditori e cittadini dei comuni più piccoli della nostra Regione, ma soprattutto alle persone fragili e agli gli anziani costretti a percorrere decine di chilometri per arrivare al più vicino sportello bancario”.

“Sebbene il modello di community bank a cui molte banche, di varia dimensione, ambiscono è un concetto strategico ancora poco definito – illustra Paola Fioroni – la redditività e l’efficienza delle banche non dipende necessariamente dalla loro dimensione, pertanto, anche le banche piccole medie di comunità possono essere efficienti e redditizie, e certamente sono in grado di valutare e conoscere meglio le esigenze creditizie delle imprese del territorio e i bisogni dei risparmiatori locali, potendo assumere una funzione centrale per lo sviluppo di un sistema imprenditoriale dinamico e resiliente. In questo percorso è auspicabile che gli stakeholders abbiano una visione chiara per il futuro e la capacità di realizzarla, anche rinunciando ad una parte della propria indipendenza”.

“In questo momento complicato per le nostre aziende ed i nostri cittadini, il nostro territorio ha necessità adesso più che mai di avere banche fatte anche di persone pronte all’ascolto – conclude Fioroni – ed in questo senso anche le BCC possono rappresentare il futuro modello vincente della banca del territorio ribadendo un ruolo del sistema bancario cooperativo come banche di territorio a mutualità prevalente, anche attraverso l’individuazione di interventi e progetti orientati a supportare e favorire la crescita e lo sviluppo sostenibile territoriale”.