L’olio “Canale” del Frantoio Ranchino miglior olio “fruttato intenso blended” per la guida internazionale Flos Olei 2023

Il Frantoio Ranchino, con l’olio “Canale” si è classificato come “Migliore Olio Extravergine di Oliva Blended – Fruttato Intenso” al concorso internazionale “Flos Olei” edizione 2023.
Il concorso si propone l’obiettivo di valorizzare la qualità dell’olio extravergine di oliva a livello internazionale, premiandone i prodotti migliori, diffondendone la conoscenza e contribuendo così a una sua corretta commercializzazione.

L’eccellenza degli Extravergine Ranchino nasce prima di tutto dalle qualità della materia prima e dalla capacità di comprenderla e di valorizzarla.
Cultura, ricerca e tecnica al servizio della materia prima: un olio extravergine di pregio nasce da questi valori. Cultura è radicamento profondo nel territorio d’origine, nelle colline orvietane, dove la famiglia Ranchino coltiva 8.700 piante di olivo e raccoglie le olive ancora verdi dagli alberi a 445 metri d’altitudine. Cultura è conoscenza delle varietà autoctone più raffinate, come Moraiolo, Frantoio, Leccino.  Lo studio stimola la ricerca, l’accostamento prudente tra diverse forme di allevamento e la contaminazione saggia tra modernità e tradizione, conservazione filologica della tipicità e innovazione. Infatti, nei terreni di famiglia sono coltivate anche l’Itrana, la Kalamata e la Picholine de Languedoc e sono state recuperate a nuova vita il Pocciolo, la Gentile di Anghiari e la Borgiona, cultivar umbre antichissime

E l’olio Canale nasce proprio dalla molitura di queste antiche Cultivar: Gentile di Anghiari 15%, Borgiona 15% insieme a Coroncina 30% e Itrana 30%. (Scheda dell’olio Canale, Olio Extravergine di Oliva – Fruttato Intenso).

La guida Flos Olei 2023 è giunta alla sua tredicesima edizione ed è considerata la più importante pubblicazione di settore a livello globale.  Flos Olei è un vero e proprio atlante olivicolo in quattro lingue, italiano, inglese, spagnolo e cinese che recensisce 500 aziende provenienti dai 5 continenti e 56 Paesi.




Orvietana, un pareggio prezioso con il giovane portiere Rossi in versione super

A guardare la classifica, poco o nulla è cambiato, ma analizzando il calendario che poneva l’Orvietana sul campo della Flaminia, il punto conquistato in terra laziale ha il suo bel peso specifico. Da quando Fiorucci è sulla panchina biancorossa, in 5 partite, 4 di campionato e 1 di coppa, la squadra ha subito un solo gol, quello al 90’ a Grosseto. Certo anche i gol segnati sono stati pochi, 2 in campionato e altrettanti in coppa, ma se a questi numeri si sommano l’atteggiamento della squadra in campo e di fatto l’azzeramento di quei tanti errori individuali che avevano causato diverse sconfitte in passato, allora ecco che una prima inversione di tendenza può essere certificata. Ora si spera nel recupero di qualche infortunato, Brondi e Rinaldi potrebbero essere i primi in fila per uscire dall’infermeria, poi si aspetta l’apertura del mercato.

A Civita Castellana Fiorucci parte in pratica con la stessa formazione che aveva battuto il Terranuova, unica differenza Guazzaroni al posto di Proietti. La Flaminia prova a fare la partita, ma la prima occasione, ghiottissima, è per l’Orvietana: Nicodemo riesce ad arrivare al limite dei 16 metri, vede spazio, mira all’angolino e ci vuole un grande stacco di Dellapina a deviare in corner. La gara non riesce a salire di ritmo, le incursioni dei padroni di casa non scalfiscono la difesa ospite sempre attenta e precisa. Solo al 15’ uno scambio Abreu – Sciamanna fa danzare il pallone pericolosamente in area, ma Borgo prima e Rossi poi sbrogliano. Qualche protesta per l’Orvietana quando a metà tempo una punizione di Bracaletti viene raccolta in area da Borgo e poi carambola su un difensore, ma né l’arbitro, né l’assistente vedono il fallo di mani invece richiesto dall’Orvietana.

Nei minuti finali del primo tempo Flaminia pericolosa in due occasioni, prima con il colpo di testa di Abreu su cross di Sciamanna al termine di una bella azione manovrata, quindi con un batti e ribatti nell’area piccola, con il tentativo finale a botta sicura di Sciamanna, che però trova pronto Rossi a deviare in angolo quello che sembrava ormai un gol fatto.

La ripresa inizia con Nofri che cambia l’attacco inserendo Ancillai e Wilson e i ritmi si fanno subito più serrati. Si ripete dopo poco più di 10 minuti il duello Sciamanna – Rossi, ancora una volta il classe 2005 para la conclusione dell’attaccante. Rossi si ripeterà ancora al 25’, salvando di fatto la partita, sul doppio tentativo sotto porta di Wilson e ancora di Sciamanna chiudendo a doppia mandata tutte le saracinesche. Intanto Onishchenko era dovuto uscire per infortunio, riecco al suo posto Traorè costretto a fare reparto da solo. Entreranno anche Proietti e Biancalana, ma gli ultimi 20 minuti, a parte una girata di Ancillai, l’Orvietana non rischia più ed esce da uno dei campi più difficili del girone con un punto che potrebbe rivelarsi più prezioso di quanto sembri.

Il prossimo impegno sarà la gara casalinga contro il Seravezza Pozzi, squadra che milita in zona playout a 11 punti, 5 più dell’Orvietana, che si disputerà sabato 19 novembre, in anticipo rispetto alla data prevista del 20 novembre per il brillamento della bomba scoperta nel fiume Paglia.

NOMI E NUMERI DELLA PARTITA

FLAMINIA – ORVIETANA 0-0

FLAMINIA (4-3-1-2): Dellapina; Mattia, Gasperini, Fumanti, Pagliari; Marchi, Garufi, Simoncini (1’st Ancillai); Celentano (37’st Barduani); Abreu (1’st Wilson), Sciamanna. A disp.: Zappalà, Rizzo, Lo Curto, Massaccesi, Padovano, Paun. All.: Nofri O.

ORVIETANA (4-4-2): Rossi; Frabotta, Borgo, Bassini, Carletti; Bracaletti, Guazzaroni (32’st Proietti), Onishchenko (13’st Traorè), Ricci; Omohonria, Nicodemo (27’st Biancalana). A disp.: Bracaj, Lanzi, Caravaggi, Chiaverini, Albani, Di Natale. All.: Fiorucci.

ARBITRO: Ravara di Valdarno (Vitiello di Torre Annunziata – Pone di Nola).

NOTE: ammoniti: Fumanti, Marchi e Wilson (F), Frabotta e Omohonria (O). Angoli: 4-2 per la Flaminia. Recupero: 0’+4’.




Parte il 14 novembre l’avventura del corso di “Lettura emozionale” dell’Unitre curato da Gianluca Foresi

Prende il via, lunedì 14 novembre alle 17,30 al Palazzo Simoncelli, sede dell’Unitre – Università delle Tre Età di Unitre Orvieto, il primo incontro del Laboratorio di Lettura Emozionale curato dall’attore Gianluca Foresi alla scoperta delle risonanze profonde e sonore della letteratura e poesia di qualità. È previsto un numero massimo di partecipanti- Per informazioni: 338 7323884  

Il Laboratorio di Lettura Emozionale intende offrire uno stimolante percorso tecnico-interpretativo che guidi il lettore nell’uso della voce, alla ricerca di tutti quei risuonatori interni che permettano di metterci in comunicazione con le nostre emozioni più intime. Leggere a voce alta, ascoltando quindi la propria voce, presuppone un incontro ravvicinato tra l’io più interiore e la voce che diventa altro da sé. E’ possibile così avviare un dialogo che chiami in causa non solo il lettore e l’ascoltatore, ma che crei un campo bipersonale, dove la voce diventa il terzo soggetto fra il parlante e l’ascoltante. La lettura si evolve da mero processo intellettuale ad esperienza fisica: si dà corpo alla voce e voce al corpo e si chiamano in causa tutti i sensi, la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto, mettendoli in comunione tra loro per trasformare la lettura in un’emozione ancora più coinvolgente. L’obiettivo è quello di vivere e condividere le sensazioni presenti dentro ciascuno di noi, ma anche quello di scoprire le nostre diverse voci: quella dell’adulto, del bambino, dell’anziano, di ciò che siamo stati, di ciò che saremo, di ciò che in fantasia vorremmo essere.




Dal 15 al 17 novembre Orvieto torna “set” per la fiction Mediaset “La voce che hai dentro” con Massimo Ranieri e Maria Pia Calzone

Arrivano a Orvieto dal 15 al 17 novembre 2022 le riprese de “La voce che hai dentro”, la nuova serie che andrà in onda su Canale 5 e che vede protagonista Massimo Ranieri, il cantante e attore napoletano dopo anni di nuovo impegnato su un set televisivo targato Mediaset. La città di Orvieto sarà una delle ambientazioni della fiction e le riprese interesseranno il prestigioso Teatro Mancinelli, il Duomo e alcuni scorci del centro storico. Nei tre giorni di set saranno coinvolte 80 persone della troupe ma anche maestranze locali quali manovali, attrezzisti e vari assistenti aggiunti per trucco, parrucco e costumi. Saranno impiegati anche diversi Organizzatori di scena di massa (Osm) per gestire le circa 300 comparse che saranno utilizzate. Il campo base della produzione sarà posizionato presso il Palazzo del Popolo e in piazza del Popolo.

La fiction, prodotta da Lucky Red, in 8 episodi per 4 prime serate, è diretta da Eros Puglielli, scritta da Jean Ludwigg, Leonardo Valenti, Iole Masucci, Laura Sabatino, da un’idea di Massimo Ranieri e da un soggetto di serie di Jean Ludwigg e Leonardo Valenti in collaborazione con Laura Colella, Pier Paolo Piciarelli e Laura Sabatino. Nel cast figurano anche Maria Pia Calzone, Michele Rosiello, Erasmo Genzini, Giulia D’Aloia, La Niña, Gianfranco Gallo, Nando Paone e Ruben Rigillo.

“La voce che hai dentro” racconta la storia di Michele Ferrara (Massimo Ranieri), finalmente libero dopo 10 anni di carcere a Poggioreale, dove ha scontato la pena per il presunto omicidio del padre Mimmo, noto cantante e fondatore della casa discografica Parthenope Edizioni Musicali. Ora lo scopo di Michele, che ha sempre vissuto per la musica, è quello di salvare la sua famiglia e la Parthenope ma dovrà lottare per evitare che la moglie Maria (Maria Pia Calzone) e i figli Raffaele (Michele Rosiello) e Antonio (Erasmo Genzini) vendano l’amata casa discografica all’antagonista Gaetano Russo (Gianfranco Gallo). Michele, che nasconde un segreto, ha però dalla sua parte l’affetto e la fiducia della figlia Anna (Giulia D’Aloia), virtuosa del pianoforte e decisa a dimostrare l’innocenza del padre, e di Regina (La Niña), giovane e talentuosa trapper, con le quali combatterà per riportare in auge la Parthenope Edizioni Musicali e riconquistare l’affetto dei suoi.

“Dopo aver fatto da sfondo nel 2020 alla ‘La Befana vien di notte 2’ con i suoi sotterranei e nel 2021 con i suoi vicoli alla Roma Papalina de ‘Il principe di Roma’ – commenta il Sindaco e Assessore al Turismo, Roberta Tardani – questa volta Lucky Red ha scelto la città di Orvieto per ambientare una parte importante della fiction che segna il ritorno in tv di un artista molto amato dal pubblico come Massimo Ranieri. Un’altra importante occasione di visibilità per la nostra città, che avrà una vetrina nella prima serata di Canale 5, un’altra opportunità per l’indotto economico e professionale locale che ruota intorno alle produzioni televisive e cinematografiche”.




Siamo Orvieto e PD presentano un’interrogazione sulla questione Piave-Ater-6 milioni in stand-by e Casa di Comunità

Affondo di Cristina Croce (Siamo Orvieto), Federico Giovannini e Martina Mescolini (PD) sul futuro dell’ex-caserma Piave e sulla Casa di Comunità. I consiglieri di opposizione, infatti, hanno presentaot un’interrogazione per conoscere la posizione della sindaca su una notizia apparsa sul quotidiano La Nazione dello scorso 19 ottobre secondo cui la regione ha messo a disposizione del Comune di Orvieto circa 6 milioni di euro per un intervento di “housing sociale ovvero, come scritto sul quotidiano, di operazioni finalizzate a immettere sul mercato abitazioni a prezzi calmierati sia per quanto riguarda le vendite che le locazioni”. A investire, sempre secondo La Nazione, sarebbe l’ATER e rafforzare viene riportata anche una dichiarazione dell’assessore regionale Enrico Melasecche, “ho eseguito ormai diversi mesi fa un sopralluogo alla Piave von il vicesindaco di Orvieto. La Regione è pronta, ora aspettiamo un segnale dal Comune. e’ vero che si tratta di un primo intervento parziale, mai soldi sono disponibili e da spendere nel contesto di un progetto unitario che potrà essere realizzato in tappe successive”. Un’altra parte dell’interrogazione riguarda la palazzina ex-mensa sempre della Piave, di proprietà della USL e l’ubicazione della Casa di Comunità in Piazza Duomo all’ex-ospedale. Ecco il testo dell’interrogazione

Premesso che

– Secondo quanto riferito dall’edizione Umbria de “La Nazione” del 19 ottobre la Regione Umbria ha comunicato al Comune di Orvieto la disponibilità di oltre 6 milioni di euro per un intervento di housing sociale (…omissis…).

– Il soggetto titolare dell’investimento sarebbe l’ATER. Lo stesso articolo riferisce la dichiarazione dell’Assessore regionale titolare delle deleghe “politiche della casa”: “Ho eseguito ormai diversi mesi fa un sopralluogo alla Piave con il vicesindaco di Orvieto. La Regione è pronta, ora aspettiamo un segnale dal Comune. È vero che si tratta di un primo intervento parziale, ma i soldi sono disponibili e da spendere nel contesto di un progetto unitario che potrà essere realizzato in tappe successive”;

– la USL n.4 aveva acquisito al proprio patrimonio l’immobile ex-mensa collocato all’interno dell’ex Caserma Piave per la realizzazione del “Palazzo della Salute” come da Accordo di Programma siglato il 27 luglio 2007 (modificato nel 2015);

– il valore di acquisto dell’immobile, autorizzato dalla Regione Umbria, ammontava a € 2.700.000,00 secondo il valore di mercato determinato dalla perizia di stima redatta dall’Agenzia del Territorio, Ufficio Provinciale di Terni del 19.10.2007;

– la giunta regionale, nell’ambito dei progetti del PNRR, ha deciso di realizzare il nuovo presidio sanitario denominato “Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità” negli spazi dell’ex ospedale di S.Maria della Stella in Piazza Duomo lasciando impregiudicata la destinazione dell’immobile ex-mensa acquisito al patrimonio dell’allora USL n.4 allo scopo di realizzare il “Palazzo della Salute” le cui funzioni sono sovrapponibili a quelle della “Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità”;

– ad oggi non si è a conoscenza di alcun atto della Regione Umbria o della ASL n.2 che preveda una diversa destinazione dell’immobile acquisito nel 2008 rispetto a quella originaria contenuta nel protocollo d’intensa citato (e s.s.m), destinazione tra l’altro riconfermata nel marzo 2018 dal capitolato per l’affidamento del progetto di fattibilità tecnico-economica della Casa della Salute redatto da USLUmbria 2;

Quanto premesso si chiede di sapere:

– se la proposta dell’Assessore regionale di investimenti per interventi di housing sociale tramite ATER riguardi l’immobile ex-mensa di proprietà della Usl Umbria 2;

– gli intendimenti del comune di Orvieto in merito a tale proposta;

– se i costi del progetto di realizzazione della Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità siano stati adeguati alle nuove condizioni di mercato;

– se il comune di Orvieto abbia predisposto tutta la documentazione (piano del traffico, parcheggi, etc.) adeguata a sostenere la fattibilità urbanistica di tale intervento.

Anche la politica, dunque, si pone praticamente gli stessi quesiti che da tempo poniamo noi di Orvietolife e che riproponiamo in attesa che venga data una risposta esauriente in consiglio comunale.

  1. Per quale motivo si è deciso di spostare la Casa di Comunità alias Casa della Salute in un edificio di pregio con un immobile importante sempre nel centro storico di Orvieto, acquistato con soldi pubblici nel 2007 proprio per la costruzione della Casa della Salute;
  2. Perché spostare in piazza Duomo con gli ovvi problemi di traffico, viabilità e fruibilità della struttura, motivo per il quale anche l’ospedale si era deciso di spostarlo fuori dal centro storico?
  3. Siamo certi che le risorse finanziarie previste per la ristrutturazione e l’avvio della Casa di Comunità, siano adeguate visto il forte aumento dei costi delle materie prime e di smaltimenti dei rifiuti edili?
  4. Cosa ci facciamo della Piave? Da tempo il sindaco ha dichiarato che “a breve prenderemo decisioni sulla questione”, questo “a breve” è ormai diventato quasi un anno fa.
  5. Quali soluzioni e quali costi per il Comune di Orvieto al fine di assicurare la viabilità, i parcheggi e gli adeguati collegamenti del servizio pubblico con quello che diverrà un centro nevralgico per la sanità del territorio?
  6. L’ultima, ma non per importanza, riguarda i conti. Ma è normale che si acquisti un edificio per 2,5 milioni di euro, circa, nel 2007 vincolandolo alla costruzione della casa della Salute e che poi se ne spendano più di 8 per farne un’altra, dopo 15 anni durante i quali Orvieto e il territorio non ha avuto tale servizio, in un edificio diverso destinato fino all’anno prima alla vendita?