L’esordio della collana Letture Fainiane con “Una storia di brigantaggio” il 23 settembre all’Auditorium della Fondazione CRO

Una storia di brigantaggio. Il rapimento e l’uccisione del conte Claudio Faina è il titolo del primo numero di una nuova collana editoriale, denominata Letture Fainiane, e promossa della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”. L’agile volume, corredato da un ricco e curato apparato di immagini, verrà presentato venerdì 23 settembre 2022, ad Orvieto, presso l’Auditorium “Gioacchino Messina” della Fondazione Cassa di Risparmio (Palazzo Coelli, Piazza Febei), alle 17.30. All’iniziativa
interverranno Daniele Di Loreto, Presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e i due autori Giuseppe M. Della Fina e Luca Montecchi.
Nelle pagine del libro si ripercorre un episodio di brigantaggio del 1874, che ebbe un risalto notevole nel territorio orvietano per l’esito tragico e per le figure che vide coinvolte: un esponente di spicco di
un’importante e nobile famiglia umbra e il brigante David Biscarini. Quest’ultimo, nato a Marsciano, in seguito costituì una banda con Domenico Tiburzi, destinato a divenire uno dei briganti più noti della Maremma. La vicenda viene narrata gettando uno sguardo attento sulla società dei decenni centrali dell’Ottocento e sulle dinamiche che la caratterizzavano e, al contempo, esaminando la personalità dei protagonisti principali del tragico avvenimento.
L’iniziativa si svolge in collaborazione con l’UniTre Orvieto.




Sipario! sulla stagione teatrale, da Elena Sofia Ricci fino a Castellitto e Patty Pravo. Mancinelli centro della cultura della città

Si apre il “Sipario” sulla nuova stagione del Teatro Mancinelli di Orvieto. Questo il titolo scelto per il ricco e variegato cartellone 2022-2023 che mette insieme prosa, musica e appuntamenti per ogni genere di pubblico ma soprattutto celebra il ritorno alla normalità dopo le limitazioni che hanno condizionato in particolare la prima parte della passata stagione. Ventidue gli spettacoli e i concerti in programma ai quali si aggiungeranno altre due rassegne musicali. Torna anche la campagna abbonamenti con prezzi popolari per riavvicinare la gente e soprattutto i giovani al teatro e alla cultura.  Il cartellone è stato presentato in conferenza stampa (link alla conferenza stampa) al Ridotto del Teatro Mancinelli dal sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, e dal direttore artistico della stagione di prosa, Pino Strabioli.

Il primo “Sipario” si alzerà il 2 ottobre con l’anteprima della stagione affidata a “Fedra” di Seneca, prodotto dalla Fondazione Teatro per la Toscana, che segna l’esordio alla regia dell’attrice e volto noto della tv Elena Sofia Ricci, già protagonista al Mancinelli nella passata stagione. Il 28 ottobre debutto nazionale stagionale per Anna Foglietta e Paola Minaccioni interpreti de “L’attesa”. A novembre tre appuntamenti: Francesco Montanari con “Perché leggere i classici” di Italo Calvino (11 novembre), Valeria Solarino in “Gerico Innocenza Rosa” (18 novembre), e Milena Vukotic interprete di un grande classico del cinema che arriva a teatro “A spasso con Daisy” (26 novembre). Il 18 dicembre sarà invece la volta di Pif e Francesco Piccolo con “Momenti di (in)trascurabile felicità. Il nuovo anno si aprirà con un altro debutto nazionale, quello di Sergio Castellitto e il suo “Zorro”, tratto dal testo di Margaret Mazzantini. Il 18 febbraio salirà sul palco del Mancinelli Marco Bocci ne “Lo zingaro” che racconta la storia del grande pilota Ayrton Senna mentre il 12 marzo con “Santo Piacere” Giovanni Scifoni si destreggia tra Fede e Godimento. Il 21 aprile Enzo Iacchetti e Vittoria Belvedere saranno “Bloccati dalla neve” in una divertente commedia, chiuderà Pino Strabioli il 7 maggio riproponendo a grande richiesta l’omaggio a Paolo Poli “Sempre fiori mai un fioraio” proposto lo scorso anno al Ridotto del Mancinelli. 

Dal “Sipario” farà capolino anche la grande musica. Protagoniste principali le dissacranti voci di Morgan (10 dicembre) e la “Minaccia bionda” Patty Pravo (data da definire) ma poi ci sarà spazio anche per l’omaggio a Fabrizio De Andrè degli Hotel Supramonte (21 gennaio) e l’omaggio a Giorgio Gaber con “Ricomincio da G.” con Pietro De Silva e Camilla Bianchini (4 marzo).  A completare l’offerta della stagione del Mancinelli: “Chi si scandalizza è sempre banale” (19-20 novembre al Ridotto), con il testo e la regia di Michele Cosentini in cui Luca Ferrini, Alberto Melone e Riccardo Pieretti viaggeranno nella drammaturgia di Pier Paolo Pasolini, e “This is me” il travolgente musical ispirato alla vita del fondatore del circo PT Barnum che sarà portato in scena dalla Compagnia Mastro Titta. Due gli spettacoli dedicati invece ai più piccoli: “Tombolo e il buio” (27/28 aprile), per i bambini dai 6 agli 8 anni, e “Paura e coraggio (4/5 maggio), per i bambini dagli 8 ai 10 anni, entrambi a cura dell’Ambaradan Teatro Ragazzi.  Il calendario sarà poi impreziosito da due importanti rassegne musicali.  Si tratta di “Antecedente”, contenitore che al suo interno avrà una stagione cameristica con particolare riferimento alla musica d’oggi e una stagione sinfonica di cui sarà protagonista l’Orchestra Calamani, già residente al Teatro Mancinelli. Si alterneranno grandi solisti, grandi direttori e gruppi cameristici di riferimento in Europa, per un programma che possa offrire alla città il più completo orizzonte sulla musica classica. Questa stagione di concerti è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura e inserita nel Fondo Unico per lo Spettacolo.

Si chiama invece “Nel segno della musica” il programma di concerti al Ridotto del Teatro Mancinelli organizzato dalla Scuola comunale di musica “A. Casasole” e dall’Unitre di Orvieto con il coordinamento artistico del maestro Riccardo Cambri. Sei gli appuntamenti in programma tra ottobre e aprile ai quali si aggiungerà anche il tradizionale “Concerto degli auguri” il 23 dicembre.  Due infine i concerti a cura della Filarmonica “Luigi Mancinelli” l’11 dicembre in occasione di Santa Cecilia e il 19 marzo per San Giuseppe patrono di Orvieto.

“Lo scorso anno – afferma il direttore artistico, Pino Strabioli – avevamo dedicato idealmente la nostra stagione agli artisti e ai lavoratori dello spettacolo che ritrovavano il palcoscenico dopo il buio della pandemia. Oggi possiamo finalmente ripartire senza condizionamenti e limitazioni e il nostro sipario si apre per tutti, per fare del teatro Mancinelli un punto di incontro della città, con la città e per la città. E’ questo il senso di un cartellone così ampio costruito insieme al sindaco Tardani e all’assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto, che allarga i confini della stagione di prosa, sperimenta tutti gli spazi del teatro e mette insieme più soggetti. Per quanto riguarda il programma della prosa – prosegue – si conferma un’offerta assolutamente variegata, che strizza l’occhio ai giovani per avvicinarli al teatro portando in scena volti e voci riconoscibili della tv, del cinema e del teatro. Inizieremo con un interessante anteprima in cui Elena Sofia Ricci si cimenta nella regìa, avremo due debutti nazionali con lo storico spettacolo di Sergio Castellitto e la coppia Foglietta-Minaccioni e poi, per la musica, due voci dissacranti che continuano a contraddistinguersi per il loro essere unici come Morgan e Patty Pravo”. 

“Dopo gli importanti risultati ottenuto già lo scorso anno – dice il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – ripartiamo con una proposta artistica e culturale di assoluto livello che dà il senso dell’energia che vuole sprigionare la nostra città e che ha nel nostro teatro, sempre aperto anche questa estate, uno dei perni principali. Un fermento e una forza che abbiamo convogliato nel dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura 2025 che abbiamo depositato lo scorso 13 settembre e che in ogni caso segnerà un percorso nuovo per la città condiviso con tutte le realtà associative che hanno contribuito con grande entusiasmo alla definizione del progetto. Insieme a Pino Strabioli, che ringrazio ancora una volta per la generosità e la passione con cui si dedica alla nostra città, abbiamo costruito una stagione bellissima e accattivante con l’obiettivo di tornare a riempire il Mancinelli e avvicinare i giovani a teatro. In questo senso vanno anche le scelte della campagna abbonamenti con prezzi assolutamente vantaggiosi che, mi auguro, possano venire incontro a chi, malgrado le difficoltà del momento, non vuole rinunciare alla cultura. Ringrazio infine tutti i soggetti che hanno impreziosito e arricchito il programma del Mancinelli in un grande lavoro corale che ritengo sarà apprezzato dal pubblico e dalla città”. 

La campagna abbonamenti alla stagione di prosa 2022-2023 “Sipario!” si aprirà lunedì 19 settembre. Fino al 24 settembre gli abbonati della passata stagione potranno confermare l’abbonamento recandosi alla biglietteria del Teatro Mancinelli dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.30. 

Per i nuovi abbonati la vendita libera inizierà a partire da lunedì 26 settembre

– On line su www.ticketitalia.com

– Presso l’Ufficio turistico in piazza Duomo (lunedì, martedì e venerdì 9-14 / mercoledì e giovedì 9-18)  

Prezzi

ABBONAMENTO (10 SPETTACOLI)

PLATEA, I° e II° ORDINE € 200

III°, IV° ORDINE e LOGGIONE €  150

SINGOLO SPETTACOLO

PLATEA € 30 + prevendita on line

I° e II° ORDINE € 25 + prevendita on line

III°, IV° ORDINE € 20 + prevendita on line

LOGGIONE  € 15 + prevendita on line




Amici della Terra scrive ai sindaci, “esprimete il vostro dissenso alla politica delle discariche”

Gentilissimi Sindaci,

Il PRGIR preadottato con DGR 600 del 15/6/2022 prevede una fase transitoria sino al 2028 e la fase a regime, a partire da questa data, con l’entrata in funzione di un inceneritore da realizzare nella provincia di Perugia. La fase transitoria, a causa dalla chiusura delle discariche di Colognola(Gubbio), Pietramelina (Perugia) e S. Orsola (Spoleto) e del possibile esaurimento delle volumetrie delle discariche considerate strategiche di Belladanza (Città di Castello), Borgogiglione (Magione) e Le Crete (Orvieto) entro il 2024, dovrà ricorrere ad un ampliamento di queste ultime per un volume complessivo di 1.200.000 mc, così come stabilito nella DGR n. 2 del 5/1/2022, ove si forniscono anche le indicazioni sulla possibile ripartizione dei nuovi volumi e cioè: Belladanza mc 300.000; Borgogiglione mc 700.000; Le Crete mc 500.000. Quanto sopra per consentire lo smaltimento in discarica di circa 200.000 t/anno di rifiuti urbani (75% circa) e speciali (25% circa) che, con l’entrata in funzione dell’inceneritore, si ridurranno a 40.000 t/anno, fermo restando che, superata la fase transitoria, sarà necessario ricorrere ad un ulteriore ampliamento delle discariche strategiche di Belladanza e de Le Crete, mentre nel frattempo sarà chiusa quella di Borgogiglione. Tale scenario appartiene ad una visione antiquata e che va nella direzione opposta alle norme italiane ed europee che prevedono una riduzione consistente dei conferimenti in discarica con l’obiettivo di non superare il 10% al 2035. Lo scenario è anche in pesante contraddizione con gli stessi obiettivi fissati dalla Regione Umbria, come abbiamo avuto modo di rappresentare nel comunicato stampa che alleghiamo.

Abbiamo criticato tempestivamente tali scelte, illustrando le possibili proposte alternative in una conferenza stampa svolta nello scorso mese di gennaio, ove abbiamo proposto il ricorso agli impianti esistenti (inceneritore di Terni e cementerie di Gubbio), che avrebbe consentito un allungamento pluridecennale della vita delle discariche senza dover ricorrere ai loro ampliamenti. Se la situazione di piena emergenza sulla gestione dei rifiuti è ben presente alla nuova amministrazione regionale sin dal suo insediamento, non comprendiamo la decisione assunta con DGR 895 del 29/9/2021, relativa al procedimento di VIA per il termovalorizzatore ACEA di Terni, ove si legge “di ritenere opportuno, in questa fase, in considerazione dell’imminente approvazione dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, disporre il non superamento del dissenso, ai sensi dell’art. 12, comma 5 della L.R. 12/2010, espresso dai Comuni di Terni e Narni …”. La Regione Umbria cioè, pur avendo l’autorità per consentire al termovalorizzatore di Terni di utilizzare anche i rifiuti urbani, ha deciso di assecondare le volontà, squisitamente politiche, inerenti il dissenso espresso in merito dai Comuni interessati; ciò è poco comprensibile da un punto di vista ambientale, se è vero che la sostituzione del pulper di cartiera oggi destinato a tale impianto con il rifiuto urbano, avrebbe potuto ridurre l’impatto ambientale nella Conca ternana, ove il superamento dei valori di PM 10 ha provocato l’inclusione dell’Umbria in una pesante procedura di infrazione da parte della Commissione europea.

Ci rivolgiamo pertanto a Voi in quanto interessati dalle discariche strategiche sopra indicate, affinché manifestiate il vostro dissenso e vi opponiate alle scelte del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti. Chiediamo in particolare che Vi adoperiate per superare il modello basato sul massiccio ricorso alle discariche che, ricordiamo, sono fortemente impattanti, inquinanti e prima fonte di emissioni climalteranti rispetto ad altri sistemi di gestione e per questo collocate all’ultima posizione nella gerarchia europea dei rifiuti. Le discariche vanno accettate per rispondere alle esigenze residuali del territorio e non per risolvere le continue emergenze rifiuti di tutta la regione.

Monica Tommasi – presidente Amici della Terra Onlus

Taira Bocchino – presidente Amici della Terra Orvieto




CNA Umbria, “imprese e crisi, tra strategie difensive e tutela del personale”

“In attesa di nuove misure urgenti di breve e lungo periodo da parte dello Stato per fronteggiare i rincari energetici e delle materie prime, le micro e piccole imprese dell’Umbria stringono i denti e adottano strategie difensive, ma senza ridurre posti di lavoro.”

A dichiararlo è Michele Carloni, presidente regionale della CNA, nell’introdurre la prima ricerca realizzata dall’Osservatorio economico messo in piedi dall’associazione, che ha indagato l’andamento e le previsioni della micro e piccola impresa dell’Umbria. La ricerca è stata illustrata alla stampa alla presenza dell’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, e commentata da Luca Ferrucci, professore ordinario di economia e gestione delle imprese all’università degli studi di Perugia.

L’indagine sul campo ha coinvolto un campione di 1.200 imprese.

“Il campione intervistato – interviene il direttore regionale della CNA, Roberto Giannangeli – corrisponde al 4,5% delle 27mila micro e piccole imprese artigianali e industriali che operano in Umbria in 14 diversi settori produttivi, riconducili ai tre macro-comparti della manifattura, delle costruzioni e dei servizi. Nella composizione del campione abbiamo anche tenuto conto di 12 sistemi locali di lavoro che abbiamo individuato sulla base della nostra esperienza quotidiana. Rispetto alle dimensioni, oltre il 67% delle imprese intervistate ha meno di 10 addetti, mentre il restante 33% ne conta da 10 a 49. Quello che è emerso dalle risposte su quali siano i principali problemi che affliggono le imprese era abbastanza prevedibile: innanzitutto i forti aumenti delle materie prime e il caro energia, che ha visto schizzare gli importi delle bollette di luce e gas. Ma oltre il 30% delle imprese lamenta anche grosse difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali. Permangono, inoltre, i problemi nel reperimento di manodopera specializzata, mentre si stanno allungando i tempi di pagamento da parte dei clienti, senza contare i problemi legati alla cessione dei crediti sui bonus edilizi. Nonostante ciò è ancora bassa la percentuale di chi denuncia difficoltà nell’accesso al credito, segno che il sistema bancario in questo frangente sta supportando anche le micro e piccole imprese. Per quanto riguarda le strategie messe in atto dalle imprese per fronteggiare la crisi – continua Giannangeli – ci sono innanzitutto l’aumento dei prezzi di vendita di prodotti e servizi, la riduzione delle voci di costo non essenziali, l’intensificazione della ricerca di nuovi clienti e il rinvio di investimenti già programmati. E questo, forse, è uno dei dati più allarmanti. Solo una parte del campione s’è detta in grado di confermare le risorse destinate allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Il 33% delle imprese è intenzionato a investire in macchinari e energie rinnovabili, anche se con tempistiche diverse rispetto a quelle programmate. Il sondaggio ha anche evidenziato che, nonostante le difficoltà della situazione, oltre il 90% delle imprese prevede un fatturato stabile o in crescita anche nel secondo semestre 2022, sebbene la percentuale di chi prevedeva un rialzo sia diminuita rispetto all’inizio dell’anno, contro l’11% del campione che prevede un calo. Andando a guardare le previsioni per il 2023, il 47% degli intervistati si aspetta una crescita, il 25% prevede fatturati stabili, mentre la percentuale di chi prevede un calo sale al 28%: da qui la necessità di introdurre subito misure che aiutino le imprese a far fronte alle difficoltà di questo periodo.”

Un dato interessante emerso dall’indagine è quello relativo all’occupazione.

“Da evidenziare – sottolinea Giannangeli – che, nonostante la crisi, solo il 4% delle imprese prevede di dover licenziare il personale nei prossimi sei mesi, a dimostrazione che per gli imprenditori le risorse umane rappresentano un elemento strategico. Anzi, il 27% degli intervistati prevede nuove assunzioni. Le figure più ricercate sono gli operai specializzati e quelli generici, mentre è ancora bassa la ricerca di esperti in tecnologie digitali. Oltre il 30% delle imprese ha inoltre intenzione di organizzare corsi di formazione e aggiornamento tecnico per il personale.”

Per quanto riguarda le richieste al governo che uscirà dalle elezioni del 25 settembre, le imprese chiedono innanzitutto la riduzione dei costi energetici e dei carburanti per non essere costretti al blocco dell’attività; ma chiedono anche un taglio del cuneo fiscale sul lavoro, perché sono consapevoli delle difficoltà crescenti dei propri dipendenti a tenere testa ai costi delle bollette e dei generi alimentari con un’inflazione al 10%, ma impossibilitati a concedere aumenti visto l’elevato costo del lavoro. Dalle imprese arriva anche la richiesta di abbassare la tassazione perché, al di là delle promesse elettorali, se non si procederà a una revisione sostanziale della spesa pubblica improduttiva sarà impossibile una riduzione fiscale viste le emergenze che il paese sta affrontando, dalla pandemia non ancora finita all’emergenza energetica. Un’ulteriore richiesta riguarda l’adozione di politiche ad hoc per la micro impresa, a cui ricollegare una rivisitazione del Pnrr e del Superbonus. Con l’ultimo decreto Aiuti è stata imboccata la strada giusta, ma probabilmente saranno necessari interventi anche dal nuovo governo per far sì che le banche sblocchino l’acquisto massivo dei crediti oggi nelle mani di imprese e famiglie. Infine, le imprese chiedono la cancellazione o una riforma sostanziale del reddito di cittadinanza, che viene visto come il principale responsabile della difficoltà di trovare manodopera, mentre sono ancora pochi gli imprenditori che abbiano coscienza degli effetti derivanti dal calo demografico costante che affligge l’Umbria.”

“Il dato più significativo, che tuttavia non mi stupisce, è che le imprese, nonostante le difficoltà che stanno affrontando dimostrano la tenacia di fare impresa, confermano gli investimenti, nella consapevolezza che sono l’unico modo per restare competitive – ha affermato l’assessore Michele Fioroni -. La risoluzione dei problemi che ci troviamo di fronte, a cominciare dalla questione energetica o da quella fiscale, dipendono in gran parte da decisioni nazionali o europee. Per quello che è di nostra competenza, posso assicurare che le prime risorse della nuova programmazione dei fondi europei che la Regione avrà a disposizione le impiegherà per misure che incentivino fortemente l’autoproduzione di energia da parte delle imprese.”

“Quello che emerge da questa ricerca – ha commentato il prof. Ferrucci – è che le imprese non chiedono un mondo di sussidi ma un mondo di opportunità; non un mondo di «assenza» delle policies ma di policies «incentivanti», e non un mondo oberato dal fisco ma un mondo maggiormente equo.”

“Proprio partendo dalle esigenze delle imprese – interviene Michele Carloni – abbiamo organizzato un’assemblea che si svolgerà la mattina di sabato 17/09 al centro congressi dell’hotel Quattrotorri di Perugia, alla quale abbiamo invitato i candidati dei quattro principali schieramenti alle elezioni politiche. Nel corso dell’incontro porremo i quesiti che stanno a cuore al sistema produttivo e avanzeremo alcune proposte. Il titolo dell’incontro è “L’Italia ce la farà?” e la risposta è sicuramente sì. Perché le imprese non vogliono mollare e sono disposte a rimboccarsi le maniche, ma senza aiuti non ce la faranno. Oggi più che mai ci serve il sostegno di una politica con la P maiuscola e di uno Stato in grado di agire velocemente”, conclude il presidente regionale della CNA.




Orvieto fra le 15 candidate a Capitale della Cultura 2025. E ora “Forza Orvieto!”

Il Ministero della Cultura ha comunicato l’elenco ufficiale delle 15 le città che hanno presentato il dossier di candidatura per il titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2025 e fra queste c’è anche Orvieto.  Il titolo del dossier è “Meta Meraviglia. La cultura che sconfina”.  La sindaca Roberta Tardani spiega che “è il frutto di un processo partecipativo importante che ha coinvolto tutta la città con 4 workshop, interviste con i rappresentanti delle istituzioni culturali e 400 questionari inviati direttamente dai cittadini con proposte e contributi attraverso la piattaforma on-line attivata per dare la possibilità a tutti di contribuire alla definizione dell’idea progettuale”.

Sempre Tardani sottolinea con forza che “aver convogliato in un’unica direzione il fermento culturale della città è già un primo grande risultato centrato e rappresenta un patrimonio che segnerà un percorso nuovo per Orvieto, al di là dell’esito”.  La candidatura a Capitale italiana della cultura “è nel solco di un lavoro avviato da tre anni a questa parte, la nostra proposta punta a rinforzare e allargare l’offerta culturale – spiega la sindaca – di una città che può andare oltre le meraviglie che una storia millenaria le ha lasciato in eredità.  Come suggerisce il titolo, Orvieto guarda al futuro creando un legame con il passato e il presente, non si pone confini e punta sulle innovazioni digitali e i linguaggi artistici per sostenere un maggiore coinvolgimento delle comunità e per favorire la partecipazione e il protagonismo soprattutto dei giovani”.  Adesso i progetti presentati da tutte le città verranno sottoposti alla valutazione di una commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.  L’attuale capitale è Procida, nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia mentre nel 2024 il titolo sarà della città di Pesaro.  E nel 2025?  Diciamo Forza Orvieto!




Le cinque stelle d’oro della cucina di AIC vanno allo chef “orvietano” Emanuele Rengo

Prosegue la scalata “green” dal Cuore verde d’Italia. Emanuele Rengo, Chef del Vis à Vis di Orvieto, si aggiudica le “Cinque stelle d’oro della cucina” dell’Associazione Italiana Cuochi (AIC). E lo fa con una ricetta, per sua natura, 100% vegetariana. Dopo la nomina a Responsabile provinciale di Terni dell’AIC, Emanuele Rengo ha accettato un’altra sfida e risposto con l’“Unconventional Caprese”: una mozzarella e pomodoro come non l’avete mai vista. E gustata.

Si parte da uno dei piatti più sinceri della tradizione italiana e forse più identificativo della cucina tricolore all’estero. Poi, il tocco dello Chef Emanuele Rengo. Tecniche di lavorazione e cucina enfatizzano colori e consistenze e riscattano una ricetta semplice e di grandissimo valore. Così, nel piatto, suggestivo e invitante: mozzarella di Bufala soffiata con spuma di pomodoro, “terra&spugna” di basilico, macedonia di pomodori Pink Vernissage, Green Zebra e Tondo Giallo con “caviale” di Pomodoro Tomatillo. I pomodori scelti sono frutto del lavoro di Mirca Brancaleone dell’Azienda Agricola Diffusa Semetella di Nocera Umbra, sulla stessa lunghezza d’onda del Vis à Vis di Orvieto per ricerca, diversità e professionalità.

“Sono stato molto felice della proposta di partecipare alla competizione. Ancora di più di aver ottenuto questo riconoscimento – ha detto lo Chef Emanuele Rengo –. Il premio è giovane, ma ha grandi obiettivi. Primo fra tutti, valorizzare le eccellenze del nostro territorio: protagonisti e aziende”. Poi ha aggiunto: “Mi rende ancora più orgoglioso aver ottenuto il premio portando in gara un piatto che rappresenta me e il mio progetto di cucina che, con orgoglio e passione, porto avanti ormai da 6 anni insieme a mia moglie Rea Picchiarati. Spero che questa mia scelta mi renda ancor più un punto di riferimento per il territorio che rappresento, quello della provincia di Terni, in AIC”. 

Per questa competizione il piatto di ogni candidato è stata sottoposto al vaglio della commissione AIC presieduta dallo Chef Simone Falcini. La “Unconventional Caprese” farà premiare Emanuele Rengo in un evento ufficiale a Firenze il prossimo 18 ottobre.




Welcare e Labomar, insieme per crescere a Orvieto con un nuovo stabilimento e nuove assunzioni

Si presentano ufficialmente La capogruppo Labomar e Welcare Industries. La sede operativa di Welcare è a Bardano, senza fronzoli, tanta gentilezza e il rumore “silenzioso” del lavoro.   Labomar, nel corso del 2021, ha acquisito il controllo di Welcare rilevando il 70% delle azioni mentre proprio Welcare ha continuato il suo cammino di crescita nel settore dei dispositivi medici per la prevenzione e il trattamento di infezioni e per la gestione di lesioni cutanee di vario genere.  L’azienda è nata per volontà di Fulvia Lazzarotto e Franco De Bernardini nel 2000 e da allora il gruppo ha segnato una crescita costante del fatturato.  Oggi Welcare, ha spiegato la presidente Lazzarotto, “è una realtà con la sede operativa a Orvieto e quella legale a Milano, presente in 22 Paesi nel mondo e che ha continuato sempre a investire in innovazione mantenendo sempre uno stretto legame con il territorio”.  Sull’importanza del territorio concorda anche Walter Bertin, fondatore e AD di Labomar, “anche noi siamo nati e cresciuti a Istrana nel trevigiano, una realtà più piccola di Orvieto, e lì abbiamo le nostre radici e investiamo anche per il futuro.  Orvieto ha la stessa importanza per noi perché con Welcare assicura nuovi prodotti, innovazione ma soprattutto esperienza”.  Interessante la storia di Labomar.  Walter Bertini è farmacista di terza generazione e da sempre è appassionato di medicina naturale e produzioni galvaniche, “mi è sempre interessato il settore della produzione diretta di farmaci e da lì sono partito, poi ho deciso di andare oltre e così è iniziata l’avventura di Labomar che oggi è una realtà industriale internazionale con 330 dipendenti, quotata in Borsa all’Eeuronext Growth Milan (l’ex AIM della Borsa di Milano ndr) e in continua crescita”. 

La crescita è una costante per il gruppo e anche per Welcare tanto che Fulvia Lazzarotto ha annunciato che “abbiamo in programma un progetto del valore di circa 2 milioni di euro per la costruzione di un nuovo stabilimento con una seconda camera bianca e la previsione di nuove assunzioni”.  Proprio sulle assunzioni Lazzarotto ha sottolineato che “servono persone capaci di mettersi in gioco, ricche di entusiasmo e con voglia di crescere professionalmente.  Ovviamente un punto fondamentale è la conoscenza dell’inglese e a Orvieto stiamo trovando difficoltà nel trovare personale con questa caratteristica”.  Sempre la presidente di Welcare ha voluto anche stigmatizzare la Regione “carente nei confronti di questo territorio”.  Un passaggio polemico nei confronti della Regione mentre viene promosso il territorio che ha protetto e ha permesso all’azienda di crescere grazie alle persone che lavorano in Welcare con “spirito di sacrificio, tanto che n i momenti critici hanno accettato anche di lavorare su tre turni e il sabato”.  Welcare, da parte sua, “investe sulla formazione – continua Lazzarotto – perché abbiamo bisogno di farmacisti, biologi e operai specializzati che vogliamo seguire nel loro percorso professionale”. 

Per quanto riguarda i numeri è Walter Bertin che sottolinea le performance di gruppo con una semestrale che ha segnato una crescita del 36% e un fatturato intorno ai 41 milioni di euro.  “oggi abbiamo 360 dipendenti tra Istrana, Canada, Toscana e Orvieto.  Il nostro core è il B2B quindi non abbiamo brand nostri ma clienti internazionali a cui assicuriamo qualità, professionalità e puntualità”.  Su Welcare spiega, “siamo perfettamente sinergici senza sovrapposizioni ma totalmente complementari.  Con l’azienda orvietana abbiamo la possibilità di completare intere linee da offrire ai nostri clienti rimanendo praticamente in-house.  Investiamo laddove troviamo eccellenze e Welcare è questo”.  La sintonia si capisce immediatamente anche quando Fulvia Lazzarotto sorridendo ha rimarcato che “certo non abbiamo 300 dipendenti ma solo 30 ma sono sicura che nel prossimo futuro questa forbice andrà diminuendo”. 

Labomar e Welcare, dunque, scommettono sul futuro e lo fanno sui territori e le persone nonostante il periodo piuttosto difficile dal punto di vista economico-finanziario.  Entro il 2024 sarà operativo il secondo stabilimento di Welcare a Orvieto con nuove assunzioni, una decina.  Lavorare e fare impresa è difficile ma non impossibile con serietà, attenzione e tanta ricerca per non perdere il treno dello sviluppo.





Colpo last minute dell’Orvietana con l’arrivo di Daniele Frabotta. Suhs chiede la cessione per motivi familiari

Ultime ore di trattative (chiudono giovedì 16 settembre) ed Orvietana sempre attiva: arriva in difesa un nuovo giocatore, si tratta di Daniele Frabotta centrale classe 1992. Daniele era a Grosseto in questo avvio di stagione, tanto che era stato in campo da avversario contro l’Orvietana a fine agosto in coppa. Frabotta ha vestito le maglie di Frosinone, Lupa Roma, Messina, Campobasso, Agnonese, Isernia e Fiuggi. Si tratta di un vero colpo di mercato, visto che sul giocatore, dato in partenza da Grosseto, si erano concentrate le attenzioni di varie società. Frabotta sarà già disponibile per la gara interna di domenica contro il Tau Altopascio.

Intanto, per motivi personali e familiari, il centrale argentino Suhs ha chiesto di essere ceduto, Suhs aveva ben impressionato in questo avvio di stagione, ma la società ha deciso di assecondare le richieste del giocatore. Per questo motivo, oltre l’acquisto di Frabotta, dg e ds stanno operando per un possibile ulteriore acquisto sempre riguardante un centrale di difesa.




Tempesta di pioggia, fulmini e vento nelle prime ore del 15 settembre, Tanto lavoro per i vigili del fuoco

Un forte temporale con venti impetuosi si è abbattuto nelle prime ore della mattina del 15 settembre sull’orvietano. Tutto è iniziato verso le 4 e l’ondata ha colpito gran parte della Provincia di Terni. Alberi caduti, accumuli di pioggia intorno ai 20 mm in poco più di un’ora e tante chiamate ai vigili del fuoco. Secondo la sala operativa dei vigili del fuoco gli interventi effettuati fino alle 8,30 del 15 settembre sono stati una quindicina per rimuovere rami e piante pericolanti. In coda sono rimasti altrettanti interventi, 6 nell’orvietano e nel narnese e 3 nel ternano.

La Protezione Civile ha emanato un’allerta arancione per gran parte dell’Umbria e gialla per l’orvietano e il ternano.

Eventuali aggiornamenti durante la giornata

Se avete foto della tempesta inviatele pure tramite wp (351 7271845)




Mercato Orvietana, arriva dalla Massese l’esperto centrocampista Filippo Brondi, partono Spinelli, Del Prete e Guinazu

A pochi giorni dalla chiusura del mercato, l’Orvietana formalizza altre operazioni in rosa. Lasciano i colori biancorossi i giovani Samuel Spinelli e Ciro Del Prete, oltre a Manuel Guinazu, tra i protagonisti della scorsa stagione.

L’Orvietana calcio, per voce del suo presidente, ringrazia per l’impegno Samuel e Ciro e augura loro le migliori fortune. Un ringraziamento particolare a Manuel per lo straordinario campionato dello scorso anno, quando è stato protagonista in campo in tutte le 34 partite di quella che sarà a lungo ricordata come una stagione da record. L’augurio per tutti è che la loro ricerca di maggiore spazio e possibilità di giocare sia al più presto esaudita.

La novità invece è a centrocampo dove arriva Filippo Brondi (nella foto in maglia Massese by voceapuana.com), classe 94, cresciuto nelle giovanili dello Spezia, Filippo vanta diverse presenze in Serie C con le maglie di Carrarese e Prato e in Serie D con Vado, Fossano e Massese

Lo staff tecnico sta valutando anche l’ingaggio di un altro difensore centrale, vista l’uscita dalla rosa di Guinazu.