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Fratelli d’Italia primo partito a Orvieto e in gran parte dei comuni del territorio

Fratelli d’Italia è il primo partito in Umbria e in gran parte dei comuni dell’orvietano. In una nota Carlo Ceci, coordinatore di FdI Orvieto e Umberto Garbini, capogruppo in consiglio comunale scrivono, “L’eccellente risultato nazionale da parte di Fratelli d’Italia è confermato anche a livello locale. Nel territorio orvietano Fratelli d’Italia si attesta nella quasi totalità dei Comuni al di sopra del risultato nazionale e risulta essere il primo partito tra tutte le coalizioni. Ad Orvieto il risultato assume un significato ancora più importante in quanto il nostro Comune è il più popoloso di quest’area territoriale sud-occidentale dell’Umbria. Fratelli d’Italia è il primo partito in città con risultati uniformi in tutte le sezioni elettorali.

Con questa nota teniamo a ringraziare tutti gli elettori per la fiducia. Per noi è un onore essere al vostro servizio.”




L’Umbria si sposta a destra, boom di Fratelli d’Italia, male la Lega mentre tengono Forza Italia e M5S

L’Umbria si è svegliata con un nuovo ordine politico uscito dalle urne. Il primo dato che balza agli occhi riguarda l’afflusso alle urne che per la Regione si è fermato al 68,7%, oltre la media nazionale ma con un calo di circa 10 punti percentuali sulle precedenti politiche del 2018. Insomma il cosiddetto partito dell’astensionismo fa una bel balzo in avanti ma meno che in Italia. Il boom di Fratelli d’Italia, il grande flop della Lega e il PD che si ferma intorno al 20% e il terzo polo che vale più degli alleati di Meloni nel centro-destra sono i dati principali. Nell’uninominale il centro-destra fa filotto vincendo i tre seggi con Francesco Zaffini (FdI) al Senato, Raffaele Nevi (FI) e Virginio Caparvi (Lega) all’uninominale della Camera. Nel plurinominale FDI potrebbe fare il pieno con Emanuele Prisco confermato alla Camera e Marco Squarta che dovrebbe scattare nonostante abbia davanti Chiara La Porta che però è in lista anche in Toscana e in virtù dei meccanismi del “Rosatellum” la scelta dovrebbe ricadere laddove ha preso meno voti, la sua Regione d’origine appunto. Eletto anche Antonio Guidi, già ministro nel primo governo Berlusconi, che era capolista nel plurinominale al Senato per Fratelli d’Italia. Permane ancora incertezza sull’ultimo posto disponibile in Umbria ma dovrebbe essere in vantaggio il Movimento 5 Stelle con l’uscente Emma Pavanelli che verrebbe così riconfermata, ma non si ha ancora la conferma ufficiale.

Per quanto riguarda i partiti Fratelli d’Italia diventa il primo partito in Umbria con percentuali superiori al 30%, al Senato 30,21 e alla Camera 31,72%. Crollo della Lega che abbandona le due cifre fermandosi poco al di sotto dell’8% a un’incollatura Forza Italia che tiene stabilmente il 7%. La crisi gravissima del PD con l’annuncio conseguente di Enrico Letta che non si ricandiderà al congresso di marzo si conferma anche in Umbria con una percentuale intorno al 21%. Buono il risultato di Azione-Italia Viva che non riesce a superare il M5S che “resiste” al 12,6%, ma comunque è una realtà da cui partire insieme all’interessante esperienza di CiviciX Umbria per le prossime regionali e la grande tornata delle comunali che si apre il prossimo anno.




Tutti i risultati in diretta per Orvieto

Iniziano a affluire i voti dalle sezioni di Orvieto per quanto riguarda il Senato.

ORE 01,23: Le prime 10 sezioni, fra queste due di Ciconia e Sferracavallo decretano l’exploit di Fratelli d’Italia con il 29,42% pari a 601 voti. Il Pd a 473 voti pari al 23,15%.

FICULLE: Al Senato Francesco Zaffini (centro-destra) al 44,12% con 334 voti. Per le liste collegate Fratelli d’Italia 28,34% voti 206; Lega 10,32% 75 voti; Forza Italia 4,95% 75 voti; Noi Moderati 0,55 4 voti. Federico Novelli (centro-sinistra) 29,99% 227 voti. PD 24,21% 176 voti; Alleanza Verdi e Sinistra 3,99% 29 voti; +Europa 1,65% 12 voti; Impegno civico 0,14% 1 voto. Federico Pasculli (Movimento 5 Stelle) 10,83% 82 voti. Donatella Porzi (Azione-Italia Viva) 5,42% 41 voti.

CASTEL VISCARDO: Al Senato Francesco Zaffini (centro-destra) al 48,11% con 725 voti. Per le liste collegate Fratelli d’Italia 33,22% voti 489; Lega 8,42% 124 voti; Forza Italia 6,11% 90 voti; Noi Moderati 0,48 7 voti. Federico Novelli (centro-sinistra) 28,33% 427 voti. PD 21,47% 316 voti; Alleanza Verdi e Sinistra 4,35% 64 voti; +Europa 2,34% 31 voti; Impegno civico 0,27% 4 votI. Federico Pasculli (Movimento 5 Stelle) 11,75% 177 voti. Donatella Porzi (Azione-Italia Viva) 5,31% 80 voti.

MONTELEONE DI ORVIETO: Al Senato Francesco Zaffini (centro-destra) al 48,11% con 725 voti. Per le liste collegate Fratelli d’Italia 33,22% voti 489; Lega 8,42% 124 voti; Forza Italia 6,11% 90 voti; Noi Moderati 0,48 7 voti. Federico Novelli (centro-sinistra) 28,33% 427 voti. PD 21,47% 316 voti; Alleanza Verdi e Sinistra 4,35% 64 voti; +Europa 2,34% 31 voti; Impegno civico 0,27% 4 votI. Federico Pasculli (Movimento 5 Stelle) 11,75% 177 voti. Donatella Porzi (Azione-Italia Viva) 5,31% 80 voti.

ORVIETO SENATO 21/28 SEZIONI: Fratelli d’Italia 28,4% voti 1909; Partito democratico 22,5% voti 1510; Movimento 5 Stelle 12% voti 808; Azione-Italia Viva 8,9% voti 597; Lega 7,8% voti 524; Forza Italia 7,2% voti 486; Alleanza Verdi-Sinistra 3,4% voti 227; +Europa 2,6% voti 174; Italexit 2,2% voti 148.

ORVIETO CAMERA 7/28 SEZIONI: Fratelli d’Italia 28,9% voti 342; Partito democratico 23,4% voti 277; Movimento 5 Stelle 10,9% voti 129; Azione-Italia Viva 9,8% voti 116; Lega 6,2% voti 89; Forza Italia 7,1% voti 84; Alleanza Verdi-Sinistra 2,9% voti 34; +Europa 2,5% voti 29; Italexit 2,5% voti 30.




La lunga notte dello spoglio, affluenza al 71,20%

L’affluenza alle urne a Orvieto è stata del 71,20% contro il 79,14% delle scorse elezioni politiche. Questo è il primo dato che conferma il trend nazionale che vede in crescita il cosiddetto partito dell’astensione.

Alle 23 nei seggi è iniziato lo spoglio del Senato e a seguire sarà la volta della Camera. Sarà quindi una lunga notte che cercheremo di seguire insieme…




Dal 7 al 9 ottobre “Bolsena Letteraria” con incontri, libri e opere d’arte

Una città amica dell’arte e della cultura. Bolsena Letteraria svela il programma della prima edizione del festival che animerà la cittadina in riva al lago vulcanico più grande d’Europa dal 7 al 9 ottobre, tra mostre d’arte, conferenze, salotti letterari e incontri, con la partecipazione di prestigiosi nomi del giornalismo, della letteratura e della satira italiani. Cuore pulsante del festival sarà Palazzo Copa-Savi, piazza San Rocco e l’asse viario che attraversa il centro storico e unisce piazza San Giovanni a piazza Santa Cristina. Bolsena Letteraria sarà inaugurata a Palazzo Copa-Savi venerdì 7 ottobre, alle 12, con la conferenza del ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa e del critico d’arte, onorevole Vittorio Sgarbi.

La giornata di sabato 8 ottobre

Alle 16,30, ospite di Palazzo Copa-Savi sarà il ministro per il turismo Massimo Garavaglia. In piazza San Rocco, dalle 17 alle 19,30, Virginia Saba, autrice del saggio “Il suono della bellezza. Note di vita e filosofia”, Luigi Contu, direttore dell’Ansa e autore del saggio “I libri si sentono soli”, Flaminia Marinaro, autrice della biografia romanzata dell’attrice del cinema muto Francesca Bertini “L’ultima diva”, e Federico Palmaroli, vignettista e autore del libro “Carcola che ve sfonno” – Il meglio (e il peggio) di un anno italiano” daranno vita al salotto letterario che vedrà nelle vesti di moderatori i giornalisti del TG5 Marco Ferrante e Giuseppe De Filippi e il giornalista e conduttore di Radio Rai Giancarlo Loquenzi. Alle 19,30, saranno proiettate e verranno commentate dallo stesso Palmaroli alcune vignette della sua famosa pagina Facebook satirica “Le più belle frasi di Osho”.

In occasione della diciottesima Giornata del Contemporaneo organizzata da Amaci (Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani), pittori, scultori e fotografi daranno forma con le loro opere a una mostra d’arte contemporanea che da piazza San Giovanni si snoderà su via di Porta Fiorentina, piazza San Rocco, corso Cavour, piazza Matteotti e piazza Santa Cristina. I lavori di Mara Van Vees, Tommaso Cascella, Massimo Saverio Ruiu, Marco Fioramanti, David Fagioli saranno in piazza Santa Cristina al civico 14; Francesco Maria Capotosti esporrà al civico 62 di corso della Repubblica; al civico 9 di corso della Repubblica sarà presente la mostra d’arte collezione Onofrio; Giovanni di Carpegna e Sara Spaccino esporranno al civico 9 di piazza Matteotti; IKO Studio – Diego Tolomelli sarà presente al civico 12 di corso Cavour; Maurizio Cavicchiola sarà alla galleria Cavour al civico 21 della via omonima; la cappella Torzilli farà da sfondo alle opere di Gianmarco Sanna; al civico 53 di corso Cavour si potranno ammirare i lavori di Massimo Mancini, mentre al civico 3 e 12 di piazza San Rocco rispettivamente quelli di Cristina Focarelli e Onno Boerwinkel; Massimo Chioccia e Olga Tsarkova saranno con le loro creazioni al civico 2 di via Porta Fiorentina; al negozio Medusa, al civico 9 di via Porta Fiorentina, si potranno apprezzare le opere di Giuseppe Utano; Franco Stella sarà con i suoi lavori di fronte al civico 6 di via Porta Fiorentina.

La giornata di domenica 9 ottobre

Dalle 10 alle 13, in piazza San Rocco, Francesco Barberini, autore del libro “I dinosauri che volano tra noi”, Roberta Mezzabarba, scrittrice del romanzo “Iulia Farnesia – Lettere da un anima”, Sophia Socciarelli, autrice del romanzo “Momentaneamente assente”, Paolo Bologna, autore del libro “Il sogno delle città perdute”, e Sara Ovidi, autrice del libro “Il cinema di Pasolini- Elogio dell’antimodernità”, saranno i protagonisti dell’incontro “Autori del territorio dialogano e si confrontano”.

In caso di maltempo le iniziative previste in piazza San Rocco si svolgeranno al teatro San Francesco. Tutti gli eventi sono gratuiti. Per rimanere aggiornati è possibile visitare il sito internet www.bolsenaletteraria.it. Promosso dal Comune di Bolsena, in collaborazione con la Pro loco Bolsena, Vesconte – Palazzo Cozza Caposavi e l’associazione In Arte, il festival “Bolsena Letteraria” ha come direttore artistico Francesco Cozza Caposavi. La manifestazione gode del sostegno di IST srl, dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Sezione Lazio (ADSI), di Archeoares, dell’azienda vitivinicola Ciù Ciù, dell’associazione La Fontana e dell’associazione Social Fablab.




Allerta meteo della Prociv per il 24 settembre fino al 25 anche in Umbria

Il Servizio di Protezione civile della Regione Umbria ha diramato l’avviso di condizioni meteorologiche avverse n. 22056 del 23/09/2022, emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, secondo il quale “dal mattino di sabato 24 settembre 2022, e per le successive 18-24 ore, si prevedono precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, in estensione a Marche ed Umbria, specie settori settentrionali di queste ultime; i fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento”.




Il 16 ottobre la passeggiata di Pittarosso Pink Parade a sostegno della Fondazione Umberto Veronesi

Domenica 16 ottobre 2022 torna a Orvieto per il terzo anno la “Pink Parade”, camminata
organizzata da Pittarosso per Fondazione Umberto Veronesi. La camminata di circa 3 km nasce a sostegno del progetto di ricerca “Pink is Good”, che si pone due grandi obiettivi: raccogliere fondi per finanziare la ricerca scientifica di eccellenza e promuovere la prevenzione, indispensabile per individuare la malattia nelle primissime fasi. È un “evento diffuso” a cui si può partecipare da soli o in compagnia.
Se volete partecipare in compagnia, le volontarie di Fondazione Umberto Veronesi di Orvieto vi danno appuntamento alle ore 10.00 in Piazza della Repubblica. Per chi volesse ricevere il Pink Kit sarà possibile iscriversi attraverso il sito della manifestazione www.pittarossopinkparade.it con le seguenti modalità:
Iscrizione con ritiro in negozio PittaRosso 18 € (entro il 2 ottobre 2022)
 Iscrizione con consegna a domicilio 23 € (entro il 6 ottobre 2022)

L’iscrizione dà diritto a:
 Kit gara: composto da maglia tecnica ufficiale della manifestazione 2022.
 Pettorale di gara digitale personalizzato: (Per la partecipazione con il nostro gruppo
vi chiediamo di scrivere GRUPPO ORVIETO7).

Per maggiori info contattateci per e-mail: grupporvietopink@gmail.com




Festival della Piana del Cavaliere, un 2022 da record e ora i concerti al Teatro Mancinelli

Il bilancio dell’edizione 2022 del Festival della Piana del Cavaliere – Orvieto Festival, è sicuramente positivo con il pubblico che ha partecipato numeroso a un programma nato grazie alla volontà di Stefano Calamani, presidente del Festival, e Anna Leonardi, direttrice artistica.  Quest’anno il festival si è presentato rinnovato anche per la possibilità di ospitare artisti provenienti da diverse parti del mondo, per il ritorno del pubblico in sala senza restrizioni e provenienti sia dall’Italia che dall’estero.   Sono stati dieci giorni di musica sinfonica, cameristica, conferenze letterarie, musica da camera, musica d’oggi in luoghi anche particolari della città e questo ha segnato il rinnovato successo della sesta edizione del Festival della Piana del Cavaliere. 

Questa VI edizione si è conclusa dopo una ricca programmazione che, dal 1° all’11 settembre, ha portato sul palco del Teatro Mancinelli artisti e ospiti di grande notorietà: Tito Ceccherini direttore di fama internazionale, Giuseppe Gibboni vincitore del primo premio al Concorso Internazionale Paganini, il violoncellista d’eccezione finlandese Anssi Karttunen, il Trio Chagall, i Georgian Chamber Soloists, la pianista Maud Nelissen, l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, orchestra in residence del Festival, gli attori Giorgio Marchesi e Michela Cescon con uno spettacolo firmato alla regia da Marco Tullio Giordana e il Coro Giovanile italiano che si è esibito nel Duomo in un magnifico concerto d’apertura.

Il concerto di chiusura è stato affidato allo straordinario talento di Giuseppe Gibboni che, insieme all’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani diretta da un grande Tito Ceccherini, ha eseguito un programma virtuosistico di grande intensità che ha incantato e coinvolto il pubblico.

Il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, insieme al presidente del Festival e agli organizzatori, ha ringraziato gli artisti partecipanti, il teatro gremito e la città di Orvieto, candidata a Capitale della Cultura per il 2025 e che da quest’anno dà il suo nome al Festival.  Lo stretto legame con la città ha portato nella programmazione di quest’anno importanti elementi di rinnovamento come il teatro musicale, i “concerti del mattino” e le introduzioni agli spettacoli, mantenendo però come punto di forza la musica da camera e quella sinfonica.

La conclusione del Festival è solamente la chiusura della parentesi estiva del Mancinelli, la cui programmazione ripartirà il prossimo 2 ottobre con la prosa e a cui si affiancherà la nuova stagione di concerti che vedrà al suo interno solisti di fama internazionale, i gruppi cameristici di riferimento nel panorama europeo e l’Orchestra Calamani che è ormai residente al Teatro Mancinelli.

In questo secondo anno ad Orvieto il Festival si è legato ancor di più alla città, non solo per il nome, ma anche rafforzando il proprio legame con tutto il territorio, facendolo interagire con le eccellenze artistiche che hanno preso parte alla programmazione 2022, la quale è stata resa possibile grazie alla collaborazione e al sostegno della Regione Umbria, dell’amministrazione comunale, della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e delle altre istituzioni cittadine come l’Opera del Duomo, CittàSlow, la Scuola di Musica Comunale, il Centro Studi Città di Orvieto e l’Università delle Tre Età. Nuove sinergie poi si sono strette grazie alla collaborazione e alle media partnership di RAI Umbria e di SKY Classica HD.  Sponsor del Festival 2022 ancora una volta AISICO S.r.l., realtà imprenditoriale nel settore dell’ingegneria, che promuove la cultura, credendo nel suo valore formativo e di sviluppo e le aziende Progetti e Servizi, TSL Engineering e Cancellotti.

Inoltre, grazie al riconoscimento per il prossimo triennio del FUS (Fondo unico per lo Spettacolo) del Ministero della Cultura, il Festival dà appuntamento a tutto il suo pubblico al 2023, per una nuova edizione ricca di sorprese e di ancor più ampio respiro.




Paolo Fratini, commercialista, “La redditività e la situazione patrimoniale delle aziende orvietane nel 2020 sono peggiorate”

Cittadinanza Territorio Sviluppo ha presentato un interessante report sulla situazione delle imprese dell’orvietano e di Orvieto.  Ne emerge un ritratto a tinte fosche soprattutto alla luce delle crisi che si è andata a innestare sulla precedente dovuta alla pandemia.  Ci ha illustrato la situazione Paolo Fratini, commercialista, docente a contratto presso il dipartimento di economia all’Università di Perugia, membro della commissione “crisi di impresa”, con numeri che non lasciano spazio a interpretazioni.  Sicuramente Orvieto non è l’eccezione negativa in un quadro comunque critico ma la struttura imprenditoriale risulta essere piuttosto fragile e indirizzata verso comparti che sono fortemente esposti alla crisi internazionale avviatasi già prima dello scoppio della guerra in Ucraina e che si è palesata in tutta la sua drammaticità in questi ultimi mesi.

Il 2020 è stato un anno terribile per l’economia italiana e non solo.  Come si è comportato il sistema imprenditoriale orvietano che avete esaminato nel vostro rapporto?

E’ sempre difficile analizzare ed interpretare dati caratterizzati ed influenzati dalla eccezionalità degli eventi che li hanno condizionati, i risultati dell’anno 2020 ove fosse necessario specificarlo hanno determinato nella loro eccezionalità la necessità di molteplici interventi di sostegno, ex post rivelatisi spesso insufficienti, oltre alla “sterilizzazione delle perdite” laddove il legislatore, ha sancito che le società di capitali possono operare con un patrimonio netto negativo proprio a fronte della eccezionalità degli eventi.   Dal punto di vista economico il dato più preoccupante è quello riferito alla redditività: sul campione, comprensivo anche delle aziende a maggiore impatto, il margine operativo lordo (MOL) rapportato al fatturato è praticamente nullo con una flessione di oltre l80%; l’analogo dato riferito alle imprese non orvietane è risulta pari al 7,8%.  Nel dettaglio il dato è in gran parte condizionato dal risultato economico di Vetrya il cui risultato, considerate le dimensioni dell’azienda, ha condizionato il dato negativo non solo dell’orvietano ma dell’intera area, trascinando addirittura in segno negativo il valore assoluto dell’utile netto.

Quindi si può affermare che le aziende orvietane hanno sofferto in maniera più marcata le problematiche legate alla pandemia?

Sicuramente la capacità delle imprese orvietane di creare margini continua a risultate significativamente peggiore di quelle delle aziende non orvietane.  I riflessi si notano anche sulla situazione patrimoniale, infatti dall’analisi svolta sul campione si evidenzia che queste hanno avuto un risultato netto negativo della complessiva gestione pari a 9 milioni a fronte di un risultato positivo del 2019 di oltre 2 milioni dell’anno precedente con una variazione negativa monstre del 438,82%.  Proprio a conferma di questo, l’indicatore di redditività aziendale che mette in rapporto il margine operativo lordo e l’attivo patrimoniale, evidenzia una variazione percentuale negativa pari al 49,50%.

Quindi le aziende, in particolare le Pmi, hanno perso valore?

Analizzando il patrimonio netto altresì definito “capitale proprio” o “mezzi propri” sempre nello stesso arco temporale, si osserva un leggero incremento pari al 4,59% (115 milioni del 2019 contro 120 milioni del 2020), al contrario di quanto accade nelle PMI Italiane che nel corso del 2020 hanno vissuto una contrazione della loro capitalizzazione, che ha riguardato soprattutto il Centro-Italia con una variazione negativa pari a 8,3%. (Cfr. Confindustria-Cerved, “Rapporto Regionale PMI 2021”, pag. 76.). Tale incremento però deve essere lettoalla luce delle rivalutazioni delle immobilizzazioni. Inoltre come evidenziato dal margine di struttura primario e dall’indice di indipendenza finanziaria l’incrementonon permette comunque alle aziende di riuscire a coprire il proprio attivo immobilizzato (-2.45%) e avere un adeguato grado di solidità patrimoniale (-2.44%).

Ma ci sarà qualche dato che permette di guardare al futuro con un po’ di ottimismo?

Un dato positivo potrebbe essere rappresentato dall’incremento dell’attivo circolante, per un valore di 203 milioni contro i 188 dell’anno precedente, ciò nonostante tale aumento non corrisponde ad un proporzionale incremento dei ricavi, il che potrebbe indicare la possibile presenza di anomalie nell’andamento delle scorte oppure nell’incasso dei crediti, o semplicemente la “persistenza” di attivi patrimoniali ante periodo Covid.

E per quanto riguarda l’indebitamento della PMI?

Il grado d’indebitamento delle imprese del panel rimarca un valore minore per il 2020, pari a 0,71 rispetto all’anno precedente, 0,74 delineando aziende maggiormente indebitate.   I debiti consolidati a medio-lungo termine sono aumentati a 54 milioni dai 33 milioni del 2019.  Bisogna infatti sempre considerare la specificità del 2020 quando molte imprese hanno fatto ricorso ai “finanziamenti covid”, cioè quei finanziamenti con garanzia statale erogati per far fronte al periodo di inattività e al calo del fatturato.  Si tratta perciò di finanziamenti ai quali non hanno corrisposto nuovi investimenti, come è nella natura dei finanziamenti a medio-lungo termine nella ordinaria dinamica aziendale. Tuttavia il dato non sembra troppo preoccupante in quanto con poco più di due anni sia è in grado di rimborsare tale debito.  Raffrontando il dato con l’Italia e l’area geografica di competenza si evidenzia come nel 2020 ci sia stato un deciso aumento dell’indebitamento finanziario sul 2019 dell’8,6%, tendenza che continua dal 2015. Nel centro-Italia il dato è ancora più alto con un netto +10,3% mentre nell’orvietano, ricordiamolo è dell’8,90%, praticamente in linea con il dato nazionale.

Indubbiamente il 2020 è stato l’anno più pesante della pandemia e ha indebolito le aziende.  Come hanno cercato di reagire e con quali strumenti?

Effettivamente il 2020 è stato l’anno che ha rivelato la fase più acuta anche nelle conseguenze a danno delle attività economiche.  Le imprese che abbiamo esaminato, oltre alle evidenti difficoltà di redditività hanno dovuto affrontare la pandemia che la ha inesorabilmente indebolite.  Come hanno reagito?  Hanno provato a mitigare gli effetti.  Alcune imprese campione si sono servite della cosiddetta “rivalutazione d’impresa”, ossia la possibilità offerta in via straordinaria dalla norma, di incrementare il valore dei beni iscritti in bilancio. Per questo l’incremento degli investimenti lordi, e del patrimonio netto, è in buona parte solo apparente perché è il risultato di una rivalutazione contabile e non corrisponde a reali nuovi investimenti.

Può fare un esempio concreto per far comprendere meglio ai lettori?

Certamente, la rivalutazione effettuate tra le imprese che hanno sede nel Comune di Orvieto sono state pari a 10,76 milioni di euro; questo ha fatto sì che si verificasse un aumento delle immobilizzazioni senza la presenza di nuovi investimenti e un aumento del patrimonio netto senza un correlato aumento di capitale.  Quindi questo ha fatto sì che si generassero degli indici leggermente favorevoli rispetto alla situazione depurata dalle rivalutazioni che invece risulta più gravosa.  A titolo esemplificativo si può notare come il patrimonio netto cambi da una variazione positiva del 4,59%, dato dalla differenza dei valori degli anni 2019 e 2020, ad una variazione negativa pari al 4.60% dello stesso periodo al netto delle rivalutazioni.

Quali sono le cause della scarsa redditività e degli scarsi investimenti?

Da quanto emerge dall’analisi si può ipotizzare che la politica gestionale maggiormente utilizzata per mantenere quote di mercato, sia quella di preferire la leva del contenimento dei prezzi di vendita rispetto a quella della redditività dei fattori di produzione. Si può ipotizzare quindi una maggiore staticità e una scarsa propensione all’innovazione dei fattori produttivi.  Altro aspetto importante, che solo una analisi più approfondita potrebbe aiutare a definire una concausa oppure un effetto della scarsa redditività, è rappresentato dalla scarsa propensione a nuovi investimenti. Questo può essere come detto una concausa della scarsa redditività, ma potrebbe anche esserne un effetto dal momento che la bassa redditività non supporterebbe adeguatamente nuovi investimenti.




Paolo, paziente dell’ospedale, ringrazia tutto il personale per la professionalità, l’umanità e l’organizzazione

Il signor Paolo, residente ad Orvieto e ricoverato nelle scorse settimane al “Santa Maria della Stella”, ha inviato al direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino una lettera di encomio rivolta al personale sanitario evidenziando “un’ottima ed efficiente organizzazione dei reparti, elevata professionalità ed umanità degli operatori”.

Egregio Direttore,

nelle scorse settimane sono stato ricoverato presso l’Ospedale di Orvieto in seguito ad una seria emorragia interna.Dal Pronto soccorso sono stato trasferito al reparto di Medicina d’urgenza e da qui, all’aggravarsi delle condizioni, al reparto di Terapia intensiva. Dopo alcuni giorni di nuovo al reparto di Medicina d’urgenza, fino alla dimissione.

Mi sembra doveroso riferirle, nella sua qualità di responsabile dell’azienda sanitaria, della mia esperienza. In questo percorso, a tratti non facile, sono stato accompagnato da personale di altissimo livello. Medici, Infermieri e Operatori hanno dimostrato grandi capacità professionali e un’attenzione veramente ammirevole per la cura del paziente. Scrupolosi, sempre disponibili anche in condizioni di lavoro difficili, presenti in ogni circostanza, pronti a dare a me e ai familiari le giuste informazioni, senza le quali si alimenta una scoraggiante incertezza. Oltre alle capacità e all’impegno individuali, mi ha molto colpito il livello dell’organizzazione.

Tutto si è svolto – almeno questa è stata la mia sensazione- con efficienza e rapidità, anche di notte e nel fine settimana: trasferimenti di reparto, consulenze, prelievi, analisi, trasfusioni, accertamenti diagnostici strumentali complessi, referti in tempo reale, perfino le prescrizioni alimentari per la convalescenza. Un meccanismo ben coordinato e diretto dai medici dei reparti, che dimostravano di avere sempre un quadro completo e aggiornato della mia situazione.

In conclusione, durante il ricovero, posso dire di aver avuto tutte le migliori cure e tutte le attenzioni professionali e umane che aiutano a guarire quanto le buone medicine.

Grazie a tutto questo sono di nuovo a casa e vorrei far arrivare ai dirigenti e al personale di quei reparti (non ricordo tutti i loro nomi, anche se ricordo bene tutte le loro presenze) la mia gratitudine e il mio più profondo rispetto”. Il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 Massimo De Fino augura al signor Paolo un immediato e completo recupero ringraziando per la nota di encomio “che rappresenta l’ennesima testimonianza di una sanità pubblica che funziona e che garantisce alla popolazione, giorno e notte, servizi e prestazioni di alta qualità, nel segno dell’efficacia e dell’efficienza, grazie ad un’adeguata e attenta organizzazione e alla professionalità di tutti gli operatori che con grande dedizione, umanità e passione garantiscono elevati standard assistenziali”.