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Dal 7 al 9 ottobre al Festival del Dialogo si parla di “globalizzazione: crisi e nuove prospettive”

Dopo il prologo tenutosi a maggio, sia in modalità telematica che in presenza, con la quarta edizione del Festival del Dialogo Giovani, l’AssociazioneApertaMenteOrvieto prosegue nell’approfondimento di un tema quanto mai attuale come “Globalizzazione: crisi e nuove prospettive” con l’obiettivo di attivare e mantenere vivo un dialogo costante tra più parti sociali e istituzionali. Incontri, laboratori ed eventi collaterali scandiranno la IX edizione delFestival del Dialogo patrocinato dal Comune e promosso in collaborazione con la Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto e l’Asds “Ettore Majorana” e aperto a tutta la cittadinanza.

Tre, anche quest’anno, le giornate del festival che si aprirà venerdì 7 ottobre alle 17 nell’Atrio del Palazzo dei Sette con i saluti istituzionali ed entrerà subito nel vivo con una conferenza dal titolo “La globalizzazione è finita?” che vedrà dialogare il giornalista Fulvio Scaglione, già vicedirettore di Famiglia Cristiana, con Paolo Cornetti, consulente politico e spin doctor che si interessa di teoria politica, geopolitica e comunicazione.

Il Palazzo dei Sette è il punto di ritrovo e partenza anche per “Le perle nascoste di Orvieto”, passeggiata che sabato 8 ottobre alle 9.30 invita a ri-scoprire il centro storico della città attraverso la pratica sportiva dell’orienteering in un percorso predefinito caratterizzato dai punti di controllo, tecnicamente chiamati lanterne con l’aiuto di una bussola e una cartina topografica dettagliata e a scala ridotta. L’appuntamento, promosso dall‘Asds “Ettore Majorana” (Fie – Fiso), vedrà la partecipazione degli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico “Majorana – Maitani”. “Proteggere la biodiversità e le scienze della vita. Due obiettivi irrealizzabili nel contesto socio-economico e accademico attuale” è, invece, il titolo dell’incontro che avrà luogo alle 17 nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo. Ad animarlo l’imprenditore Valentino Mercati, presidente di Aboca, in dialogo con la giornalista Beatrice Curci.

Si prosegue, poi, domenica 9 ottobre alle 11 di nuovo nell’Atrio del Palazzo dei Sette con un laboratorio di pittura e creatività per bambini da 3 a 10 anni in compagnia di Stefania Conticchio. Alle 17, invece, focus su “La sovranità alimentare e la spesa quotidiana: le nostre scelte a tavola” con Monica Petronio (Slow Food Umbria) e Alessandra Cannistrà (Slow Food Orvieto). Alle 18.30 la chitarra acustica di Andrea Vincenti incontrerà la voce raffinata di Martina Maggi. La musica del duo Diadema accompagnerà l’aperitivo.

Inoltre, una cornice di artisti nell’atrio del Palazzo dei Sette affiancherà i 3 giorni del Festival del Dialogo.

“Una collettiva fortemente voluta dall’Associazione ApertamenteOrvieto – spiega la curatrice della mostra Anna Appolloni – capace di arricchire di contenuti chi, passando per il Corso, rivolgerà uno sguardo verso la Torre del Moro ed il Festival stesso. L’occhio avrà modo di fruire dei colori dell’arte contemporanea, interpretata attraverso le varie tecniche, dove le pennellate ed i gesti manuali, saranno capaci di trasmettere quella morbidezza espressiva, tipica d’espressione stessa.  Tra loro troveremo affezionatissimi e non, capaci di donarci la loro parola artistica”.  Il presidente ApertaMenteOrvieto, Erasmo Bracaletti ha commentato: “Il IX festival del dialogo affronta un tema che pone alcune domande: si può ignorare la globalizzazione? E’ stato sbagliato il tentativo fatto per affrontarla o non esiste questo processo? Noi pensiamo che la globalizzazione sia uno dei temi del nostro tempo. In questi 9 anni di attività, questo è uno di quelli. Riteniamo che l’umanità vive in un momento di grande incertezza e paura. Fa paura una guerra che non avrebbe né vinti né vincitori, fanno paura le nuove povertà che sono sotto i nostri occhi, concretizzandosi nella frase che i poveri sono sempre più poveri e sempre di più e i ricchi sempre più ricchi e sempre di meno, fa paura la natura che si sta ribellando e ci sta travolgendo, fanno paura vecchie e nuove epidemie e potremmo continuare, ma la paura più grande è il buio del futuro.  Il dialogo allora come unico mezzo per fare la nostra parte aprendoci ad altre culture, alle nuove esigenze dell’umanità, ad un nuovo modo di vivere su questo pianeta.  Essendo consapevoli che il potere non ha mai il vuoto. Siamo stati sempre coerenti con i motivi per cui siamo nati affrontando temi di grande rilevanza e andando oltre.  Per esempio abbiamo nel 2015 presentato il manifesto per (Orvieto città del dialogo),nel 2019 abbiamo chiesto e ottenuto di intitolare (aula del dialogo) l’aula dell’ex tribunale, quest’anno abbiamo presentato un documento al consiglio comunale chiedendo che Orvieto entrasse a far parte della rete nazionale delle città del dialogo e di conseguenza in quella europea.  Quel documento è diventato una mozione ed è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale. Ci sembra un passo importante per gemellaggi, scambi culturali con altre realtà nazionali e internazionali. Si apre quindi una nuova fase, abbiamo lanciato un nuovo progetto (Orvieto città del dialogo). Quindi noi non ci fermiamo consapevoli che saremo una goccia nel mare, ma che il mare è fatto di gocce. Siete tutti invitati a partecipare al festival di ottobre, useremo strumenti vecchi e nuovi per farvi conoscere il programma e a dare il vostro contributo di idee e non solo per alimentare una lampada che dia luce al cammino dell’uomo. Conoscere il passato, vivere il presente ma mantenere lo sguardo dritto verso il futuro a questo serve un po’ di energia per quella lampada”.




Maltempo, alberi caduti in varie zone e un sottopasso allagato a Bardano. A lavoro gli operai CSM, Vigili del Fuoco e Protezione Civile

E’ allerta arancione per la giornata del 30 settembre e i temporali che si sono susseguiti iniziano a fare danni. In particolare nel primo pomeriggio una forte ondata temporalesca ha causato la caduta di un albero sulla carreggiata della SS 71 nei pressi della località La Svolta. Sul posto sono intervenuti gli operai del CSM del Comune di Orvieto per la rimozione della pianta e una pattuglia della polizia locale per regolare il traffico. A Bardano il personale della Protezione Civile e operai del CSM hanno provveduto a far defluire l’acqua da un sottopassaggio che si era allagato. Anche i vigili del fuoco sono al lavoro per delle piante cadute a San Bartolomeo e Morrano.

Secondo le previsioni quella del 30 settembre dovrebbe essere stata la giornata peggiore per domenica sole e temperature nella media.




Per “invito a Palazzo” la Fondazione CRO sarà aperta il 1° ottobre dalle 10 alle 17

In occasione dell’iniziativa “Invito a Palazzo 2022”, promossa dall’ABI – Associazione Bancaria Italiana – in collaborazione con ACRI – l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. – la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto aprirà al pubblico le porte di Palazzo Coelli per le visite che si svolgeranno sabato 1° ottobre 2022, dalle ore 10,00 alle ore 17,00, con ingresso libero. Sarà l’occasione per vedere da vicino e visitare lo storico palazzo, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che è stato oggetto di un attento e raffinato restauro nonché di un ampliamento con la creazione di una funzionale sala convegni. Lo storico Palazzo fu proprietà nel tempo di importanti famiglie come Coelli (1580), Febei, Lazzarini, Cialfi e per ultimi i Fumi. I locali museali di Palazzo Coelli attualmente ospitano i dipinti di Umberto Prencipe, le sculture bronzee di Paolo Pollidori, le opere del Maestro Orvietano Livio Orazio Valentini, le opere dello scultore Rupert Kreuzer e del pittore Markus Lehrmann. Il Palazzo a due passi dal Duomo si erge, in una posizione strategica e privilegiata, l’elegante e monumentale Palazzo Coelli, che prende nome dalla prima illustre famiglia che lo ha abitato. Nonostante la scarsità di fonti documentarie relative alla sua genesi, sembra che la paternità dello stabile possa essere attribuita a Ippolito Scalza o alla sua scuola. La facciata, con tre ordini di cinque finestre in basalto, presenta il portale decentrato, soluzione forse dettata dalla necessità di fondere unità preesistenti e disomogenee. Si suppone, infatti, che l’edificio, sorto su fondamenta medioevali, si sia sviluppato attraverso l’aggregazione, in epoche successive, di vari volumi e che gli ultimi interventi siano stati opera degli allievi del grande Simone Mosca. L’antica dimora gentilizia è appartenuta nel tempo ad importanti famiglie orvietane quali Coelli Febei, Lazzarini, Cialfi e Fumi. Nel 2000 Palazzo Coelli è stato acquistato dalla Fondazione per essere destinato a sede dell’Ente e messo a disposizione della collettività per finalità di interesse generale.

Patrimonio Artistico

La Fondazione ha beneficiato nel corso degli anni di importanti donazioni di opere d’arte da parte di soggetti che – al fine di conservare e valorizzare le opere e di perpetuare la memoria degli autori, nati o che hanno operato ad Orvieto – hanno ritenuto l’Ente un “custode” ideale in considerazione della qualificata operatività nel settore artistico-culturale.

Collezione Ciaurro Nel 2009 la Fondazione è stata destinataria di una donazione da parte della signora Maria Iole Colombini di 45 quadri del maestro Ilario Ciaurro. L’artista si trasferì a Orvieto agli inizi degli anni venti chiamato dall’amico e storico Pericle Perali a dirigere la sua fabbrica di ceramiche Arte de’ Vascellari; Orvieto, il suo Duomo, le sue campagne, i suoi vicoli e le sue case sono presenti nelle opere di Ciaurro testimoniando il fascino esercitato dalla nostra città.

Collezione Frittelli La Fondazione ha ricevuto nel 2004, a titolo di deposito, dagli eredi di Gino Frittelli alcune fra le opere più significative dell’artista fiorentino appartenente alla scuola dei Macchiaioli, che ha vissuto e operato a Orvieto dal 1922 al 1935.

Collezione Prencipe Nel 2006 Giovanna Prencipe, figlia dell’artista Umberto Prencipe (Napoli 1879 – Roma 1962), ha donato alla Fondazione una collezione composta da n. 87 opere (48 dipinti, 17 disegni e 12 incisioni). Il maestro ha vissuto ed operato ad Orvieto nei primi anni del ‘900, dove ha lavorato intensamente soprattutto a quadri di paesaggio, pervasi da una immensa dolcezza e serenità d’animo. Nel 2008 la Fondazione ha pubblicato la prima monografia dedicata all’artista ed inaugurato l’esposizione permanente della collezione nella sede di Palazzo Coelli, al fine di dare il giusto risalto alle opere d’arte e tramandare la memoria del valente pittore e incisore del Novecento italiano.

Collezione Pollidori Nel 2004 gli eredi dell’artista Paolo Pollidori hanno donato alla Fondazione una collezione composta da n. 21 gessi ed un bronzo, realizzati dallo scultore orvietano, vissuto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Le opere riflettono il dominante mondo interiore dell’artista, nel quale l’esistenza umana è sentita come dolore incombente e profondo ed è contemplata da un pensiero costante e assorto. I gessi sono stati successivamente tradotti in bronzo e distribuiti nelle sale di Palazzo Coelli; è stato realizzato anche un catalogo che raccoglie le note biografiche sull’artista, nonché un saggio critico del prof. Renato Bonelli. Nel corso del 2005 una successiva donazione ha permesso di giungere all’esposizione nel Palazzo Coelli dell’intera collezione Pollidori.

Collezione Valentini Nel 2022, la Fondazione ha dedicato una sala espositiva ad alcune opere del Maestro Orvietano Livio Orazio Valentini (Orvieto 1920-2008), pittore, scultore, ceramista, per anni docente di disegno dal vero all’Istituto Statale d’Arte di Orvieto; le opere di Valentini, hanno impreziosito il patrimonio artistico esposto presso la sede della Fondazione.




Risultati, conti, percentuali delle elezioni.  E ora che succede a Perugia e Orvieto?

Sono passati solo pochi giorni dalle elezioni e già sembra una storia archiviata se non fosse che dal Viminale ogni giorno cambiano le carte in tavola, loro dicono a saldo zero ma così non è, anzi tutt’altro.  Un eletto PD non vale come un eletto M5S e uno di Forza Italia non vale come uno di Fratelli d’Italia.  Soprattutto nella coalizione vincente la variazione comunicata dal Ministero potrebbe avere dei risvolti non trascurabili in quel rimpasto di giunta alla Regione a cui ormai si è rassegnata anche la presidente Tesei da sempre ritrosa a cambiare la propria squadra di governo.

D’altronde in Umbria abbiamo lo strano caso di un partito con consiglieri che non ha rappresentanza in giunta; si tratta di Fratelli d’Italia, una stranezza che troviamo a Perugia e Orvieto.  E proprio il risultato uscito dalle urne potrebbe cancellare questa stranezza almeno in Regione.

E a Orvieto?  Intanto analizzando le percentuali si evince che l’effetto Barbabella c’è stato alla Camera con Azione/Italia Viva che ha superato il 10% mentre al Senato ha ottenuto un 8,6%.  E sempre Barbabella è l’unico candidato dell’uninominale che ha avuto un suo forte valore aggiunto mentre sia Nevi, eletto alla Camera, che Zaffini sono praticamente in linea con il risultato della coalizione.  Anche a Orvieto Fratelli d’Italia è abbondantemente il primo partito con il PD che si conferma al secondo posto ma a grande distanza.  Tiene il M5S che supera il cosiddetto terzo polo la Lega e Forza Italia.  Ma dicevamo della stranezza di Orvieto coincidente con quella di Perugia; Fratelli d’Italia ha un consigliere eletto ma non è rappresentato in giunta.  E’ chiaro che questi risultati non vanno minimamente a toccare la composizione del consiglio ma hanno un grande peso specifico dal punto di vista politico.  Sarà rimpasto anche a Orvieto, oppure s’inizierà a pensare al prossimo futuro e cioè alle elezioni comunali?  I giochi sono apertissimi con tre fatti nuovi, FdI è il primo partito del centrodestra e questo potrebbe pesare anche sulle future scelte di coalizione, mentre la Lega vede fortemente contrarsi i voti; Luca Briziarelli non è stato confermato al Senato e proprio il senatore è stato uno dei primi sostenitori della candidatura Tardani e la Lega continua a essere divisa tanto che Caparvi, invece di aprire alla pacificazione sembra che abbia chiesto l’espulsione proprio di Briziarelli dal partito; poi c’è il risultato di CiviciX con Franco Raimondo Barbabella che ha un suo valore specifico e che con Azione e Italia Viva potrebbe divenire il nocciolo duro di una futura alleanza a guida civica per la guida della città.  E il PD?  Per ora silenzio assoluto, mentre il M5S incassa la conferma, ancora non certissima, della senatrice Pavanelli e tiene quasi al 13%.

Per Lega e PD si apre una lunga e complessa fase congressuale ma chi ha vinto vorrà fare i conti ora sullo slancio dell’entusiasmo seppure con qualche cocente delusione per le mancate elezioni di Squarta e Pace che potrebbero complicare le cose alla presidente Tesei e a cascata anche a Orvieto.