Mercato Orvietana, arriva dalla Massese l’esperto centrocampista Filippo Brondi, partono Spinelli, Del Prete e Guinazu

A pochi giorni dalla chiusura del mercato, l’Orvietana formalizza altre operazioni in rosa. Lasciano i colori biancorossi i giovani Samuel Spinelli e Ciro Del Prete, oltre a Manuel Guinazu, tra i protagonisti della scorsa stagione.

L’Orvietana calcio, per voce del suo presidente, ringrazia per l’impegno Samuel e Ciro e augura loro le migliori fortune. Un ringraziamento particolare a Manuel per lo straordinario campionato dello scorso anno, quando è stato protagonista in campo in tutte le 34 partite di quella che sarà a lungo ricordata come una stagione da record. L’augurio per tutti è che la loro ricerca di maggiore spazio e possibilità di giocare sia al più presto esaudita.

La novità invece è a centrocampo dove arriva Filippo Brondi (nella foto in maglia Massese by voceapuana.com), classe 94, cresciuto nelle giovanili dello Spezia, Filippo vanta diverse presenze in Serie C con le maglie di Carrarese e Prato e in Serie D con Vado, Fossano e Massese

Lo staff tecnico sta valutando anche l’ingaggio di un altro difensore centrale, vista l’uscita dalla rosa di Guinazu.




Allerta meteo arancione in Umbria dal 15 al 16 settembre, gialla nell’orvietano

Il Servizio Protezione civile ed emergenze della Regione Umbria ha emesso per la giornata di domani, sulla base degli avvisi di condizioni meteorologiche avverse, un documento di allerta per rischio meteo-idrogeologico- idraulico. Dalle ore 0.00 di giovedì 15 settembre alle ore 0.00 del 16 settembre è stata decretata l’allerta arancione nelle zone di Alto Tevere, Trasimeno-Nestore, Chiascio-Topino, Nera-Corno e l’allerta giallo nelle zone del Chiani-Paglia e Medio Tevere.




La scritta “Inter M…a” sul muro del Duomo, denunciati tre giovani, uno è un consigliere comunale

La mattina del 23 maggio gli orvietani e i turisti che si sono fermati di fronte al Duomo non hanno potuto fare a meno di notare l’atto vandalico sul muro della Cattedrale. Il Milan aveva appena vinto lo scudetto e qualche teppista aveva pensato bene di ricordarlo a modo suo ai “cugini” scrivendo “Inter m…a”. Il presidente dell’Opera del Duomo, Andrea Taddei, decise subito di sporgere denuncia contro ignoti. Ora sono arrivate le denunce a piede libero come riportato anche da Il Messaggero, per i responsabili, Si tratta di tre giovani residente nell’orvietano e, sempre secondo indiscrezioni, uno di questi sarebbe anche consigliere comunale ma non è specificato il Comune. Il monumento fu immediatamente ripulito grazie all’intervento di tecnici chiamati dall’Opera del Duomo.

La Procura della Repubblica ha quindi inviato le tre denunce a piede libero e così verrà fatto pagare il gesto a chi ha rovinato, anche se temporaneamente, il simbolo della Città.




Si scaldano i motori per la Castellana 2022 con tante certezze e qualche “miracolo” ancora da compiere

Lo scorso anno furono 200 +1 gli iscritti alla Castellana 2021. Un successone per Orvieto e gli organizzatori, per ACI Sport cha aveva messo a calendario la prima finale TIVM. Tanto da convincere lo stesso Ente di promozione sportiva a confermare la Città del Duomo, sede della finale 2022. Un riconoscimento importante, quanto impegnativo, in particolare per gli addetti ai lavori. Che si stanno operando, già da qualche tempo, con entusiasmo almeno pari o superiore a quello consueto, per rendere l’insieme ancora più attraente. Compito, pure questo non semplice, anzi complicato, perché si tratta di intervenire su un meccanismo praticamente perfetto. La passione ci ha abituati ai miracoli, con la quasi certezza che riusciranno a dare un’altra lucidatina all’immagine della città.
Sono 56 anni gli anni che compie la Cronoscalata, quarantotto le edizioni disputate. Un record per un evento sportivo che si esaurisce nel breve spazio di tre giorni, un primato rispetto alle aspettative di vita di altri eventi, nati, cresciuti e poi scomparsi dai calendari delle manifestazioni.
La Castellana ha imparato a farsi amare non soltanto da chi ha il motorsport nel sangue, conquistando l’affezione di tutti gli orvietani.
La centralità di Orvieto e le importanti vie di comunicazione che la toccano hanno sempre fatto la loro parte. Fra le numerose cronoscalate che si svolgono sul territorio nazionale, sono poche, forse nessuna, con la linea di partenza a tre soli Km. dal casello autostradale. Gli spazi da adibire a paddock sono ampi e sufficienti per soddisfare le esigenze delle squadre e dei piloti.
L’Urbs Vetus, comunque attraente, stuzzica l’intera famiglia per una gita, ad accompagnare chi si infila tuta e casco, mettendosi alla prova su un tracciato veloce, quanto tecnico e abbastanza complesso.
Gli orvietani non hanno, nelle corde, la presunzione di affermare che sia il migliore, lasciando il giudizio a chi gareggia. Certamente, quando misurava 7,600 mt aveva qualcosa in più, come la esse veloce prima del traguardo, preceduta da un allungo di circa un Km. Roba da far rimbalzare il cuore. Ma c’è ancora tanto, anzi moltissimo da vedere. Il tratto misto al bivio d’Osarella, tribuna vip per quelli dal palato fine, regala o toglie i decimi che fanno la differenza. L’entrata e uscita dalla zona di San Giorgio offrono rinnovano sempre il catalogo di errori, così come la curva Arcangeletti o i tornanti a metà percorso. Ce n’è, veramente, per tutti, sia per chi è al volante, come per coloro che assistono alla gara. Sembra, possa tornare Simone Faggioli, trionfatore 2021, così come Danny Zardo, grande pilota, forse il più versatile per spingere al massimo qualunque vettura gli sia affidata. La famiglia Fattorini ha portato ha portato in casa diversi successi assoluti . Prima con papà Fabrizio, adesso Michele, che di Castellane ne ha vinte quattro e ambisce alla manita. Salvo imprevisti, porterà in gara una delle ultime creature WOLF, dotata di motore turbo automobilistico, presentata quale nuovo spauracchio per le vetture sport più note.




Amici della Terra, “sul piano dei rifiuti la Regione non ci ascolta e si contraddice”

Nella giornata di lunedì 12 si è svolto un incontro sul nuovo piano dei rifiuti promosso dall’assessore Morroni al quale sono stati invitati Amici della Terra, Legambiente e WWF.
Abbiamo molto apprezzato l’invito dell’assessore Morroni anche se abbiamo dovuto constatare la chiusura della Regione alle proposte degli Amici della Terra contenute nelle osservazioni presentate in sede di VAS, con particolare riferimento all’utilizzo delle discariche nella fase transitoria del piano prima che entri in funzione un nuovo inceneritore previsto per il 2028. La nostra posizione prevede l’utilizzo dell’inceneritore di Terni e delle cementerie di Gubbio, cioè di impianti esistenti senza ricorrere alla costruzione di un nuovo inceneritore o anche alla possibilità di giungere ad eventuali accordi con altre regioni, così da minimizzare il ricorso allo smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti nelle discariche umbre altrimenti destinate ad un loro rapido esaurimento.
Per contro l’assessore ha ribadito l’assoluta necessità di ricorrere allo smaltimento in discarica per affrontare la fase transitoria sino all’entrata in funzione di un nuovo inceneritore, con il conseguente bisogno di ampliare le discariche strategiche dell’Umbria.
Ciò è in profonda contraddizione con le indicazioni dello stesso piano laddove parla di “indifferibilità di efficaci strategie di riduzione dei conferimenti per salvaguardare i volumi residui” e richiama la DGR 1409/2018 che “riconosce i volumi disponibili nelle discariche regionali quali riserva strategica regionale, da preservare con ogni ulteriore azione di contenimento dello smaltimento in discarica, compreso l’eventuale avvio delle frazioni non destinabili a recupero/riciclaggio a impianti di recupero energetico ubicati fuori dal territorio regionale”. È inoltre in contraddizione con la “inderogabile necessità di limitare lo smaltimento in discarica nonché l’improrogabilità di mettere in atto tutte le azioni volte a contrastare il climate change”, così come riportato nei “Lineamenti preliminari per la definizione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile dell’Umbria”, di cui al documento preadottato con DGR n. 1016 del 27/10/2021 e che ha coinvolto come partner ANCI e FELCOS, ARPA Umbria, Parco 3A, PUNTOZERO, SVILUPPUMBRIA, UNICEF, Università di Perugia.
È poi inaccettabile che il piano non indichi chiaramente le modalità di ampliamento delle tre discariche strategiche di Belladanza (Città di Castello), Borgogiglione (Magione) e Le Crete (Orvieto), fermo restando che, entro il 2028 (data dell’entrata in funzione di un uovo inceneritore che, a parere nostro e di altri esperti, slitterà almeno sino al 2030), dovranno essere reperiti nuovi volumi per complessivi 1.200.000 mc, come è possibile dedurre dalla DGR n. 2 del 5.1.2022. In quest’ultimo atto si ipotizzano i seguenti ampliamenti di cui non c’è traccia sul piano: Belladanza mc 300.000, Borgogiglione mc 700.000, Le Crete mc 500.000. Ebbene, durante l’incontro la Regione ha fatto presente che sono in corso i lavori a Belladanza e che partiranno quelli di Borgogiglione per i volumi suddetti, mentre per Le Crete “si vedrà” ha detto l’Assessore, con il chiaro intento di spostare in avanti il birillo delle responsabilità decisionali e di tentare di giungere indenni alle prossime elezioni amministrative, diciamo noi.
Il piano che non pianifica e che non fornisce dati, è un piano improcedibile e impresentabile. È completamente fuori luogo ricorrere a questo uso massivo dello smaltimento in discarica, quale sistema collocato all’ultimo posto nella gerarchia europea e principale responsabile delle emissioni di gas climalteranti rispetto ad altre forme relative alla gestione dei rifiuti.
E l’Umbria, “mare verde d’Italia”, perde di significato!

Monica Tommasi – presidente Amici della Terra Onlus
Taira Bocchino – presidente Amici della Terra Orvieto