Sabato 3 ore 15,30 allo stadio Muzi per l’anticipo Orvietana-Arezzo, il ritorno in Serie D dopo 10 anni

Dopo l’antipasto di coppa, che è stato in realtà una mezza abbuffata visti i due successi, ecco il debutto in campionato. Ad Orvieto arriva l’Arezzo, già lo scorso anno indicato come la squadra che avrebbe dovuto ammazzare il torneo, cosa non avvenuta, e ripartito in questa stagione con ancora maggior convinzione, ma anche con la pressione di non poter fallire un’altra volta. A conferma delle ambizioni degli amaranto, la scelta del nuovo allenatore: l’espertissimo Paolo Indiani che fu proprio vincitore di questo girone di Serie D lo scorso anno con il San Donato Tavarnelle.

Inutile stare a paragonare rose, storie, tradizioni, città… sarebbe un confronto impari, anche gli ultimi due precedenti in Serie D a Orvieto, risalenti a più di 11 anni fa, raccontano di due successi dell’Arezzo al Muzi. Ma Ciccone e tutto lo staff hanno dimostrato di aver lavorato bene in preparazione, portando la squadra ad essere pronta sotto tutti i punti di vista: nelle gare di coppa si è visto infatti ordine tattico, forma fisica atletica ottimale, atteggiamento mentale giusto, oltre che un tasso tecnico che è sembrato adeguato alla nuova categoria, almeno per ora. Basterà contro una corazzata come l’Arezzo? La risposta sabato nell’anticipo di campionato in casa.

Tra i biancorossi mancherà Omohonria, che deve scontare un residuo di squalifica di due giornate portatosi dietro dallo scorso anno, per il resto Bracaj e Del Prete hanno lasciato l’infermeria, dove rimane, comunque in recupero, l’infortunato di lungo corso Vicaroni.

Si gioca sabato 3 settembre alle ore 15:30 allo stadio Luigi Muzi di Orvieto.

Arbitro: Torreggiani di Civitavecchia (Scribani di Agrigento – Barbanera di Palermo).




31 agosto, il giorno del Piano dei Rifiuti a Perugia e del sit-in a Orvieto. La replica della sindaco alle critiche

L’ultimo giorno di agosto è stato per Orvieto quello della Conferenza dei Servizi per la preadozione del Piano Regionale dei rifiuti e del contemporaneo sit-in di protesta sotto la sede del Comune. Il sindaco ha partecipato da remoto alla prima riunione della conferenza che tornerà a riunirsi a metà mese. Nel frattempo in Piazza della Repubblica si è tenuto un sit-in non partecipatissimo, di protesta contro l’eventualità che la discarica Le Crete venga allargata. Poi è tutta polemica politica. Roberta Tardani ha voluto spiegare punto per punto cosa è stato sottolineato durante la riunione del 31 agosto e ha ricordato i vari passaggi che hanno portato all’attuale situazione.

La prima stoccata è proprio per gli organizzatori della manifestazione, “mi spiace che non abbiamo aspettato la fine dell’incontro perché avrei potuto partecipare o incontrarli per chiarire alcune legittime preoccupazioni” ha rimarcato la sindaco che poi ha rincarato, “ribadisco l’apprezzamento per la proposta di piano che finalmente segna un’inversione di tendenza rispetto alle non-scelte del passato che hanno trascinato l’Umbria in una condizione di emergenza e precarietà”.

Inn soldoni, ricordiamolo, il piano prevede la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione che renderà residuale l’utilizzo delle discariche così come imposto dalle normative europee. In Umbria rimarranno attive tre discariche, quelle di Borgogiglione e Belladanza per cui è già prevista la cosiddetta riprofilatura, e Le Crete a orvieto per la quale rimane aperta la possibilità di una variazione di capienza ma a partire dal 2024 e solo se necessario. Il tutto se verranno rispettati i tempi per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione nel 2026 altrimenti l’altra deadline è il 2028 e in questo caso si potrebbero rivedere anche i “confini” della discarica orvietana. Tardani ricorda anche i numeri correggendo quelli forniti in questi ultimi giorni, “i flussi in entrata restano in linea con quelli degli ultimi anni e non con le quantità indicate in questi giorni che vaticinano impropriamente il riempimento al 2024. Le 200mila tonnellate di sui parlano le associazioni ambientaliste riguardano, infatti, il fabbisogno annuale di smaltimento dell’intera Umbria e non quelle che finiranno nella discarica di Orvieto (delibera AURI n.32 del 26/06/2022)”.

Tardani risponde alle critiche sulla sua partecipazione in passato a manifestazioni contro la discarica e spiega, “ribadisco la mia posizione e quella del Comune che avevo già espresso all’indomani dell’approvazione delle linee d’inidirizzo del Piano da parte della Regione. Vanno accelerati ulteriormente i tempi per l’individuazione del sito per il termovalorizzatore in modo tale da anticiparne la realizzazione e la messa in funzione prima del 2028 e va messo in campo ogni tipo di iniziativa per ridurre il periodo transitorio in vista dell’entrata a regime del piano. Il mio passato parla chiaro – sottolinea in maniera secca e decisa Roberta Tardani – e non accetto lezioni di coerenza da chi vorrebbe paragonarmi a chi in pubblico si diceva contrario all’ampliamento della discarica e a Perugia svendeva il nostro territorio mettendolo nero su bianco. E sorrido a sentir dire da chi ha avallato e sostenuto i governi regionali e locali precedenti, che hanno portato l’Umbria a essere maglia nera nella gestione dei rifiuti e riempito le nostre discariche, che oggi il sindaco ‘cala le brache’. Rivendico convintamente – eco l’affondo – la partecipazione alle manifestazioni contro le scelte che rischiavano di penalizzare e purtroppo hanno penalizzato il nostro territorio e anche da sindaco ho portato avanti con responsabilità e determinazione questa linea contrastando e opponendomi nelle sedi opportune a ogni ipotesi che potesse continuare a far pagare a Orvieto i ritardi e le inefficienze accumulati nel passato”.

Il lungo post si chiude con una sorta di appello e un ultima stoccata, “la Regione deve accelerare i tempi di attuazione del Piano. Questa è la voce che deve partire da Orvieto e che dovrebbe essere amplificata da piazze, partiti politici e associazioni. Questa è la battaglia per difendere Orvieto, non le schermaglie contro il sindaco per mere ragioni elettorali”.




Donna 35enne guida senza patente perché sospesa e viene fermata a Ciconia dai Carabinieri dopo veloce inseguimento

Nella tarda serata del 30 agosto 2022, in piazza del Fanello a Ciconia, durante i previsti controlli del territorio posti in essere dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Orvieto, una donna di 35 anni, alla guida propria autovettura, già nota alle forze dell’ordine per pregresse vicissitudini, ha deciso di non fermarsi all’alt imposto dalla pattuglia dell’Arma, dandosi a precipitosa fuga. Immediatamente, scattava l’inseguimento durato 3 chilometri circa prima di essere definitivamente fermata.

La donna, sprovvista di patente di guida poiché già ritiratale lo scorso mese di luglio, ha ben pensato di evitare il controllo di polizia, tentando una vana fuga. Bloccata e fatta scendere dal veicolo, non soddisfatta di quanto già posto in essere, ha iniziato ad aggredire verbalmente i militari con minacce e ingiurie.

In ragione di tali fatti è stata denunciata per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e sanzionata in via amministrativa. Il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo per mesi 3.