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La borsa di studio Unitre intitolata a Maria Teresa Santoro assegnata a Sara Pancrazi III B delle medie Scalza

L’ottava borsa di studio “Maria Teresa Santoro”, indetta dall’Università delle Tre Età di Orvieto per ricordare la professoressa e storica presidente, è stata assegnata a Sara Pancrazi, classe III B della Scuola Secondaria di Primo Grado “Ippolito Scalza”.  La commissione di valutazione, nominata dal consiglio direttivo e composta da Franco Raimondo Barbabella (presidente), Maria Barlozzetti, Donato Catamo, Francesco Ercolani, Laura Ricci e Giuliana Sagratella, ha analizzato i numerosi elaborati concorrenti.  Sara Pancrazi è stata premiata con la seguente motivazione: “già dall’apertura l’elaborato spicca di originalità: una lettera inviata a se stessa. Le osservazioni, relative al suo vissuto, sono esposte con chiarezza e vivacità descrittiva; si denota una maturità superiore alla sua età. Si evidenziano una grande sensibilità e una straordinaria capacità di analisi introspettiva, intensa, personalissima e a tratti emozionante”.

La commissione ha formulato due menzioni speciali, a Shanel Zyka e Francesco Picchio, e due segnalazioni di qualità per Caterina Taddei e Lorenzo Taddei: tutti appartenenti alla classe III B della Scuola Media “Scalza”.

Il M° Riccardo Cambri, presidente Unitre: “la borsa di studio dedicata alla professoressa Santoro è una delle manifestazioni dell’anno accademico a cui il direttivo rivolge maggior cura. Rinnoviamo in questo modo il ricordo di una grande donna, che ha lasciato un segno indelebile nelle istituzioni scolastiche di Orvieto e del comprensorio e ha condotto saggiamente l’Università della Terza Età, rendendola quel servizio alla cittadinanza che oggi conosciamo ed apprezziamo. Ringrazio quanti hanno contribuito alla riuscita dell’ottava edizione: alunni, docenti e dirigenti scolastici, membri della commissione di valutazione e dell’ufficio di segreteria. Al raggiungimento del decimo anno, sarà mia premura coordinare una iniziativa che raccolga i migliori lavori realizzati dai nostri meravigliosi ragazzi”.

Isabella Olimpieri, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, afferma in una nota: “ogni anno la SS1G Ippolito Scalza aderisce alla borsa di studio M. Teresa Santoro proposta dall’Unitre. Questa iniziativa nel corso degli anni ha premiato gli studenti che si sono distinti per aver conseguito risultati scolastici meritevoli. Quest’anno rivolgo le mie congratulazioni alla studentessa Sara Pancrazi per aver realizzato un elaborato particolarmente significativo ed emozionante, oltre che per la disponibilità, per l’alto senso di responsabilità dimostrata nel corso dell’intero percorso di studi e per l’impegno profuso in ogni momento e per ogni attività proposta. Ringrazio l’Unitre nella persona del presidente Maestro Riccardo Cambri per mantenere viva questa pregevole iniziativa.

“Anche quest’anno – commenta il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – l’iniziativa voluta dall’Unitre di Orvieto per ricordare il lavoro e l’impegno della professoressa Maria Teresa Santoro ci fornisce degli spunti di riflessione importanti che sono figli del periodo che viviamo. Gli anni della pandemia hanno inciso radicalmente sulle vite dei nostri ragazzi ai quali forse non abbiamo dato le attenzioni che meritavano perché impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ma è indubbio che l’isolamento e l’assenza di socialità, quella vera e non quella virtuale dei social, abbiano avuto e avranno delle conseguenze sulle giovani generazioni. L’elaborato della vincitrice, di cui stupisce la profondità, ci fornisce probabilmente una lettura diversa e ci lascia immaginare in realtà come l’isolamento possa diventare l’opportunità per un viaggio dentro noi stessi, utile a comprenderci ma anche a capire e relazionarci meglio con gli altri. Un esercizio che ognuno di noi dovrebbe fare almeno una volta. Ringrazio ancora l’Unitre per questa iniziativa e auguro buon lavoro al nuovo consiglio direttivo che ho avuto il piacere di incontrare recentemente e che ha in cantiere molti progetti per far crescere ancora di più questa importante realtà sociale e culturale della nostra città”.




Approvata dalla giunta regionale la variante al piano sanitario, i distretti diventano 4 e durata quinquennale

La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alla Salute, ha preadottato le proposte di modifica alla legge regionale del 9 aprile 2015, n. 11 –  Testo Unico in materia di Sanità e Servizi sociali – e contestualmente, ha adottato il Piano sanitario 2022-2026, dal titolo “Umbria: la salute al centro”.  Ora entrambi i disegni di legge passeranno al vaglio dell’assemblea legislativa dell’Umbria per la definitiva approvazione. Si tratta di due documenti di grande importanza per l’architettura della sanità in Umbria, soprattutto alla luce del fatto che l’ultimo Piano sanitario regionale ad oggi ancora vigente, è il PSR 2009-2011, approvato il 28 aprile del 2009.

La redazione del nuovo Piano Sanitario è stato pertanto, un obiettivo di primaria rilevanza per l’esecutivo regionale. Si tratta – ha spiegato l’assessore alla Salute – del primo Piano adottato a seguito della pandemia che ha messo a dura prova l’organizzazione della rete ospedaliera e dei servizi sanitari territoriali, facendone emergere i punti di forza e le debolezze. Inoltre, la contestualità della redazione del nuovo Piano Sanitario con la definizione del “Piano Nazionale di ripresa e resilienza”, ha comportato alcune attenzioni e  suggerito  ad esempio, l’opportunità di ampliare il periodo di vigenza del Piano regionale da tre a cinque anni, per adeguarne la valenza temporale ai tempi di realizzazione dei progetti del PNRR, cui le strategie del Piano sono indissolubilmente collegate, ma lasciando impregiudicata per i prossimi atti di programmazione sanitaria la facoltà di definirne i periodi di vigenza in base a contingenti valutazioni di opportunità. Da qui – ha precisato l’assessore – è nata la necessità di apportare modifiche al Testo unico che nella nuova versione, prevede anche che il Piano sanitario sia approvato con legge.  

Per la Giunta regionale quindi, la redazione del nuovo Piano Sanitario è stato un obiettivo di rilevanza strategica fondamentale che, con un forte intreccio dell’ambito sociale con quello sanitario, si è prefisso l’obiettivo finale di migliorare e rendere più sicure ed efficaci le prestazioni per i cittadini. Il consolidamento ed il rafforzamento dell’integrazione sociosanitaria si inserisce, di conseguenza, in un percorso virtuoso volto ad evitare duplicazioni di interventi, ad un uso più efficiente ed efficace delle risorse professionali e finanziarie, alla prontezza, appropriatezza e continuità delle risposte a vecchi e nuovi bisogni puntando, nel contempo, sulla prevenzione. Sul versante del procedimento, muovendo dall’analisi dello stato del sistema sanitario e sociale al 31 dicembre 2019 attraverso la stesura del Libro Bianco, è stato preadottato lo schema del nuovo Piano sanitario, ai fini dell’avvio degli adempimenti di concertazione sociale ed istituzionale. Quindi oltre ad espletare tale fase concertativa sono stati acquisiti i pareri del Consiglio delle autonomie locali (CAL), delle Conferenze dei sindaci e dell’Università degli Studi di Perugia. A seguito del parere del Ministero della Salute che ha  rilevato come l’impostazione generale del Piano Sanitario Regionale abbia ripreso le indicazioni prioritarie della programmazione nazionale, la Regione si è inoltre impegnata ad elaborare specifiche schede di intervento che, per ogni strategia delineata, definiranno gli obiettivi generali e specifici, le azioni attuative, con relativi target e cronoprogrammi che saranno oggetto di costante monitoraggio per misurarne il livello di raggiungimento.

In sede di concertazione è emerso, tra l’altro, che la prevista ripartizione del territorio regionale in due Aziende sanitarie USL e in 5 Distretti non risulta in linea con precedenti esperienze di collaborazione, scambi, che storia e tradizioni locali hanno consolidato in alcuni dei territori della regione. Ciò ha determinato un ripensamento nella configurazione dei Distretti, che dovranno passare da 5 a 4. Tale scelta non avrà risvolti nel testo del Piano Sanitario, se non per la configurazione delle Centrali Operative Territoriali, che rispetto al precedente modello proposto (1 hub e 5 spoke), passeranno a 1 hub e 4 spoke (ognuna delle spoke suddivisa in due moduli). Questa nuova configurazione, tra l’altro, risulta in linea con criteri e target previsti per la Missione 6, Component 1 dal Decreto del Ministero della Salute 20 gennaio 2022, recante la ripartizione programmatica delle risorse per i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano degli Investimenti complementari.

Alcune delle tematiche da sviluppare e evidenziate in fase di concertazione, come la salute mentale, dipendenze, salute materno infantile e dell’età evolutiva, sostegno delle persone con disabilità, malattie rare, medicina di genere, assistenza agli immigrati e la salute in carcere, già riportate come criticità nel Libro Bianco, saranno oggetto di successivi e specifici atti di programmazione. Le principali novità introdotte nel PSR riguardano la Governance, con elementi di innovazione rappresentati dal Board per il governo del sistema sanitario regionale, il supporto del C.RE.VA (Commissione tecnica regionale  che valuta e autorizza le spese e gli investimenti delle 4 aziende), il nuovo sistema di accreditamento istituzionale, l’Assistenza Territoriale, la riduzione del numero dei distretti da 12 a 4, l’ istituzione delle Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali (COT), la presa in carico del malato cronico, il potenziamento delle cure palliative, la riconfigurazione delle Rete Ospedaliera in aderenza ai parametri del DM 70/2015, con revisione delle reti dei servizi clinici generali e della rete dell’emergenza e urgenza, l’istituzione dell’Ispettivo Regionale e la realizzazione dell’elisoccorso regionale. Prevista anche l’istituzione di un IRCSS, l’attuazione del Protocollo d’Intesa con l’Università degli Studi di Perugia di cui alla DGR 364/2022 e lo sviluppo dell’ecosistema digitale dei servizi per il cittadino.




Sequestrato dalla polizia stradale al casello di Orvieto un carico di prodotti ittici dopo il controllo veterinario

Prosegue incessante l’attività della Polizia sulle strade della provincia di Terni con controlli mirati unitamente al personale dell’USL Umbria 2 di Terni- Servizio Veterinario I.A.P.Z (Igiene degli allevamenti e produzione zootecnica) Nell’ultimo week-end di luglio al casello di Orvieto è stato sottoposto a controllo, da parte della Polizia Stradale di Terni, un autocarro che trasportava un ingente carico di prodotti ittici di dubbia provenienza, destinati al mercato laziale. Riscontrato un cattivo stato di conservazione e l’assenza di tracciabilità della merce, il personale veterinario qualificato anche dell’USL Umbria 1 intervenuto sul posto, all’esito di accurate ispezioni ha sequestrato l’intero carico per il ragionevole sospetto di pericolo per la salute pubblica.

I controlli hanno interessato poi un autotreno che trasportava animali vivi, nella fattispecie 80 suini con una serie di irregolarità alle leggi sanitarie, poiché il veicolo non forniva sufficiente illuminazione per consentire l’ispezione e la cura degli animali e perché i suini non disponevano di acqua nel vano di carico per abbeverarsi poiché chiusa.

Le normative in materia di trasporto di animali vivi hanno come ratio quella di non far patire agli animali inutili sofferenze durante il viaggio nel quale devono essere garantite loro condizioni di benessere. Un’attività laboriosa e costante quella posta in essere dalla Sezione Polizia Stradale di Terni che ha come obiettivo la salute pubblica congiuntamente al benessere degli animali.




Nuovo incendio a Guardea e Lugnano in Teverina, in azione i vigili del fuoco di Amelia e Orvieto

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A pochi giorni dal devastante incendio tornano le fiamme a Guardea e Lugnano in Teverina. Dal pomeriggio del primo di agosto nuovamente in azione squadre dei vigili del fuoco di Amelia e Orvieto. Ringraziamo un nostro lettore che ci ha inviato foto e video.

 




La risposta puntuale e dura del dg USL De Fino alle polemiche per la sospensione del servizio di screening mammografico

Politici, sindacato e ora anche una petizione online per chiedere la riattivazione del servizio di mammografia all’ospedale di Orvieto.  Apparentemente all’improvviso, infatti, in ospedale è stato sospeso sine die il servizio.  Dopo una discussione, a tratti dura, in consiglio comunale tra la consigliera Cristina Croce, e gli altri di minoranza, e il sindaco Roberta Tardani, in città si è avviato il tam tam social con l’apertura anche di una petizione on-line.  Ora è arrivata la risposta articolata della USL Umbria2 nella persona del direttore generale Massimo De Fino.  In primis il dg ha assicurato la ripartenza nel più breve tempo possibile del servizio di screening mammografico per i tumori al seno che sono rivolti alle donne tra i 50 e i 69 anni. “Nel giro di poche settimane – ha spiegato De Fino in una nota – a inizio settembre, forniremo risposte concrete per riassorbire e recuperare immediatamente le prestazioni non eseguite sia a causa dell’emergenza pandemica che delle carenze di organico manifestatesi a seguito di pensionamenti, trasferimenti, malattie e gravidanza”. 

Sempre De Fino ha intanto elencato le azioni già poste in essere sia per migliorare il servizio dal punto tecnologico che di potenziamento del personale, “l’azienda ha acquistato un nuovo mammografo con tomosintesi; ha assunto un tecnico di radiologia che prenderà servizio in ospedale il prossimo 3 agosto; da inizio settembre verrà attivato un contratto libero-professionale con un medico senologo che ha già indicato il nosocomio di Orvieto; tra due settimane il dottor Lolli, responsabile della Brest Unit aziendale per visite biopsie-intervento chirurgico, garantirà ad Orvieto le attività ambulatoriali”.  Il direttore generale della USL ha voluto sottolineare che i controlli e le urgenze oncologiche sono stati eseguiti nei tempi prescritti mentre per il prossimo futuro, “lo screening ripartirà a pieno regime, meglio di quanto non accadesse negli anni passati”.

Nella nota diffusa dalla Usl Umbria2 anche un commento del dotto Ugo Ciammella, “da diversi mesi la direzione aziendale e i professionisti sono impegnati ogni giorno a costruire un percorso virtuoso non solo legato all’esecuzione della mammografia ma per creare un a equipe multidisciplinare composta da chirurgo senologo, radiologo, oncologo e radioterapista per la prevenzione, diagnosi e cura del tumore al seno e per garantire, quindi, ai nostri assistiti, risposte complete e di qualità. Siamo stati i primi, con lealtà e trasparenza – direzione aziendale, direzione ospedaliera, dipartimento di diagnostica per immagini – anche in una recente intervista televisiva, a sollevare le criticità temporanee legate alla erogazione degli screening mammografici”.

Fin qui le spiegazioni e i progetti per il futuro; Massimo de Fino, poi ha voluto rispondere in maniera diretta e inusualmente dura alle polemiche di questi giorni, “inserirsi con dichiarazioni strumentali e scomposte, che scadono in polemiche sterili, in un ambito in sui si registra, con atti concreti e verificabili, uno sforzo comune, collettivo e proficuo di azienda e professionisti è ingeneroso – ha sottolineato De Fino – e non tiene in alcuna considerazione il fatto che la richiesta di professionisti radiologi supera di gran lunga l’offerta e la disponibilità di specialisti”.  In conclusione, Massimo De Fino ribadisce il suo personale impegno e quello di tutto il personale dei dirigenti per “affrontare e superare le difficoltà e garantire standard elevati e pieno soddisfacimento delle richieste dell’utenza”.




Olimpieri, “l’OPSM con i vertici del PD è un fatto irrituale e mina la credibilità della Fabbriceria”

Nell’ottobre scorso ebbi modo di fare delle dichiarazioni che profetizzavano come nelle “segrete stanze” dell’Opera del Duomo si stesse lavorando per nominare il nuovo Segretario Amministratore nella persona dell’ex Sindaco del PD di Todi. Oggi, a distanza di dieci mesi, quella profezia si è completamente avverata, a dimostrazione che quando le “segrete stanze” fanno una scelta, quella scelta si realizza. Premesso che porto massimo rispetto all’OPSM ed alla sua secolare autonomia; ma, proprio perché porto rispetto, mi corre l’obbligo di affermare che questa autonomia si sta fortemente affievolendo.

Non è accettabile – lo dico da cittadino orvietano, prima che da Consigliere Comunale – che la Fabbriceria divenga una sorta di “cimitero degli elefanti” per alcuni importanti esponenti del PD, non solo di Orvieto ma anche di Todi. E’ un dato incontestabile, infatti, che l’attuale Presidente dell’Opera abbia ricoperto per anni la carica di Capo Gruppo del PD nel Consiglio Comunale di Orvieto, dopo essersi candidato anche alle primarie dello stesso partito nel 2014, e che un membro dell’attuale CdA fino a qualche anno fa sedeva nella Segreteria Regionale del Partito Democratico. Oggi, attraverso una selezione a cui hanno partecipato molti candidati (tra cui diversi orvietani), apprendiamo che l’ex Sindaco PD di Todi sarà il nuovo Segretario Amministratore. In definitiva, tre importanti membri di un partito politico  alla guida dell’Opera del Duomo: con il massimo ossequio, lo ritengo un fatto irrituale che svilisce ed indebolisce la credibilità della Fabbriceria, Istituzione che ha più di settecento anni e che rappresenta, insieme al Comune, la massima Istituzione della città.