La conferenza dei servizi approva l’ampliamento della cava La Spicca. Il Comitato Amici del Botto rilancia la sfida

Il Comitato Amici del Botto di Orvieto ha appreso dell’approvazione, lo scorso 19 luglio, del progetto di ampliamento della cava La Spicca ad opera della Conferenza dei servizi. La decisione delle amministrazioni, assunta in tempi record, apre la strada al rilascio dei titoli abilitativi alle attività estrattive nell’area destinata all’espansione del giacimento. Particolarmente sorprendente la posizione del Comune di Orvieto, che si dichiara “favorevole senza condizioni”.

Sembrano così destinati a perpetuarsi lo scempio ambientale e il grave pregiudizio subito dagli abitanti delle aree circostanti per le polveri, il rumore e le vibrazioni dovute all’attività di scavo e lavorazione del materiale estratto.  Un attacco, sul piano degli interessi generali, mosso alla più preziosa delle risorse che possiede Orvieto, la sua bellezza paesaggistica e storico-artistica. Si tratta, infatti, poi di un depauperamento dell’intero territorio orvietano ed umbro, destinato a gravare sulle future generazioni, che erediteranno un territorio ferito e compromesso per decenni nelle sue potenzialità, anche economiche.

Pur risultando stralciato dal progetto di ampliamento il podere Spicca, vincolato dalla Soprintendenza, a testimonianza dell’interesse storico-paesaggistico dell’area, l’iniziativa infligge poi un gravissimo colpo a  quel gioiello storico che è il Borgo del Botto e all’aspirazione dei suoi abitanti di continuare a promuoverne lo sviluppo turistico secondo la sua naturale vocazione, in un’epoca nella quale più che mai la bellezza della nostra Regione è universalmente riconosciuta come patrimonio inestimabile.

Prendiamo atto della decisione regionale, ma non ci arrenderemo. Anzi. Ci auguriamo che un numero sempre maggiore di cittadini partecipi attivamente e consapevolmente alla nostra battaglia, nella convinzione che sia venuto il momento di dire stop all’impoverimento di un territorio che ha già pagato, per oltre un trentennio, un prezzo elevatissimo all’attività estrattiva.

Attendiamo nei prossimi mesi la decisione del Tar, che dovrà esprimersi sulla legittimità del procedimento amministrativo seguito ed in particolare sull’incomprensibile mancato esperimento della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e di qualsiasi valutazione delle conseguenze di un’ulteriore espansione territoriale e temporale delle attività estrattive sull’insieme degli interessi in gioco.

Fonte: Comitato Amici del Botto




La borsa di studio Unitre intitolata a Maria Teresa Santoro assegnata a Sara Pancrazi III B delle medie Scalza

L’ottava borsa di studio “Maria Teresa Santoro”, indetta dall’Università delle Tre Età di Orvieto per ricordare la professoressa e storica presidente, è stata assegnata a Sara Pancrazi, classe III B della Scuola Secondaria di Primo Grado “Ippolito Scalza”.  La commissione di valutazione, nominata dal consiglio direttivo e composta da Franco Raimondo Barbabella (presidente), Maria Barlozzetti, Donato Catamo, Francesco Ercolani, Laura Ricci e Giuliana Sagratella, ha analizzato i numerosi elaborati concorrenti.  Sara Pancrazi è stata premiata con la seguente motivazione: “già dall’apertura l’elaborato spicca di originalità: una lettera inviata a se stessa. Le osservazioni, relative al suo vissuto, sono esposte con chiarezza e vivacità descrittiva; si denota una maturità superiore alla sua età. Si evidenziano una grande sensibilità e una straordinaria capacità di analisi introspettiva, intensa, personalissima e a tratti emozionante”.

La commissione ha formulato due menzioni speciali, a Shanel Zyka e Francesco Picchio, e due segnalazioni di qualità per Caterina Taddei e Lorenzo Taddei: tutti appartenenti alla classe III B della Scuola Media “Scalza”.

Il M° Riccardo Cambri, presidente Unitre: “la borsa di studio dedicata alla professoressa Santoro è una delle manifestazioni dell’anno accademico a cui il direttivo rivolge maggior cura. Rinnoviamo in questo modo il ricordo di una grande donna, che ha lasciato un segno indelebile nelle istituzioni scolastiche di Orvieto e del comprensorio e ha condotto saggiamente l’Università della Terza Età, rendendola quel servizio alla cittadinanza che oggi conosciamo ed apprezziamo. Ringrazio quanti hanno contribuito alla riuscita dell’ottava edizione: alunni, docenti e dirigenti scolastici, membri della commissione di valutazione e dell’ufficio di segreteria. Al raggiungimento del decimo anno, sarà mia premura coordinare una iniziativa che raccolga i migliori lavori realizzati dai nostri meravigliosi ragazzi”.

Isabella Olimpieri, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, afferma in una nota: “ogni anno la SS1G Ippolito Scalza aderisce alla borsa di studio M. Teresa Santoro proposta dall’Unitre. Questa iniziativa nel corso degli anni ha premiato gli studenti che si sono distinti per aver conseguito risultati scolastici meritevoli. Quest’anno rivolgo le mie congratulazioni alla studentessa Sara Pancrazi per aver realizzato un elaborato particolarmente significativo ed emozionante, oltre che per la disponibilità, per l’alto senso di responsabilità dimostrata nel corso dell’intero percorso di studi e per l’impegno profuso in ogni momento e per ogni attività proposta. Ringrazio l’Unitre nella persona del presidente Maestro Riccardo Cambri per mantenere viva questa pregevole iniziativa.

“Anche quest’anno – commenta il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – l’iniziativa voluta dall’Unitre di Orvieto per ricordare il lavoro e l’impegno della professoressa Maria Teresa Santoro ci fornisce degli spunti di riflessione importanti che sono figli del periodo che viviamo. Gli anni della pandemia hanno inciso radicalmente sulle vite dei nostri ragazzi ai quali forse non abbiamo dato le attenzioni che meritavano perché impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ma è indubbio che l’isolamento e l’assenza di socialità, quella vera e non quella virtuale dei social, abbiano avuto e avranno delle conseguenze sulle giovani generazioni. L’elaborato della vincitrice, di cui stupisce la profondità, ci fornisce probabilmente una lettura diversa e ci lascia immaginare in realtà come l’isolamento possa diventare l’opportunità per un viaggio dentro noi stessi, utile a comprenderci ma anche a capire e relazionarci meglio con gli altri. Un esercizio che ognuno di noi dovrebbe fare almeno una volta. Ringrazio ancora l’Unitre per questa iniziativa e auguro buon lavoro al nuovo consiglio direttivo che ho avuto il piacere di incontrare recentemente e che ha in cantiere molti progetti per far crescere ancora di più questa importante realtà sociale e culturale della nostra città”.