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“Terna Academy” è il nuovo hub di ricerca e formazione del gruppo

Nasce “Terna Academy”, il nuovo hub di ricerca e formazione del gestore della rete elettrica nazionale, finalizzato allo sviluppo delle competenze delle persone e dell’intero ecosistema del Gruppo. In coerenza con gli obiettivi previsti dall’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”, Terna vuole rafforzare e promuovere nuove conoscenze attraverso un’offerta culturale e formativa innovativa, in grado di supportare la realizzazione della transizione energetica.  La nascita dell’Academy si inserisce all’interno del programma di evoluzione culturale NexTerna, che ha l’obiettivo di proporre una nuova modalità di lavoro attraverso il coinvolgimento attivo e consapevole delle persone.   “L’Academy è frutto di un processo di cambiamento culturale e sociale, iniziato due anni fa, che continua a evolvere per rispondere alle necessità professionali e personali dei nostri colleghi”, ha dichiarato Valentina Bosetti, Presidente di Terna. “L’importante area di formazione dedicata alla ‘sostenibilità’ vuole supportare e rendere ancora più incisive le nostre azioni, rivolte non solo alla tutela dell’ambiente, ma anche allo sviluppo di pratiche sostenibili dal punto di vista sociale ed economico”.

“Terna Academy è uno spazio di ricerca e di crescita per le nostre persone che promuove una cultura dell’apprendimento continuo e un nuovo modo di formarsi, in coerenza con le direttrici strategiche previste dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025”, ha affermato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato del Gruppo Terna. “Questa innovativa piattaforma di formazione vuole essere uno strumento efficace per abilitare una transizione che, prima di tutto, deve essere culturale, al fine di sviluppare competenze distintive per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi di sostenibilità che il futuro ci pone”.

Per garantire il massimo rigore scientifico dell’approccio formativo, l’autorevolezza dei contenuti e la cooperazione interdisciplinare, Terna Academy si è dotata di un modello di governance che prevede un comitato scientifico di alto profilo di cui fanno parte, oltre a Valentina Bosetti e Stefano Donnarumma, tre importanti figure del mondo accademico: Francesco Profumo del Politecnico di Torino, Maurizio Delfanti, amministratore delegato di RSE – Ricerca Sistema Energetico, e Gustavo Piga dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.  A completare il comitato scientifico, tre manager di Terna, Emilia Rio, direttrice people organization and change, Massimiliano Garri, direttore innovation & market solutions, e Massimiliano Paolucci, direttore relazioni esterne, affari istituzionali e sostenibilità.

Coerentemente con le linee guida dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025, che prevede circa 10 miliardi di investimenti complessivi per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione, l’Academy ha organizzato l’offerta formativa per le persone di Terna in tre aree tematiche strategiche: Transizione Energetica, Sostenibilità e New Ways of Working.  In particolare, nell’ambito della ‘Transizione Energetica’, l’Academy propone una formazione specifica, professionale e tecnico-specialistica, sulle nuove tendenze tecnologiche e di mercato, per rafforzare l’azione di Terna nel suo ruolo di regista della transizione.  Per la ‘Sostenibilità’, pilastro delle azioni del gruppo, l’offerta prevede una formazione alla sostenibilità ambientale, di business e sociale, e alla gestione della qualità. All’interno di questa macroarea, è contenuta anche l’offerta ‘Compliance e HSE’, che mira a sviluppare e promuovere l’eccellenza nella sicurezza.   Infine, con ‘New Ways of Working’, per supportare l’evoluzione culturale necessaria, innescata dall’avvento della pandemia, Terna Academy promuove la formazione alle nuove modalità di lavoro e di apprendimento, competenze manageriali e comportamentali per la performance e il benessere lavorativo. Per l’avvio di Terna Academy è stata realizzata anche una pagina dedicata sul sito della società, al seguente link https://www.terna.it/it/persone/nostra-cultura/formazione .




Maurizio Battista in piazza del Popolo il 24 luglio con lo show “Tutti contro tutti summer edition 2022”

Dopo due sold out, questa volta nella sua città per festeggiare il compleanno con l’affetto del pubblico e tanti ospiti sul palco, il campione d’incassi Maurizio Battista fa il pieno di applausi e continua senza sosta a viaggiare con uno show travolgente e sempre nuovo, “Tutti Contro Tutti Summer Edition ‘22”, che il 24 luglio fa tappa in Piazza del Popolo a Orvieto. Un’atmosfera travolgente con i grandi successi dei Los Locos e la grande musica di Renato Zero con Daniele Si Nasce. Cavalcando il successo delle precedenti stagioni Battista porta in scena una divertente analisi sociale sempre crudelmente ma empaticamente spietata e al tempo commossa e partecipe dell’umanità, di sé stesso e del mondo che lo circonda. Senza dimenticare mai la comprensione o l’ironia che regala un sorriso e rende più leggera la vita. È proprio vero che si è destinati a vivere tutti contro tutti? Che si è costretti ad assecondare i ritmi frenetici di una vita mandandola spesso fuori giri? Che i social sono l’unico momento di aggregazione o non piuttosto il modo migliore per alienarsi e soffrire di solitudine?

A queste e a tante altre domande risponde nel suo nuovo show Battista che, con la sua indiscutibile capacità di far ridere, riesce ad unire tutti gli spettatori all’insegna del divertimento e delle risate. “Perché la risata, udite udite, unisce tutte le persone! – afferma – Visto che la cosa più bella che abbiamo in questa vita, sono proprio gli altri! Oddio, non proprio tutti, eh…”.

Per questo spettacolo i biglietti sono in vendita sul circuito Ticketone e Ticketitalia. Il costo va dai 28,50€ fino a 46€.




Michele Carloni, CNA, “l’Umbria perderà 29 mila lavoratori in 9 anni, servono nuovi flussi migratori”

“Le previsioni del Sole24Ore sulla perdita di lavoratori in Umbria confermano quanto avevamo già denunciato alla presentazione della nostra ultima ricerca condotta in collaborazione con il Cresme. Occorre avviare una riflessione che ci porti verso un nuovo modello di sviluppo, agendo su più fronti: invecchiamento e natalità, perdita di abitanti in età lavorativa, politiche per la famiglia e capacità attrattiva dell’Umbria, ma anche immigrazione: appare evidente, infatti, che per lo svolgimento di alcune professioni e mestieri sia necessario andare a una revisione dei flussi migratori se vogliamo che le imprese crescano. E dobbiamo farlo urgentemente.” Michele Carloni, presidente di CNA Umbria, interviene a commento delle previsioni pubblicate dal Sole24Ore, che per l’Umbria stima la perdita di ben 29mila lavoratori nei prossimi 9 anni.

“Le cifre pubblicate dal quotidiano economico sono allarmanti e vanno di pari passo con quello che abbiamo evidenziato anche noi appena due settimane fa. L’Umbria ha già perso 30mila abitanti nell’ultimo decennio, le morti sono il doppio delle nascite (10mila contro 5mila), mentre gli stranieri che arrivano bastano appena a compensare il numero di persone che lasciano la regione per altre città italiane o per l’estero. E le previsioni per il futuro sono altrettanto drastiche. Si stima, infatti, che da qui al 2031 ci sarà un calo di ulteriori 35mila residenti, mentre ancora più drammatica è la stima degli abitanti umbri nel 2041, quando si prevede che la popolazione scenderà di altre 55mila unità, portando la regione a circa 735mila residenti rispetto agli attuali 859mila. È evidente che questa tendenza debba essere contrastata con decisione. La questione è sicuramente complessa.

Già ora, al netto dei problemi enormi indotti dal rincaro eccezionale dei costi energetici e delle materie prime, uno dei principali problemi riscontrati dalle imprese è ancora quello della mancanza di manodopera specializzata. Ma è anche vero che è molto difficile trovare giovani, e meno giovani, disposti a frequentare corsi di formazione, anche se molto qualificanti e in grado di fornire prospettive concrete di impiego. Sono tutte questioni che non possono restare sullo sfondo. Dobbiamo decidere ora che tipo di futuro vogliamo per l’Umbria, affrontando il problema del progressivo invecchiamento della popolazione regionale, della perdita significativa di persone in età lavorativa, di quali politiche adottare per il sostegno alla natalità e alla famiglia, di come l’Umbria possa diventare maggiormente attrattiva, e di flussi migratori adeguati alle esigenze delle imprese: Insomma – conclude Carloni – va cambiato il modello di sviluppo.”




Orvieto Sound e Battista, tutte le variazioni per traffico e sosta dal 18 al 25 luglio. Mercato a piazza Cahen il 21 e il 23

 In occasione dello svolgimento degli eventi “Orvieto Sound Festival” e “Tutti contro Tutti Summer Edition” che si svolgeranno rispettivamente nelle serate di: giovedì 21 – venerdì 22 – sabato 23 e domenica 24 luglio, la circolazione e la sosta dei veicoli nel centro storico di Orvieto, in particolar modo in Piazza del Popolo, sarà così disciplinata:

– Dalle ore 13:00 di lunedì 18 luglio alle 20:00 di lunedì 25 luglio 2022 vige il divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in tutta Piazza del Popolo, con interruzione veicolare in Via del Popolo e deviazione su Piazza Generale Cimicchi ed in Piazza Ascanio Vitozzi con deviazione su Via II^ della Misericordia ed il divieto di sosta con rimozione dei veicoli in Via del Popolo, dall’intersezione con Via di Loreto fino a Piazza del Popolo.

– Dalle ore 08:00 di martedì 19 fino alle 20:00 di lunedì 25 luglio è fatto divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in Piazza Vivaria e Piazza Mazzini, ad eccezione dei mezzi dell’organizzazione. 

– Nel periodo compreso tra il giorno 18 ed il 25 luglio il tratto di Via Corsica, da Piazza Corsica a Piazza Vivaria, sarà disciplinato a doppio senso di circolazione per consentire l’accesso dei veicoli degli organizzatori dell’evento.  

– Nelle giornate di giovedì 21 luglio e sabato 23 luglio, non avendo disponibilità di Piazza del Popolo e Piazza Vivaria, il consueto mercato cittadino sarà svolto in Piazza Cahen.

– Dalle ore 05:00 alle 15:00 di giovedì 21 luglio e di sabato 23 luglio, è pertanto vietato il transito e sosta con rimozione dei veicoli in Piazza Cahen.

Lo svolgimento delle manifestazioni avverrà secondo il piano di sicurezza predisposto dalla Protezione Civile del Comune di Orvieto. 

Entro le 48 ore antecedenti l’evento, l’Ufficio Segnaletica predisporrà la prevista segnaletica. 

Il Comando di Polizia Locale adotterà tutti i provvedimenti contingibili dettati da ragioni di emergenza, ordine pubblico o circolazione veicolare e pedonale. 




Un oppositore senza voti ma pieno di falsità e livore

Ho letto sul web il contributo (???) al dibattito sulla candidatura di Orvieto Capitale Italiana della Cultura 2025 a firma del giornalista RAI e già consigliere provinciale dell’Italia dei Valori, Giorgio Santelli.  E’ mia consuetudine non rispondere a personaggi che si ergono a “salvatori della patria” senza essere legittimati dal voto della comunità cittadina; ma di fronte a certe considerazioni false e livorose ritengo doveroso fare un’eccezione. 

Nella città che dopo anni di immobilismo, impaludata come era nelle lotte interne alla sinistra, ha ritrovato orgoglio ed entusiasmo, nella città che ha saputo reagire in maniera compatta al buio della pandemia, nella città che finalmente torna a darsi obiettivi e traguardi ambiziosi, arriva la solita e scontata voce stonata.  Perché, ben vengano le critiche costruttive e portatrici di soluzioni concrete, ben vengano visioni diverse sulla città e sulle soluzioni da dare, ma non è accettabile sentire ripetere falsità su falsità da chi, oltretutto, per mestiere, dovrebbe fare informazione: ed invece, per ragioni squisitamente politiche – quella politica che al di là del rispetto deontologico, ha sempre attivamente fatto – preferisce fare scientifica disinformazione.

Come si può affermare che il Teatro è chiuso?  Il Mancinelli è stato tra i primi teatri a riaprire dopo la pandemia, tanto che ha vinto anche premi europei per come è stato gestito in totale sicurezza. Malgrado le difficoltà e le limitazioni dell’emergenza sanitaria è stata allestita una grande stagione teatrale che, a poco a poco, ha riportato gli orvietani a Teatro; orvietani veramente innamorati del Mancinelli e della città, non quelli che hanno sottoscritto le petizioni e poi non si sono mai visti ad alcuno spettacolo. Chissà, magari anche lui è tra questi, orfani della TeMa, non certo orfani del Teatro. Se non altro abbia rispetto dei tanti operatori dello spettacolo che dopo mesi e mesi di stop hanno ricalcato le scene proprio al Mancinelli. Ed anche rispetto per chi ci lavora.

Come può dire che ogni anno si rischia di perdere Umbria Jazz? È rimasto indietro a quello che facevano i suoi “compagni” della precedente giunta che, tra l’altro, ha palesemente sostenuto e di cui è stato uno dei massimi strateghi. L’ amministrazione Tardani, non solo ha stabilizzato, ma ha anche incrementato i fondi per consolidare il rapporto con Umbria Jazz. Si informi invece di dire castronerie!  Come può dire che non si è valorizzato il fondo Rodari? Anche qui il giornalista è in totale confusione.  Probabilmente non vive la città e straparla solo per sentito dire. Vada a visitare il Centro Rodari che oggi, grazie al lavoro dell’attuale amministrazione, ha una sede adeguata all’interno della biblioteca ed ha una “conduzione” che comprende anche la famiglia Rodari e che lavora attivamente a progetti di sviluppo e valorizzazione del grande patrimonio donato alla città.  Come può dire che non è stato definito il luogo e il progetto di valorizzazione delle proprie emergenze artistiche, storiche, culturali, enogastronomiche? E’ stato appena costituito il Distretto del Cibo e definito il progetto il Palazzo del Vino e dei prodotti del territorio al San Giovanni, oltre a rigenerare e ridare un ruolo e nuove funzioni ai grandi contenitori della città. Il Centro studi “Città di Orvieto” non è più un condominio (come lo definì l’ex Sindaco Germani) ma sta diventando – finalmente – il polo di riferimento della formazione in città ed a breve ospiterà anche l’Archivio Maoloni, lasciato completamente abbandonato dai suoi “compagni” in una sala del Palazzo dei Sette, quel palazzo che ora diventerà la sede di uno dei più grandi tesori della città quale è il Corteo Storico. Palazzo Simoncelli vedrà finalmente realizzato il Museo e centro di documentazione della ceramica grazie ai fondi messi in campo dalla Regione. Il Palazzo del Popolo, dopo il flop della precedente gestione, ha ritrovato vitalità e sarà ulteriormente valorizzato da una gestione integrata con il teatro Mancinelli e l’Ufficio di accoglienza turistica.

Dopo anni di chiacchiere, fuffa e bandi deserti, aspettando non si sa chi e sognando l’impossibile, l’amministrazione Tardani ha preteso con forza una soluzione per l’ex Ospedale di piazza Duomo che guardasse finalmente agli interessi dei cittadini orvietani, che riportasse economia quotidiana nel centro storico, che aumentasse e migliorasse i servizi di assistenza sanitaria sul territorio, evitando l’ingolfamento dell’Ospedale Santa Maria della Stella. Ospedale nel quale verranno eseguiti importanti lavori di ristrutturazione e di investimenti su organico e strumentazioni mai avvenuti prima,  per essere così rafforzato sul fronte dell’emergenza-urgenza.

Sull’ex Ospedale ricordiamo che sono stati effettuati quattro bandi pubblici da parte della ASL e nessuno di questi ha trovato un imprenditore interessato all’acquisto: se il giornalista o altri suoi conoscenti avessero avuto interesse diretto o, in alternativa, avessero conosciuto imprenditori seri per acquistare l’intero immobile attraverso uno dei quattro bandi esperiti, la città e la ASL ne avrebbero preso atto e tutti avrebbero vissuto felici e contenti. Per fare questo bastava versare 3,5 milioni di euro, prezzo base del bando. Purtroppo o per fortuna ciò non è avvenuto. Il dato oggettivo, quindi, è che i quattro bandi sono andati tutti deserti. Un’ultima cosa sull’ex Ospedale: leggere o ascoltare personaggi di sinistra che auspicavano la vendita a privati di un importante e fondamentale bene pubblico della città palesa – ormai in maniera incontestabile – la metamorfosi di una sinistra che ha abbandonato la difesa dei beni pubblici e ha completamente superato la tutela della socialità.

In accordo con la Asl, la parte dell’ex ospedale che si affaccia su piazza Duomo sarà destinata a fini istituzionali in favore del Comune, così da tutelare la vocazione turistica di quel meraviglioso luogo e della città intera. È stato già detto più volte, non l’ha letto? Non ha approfondito? O ormai è abituato solo a leggere i titoli dei giornali?

Sul turismo e la promozione sono stati fatti passi da gigante in questi ultimi tre anni da parte dell’assessorato al turismo, rinnovando l’immagine della città e innovando i servizi turistici – penso alla Carta Unica – con progetti già realizzati e altri, molto ambiziosi, in attesa di finanziamento, che hanno ridato credibilità e visibilità.

Sulla sanità, sui rifiuti, sui trasporti lavoriamo giorno dopo giorno con la Regione per affrontare e risolvere problemi che si trascinano da anni e ai quali saranno trovate soluzioni; esattamente come si stanno cercando soluzioni alle piccole e grandi questioni della città, lasciate irresponsabilmente irrisolte.

Così come per l’ex caserma Piave, nei confronti della quale il giornalista e la sua Associazione si sono fatti promotori di un progetto di rifunzionalizzazione: un progetto – per ammissione delle stesse persone che hanno lavorato a quel progetto – in cui non esistono né soggetti finanziatori, né eventuali attuatori e né possibili gestori. Ed il giornalista ci viene a parlare di proclami!

Siamo in totale confusione anche sull’iter della candidatura. Orvieto è candidata con ambizione e orgoglio a Capitale Italiana della Cultura 2025: perché l’amministrazione Tardani crede nelle potenzialità di Orvieto – senza se e senza ma – e ci crede fortemente al di là di ogni steccato ideologico.

Siamo pronti a questa sfida, al di là del risultato. Una sfida che la città intera ha accolto con grande entusiasmo vedendo in questa occasione l’opportunità di mettere a valore comune le esperienze e i progetti accumulati in questi anni. A proposito? Ci dica il giornalista perché, dopo aver invano provato a coalizzare altre associazioni contro l’amministrazione Tardani (tentativo miseramente fallito), non ha fatto partecipare la “sua” Associazione ai workshop che sono stati organizzati?  Perché, se l’Associazione intende operare alla crescita della città, non ha dato il proprio contributo?   La risposta probabilmente già ce l’ha data con il suo farneticante intervento: appare chiaro, infatti, che l’unico obiettivo non è il bene della città ma provare a “mandare a casa” l’amministrazione Tardani, oltre a disinformare, tutelare gli interessi di parte, dividere e seminare zizzania, senza avere uno straccio di proposta alternativa concreta e fattibile.

E’ questo lo spirito per candidarsi al Governo della città?   È questo il contributo per rendere Orvieto competitiva e all’altezza delle sfide che la aspettano?  Orvieto ha bisogno di serietà, concretezza, capacità di dialogo: tutti concetti che sfuggono a chi fa della falsità e denigrazione il proprio modus operandi.  Ma questi toni non sono certo nuovi a questi soggetti; così come non sono certo nuovi i volti che si nascondono dietro alle loro parole; così come non sono nuovi gli attacchi “faraonici” sui social.

Un consiglio per il professionista dell’informazione…… che però appare tanto disinformato. Si doti di un buon addetto stampa…

Stefano Olimpieri (Consigliere Comunale di Orvieto)




Orvieto capitale della cultura?

Ho visitato Pesaro, poche settimane fa. Sarà Capitale della Cultura 2024. Ho visto quel che ha predisposto e quel che aveva definito all’interno del progetto con cui si è candidata. Ho conosciuto chi era nella commissione che ha valutato quel progetto e me lo ha raccontato per la sua straordinarietà. Hanno avuto la capacità di lavorarci per anni, per arrivare alla candidatura con molte cose fatte presentandola solo dopo aver elaborato obiettivi e averli raggiunti in gran parte nella fase precedente.
Candidarsi a capitale della cultura italiana nel 2025 (in pratica tra 29 mesi ma con la scelta che verrà fatta tra un anno e mezzo) e stare ancora nella fase di partecipazione del progetto, senza nemmeno avere messo le basi di ciò che si vuole rappresentare, non è solo un azzardo ma una follia. Eppure di queste follie ne stiamo vivendo molte. Si può candidare a Capitale della cultura una città che ha chiuso il proprio Teatro? Si può candidare a città della cultura una città che non ha la capacità di ospitare quel flusso turistico che vi si recherebbe in quell’anno perché ha ricettività ridotta? Si può candidare a città della Cultura una città che ha ricollocato i parcheggi nelle piazze più belle senza nemmeno immaginare di creare nuovi parcheggi per tornare a liberare quelle piazze? Si può candidare a città della cultura quella città che ha il fondo Rodari ma non lo sa valorizzare a tutti coloro che lo vorrebbero studiare, vedere? Si può candidare a capitale della cultura quella città che rifiuta progetti di riqualificazione e rivalorizzazione della caserma Piave presentati su vassoio d’argento, che coinvolgono Università italiane ed estere, che individuano risorse, che individuano chi regala alla città un progetto preliminare, senza averne uno proprio nel cassetto o, forse, senza nemmeno trovare più il cassetto? Si può candidare a capitale della cultura quella città che al posto del vecchio ospedale non pensa ad una struttura di valorizzazione turistica ma decide di lavorare al progetto della Casa Salute proprio lì, in quella piazza. Un po’ come se Milano decidesse di mettere la casa della salute a Piazza Duomo o Torino a Piazza Castello. Si può candidare Orvieto a Città della Cultura quando c’è una rete sanitaria territoriale e un Ospedale che ha qualche problema di prospettiva e di organico e un Distretto in fase di chiusura? Si può candidare a città della Cultura Orvieto che non coglie nemmeno l’opportunità di ripristinare un embrione di ufficio giudiziario? Si può Orvieto candidare a capitale della cultura italiana senza un progetto che preveda collegamenti ferroviari migliori con le principali città italiane? Si può candidare a capitale della Cultura italiana una città che ogni anno rischia di perdere un appuntamento come Umbria Jazz per fondi sempre più difficili da individuare? Si può candidare a capitale della cultura una città che non ha ancora ben definito il luogo e il progetto di valorizzazione delle proprie emergenze artistiche, storiche, culturali, enogastronomiche? Si può candidare a capitale della cultura italiana una città che riempie i calanchi di monnezza. Quegli stessi calanchi che Civita di Bagnoregio (che si candida a Capitale della Cultura) ha posto come patrimonio dell’Unesco?
Ora mi direte. Ma a tutte queste domande la risposta quale è? La risposta è sì, certo che è possibile. Per chi fa dell’azione politica essenzialmente propaganda, che come scopo principale ha quello di finire sulla stampa e irretire Orvieto e un territorio con promesse altisonanti, questo è possibile. Ed è possibile se tutti noi ci continuiamo a far prendere per il naso. Non serve a 18 mesi dalla designazione di quella che sarà la capitale italiana della cultura 2025 un nuovo proclama, la pubblicità del tipo “va tutto bene madama la marchesa”. Orvieto si deve candidare ad un unico orizzonte: quello di licenziare il prima possibile questa amministrazione, cerchiamo tra i nostri cittadini una nuova o un nuovo candidato, definiamo una squadra trasversale di donne e uomini con capacità e voglia di fare del bene alla nostra città e voltiamo pagina il prima possibile. E coinvolgiamo anche a chi, e sappiamo che è così, pur dall’interno di questa maggioranza, comincia ad avere giuste e sacrosante perplessità. Altrimenti, nel 2025, raccoglieremo i cocci di una città e di un territorio dove resteranno solo i proclami di chi in modo velleitario ha voluto fare il sindaco senza comprendere prima quali responsabilità ciò comporti. Non servono solo slogan e un ottimo addetto stampa.




“Orvieto Gran Tour” i bus elettrici per girare tutto il centro storico e scoprire i tesori nascosti

Dal 14 luglio è partito il nuovo servizio dedicato ai turisti denominato “Orvieto Gran Tour”, si tratta di minibus elettrici dotati di audio-videoguida multilingue geolocalizzato che offrono una nuova visione della città. Le caratteristiche del servizio che propone ai turisti una visita del centro storico a bordo di un mezzo di trasporto per promuoverne e valorizzarne le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche, sono state presentate nel corso di una conferenza stampa dal sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani e da Daniele Martinelli della Centro Noleggi Martinelli, l’azienda che si è aggiudicata il bando per il servizio in base al regolamento che definisce il nuovo servizio di city tour in ambito urbano, approvato lo scorso marzo dal consiglio comunale. Presenti l’Assessore ai Trasporti, Gianluca Luciani e l’imprenditore Daniele Perali partner del progetto.

Avanguardia, Emissioni zero, Accessibilità, Versatilità, Audio Video Guida e Valorizzazione dei tesori nascosti sono i punti qualificanti del progetto che propone ai turisti un tour comprendente 3 fermate ordinarie del centro storico di Orvieto raggiungibili percorrendo vie e slarghi suggestivi: Piazza Cahen (capolinea), San Giovenale, Piazza Duomo, a cui si aggiungono altre 3 fermate a richiesta in Piazza del Popolo, Piazza Cimicchi e Piazza della Repubblica. Tutte le sei fermate permettono frequenti sali/scendi e sono contrassegnate da una apposita segnaletica verticale. Tempo di percorrenza circa 45 minuti. Traduttori professionali e speaker di madre lingua hanno curato il servizio Audio Video Guida integrato a bordo.  In ragione dei ridotti spazi di transito nelle strette vie del centro storico, i due minibus utilizzati per il City Tour, hanno una dimensione non superiore a 10 mt. di lunghezza e 1,60 di larghezza, una capienza di 15 posti, una alimentazione elettrica e una massa complessiva a pieno carico inferiore a 35 q.li. (link al sito www.orvietograntour.it ).

“Questo nuovo servizio – ha detto il Sindaco, Robertta Tardani – è pensato per offrire ai turisti una visita dello straordinario centro storico di Orvieto promuovendone e valorizzandone le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche a bordo di mezzi che non inquinano e non ingombrano, quindi perfettamente inseriti nell’antico contesto urbano. Attraverso questo servizio, inoltre, renderemo maggiormente accessibile la nostra città a tutte le tipologie possibili di turisti, soprattutto i soggetti con mobilità ridotta, portatori di handicap e comunque soggetti deboli o con difficoltà motoria come anziani e famiglie con bambini piccoli. Il servizio sarà attivo e gratuito fino a domenica per i residenti della città”.

Daniele Martinelli rappresentante della Centro Noleggi Martinelli ha ringraziato il Sindaco “per aver creduto a questo prodotto adoperandosi per sciogliere tutte le problematiche per l’avvio di un servizio innovativo. Aspetto questo che non è affatto secondario. Come azienda, ci occupiamo di mobilità dal 1991 e da 10 anni abbiamo deciso di implementare la gamma di prodotti rivolti alla mobilità turistica, come i city tour, sviluppando veicoli e servizi in grado di dare un prodotto quasi ‘sartoriale’ per i nostri clienti. 

Dopo il servizio ‘Montepulciano City Tour’ sono nate e sviluppate altre esperienze significative, e sono stati creati veicoli che possono garantire efficienza ed efficacia su percorsi caratterizzati da pendenze e dislivelli importanti come quelli presenti nel centro storico di Orvieto. Una città che meritava la nostra attenzione per cui, forti dell’esperienza acquisita, abbiamo deciso di proporre il nostro progetto al Comune di Orvieto. Il punto di forza del progetto è la ridistribuzione dei flussi turistici e delle mete canoniche di chi visita questa città. La scelta dei veicoli è stata sviluppata e ideata per avere un prodotto non invasivo rispettoso del patrimonio urbanistico e architettonico del centro storico. In un tempo di circa 45 minuti si offre un menù delle caratteristiche della città tale da suscitare nel turista curiosità ed interesse per approfondire la sua visita e quindi la sua permanenza. Al momento il sistema di audio guida e video è possibile in 5 lingue ma lo stiamo integrando per raggiungere 8 lingue. Come azienda, infine, siamo aperti alla collaborazione di tutti nell’ottica dello sviluppo del servizio”.

Un contributo in tal senso è giunto dall’imprenditore Daniele Perali che ha affermato: “abbiamo iniziato a ragionarne almeno 5 anni fà quando cominciammo a pensare per Orvieto e l’hinterland a delle soluzioni che direzionassero il turista, mettendo a sua disposizione prodotti che consentissero un menù di visita della città, dal quale poi far partire ulteriori esperienze. Ci siamo soffermati sulle diverse tipologie di turista: dall’escursionista che fa gite di un giorno ai turisti con maggiori capacità di spesa attratti da una comunicazione che, oggettivamente, nell’ultimo periodo è aumentata in maniera sensibile. L’interazione con i soggetti che hanno interesse nel sistema turistico è senz’altro fondamentale. Prodotti del genere sono già diffusi ma per Orvieto questo è senza dubbio un servizio innovativo”.




Fai la spesa e attiva lo spid, è il nuovo servizio di Coop Centro Italia

Ora è possibile fare la spesa al supermercato e contestualmente attivare lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale, con cui accedere ai servizi online della pubblica amministrazione (INPS, Agenzia delle entrate e molti altri) e dei privati aderenti.  Dopo un test partito nel mese di aprile al supermercato Coop di Castiglione del Lago sono ora 8 i punti vendita Coop Centro Italia che offrono gratuitamente questo tipo di servizio ai soci e ai clienti. Al punto vendita di Castiglione del Lago, infatti, si sono aggiunti quelli di Foligno, Spoleto, Orvieto, Rieti e gli Ipercoop di Collestrada, Terni ed Avezzano.

Coop è il primo operatore della GDO in Italia a rilasciare le identità Spid nei supermercati. Due sono le modalità di rilascio: si può scegliere se eseguire l’intera procedura completa a punto vendita (20 minuti) oppure fare pochi passaggi online nel sito di Coop Centro Italia (www.coopcentroitalia.it) e poi recarsi a punto vendita solo per il riconoscimento (5 minuti). In entrambi i casi è necessario prenotare l’appuntamento al numero dedicato. L’iniziativa fa seguito all’accordo sottoscritto fra Coop Italia e Namirial, per il rilascio dello Spid (Namirial è il fornitore che operativamente permette l’apertura dello Spid e che ospita le identità digitali).

“Lo Spid al supermercato nasce dalla necessità di fornire beni e servizi alle migliori condizioni possibili e dalla consapevolezza della difficoltà che molte persone stanno affrontando nella gestione della propria identità digitale – spiega Lorenzo Pelosi, vicepresidente di Coop Centro Italia. I numeri registrati nelle prime settimane hanno evidenziato quanto sia forte la richiesta di un supporto per ottenere lo Spid. Il digital divide infatti colpisce un po’ tutti: da chi non ha un pc a chi non ha le competenze informatiche per motivi culturali o anagrafici. Per questo abbiamo messo a disposizione punti vendita e personale dedicato per supportare soci, clienti e lavoratori, sia giovani che in special modo anziani, nell’attivare questo importante servizio digitale, ormai indispensabile per affrontare le necessità di tutti i giorni. Questo servizio è per noi espressione del nostro essere Cooperativa, che mette al centro tutti i bisogni dei soci e dei cittadini, in particolare di coloro che sono più fragili”.




Arriva in libreria il 15 luglio il nuovo romanzo giallo di Alessandra Carnevali, “Il delitto della vedova Ruzzolo”

Torna in libreria Alessandra Carnevali con un nuovo romanzo che vede protagonista il commissario Adalgisa Calligaris.  “Il delitto della vedova Ruzzolo” è il titolo di questo nuovo giallo, il settimo della serie  iniziata nel 2016 con “Uno strano caso per il commissario Calligaris”.  Alessandra Carnevali ha vinto il premio #Ilmioesordio2015 proprio con quello che è diventato il suo primo romanzo e poi con cadenza annuale sono arrivati “Il giallo di Villa Ravelli”, “Il giallo di palazzo Corsetti”, “Delitto in alto mare”, “Il mistero del cadavere nella valigia” e “Lo strano caso del maestro di violino” nel 2021 seguito a dicembre dal racconto “Lo strano caso dei Circo Baruffa”.  Tutti i libri sono editi dalla Newton Compton.  L’ultima fatica letteraria dell’autrice orvietana ci porta ancor auna volta a Rivorosso Umbro, paese immaginario ma poi non tanto.  Il commissario Adalgisa Calligaris con la sua squadra di fidati collaboratori deve fare i conti con un nuovo omicidio a Ponterullo, piccola frazione di Rivorosso.  Si tratta dell’omicidio di un’anziana, Ercolina Ruzzolo, vedova che viveva da sola.  Le indagini sembrano prendere subito una strada ma arriva un secondo omicidio di un’altra anziana con accanto, anche in questo caso un rosario.  E allora tutto si complica tanto che anche l’arcigna e decisa Calligaris dovrà mettere in discussione tutte le sue certezze…

L’autrice, sempre molto disponibile, incontrerà i propri lettori il 19 luglio al Festival di Villa Ada a Roma alle 18,30, a Ostia allo stabilimento Village Beach il 21 luglio alle 18; il 10 agosto all’interno di One a Orvieto al Giardino dei lettori alle 21,30 e a settembre al Festival della Letteratura di Mantova.  Alessandra Carnevali, orvietana doc e laureata in lingue, nel ’96 di diploma come autrice al CET di Mogol e ha partecipato nel 2022 al Festival di Sanremo come autrice del brano “All’infinito” di Andrea Febo.  Nel 2007 è la prima blogger accreditata sempre a Sanremo con il blog Festival per il network Blogosfere. Dal 2007 si occupa di promozione web per eventi e artisti emergenti.




Approvato in Regione il piano 2022/26 per interventi urgenti e il controllo della peste suina

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Luca Coletto, ha approvato il Piano per gli anni 2022-2026 con interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini d’allevamento e per i cinghiali. “La Peste Suina Africana – ha ricordato l’assessore Coletto – è una malattia virale che, a livello internazionale, è riconosciuta come la minaccia più rilevante per l’intero settore suinicolo ed è presente sin dal 1978 in Sardegna e dal 2022 nel nord e centro Italia. Con la legge ‘n.29 del 7.4.2022’ le Regioni e le Province autonome sono state chiamate ad adottare un Piano regionale di interventi urgenti con l’obiettivo generale di ridurre il rischio di introduzione dell’infezione e migliorare la gestione del cinghiale nel territorio di competenza ed eventualmente facilitare l’applicazione delle misure previste in caso di emergenza da PSA”. Coletto ha sottolineato che in sintesi il Piano vigente, è articolato in cinque ambiti principali di attività: sorveglianza passiva nelle popolazioni di cinghiali, sorveglianza passiva negli allevamenti di suini, controllo numerico della popolazione di cinghiali, verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza e campagna di formazione ed informazione degli stakeholders.

Inoltre è stato attivato un numero unico regionale per agevolare e supportare le segnalazioni di ritrovamento delle carcasse di cinghiale alle Aziende sanitarie competenti per territorio,  è stato formalizzato un Gruppo di lavoro regionale per la peste suina africana e istituito il Tavolo interassessorile con rappresentanti del Servizio Foreste, Montagna, Sistemi naturalistici e Faunistica venatoria, del Servizio Energia, Ambiente e Rifiuti, dell’IZSUM (CEREP e Osservatorio Epidemiologico) e delle Aziende USL, con il mandato di dare seguito alle iniziative già prese a livello nazionale di coordinamento delle attività di gestione della fauna selvatica ed in particolare del cinghiale.