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L’azienda agricola della Fondazione Faina si rilancia e investe 340 mila euro in nuovi mezzi

La Fondazione Faina, che gestisce l’azienda agricola di 320 ettari di seminativo e 250 ettari di terreno boschivo, ha rinnovato il proprio parco macchine con trattori di ultima generazione, acquistati con un investimento complessivo di 340 mila euro, utilizzando in parte il contributo pubblico per l’innovazione tecnologica in agricoltura. Lo annuncia il Presidente, Daniele Di Loreto che in una battuta sintetizza il concetto che l’agricoltura sostiene la cultura e per questo occorre continuare ad investire per mantenere questo importante asset che consente di sostenere le spese di gestione del museo.

L’azienda agricola, i cui terreni sono ubicati in parte nel territorio del Comune di Castel Giorgio e in parte in quello di Orvieto, produce: grano, orzo, girasole, colza e foraggere.  A dirigerla è l’agente agrario, Stefano Pelorosso e si avvale di due operai agricoli, Stefano Bellitto e Onorio Mazzocchini, tutti dipendenti della Fondazione, cui si aggiungono due operai avventizi per i periodi di maggiore concentrazione delle lavorazioni.  L’attività agricola è seguita per la parte tecnica dal Prof. Antonio Pierri, docente di economia ed estimo rurale all’Università di Perugia, nominato Consigliere della Commissione Amministratrice della Fondazione Faina dal Direttore del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’Università, mentre la parte amministrativa è affidata al Segretario Amministrativo della Fondazione, che dal 1° luglio è Patrizia Lazzarini.

Un team di valore e di comprovata esperienza la cui capacità e competenza è dimostrata dagli eccellenti risultati raggiunti nella produzione, evidenzia al riguardo il Presidente della Fondazione.




Comune e USL tirano dritto, la Casa di Comunità si fa in Piazza Duomo nonostante i dubbi e l’immobile alla Piave

Durante il consiglio comunale del 28 luglio è tornata protagonista la sanità orvietana con un’interrogazione presentata dai gruppi di opposizione. Ha risposto la sindaco in qualità di assessore alla Sanità. La prima risposta è indirizzata a coloro che sono da sempre critici sulla scelta dell’ex-ospedale per la Casa di Comunità, tra questi anche noi di OrvietoLife, “i fondi stanziati per gli interventi sul territorio sono ampiamente sufficienti a coprire le spese per la ristrutturazione e la messa in sicurezza degli spazi e le risorse provengono sia dal Pnrr che dal bilancio della USL Umbria2”.

Roberta Tardani ha poi specificato l’ammontare delle risorse per la Casa e Ospedale di Comunità previsto in piazza del Duomo, circa 8 milioni per la ristrutturazione, l’adeguamento degli impianti e l’arredamento e le attrezzature. Come Orvieto Life abbiamo chiesto a alcune ditte, senza potere entrare ovviamente, un’ipotesi e solo per ristrutturare e ammodernare una rete elettrica che, se fosse di un’azienda privata, allo stato dell’arte sarebbe totalmente inadeguata, hanno indicato una cifra intorno ai 6 milioni di euro. Quindi, per tutto il resto e in particolare per le attrezzature mediche, rimarrebbero circa 2 milioni. In mezzo ci sono gli appalti e, con il gioco dei ribassi, e magari dei successivi adeguamenti, le cifre potrebbero quadrare (in una prima fase). Ci rimane il legittimo dubbio sulle scelta fuori tempo massimo di scegliere l’ex-ospedale per la Casa di Comunità quando “illo tempore” la stessa USL acquistò con destinazione vincolata, una porzione della Caserma Piave per gli stessi servizi. L’atto è datato 2008, sindaco Stefano Mocio. Da allora non si è mossa una virgola ma soprattutto i cittadini, non solo orvietani, non hanno avuto a disposizione un servizio adeguato e in uno spazio dedicato per oltre 15 anni. Il tutto perché si è convinti che a piazza Duomo è già tutto pronto, e non lo è, servono 8 milioni di euro. Il problema è favorire l’economia cittadina? Sembra molto un falso problema visto che l’area commercialmente più depressa è proprio quella intorno alla ex-Caserma mentre nella zona del Duomo si può contare sui flussi turistici e sugli uffici pubblici e privati concentrati in un’area piuttosto ristretta. Anche la questione traffico non è secondaria. Siamo in piena zona turistica e lì dove non si vogliono auto le andiamo a cercare facendole passare accanto all’area più di pregio della città.

Torniamo alla Piave. E’ vero, è da ristrutturare ma è lì e oggi, con il Pnrr si poteva immaginare anche l’affiancamento di altri servizi a partire da un nuovo parcheggio interrato a servizio degli utenti e dei dipendenti USL e di cittadini e turisti. E invece sembra che ci andrà un archivio, quindi con costi di ristrutturazione, spese di gestione, ma tutto va bene, ci mancherebbe.

A breve verrà presentato il piano che prevede spese per 8 milioni di euro, una parte frontale del palazzo che dovrà gestire il Comune con nuovi costi di gestione per l’Ente, il grande punto interrogativo del personale USL e comunale, cioè altre spese, e poi il moloc della ex-Piave che la USL ha tenuto fermo, senza immaginarci nulla se non un archivio, forse, che deve essere manutenuto a prescindere dalla destinazione finale. Ma va tutto bene!




La scuola dell’infanzia “Collodi” momentaneamente traferita a Bardano. Intanto presentato progetto per 2,6 milioni per la sede di Sferracavallo

Nel pomeriggio del 27 luglio sindaco, vice-sindaco, Mario Mazzi, assessore alla pubblica istruzione, Alda Coppola e assessore ai lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo, hanno incontrato una folta rappresentanza di genitori della scuola dell’infanzia “Collodi” di Sferracavallo che verrà traferita temporaneamente in una nuova sede da inizio anno scolastico. Nelle scorso settimane è stato pubblicato un avviso per individuare la disponibilità di strutture idonee nello stesso quartiere o in aree limitrofe. Al bando ha risposto un solo soggetto che ha messo a disposizione un edificio a Fontanelle di Bardano presentando un progetto di adeguamento che risponde ai requisiti e agli standard richiesti. La commissione aggiudicatrice ha svolto rapidamente i sopralluoghi e tutte le verifiche certificando l’idoneità della struttura.

L’edificio individuato è di circa 450 mq da cui si possono ricavare 4 aule, uno spazio condiviso, un locale mensa, bagni e uffici per la segreteria della scuola. Verrà adeguato lo spazio esterno per renderlo utilizzabile per le attività all’aria aperta e sono previsti anche parcheggi e una doppia recinzione a protezione dell’edifico sul lato che si affaccia su una strada. L’ingresso della nuova scuola avverrà da via dei Muratori. I lavori di adeguamento dovranno essere terminati entro il 14 settembre per consentire l’avvio regolare dell’anno scolastico.

La decisione di spostare la scuola dell’infanzia aveva creato preoccupazioni legittime da parte dei genitori perché questo cambiamento sicuramente andrà a provocare modifiche nell’organizzazione familiare ma tutti i rappresentanti del Comune hanno assicurato di ridurre al minimo i disagi in particolare per i collegamenti del trasporto pubblico locale. D’altronde, sottolineano sempre dal Comune, la chiusura si è resa necessaria dopo i risultati delle verifiche sismiche effettuate nei mesi scorsi e i risultati sugli ulteriori accertamenti sono arrivati solo lo scorso 7 luglio. E’ già stato presentato un progetti di demolizione e ricostruzione per 2,6 milioni di euro da finanziare con i fondi del Pnrr. “Ora attendiamo la risposta da parte del Ministero competente”.




Pd e Centro Sinistra Fabro, “un altro colpo alla sanità, il centro storico rimane senza ambulatori medici”

Il Circolo del Pd di Fabro e il gruppo consiliare “Centro Sinistra Fabro”, reputano preoccupante e sicuramente non opportuna la chiusura degli ambulatori dei medici di famiglia presenti nel centro storico di Fabro Paese. In un momento difficile e senza precedenti per la sanità, colpita dalla pandemia Covid e da un’evidente mal funzionamento della Sanità pubblica regionale e territoriale, si sceglie la strada dell’abbandono invece di provvedere al mantenimento e al potenziamento dei servizi più vicini alle esigenze dei cittadini. Già dall’inizio della emergenza Covid le visite alle persone, a casa o in ambulatorio, hanno subito una flessione privilegiando e-mail e pareri su whatsapp che ovviamente escludendo i più fragili e meno attrezzati tecnologicamente, di fatto generando, nel disagio, una rinuncia alla cura e all’assistenza. Inoltre, la chiusura degli ambulatori dei medici di famiglia rischia di innescare un effetto domino su altri servizi essenziali per i cittadini, soprattutto più anziani e maggiormente in difficoltà, accelerando inesorabilmente processi che sono già in atto, come lo spopolamento dei piccoli centri urbani all’interno di zone già fortemente coinvolte da fenomeni di tale natura.

E’ fondamentale ricordare che dal 2014 Fabro è un Comune inserito nella Strategia Nazionale Aree Interne, politica innovativa attuata per i Comuni lontani dai centri di offerta dei servizi essenziali alla cittadinanza (istruzione, mobilità e sanità), afflitte da marginalizzazione e spopolamento. L’obiettivo del progetto consiste nell’integrare le risorse ordinarie con quelle comunitarie per poter dare un’opportunità di rilancio socio-economico a questi territori. Per queste ragioni invitiamo tutte le forze politiche locali e l’Amministrazione Comunale a non rassegnarsi a dinamiche negative per il territorio e per i cittadini e ad attivarsi al fine di trovare soluzioni definitive che possano scongiurare l’abbandono dei medici di famiglia da Fabro Capoluogo.

A tal fine il Gruppo Consiliare “Centro Sinistra Fabro” presenterà un’interrogazione alla prossima seduta del Consiglio Comunale.

Manuela Pasquino (Segretaria circolo PD Fabro) Stefano Garillo (Capogruppo “Centro Sinistra Fabro”)




Associazione Prometeo Orvieto, “ma come saranno regolati i flussi veicolari alla Casa di Comunità al Duomo?”

Nei giorni scorsi è rientrata nella discussione amministrativa orvietana la scelta di collocare nell’ex ospedale di piazza Duomo la futura Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità, previsti dalla legge sulla sanità dello scorso anno e finanziati attraverso il Pnrr, oltre risorse regionali. Otto milioni disponibili, forse, se l’Italia riuscirà ad attuare i piani e le riforme previste dall’Europa data la condizione politica.
In occasione dello scontro, più che dibattito, sono emerse valutazioni su quell’intervento davvero sconcertanti. Si continua a spacciare l’occupazione dell’ospedale da parte della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità come un’occasione di sviluppo del centro storico, nonostante sia evidente che l’unica cosa che può attrarre un simile servizio è il traffico veicolare e non certo persone che hanno voglia di girare e spendere, prima o dopo una visita o un intervento sanitario. Ma, si dice, quell’immobile finora non si è riusciti a venderlo e quindi tanto vale indirizzare lì risorse recuperabili, al di là dell’opportunità specifica, perché poi la Regione consente anche di usare il frontale adiacente a piazza Duomo per il sevizio di accoglienza turistica. È un ragionamento superficiale e deve esserci sotto qualcosa che ancora non sappiamo, dato che si poteva decidere di costruire la casa di comunità nella porzione di Piave dove era prevista, già proprietà dell’Asl e che sembra diventerà sede di un archivio Asl, sulla cui produttività è inutile discutere.
Non ci torna il ragionamento, troppe forzature logiche, troppa leggerezza, come quella di sottovalutare la difficoltà di accesso e di sosta all’ex ospedale da parte di migliaia utenti di tutto l’Orvietano senza ostacolare il loro diritto di un servizio agevole da raggiungere e senza inficiare la vivibilità della piazza o del centro storico. A tal proposito ricordiamo all’assessore Mazzi la promessa che ha lanciato oltre cinque mesi fa di spiegare ai cittadini come si svolgerà senza problemi il traffico intorno all’immobile e nella città.
Noi, cittadini dubbiosi di tutta l’operazione, siamo qui ad attendere delucidazioni, dopo reiterate e ignorate richieste di sapere, semplicemente per capire.

Associazione Prometeo Orvieto




Orvieto Sound Festival, un successo di pubblico e una grande festa per la città

Orvieto Sound Festival con l’appendice di Maurizio Battista con la sorpresa doppia dei Los Locos e Dado, sono stati il segnale vero che si è tornati a una certa normalità, soprattutto che gli eventi si possono organizzare anche a Orvieto. Eventi per tutte le età e tutti i gusti. Si è partiti con la musica per giovani, anzi giovanissimi, di Rkomi preceduto da Giorgio Moretti e Mavie. Tanti giovanissimi in fila sotto il sole quest’anno impietoso in attesa di poter entrare. A ogni movimento strano in piazza del Popolo corrispondeva il vociare emozionato dei giovani. Poi alle 19,30 il via libera e tutti si sono riversati in piazza tentando di accaparrarsi i posti nelle prime file.

La serata caldissima dal punto di vista atmosferico, lo era anche fra il pubblico. Tanti, sembra più di 2300 persone. Sparsi c’erano anche alcuni genitori che avevano accompagnato i loro figli…E poi ecco l’emozione, le voci a tratti stonate, le lacrime e qualche malore prontamente curato dai soccorritori della Croce Rossa. Orvieto Sound Festival ha continuato a offrire emozioni con Noemi e Carmen Consoli. Noemi è stata preceduta dalla voce calda, potente e moderna di Yuman. Poi è stata un’esplosione di cori, con un pubblico più adulto, figli e genitori insieme. La piazza era nuovamente piena, sempre calda che è esplosa quando sul palco a sorpresa, anche se annunciata, è salito Carl Brave che ha duettato con Noemi, ha scherzato sull’immaginario fast food di Orvieto. C’è chi ha ballato, chi ha cantato, chi si è emozionato. Un’altra sera di piazza del Popolo bella e viva, piena di tanta gente, locali pieni e in sicurezza. Il gran finale del festival fortemente voluto da Pino Strabioli e magistralmente organizzato dalla Otr Live e Pino e Francesco Barbaro, è stato il concerto acustico di Carmen Consoli. Due ore filate di musica e parole, di canzoni dai testi anche duri a tratti, di plettri consumati dalla cantante siciliana che non si è risparmiata dopo l’esibizione sorprendente di Casadilego, giovanissima ma con una gran voce. Carmen Consoli ha emozionato particolarmente il pubblico, sicuramente più maturo e la grande sorpresa è stata la canzone finale in siciliano, un racconto crudo di vita quotidiana intrisa di mafia, prepotenza, ma mai rassegnazione.

L’appendice è stata domenica 24 con lo show di Maurizio Battista con due ospiti importanti come i Los Locos che hanno portato l’allegria con le loro hit anni ’80 e ’90 e con l’immancabile sigla di “Un medico in famiglia”; poi Dado un altro comico romanissimo, di razza, con la sua chitarra che ha dissacrato il politically correct. Battista è stato irresistibile, qualcuno forse lo considera un po’ volgare, ma la comicità romana, quella di una serata fra amici, è così, senza freni. Indimenticabili alcuni racconti ormai storici di Battista che solo oltre la mezzanotte ha lasciato il palco.

A Orvieto è, dunque, possibile avere appuntamenti divertenti, di grande impatto e ben organizzati, senza essere inutilmente lunghi, senza intralciare la vita quotidiana dei residenti e di chi lavora oltre il tempo necessario ma soprattutto tutto l’apparato logistico e di controllo, forze dell’ordine, Protezione Civile e Croce Rossa hanno fornito dimostrazione di essere all’altezza della situazione.




CNA sottoscrive un protocollo antiabusivi nel settore bellezza con Gdf, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate e Anci

CNA sottoscrive un nuovo protocollo di intesa con gli enti di controllo e lancia una campagna di comunicazione sul lavoro irregolare nel settore del benessere. “Chi esercita una professione in modo abusivo non pratica solamente una forma di concorrenza sleale contro le imprese che agiscono alla luce del sole, drenando risorse all’economia e sottraendosi al fisco e a ogni altro tipo di controllo, ma espone il cliente finale e gli stessi lavoratori coinvolti a grossi rischi in termini di salute e sicurezza. Per questo il fenomeno va combattuto senza tentennamenti, unendo tutte le forze in campo.” Sono queste le motivazioni che hanno spinto CNA Umbria a farsi promotrice della sottoscrizione di un nuovo protocollo d’intesa con i principali attori coinvolti nella lotta all’esercizio abusivo della professione, dalla Guardia di Finanza all’Agenzia delle Entrate, dall’Inps all’Inail, fino all’associazione dei Comuni dell’Umbria, e a lanciare una campagna di comunicazione specifica.

“Il contrasto a questo fenomeno – ha affermato Marina Gasparri, responsabile del progetto per CNA Umbria – partirà innanzitutto dalla condivisione delle segnalazioni di presunti casi di abusivismo che perverranno all’indirizzo abusivismo@cnaumbria.it con gli enti deputati ai controlli. L’impegno comune è quello di arginare l’esercizio abusivo delle professioni artigiane e del lavoro sommerso e irregolare e sviluppare di azioni a supporto dell’attività di vigilanza e controllo, quali ad esempio indagini e formazione degli operatori“. Sulla stessa lunghezza d’onda Alessandra Ligi, direttrice regionale di Inail, “sicurezza e legalità sul lavoro sono un binomio inscindibile. Questo protocollo è un ulteriore strumento di convergenza per individuare strategie di intervento efficaci nel contrasto di tutte le attività illegali”. Per Michele Toniaccini, presidente regionale di Anci,una delle mission dell’associazione è lavorare al servizio delle istituzioni e di chi favorisce lo sviluppo e la competitività dei territori. Oggi, come già in passato, rinnoviamo la sottoscrizione a questo protocollo, che porteremo in discussione anche all’interno della nostra consulta allo sviluppo economico e diffonderemo nei Comuni umbri”.

L’atto, infatti, rinsalda una collaborazione già in atto ormai da anni e fa seguito a documenti analoghi già sottoscritti nei mesi scorsi da CNA Umbria con le prefetture di Perugia e Terni e con l’Agenzia delle Dogane. In concomitanza con l’entrata in vigore del nuovo protocollo, CNA Umbria lancia anche la sua campagna di comunicazione specifica contro l’abusivismo nel settore del benessere. “L’estetica e l’acconciatura sono due ambiti in cui purtroppo il fenomeno sembra essere in crescita, anche per effetto della pandemia – ha dichiarato Simone Cecchetti, presidente regionale di CNA Acconciatura -: nei mesi in cui gli esercizi regolari osservavano le chiusure imposte dai lock down, operatori irregolari sotto tutti i profili proliferavano nelle abitazioni private. Ancora oggi, sono tanti gli operatori che, senza alcun titolo, qualifica, formazione, offrono i loro servizi e sono presenti addirittura sui social!”. A questo proposito, il comando provinciale della Guardia di Finanza, nel corso degli ultimi mesi, ha predisposto un piano di interventi che ha portato all’accertamento di diverse irregolarità. “Le attività si inseriscono nell’ambito dell’azione di contrasto all’evasione fiscale e alla concorrenza sleale a tutela degli operatori di settore che lavorano correttamente, si attengono in maniera rigorosa alle regole, investendo risorse ed energie per adeguarsi alle misure igienico-sanitarie a tutela della sicurezza dell’ambiente di lavoro“.

“Oltre ai risvolti negativi che tutto questo ha per l’economia – ha aggiunto Piera Santicchia, presidente regionale di CNA Estetica vorrei ricordare i rischi per salute che si corrono quanto un trattamento estetico, a partire da una semplice pedicure, non viene realizzato seguendo tutte le procedure, a cominciare dalla sanificazione, che solo in un centro estetico attrezzato possono essere garantite, anche grazie alla formazione continua e agli aggiornamenti cui gli operatori si sottopongono“. Per Marina Gasparri “vigilanza, controlli e sanzioni sono essenziali ma da soli non bastano”. Per questo abbiamo deciso di far leva sul consumatore finale, con una campagna di comunicazione che contrappone al mondo del sommerso quello degli operatori che rispettano le regole, realizzata grazie alla disponibilità dei professionisti del direttivo regionale CNA Benessere a trasformare i propri centri in set cinematografici.”

“Legalità, competenza e sicurezza – hanno concordato Cecchetti e Santicchia -. sono le parole chiave di una comunicazione che vuole ricordare al consumatore a cosa rinuncia ogni volta che ricorre a un operatore abusivo. Il messaggio che vogliamo far arrivare è che il vero benessere, si trova solo all’interno dei centri di acconciatura ed estetica che rispettano le regole e offrono le necessarie garanzie. E – hanno concluso i dirigenti CNA – con i nostri colleghi sul campo vogliamo condividere una certezza: la nostra vera arma è la qualità del servizio che sappiamo offrire, per cui su quello non dobbiamo mai smettere di investire.”




La Polizia Stradale di Orvieto incontra i ragazzi del campo estivo della Orvieto F.C.

Come è nel suo carattere, la Polizia di Stato non si ferma mai, ed anche quando il caldo estivo rende difficile ogni attività, gli agenti non perdono di vista uno dei compiti più delicati ed importanti che fa parte del loro servizio: l’educazione stradale specie dei più piccoli. E’ stato proprio questo il motivo che nella mattinata del 20 luglio, ha portato i “Centauri” della Polizia Stradale orvietana ad incontrare i circa 30 bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni del campo estivo sapientemente organizzato dall’ “ASD ORVIETO F.C.” i quali, “avvicinati” dai poliziotti con linguaggio semplice adatto alle loro età, hanno potuto conoscere un po’ meglio alcuni aspetti di quel mondo che si muove sulla strada e che li vede piccoli ma importantissimi frequentatori. Filo conduttore dell’incontro argomentato con semplici ma efficaci modi è stato il rispetto delle regole, siano esse le modalità di attraversamento di una strada, la conduzione di biciclette, i segnali stradali, il comportamento dei pedoni in alcune circostanze e, più volte ribadito, l’uso del seggiolino per bambini e delle cinture di sicurezza per il cui utilizzo è stato affidato il compito, agli stessi bambini, di sensibilizzare in tal senso i loro genitori per la sicurezza di se stessi e dei loro figli. L’incontro si è concluso tra l’entusiasmo quando è stata fatta vedere l’auto della Polizia Stradale e tutto il suo equipaggiamento ed a quell’entusiasmo l’auto ha risposto salutando i piccoli con la sua sirena come per una promessa di amicizia.




E’ in libreria il nuovo romanzo giallo di Alessandra Carnevali, “il delitto della vedova Ruzzolo”

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E’ già in libreria il nuovo romanzo di Alessandra Carnevali, “il delitto della vedova Ruzzolo”. Un nuovo giallo che vede come protagonista Adalgisa Calligaris, commissario di polizia burbera, spigolosa, ironica e stakanovista del lavoro. Questa volta a Rivorosso Umbro un misterioso assassino prende di mira le vedove. La prima è Ercolina Ruzzolo, che vive sola, i figli non sono particolarmente legati, anzi uno vive piuttosto lontano. Poi c’è una seconda vittima, un’altra vedova sola, Osiride Perdonanza. Adalgisa Calligaris inizia le sue indagini con il solito piglio ma una prima pista si rivela, in realtà, senza reali sbocchi.

Come tutti i gialli di Alessandra Carnevali, anche quest’ultimo è godibile, con la soluzione non scontata, anzi, molto nascosta e a sorpresa. Il dialetto orvietano sottolinea le parti più ironiche e la vita quotidiana di Rivorosso e dei suoi abitanti protagonista e comprimari del romanzo. Una bella lettura estiva, “il delitto della vedova Ruzzoli” edito da Newton Compton, in libreria dallo scorso 15 luglio.

La presentazione del libro a Orvieto è prevista per il prossimo 10 agosto all’interno di ONE – Orvieto Notti d’Estate al giardino dei lettori all’interno della biblioteca comunale Luigi Fumi. Appuntamento per tutti alle 21,30.




Il vento favorisce il ritorno delle fiamme a Montecchio, Guardea e Orvieto. A Camorena di nuovo senza corrente

Gli incendi che ormai da quasi 48 ore stanno interessando Guardea, Montecchio e Orvieto nella zona di Camorena, sembravano essere sotto controllo invece nel pomeriggio del 21 luglio, a causa del forte vento, hanno ripreso vigore. I vigili del fuoco che ininterrottamente stanno fronteggiando il fuoco per mantenere in sicurezza le abitazioni, hanno nuovamente chiamato gli elicotteri.

La situazione aggiornata alle 17,20 circa è la seguente: a Montecchio i vigli del fuoco di Orvieto sono intervenuti per l’incendio di un magazzino edile con attrezzi, macchinari e legname che risultano distrutte. In località 7 martiri-Camorena le fiamme sono tornate a divampare per il forte vento e gli elicotteri stanno intervenendo per tentare di rimettere sotto controllo il fronte. Intanto dopo la giornata pesante di ieri che ha visto abitazioni e strutture ricettive senza corrente dalle 6 alle 21, verso le 16 del 22 luglio è stato necessario interrompere nuovamente l’erogazione di energia per permettere l’intervento dei mezzi aerei anti-incendio.