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Pd e Centro Sinistra Fabro, “un altro colpo alla sanità, il centro storico rimane senza ambulatori medici”

Il Circolo del Pd di Fabro e il gruppo consiliare “Centro Sinistra Fabro”, reputano preoccupante e sicuramente non opportuna la chiusura degli ambulatori dei medici di famiglia presenti nel centro storico di Fabro Paese. In un momento difficile e senza precedenti per la sanità, colpita dalla pandemia Covid e da un’evidente mal funzionamento della Sanità pubblica regionale e territoriale, si sceglie la strada dell’abbandono invece di provvedere al mantenimento e al potenziamento dei servizi più vicini alle esigenze dei cittadini. Già dall’inizio della emergenza Covid le visite alle persone, a casa o in ambulatorio, hanno subito una flessione privilegiando e-mail e pareri su whatsapp che ovviamente escludendo i più fragili e meno attrezzati tecnologicamente, di fatto generando, nel disagio, una rinuncia alla cura e all’assistenza. Inoltre, la chiusura degli ambulatori dei medici di famiglia rischia di innescare un effetto domino su altri servizi essenziali per i cittadini, soprattutto più anziani e maggiormente in difficoltà, accelerando inesorabilmente processi che sono già in atto, come lo spopolamento dei piccoli centri urbani all’interno di zone già fortemente coinvolte da fenomeni di tale natura.

E’ fondamentale ricordare che dal 2014 Fabro è un Comune inserito nella Strategia Nazionale Aree Interne, politica innovativa attuata per i Comuni lontani dai centri di offerta dei servizi essenziali alla cittadinanza (istruzione, mobilità e sanità), afflitte da marginalizzazione e spopolamento. L’obiettivo del progetto consiste nell’integrare le risorse ordinarie con quelle comunitarie per poter dare un’opportunità di rilancio socio-economico a questi territori. Per queste ragioni invitiamo tutte le forze politiche locali e l’Amministrazione Comunale a non rassegnarsi a dinamiche negative per il territorio e per i cittadini e ad attivarsi al fine di trovare soluzioni definitive che possano scongiurare l’abbandono dei medici di famiglia da Fabro Capoluogo.

A tal fine il Gruppo Consiliare “Centro Sinistra Fabro” presenterà un’interrogazione alla prossima seduta del Consiglio Comunale.

Manuela Pasquino (Segretaria circolo PD Fabro) Stefano Garillo (Capogruppo “Centro Sinistra Fabro”)




Associazione Prometeo Orvieto, “ma come saranno regolati i flussi veicolari alla Casa di Comunità al Duomo?”

Nei giorni scorsi è rientrata nella discussione amministrativa orvietana la scelta di collocare nell’ex ospedale di piazza Duomo la futura Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità, previsti dalla legge sulla sanità dello scorso anno e finanziati attraverso il Pnrr, oltre risorse regionali. Otto milioni disponibili, forse, se l’Italia riuscirà ad attuare i piani e le riforme previste dall’Europa data la condizione politica.
In occasione dello scontro, più che dibattito, sono emerse valutazioni su quell’intervento davvero sconcertanti. Si continua a spacciare l’occupazione dell’ospedale da parte della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità come un’occasione di sviluppo del centro storico, nonostante sia evidente che l’unica cosa che può attrarre un simile servizio è il traffico veicolare e non certo persone che hanno voglia di girare e spendere, prima o dopo una visita o un intervento sanitario. Ma, si dice, quell’immobile finora non si è riusciti a venderlo e quindi tanto vale indirizzare lì risorse recuperabili, al di là dell’opportunità specifica, perché poi la Regione consente anche di usare il frontale adiacente a piazza Duomo per il sevizio di accoglienza turistica. È un ragionamento superficiale e deve esserci sotto qualcosa che ancora non sappiamo, dato che si poteva decidere di costruire la casa di comunità nella porzione di Piave dove era prevista, già proprietà dell’Asl e che sembra diventerà sede di un archivio Asl, sulla cui produttività è inutile discutere.
Non ci torna il ragionamento, troppe forzature logiche, troppa leggerezza, come quella di sottovalutare la difficoltà di accesso e di sosta all’ex ospedale da parte di migliaia utenti di tutto l’Orvietano senza ostacolare il loro diritto di un servizio agevole da raggiungere e senza inficiare la vivibilità della piazza o del centro storico. A tal proposito ricordiamo all’assessore Mazzi la promessa che ha lanciato oltre cinque mesi fa di spiegare ai cittadini come si svolgerà senza problemi il traffico intorno all’immobile e nella città.
Noi, cittadini dubbiosi di tutta l’operazione, siamo qui ad attendere delucidazioni, dopo reiterate e ignorate richieste di sapere, semplicemente per capire.

Associazione Prometeo Orvieto




Orvieto Sound Festival, un successo di pubblico e una grande festa per la città

Orvieto Sound Festival con l’appendice di Maurizio Battista con la sorpresa doppia dei Los Locos e Dado, sono stati il segnale vero che si è tornati a una certa normalità, soprattutto che gli eventi si possono organizzare anche a Orvieto. Eventi per tutte le età e tutti i gusti. Si è partiti con la musica per giovani, anzi giovanissimi, di Rkomi preceduto da Giorgio Moretti e Mavie. Tanti giovanissimi in fila sotto il sole quest’anno impietoso in attesa di poter entrare. A ogni movimento strano in piazza del Popolo corrispondeva il vociare emozionato dei giovani. Poi alle 19,30 il via libera e tutti si sono riversati in piazza tentando di accaparrarsi i posti nelle prime file.

La serata caldissima dal punto di vista atmosferico, lo era anche fra il pubblico. Tanti, sembra più di 2300 persone. Sparsi c’erano anche alcuni genitori che avevano accompagnato i loro figli…E poi ecco l’emozione, le voci a tratti stonate, le lacrime e qualche malore prontamente curato dai soccorritori della Croce Rossa. Orvieto Sound Festival ha continuato a offrire emozioni con Noemi e Carmen Consoli. Noemi è stata preceduta dalla voce calda, potente e moderna di Yuman. Poi è stata un’esplosione di cori, con un pubblico più adulto, figli e genitori insieme. La piazza era nuovamente piena, sempre calda che è esplosa quando sul palco a sorpresa, anche se annunciata, è salito Carl Brave che ha duettato con Noemi, ha scherzato sull’immaginario fast food di Orvieto. C’è chi ha ballato, chi ha cantato, chi si è emozionato. Un’altra sera di piazza del Popolo bella e viva, piena di tanta gente, locali pieni e in sicurezza. Il gran finale del festival fortemente voluto da Pino Strabioli e magistralmente organizzato dalla Otr Live e Pino e Francesco Barbaro, è stato il concerto acustico di Carmen Consoli. Due ore filate di musica e parole, di canzoni dai testi anche duri a tratti, di plettri consumati dalla cantante siciliana che non si è risparmiata dopo l’esibizione sorprendente di Casadilego, giovanissima ma con una gran voce. Carmen Consoli ha emozionato particolarmente il pubblico, sicuramente più maturo e la grande sorpresa è stata la canzone finale in siciliano, un racconto crudo di vita quotidiana intrisa di mafia, prepotenza, ma mai rassegnazione.

L’appendice è stata domenica 24 con lo show di Maurizio Battista con due ospiti importanti come i Los Locos che hanno portato l’allegria con le loro hit anni ’80 e ’90 e con l’immancabile sigla di “Un medico in famiglia”; poi Dado un altro comico romanissimo, di razza, con la sua chitarra che ha dissacrato il politically correct. Battista è stato irresistibile, qualcuno forse lo considera un po’ volgare, ma la comicità romana, quella di una serata fra amici, è così, senza freni. Indimenticabili alcuni racconti ormai storici di Battista che solo oltre la mezzanotte ha lasciato il palco.

A Orvieto è, dunque, possibile avere appuntamenti divertenti, di grande impatto e ben organizzati, senza essere inutilmente lunghi, senza intralciare la vita quotidiana dei residenti e di chi lavora oltre il tempo necessario ma soprattutto tutto l’apparato logistico e di controllo, forze dell’ordine, Protezione Civile e Croce Rossa hanno fornito dimostrazione di essere all’altezza della situazione.