Le precisazioni di Claudio Bizzarri sugli atti vandalici alla ex-scuola del Tamburino

Sulla vicenda relativa ai danneggiamenti che sono stati perpetrati presso la ex-scuola del Tamburino sono necessarie delle precisazioni. La prima e più importante è che non ci sono stati danneggiamenti di reperti archeologici. Come è evidente anche dalla documentazione fotografica apparsa sui media lo spezzone di tufo informe utilizzato per distruggere parte dei sanitari del complesso non è un elemento con siffatte caratteristiche. Il materiale archeologico proveniente dagli scavi di Orvieto e del territorio è conservato presso palazzo Tiberio Crispo in piazza Marconi. Pochi sanno che grazie alla caparbia volontà dell’ispettore della SABAP, Luca Pulcinelli, è stata intrapresa la riorganizzazione e il riallestimento proprio di quegli spazi, oggi ben altra cosa rispetto a quello che erano fino a poco tempo fa. Detto ciò è evidente che quanto verificatosi denuncia la presenza di soggetti la cui qualifica sarebbe fin troppo facile stigmatizzare.

La ex-scuola del Tamburino, fino a qualche anno precedente la pandemia (evento che ha bloccato i campi scuola che da anni operavano ad Orvieto e nel territorio), ha giocato un importante ruolo logistico sia per gli importanti scavi di Campo della Fiera, diretti da Simonetta Stopponi, che per quelli del St. Anselm College, in collaborazione col PAAO. Le condizioni degli ambienti seminterrati, il degrado del tetto e la generale tenuta dell’immobile ne hanno nel tempo escluso l’utilizzo per le attività a cui si è accennato. Gli abitanti della zona ricorderanno che la scuola è anche stata per anni sede del seggio elettorale, fintanto che la pressante umidità rilevata nei locali, aggravatasi anche a causa dell’utilizzo saltuario che della struttura se ne faceva, non ne ha impedito la frequentazione. Rimane una profonda amarezza nel constatare che c’è ancora chi non ha di meglio da fare che danneggiare proprietà pubbliche, ponendo serie ipoteche su situazioni già critiche.




Cristina Croce, “Sportello di Prossimità: l’ennesima reazione scomposta della sindaca!”

Ancora una volta una reazione stizzosa, scomposta e priva di risposte quella della Sindaca alla mia ultima  interrogazione urgente, tipica di chi non ha argomenti e men che meno strumenti per nascondere le ormai evidenti assolute incapacità di governare anche i processi più elementari, come quelli che sarebbero richiesti per organizzare lo Sportello di Prossimità con il supporto dichiarato del Tribunale di Terni e, perché no,  anche dell’ Associazione degli Avvocati di Orvieto che sicuramente sarebbe disponibile a collaborare per la buona riuscita di un progetto che molti comuni virtuosi da tempo stanno già portando avanti con efficacia e soddisfazione da parte dei cittadini.

Non entro nel merito delle argomentazioni sostenute dalla Sindaca per giustificare l’ingiustificabile diniego anche solo a ragionare della possibilità di dare vita ad uno Sportello di Prossimità, visto che le stesse ripetono ancora lo stesso mantra della pandemia, mentre è del tutto strumentale l’aver voluto attribuire ad un tale servizio il ruolo di distaccamento del Tribunale cosa che solo una persona completamente avulsa dal settore avrebbe mai potuto ipotizzare, non certo la sottoscritta.

Colgo invece con soddisfazione nell’ultimo passaggio della maldestra arringa -che mal si addice al ruolo di una Sindaca, che dovrebbe invece fare tesoro delle interrogazioni dei consiglieri, uno spiraglio di luce che consiste nella dichiarata “disponibilità a trattare” (!!!) con l’Ordine degli Avvocati e le Associazioni Forensi, o meglio nella malcelata presa di coscienza di essere stata colta sul vivo della propria inadeguatezza ormai palesatasi anche ai cittadini più distratti.




Stefano Olimpieri, “ripristinare i rintocchi delle Torri del Moro e del Maurizio mitigando i fastidi per i residenti”

In questi giorni di tradizioni e appuntamenti di grande rilievo è iniziata una raccolta di firme tra i cittadini per ripristinare i rintocchi della Torre del Moro e della Torre del Maurizio, una mancanza ormai pluriennale per le vie del centro storico.  Il consigliere Stefano Olimpieri ha presentato un’interpellanza in consiglio comunale in cui scrive, “in queste settimane Orvieto rivive tradizioni secolari che hanno contribuito a far crescere la città (…); in questo periodo dell’anno i cittadini, come non mai, si sentono parte di una comunità e vivono con senso di appartenenza queste ricorrenze”.  Olimpieri ricorda poi l’importanza storico-artistica delle due torri, “queste due torri sono parte integrante della storia della città, così come lo sono stati per secoli i loro rintocchi.  Il Moro è da sempre l’orologio degli orvietani, inizialmente di proprietà papale (si chiamava Torre del Papa) dal 1515 è passata in proprietà del Comune, mentre la Torre del Maurizio venne costruita quasi 700 anni fa per scandire il tempo degli operai che lavoravano alla fabbrica del Duomo, tra l’altro il Maurizio, statua in bronzo fuso, rappresenta il pi antico segna tempo ancora oggi esistente”.  Fin qui la storia.  Olimpieri chiede di “lavorare per ripristinare entrambi gli orologi delle Torri e intensificare la luminosità dell’orologio del Moro”.  Sollecita i proprietari, il Comune per il Moro e l’Opera del Duomo per il Maurizio a “tenere vive le tradizioni secolari, civili e religiose, della città di Orvieto”.

Se tanti cittadini spingono per il ripristino dei rintocchi “storici” altri temono, perché residenti nei dintorni e allora Olimpieri sottolinea, “è importante cercare di trovare un giusto compromesso con i residenti del centro storico che subiscono fastidi dal rumore dei rintocchi.  Diverse possono essere le soluzioni di compromesso che possano tutelare chi abita nel centro storico: dalla bassa intensità dei rintocchi, alla diminuzione del numero stesso dei rintocchi”. 

Stefano Olimpieri conclude l’interpellanza chiedendo all’amministrazione “se intende attivarsi per ripristinare la completa funzionalità della Torre del Moro, cercando di trovare anche un giusto compromesso per arrecare meno fastidio possibile a chi vi abita vicino e di sollecitare l’Opera del Duomo al fine di agire – di pari passo con lo stesso Comune – per ripristinare anche il ‘batocco’ del Maurizio”.




Roberta Tardani, “lo sportello di prossimità scarica ogni responsabilità sui Comuni e non è un distaccamento del Tribunale”

In merito alle notizie di stampa relative alla sollecitazione della consigliera Cristina Croce sull’attuazione dello Sportello di Prossimità presso il Comune di Orvieto, il sindaco, Roberta Tardani replica: “sulla questione degli Uffici di Prossimità la consigliera Croce interviene con l’unico obiettivo di creare, ancora una volta, disorientamento tra i cittadini con informazioni equivoche e parziali. Crediamo sia poco informata viste le tante inesattezze che dichiara. Una su tutte: il tribunale di Terni non ‘offre’ alcuna opportunità, come lei impropriamente scrive, perché gli Uffici di prossimità dovrebbero essere sostenuti totalmente dai Comuni che dovrebbero mettere a disposizione personale proprio oltre che una sede adeguata.  Il ‘PON Governance e Capacità istituzionale’, proposto dal Ministero della Giustizia con la cooperazione delle Regioni, finanzia infatti solo la formazione degli operatori dei Comuni addetti agli Uffici di prossimità, la promozione e il coordinamento dell’azione informativa e l’allestimento base delle postazioni comunali.  Oggi il Comune di Orvieto, che da tre anni a questa parte e nel bel mezzo della pandemia è stato ed è impegnato a risolvere le annose carenze di organico, non può garantire il servizio che viene richiesto perché non può permettersi di sottrarre personale agli uffici che si stanno adoperando a cogliere tutte le opportunità legate alla ripartenza anche attraverso la gestione dei fondi Pnrr. E’ per questo che, come la stragrande maggioranza dei Comuni dell’Umbria, non abbiamo potuto aderire alla richiesta. Lo abbiamo comunicato subito a chi di dovere e lo abbiamo ulteriormente specificato nell’incontro cordiale che abbiamo avuto nel pomeriggio di oggi (7 giugno ndr) con la direzione del Tribunale di Terni”.“Nel corso del confronto – sottolinea – abbiamo ribadito la disponibilità dell’Amministrazione Comunale a individuare degli spazi dove eventualmente collocare l’Ufficio di prossimità a patto che il personale, almeno in questa fase di indisponibilità da parte dell’Ente, venga messo a disposizione dal Ministero della Giustizia. Tuttavia, la riflessione da farsi non è solo di carattere meramente organizzativo. Ci siamo battuti a suo tempo contro la riforma della geografia giudiziaria che nel 2013 ha portato alla soppressione del Tribunale di Orvieto, una riforma che prometteva risparmi che in realtà non si sono mai concretizzati come auspicato ma che nel corso degli anni ha invece creato disagi ai cittadini e ai professionisti, mitigati solo in parte dall’informatizzazione dei processi, peraltro accelerata solo dopo la pandemia. Occorre quindi interrogarsi se gli Uffici di prossimità, la cui funzione sarebbe principalmente di sportello informativo e limitata nell’operatività agli atti relativi alla volontaria giurisdizione, siano realmente la soluzione per risolvere i disagi dei cittadini derivanti dalla chiusura dei tribunali. Non si tratta dunque di un distaccamento del Tribunale come la consigliera Croce vuole far credere. Una cosa però è certa: non si può continuare a scaricare sugli Enti Locali gli effetti di una riforma sbagliata chiedendo ai Comuni di alleviare i disagi che ne sono derivati.  È su questo che siamo disposti a trattare e, insieme all’Ordine degli avvocati e alle associazioni forensi, confrontarci per valutare soluzioni concrete che riportino servizi sul territorio capaci anche di generare economia quotidiana come rappresentava una volta il tribunale per la città.  E su questo avremmo voluto che arrivasse un contributo dall’avvocato Croce che invece ormai ci ha abituati ad interventi completamente privi di proposte che non riescono nemmeno a nascondere la frustrazione per non aver inciso minimamente nei cinque anni in cui si è trovata alla guida della città lasciata impantanata nelle paludi dell’immobilismo”.




Cristina Croce, Siamo Orvieto, “il Comune ignora l’offerta del Tribunale di Terni per aprire uno sportello di prossimità”

La consigliera comunale Cristina Croce ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta riguardante lo sportello di prossimità da istituire presso il Comune di Orvieto.  Nell’interrogazione la consigliera Croce scrive, “sono venuta a conoscenza che il Tribunale di Terni ha sin dal mese di novembre dello scorso anno, richiesto alla sindaca di manifestare la disponibilità alla realizzazione presso il Comune di Orvieto dello Sportello di prossimità volto a venire incontro alle esigenze di tutti quei cittadini che necessitano occasionalmente e al di fuori della stretta attività giurisdizionali, di accedere agli uffici giudiziari per pratiche amministrative o semplice rilascio di certificati e/o attestazioni, dopo la nota soppressione del Tribunale di Orvieto”.  Lo scorso maggio sempre dal Tribunale, spiega nell’interrogazione Croce, il responsabile del progetto ha rinnovato al sindaco l’invito per organizzare un incontro per la definizione delle modalità di realizzazione dello sportello, ma “ancora una volta nulla ricevendo a riscontro, il Tribunale invitava nuovamente la sindaca a voler fornire una risposta ufficiale in merito alla disponibilità a meno, fissando un incontro da remoto per la giornata di domani (ndr il 7 giugno per chi legge).  La consigliera scrive ancora “al di la delle considerazioni di mera correttezza istituzionale che di per se avrebbero imposto una sollecita risposta da parte della sindaca, si evidenzia come lo Sportello di Prossimità potrebbe, sia pure in minima parte, sopperire ad alcune delle criticità create dalla chiusura del Tribunale di Orvieto in particolar modo per quei cittadini che vivono già in condizioni di fragilità”. Cristina Croce chiede direttamente alla sindaco se è “sua intenzione cogliere l’opportunità fornita dal Tribunale di Terni in merito alla possibilità di attuazione dello Sportello di Prossimità presso il Comune di Orvieto, fornendo, così come più volte sollecitato una risposta ufficiale e se, sempre la sindaco, ha intenzione di porre in essere le azioni necessarie per l’apertura dello Sportello presso l’Ente, recependo nell’interesse dei cittadini la disponibilità del Tribunale alla formazione del personale necessario”.




All’assemblea di Cittaslow International, a Orvieto dal 10 al 12 giugno, in anteprima il progetto “Metropolis”

Dal 10 al 12 giugno Orvieto sarà protagonista di Cittaslow con ospiti internazionali che si riuniranno al Palazzo del Popolo dopo due anni abbondanti di riunioni a distanza. Sono quasi 200 gli iscritti di Cittaslow International, una rete che coinvolge 32 paesi, 282 città di cui 10 in Umbria e Orvieto hub di questa rete che promuove il vivere in maniera sostenibile. Non ci saranno i rappresentanti cinesi perché la pandemia ancora si fa sentire con i suoi colpi di coda. Ma ci sarà anche un collegamento via web perché l’occasione è importante, verrà presentato in anteprima mondiale il progetto “Cittaslow Metropolis”, un vero e proprio salto di qualità, una grande scommessa perché entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle grandi aree metropolitane e l’emergenza ambientale non può essere combattuta senza la collaborazione e la partecipazione delle città.

Ma cosa significa Cittaslow Metropolis? L’idea è quella di trasferire la sfida del “buon vivere” dai paesi e dalle realtà cittadine di provincia prima nei quartieri per poi entrare nelle grandi realtà metropolitane, lentamente, senza fretta ma costantemente. Cittaslow è uno stile di vita che nelle città significa quartieri dove i bambini possono giocare liberamente, dove i pendolari in massimo 30 minuti possono raggiungere il loro posto di lavoro, i ragazzi le loro scuole, i cittadini tutti i servizi. In questo modo si punta a diminuire la mobilità quotidiana inquinante diminuendo le emissioni di carbonio ma non solo, l’obiettivo è far calare il rumore e lo stress. Spiega Pier Giorgio Oliveti, segretario generale di Cittaslow International, “a Orvieto presentiamo il progetto pilota in corso in tre quartieri di Smirne, in anteprima mondiale, e così si porta il buon vivere dalla piccole città alla metropoli. E’ una nuova sfida che prevede una griglia di valori slow, la partecipazione attiva dei cittadini e di tutti i cosiddetti stakeholders e degli amministratori che devono guidare scelte e progetti”.

L’apertura dell’assemblea è prevista per le 16 del 10 giugno con Mauro Migliorini, sindaco di Asolo e presidente di Cittaslow, con la tavola rotonda dal titolo “Cittaslow Metropolis, il laboratorio del futuro. Una contraddizione che fa scuola: quando e come la metropoli adotta le qualità slow”. Al confronto parteciperanno Tunç Soyer, sindaco di Smirne e vicepresidente di Cittaslow oltre che coordinatore della rete nazionale turca di Cittaslow, Walter Ganapini, docente e ricercatore italiano, membro onorario del Comitato Scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, Sohn Dehyun, accademico dell’Università di Seoul, coordinatore della rete coreana di Cittaslow, Giacomo Degli Antoni, professore di economia politica e delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Parma e Giuseppe Roma, architetto, membro del comitato scientifico di Cittaslow e presidente della Rur/Rete urbana delle rappresentanze. Alla tavola rotonda la partecipazione è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.

L’11 giugno partirà l’assemblea generale dell’associazione. L’ospite d’onore sarà l’architetto e urbanista spagnolo Vicente Guallart, che proviene da Barcellona, una metropoli che si sta trasformando puntando sulla sostenibilità, una sfida difficile soprattutto per un’area vocata al turismo di massa, città portuale, commerciale e industriale con tutti i problemi del caso.

Barcellona è una delle aree metropolitane che ha accettato la sfida di Cttaslow Metropolis. Da circa 5 anni oltre alla città catalana anche a Busan, Bruxelles, Taipei e Smirne si studia, progetta e poi si concretizza l’idea di un modello urbano “lento” . E’ quello che sta avvenendo a Smirne, in Turchia, con il programma “Cittaslow Neighborhood” si lavora seguendo i principi di integrazione sociale, impegno civico, dati scientifici, benefici e interazione sociale.




L’Arma dei Carabinieri festeggia 208 anni al servizio dell’Italia e dei cittadini

Nel 2019 veniva celebrato, per l’ultima volta pubblicamente, l’anniversario dell’Arma; poi la pandemia ha impedito tali manifestazioni fino a quando questa mattina, a Terni, presso la sede del Comando Provinciale si è svolta, con la ritrovata possibilità di incontrarsi di persona, la cerimonia del 208° anniversario dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri. La giornata è iniziata quando il Comandante Provinciale Colonnello Davide Milano ed il Presidente della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, alla presenza di una Guardia schierata di Carabinieri, ha reso gli onori alla memoria dei Caduti dell’Arma con la deposizione di una corona d’alloro alla lapide che commemora l’assassinio del Carabiniere Raoul Angelini, cui è intitolata la sede del Comando Provinciale di via Radice. La commemorazione, nel corso della quale l’Istituzione rinnova e celebra i valori fondanti che ne hanno contraddistinto l’operato nel corso della sua lunga storia, si è svolta alla presenza di numerose autorità locali, con la partecipazione del neo giunto Prefetto della Provincia di Terni dr. Giovanni Bruno, di numerosi alunni delle scuole Aldo Moro ed Orazio Nucola e del coro dell’Istituto Angeloni che ha accompagnato alcune fasi della cerimonia, cui è rivolto il sincero ringraziamento del Comandante Provinciale; anche quest’anno la ricorrenza è stata l’occasione per evidenziare – assicurandone la immutabile costanza nel tempo – l’impegno che quotidianamente i Carabinieri della Provincia con compostezza e determinazione profondono al servizio della popolazione.

L’Arma dei Carabinieri da sola procede, infatti, per il 70% di tutti i reati commessi e denunciati nell’intera provincia di Terni, ancora una volta a significare prossimità ai cittadini. Tale impegno nei dodici mesi trascorsi si è tradotto in 18.759 servizi di controllo del territorio (oltre 50 servizi preventivi al giorno), con l’impiego di 37.866 militari nei vari servizi di pattuglia e perlustrazione svolti nell’arco delle 24 ore non solo in auto, ma anche a piedi e con i “Carabinieri di Quartiere” che, nei centri storici di Terni e di Orvieto, hanno vigilato sulla sicurezza dei cittadini durante 182 servizi che sono stati svolti in totale da 397 militari. Di rilievo anche l’impegno espresso nei numerosi servizi volti alla tutela dell’ordine pubblico, dalla gestione della pandemia alle attività presso gli impianti per le competizioni sportive, dal controllo delle vie cittadine durante il fine settimana ai servizi presso le varie manifestazioni che, in totale, nel corso degli ultimi dodici mesi hanno visto l’impegno di 2.423 militari. L’attività posta in essere nell’anno trascorso, espressa da tutte le articolazioni del Comando Provinciale e dai Reparti Speciali ad esso affiancati, partendo dalle località più isolate, presidiate dai Comandi Stazione, fino ad arrivare al Capoluogo, è testimonianza non solo del retaggio storico dell’Istituzione, che da 208 anni assicura la propria presenza in tutti i Comuni italiani, ma anche della vicinanza alla popolazione, la cui sicurezza rappresenta il “core business” dell’Arma dei Carabinieri insieme alla funzione di rassicurazione sociale cui tutti i Carabinieri, dal più giovane appena giunto nelle fila fino ai Comandanti ai vari livelli, sono votati. In tale ottica il complesso dispositivo di controllo del territorio, sviluppato dall’Arma di Terni in perfetta sinergia con le altre Forze di Polizia sotto il coordinamento del Prefetto, ha registrato nell’ultimo anno, in confronto con identico periodo dell’anno precedente, un aumento nel novero delle persone arrestate, il cui numero si attesta sulle 130 unità, e delle persone deferite in stato di libertà alle competenti Procure della Repubblica adite, che è di poco superiore alle 1.200 unità. In armonia con tali numeri, anche le statistiche relative ai reati consumati e denunciati. Nella provincia di Terni, in particolare, i reati predatori e quelli connessi allo spaccio ed al traffico di sostanze stupefacenti sono quelli che destano maggiore allarme sociale. Nel triennio 2019\2020, 2020\2021 e 2021\2022 è stato registrato, concomitante la fase pandemica nella sua evoluzione, un importante decremento nella provincia del reato di “furto” nelle sue varie forme, quantificabile nel 21%. Dei 33 Comuni della Provincia, solo in 6 si è registrato un aumento con percentuali variabili, per tre comuni il dato è rimasto costante laddove, invece, in ben 24 Comuni il furto è stato contrastato con successo se non, in un caso, addirittura azzerato. In calo anche i reati di rapina e di ricettazione. Ha continuato ad essere elevato l’impegno dei Carabinieri nella lotta al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’ultimo anno solare i militari del Comando Provinciale di Terni nello specifico settore hanno tratto in arresto 48 persone, mentre ne hanno deferite in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica più di 100; importante l’incremento anche delle persone che sono state segnalate alla Prefettura quali assuntori, il cui numero si attesta sulle 120 unità. In totale sono stati sottoposti a sequestro quasi 10 kg di sostanze stupefacenti di varia tipologia (quasi 7.500 grammi di marijuana, quasi 1.850 grammi di hashish, poco più di 425 grammi di cocaina, poco più di 24 grammi di eroina, 88 piante di cannabis ed altre sostanze, tra cui la cd “droga dello stupro” per un totale di 130ml), importanti anche le somme di denaro provento di tali illecite attività sottoposte a sequestro per un totale di 17.388,00€. Il Comando Provinciale di Terni dedica particolare attenzione alla prevenzione dei reati che interessano in maniera preminente le “fasce deboli”, le persone anziane ed i c.d. “reati di genere”. Appare indispensabile incentivare mirate attività di prevenzione che si concretizzino nel consolidamento di uno stretto rapporto tra questo segmento di popolazione ed i tutori dell’ordine, stimolando, nel primo, comportamenti autoprotettivi e collaborativi in grado di ridurre il rischio di vittimizzazione e rafforzando il sentimento di fiducia nei confronti delle Forze dell’ordine. A fronte di un graduale incremento del reato di “truffa agli anziani” (circa 90 nell’ultimo anno) c’è stato un pari incremento nel contrasto, con il deferimento in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica di 10 persone. Anche le vittime di violenza di genere sono una priorità per l’Arma dei Carabinieri, per il quale nell’anno trascorso, anche a seguito della Legge 19 luglio 2019 n.69, c.d. “codice rosso”, a fronte di un aumento complessivo dei reati perseguiti (nel confronto con identico precedente periodo di riferimento si è registrato un incremento all’incirca del 10%), l’Arma di Terni ha risposto traendo in arresto 13 persone e deferendone all’Autorità Giudiziaria 68. Le vittime di tali violenze, sempre più propense a denunciare i propri aguzzini, sono al centro dell’attenzione dell’Arma dei Carabinieri, che nel settore ha creato una rete nazionale di esperti non solo per le indagini ma anche per il supporto psicologico e per una attenta attività analitica.

La fase pandemica, dalla quale il mondo intero si appresta ad uscire, ha visto i militari dell’Arma impegnati su nuovi fronti e pronti alle nuove sfide che i mutamenti sociali, sanitari ed anche climatici li attendono, ed è guardando in questa direzione che l’Arma dei Carabinieri sta sviluppando la propria sensibilità ambientale. L’attività svolta dall’Arma dei Carabinieri in tale ultimo settore si è esplicitata in servizi per la tutela del territorio, della flora e della fauna, per contrastare gli incendi, le varie forme di inquinamento ambientale e per impedire la realizzazione di discariche abusive. I risultati conseguiti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Terni sono emblematici: 16.984 i controlli effettuati, 7.065 le persone controllate, 688 gli illeciti amministrativi contestati pari a 337.116,90€, 158 gli illeciti penali scoperti con 98 persone deferite in stato di libertà ed 1 tratta in arresto per aver causato un incendio di vaste proporzioni, in totale sono stati 47 i sequestri (penali ed amministrativi effettuati). Anche il Nucleo Operativo ed Ecologico di Perugia, quando ha operato sulla provincia ternana, ha dato il proprio contributo qualificato segnalando alla locale Autorità Giudiziaria 11 persone per reati riconducibili alla gestione illecita di rifiuti, effettuando costanti controlli ed ispezioni nel settore della gestione e trasporto di rifiuti urbani e speciali, con particolare attenzione alla gestione dei RAEE (i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e alle movimentazioni transfrontaliere, tutelando e prevenendo fattori di rischio per l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo. In questo settore sono stati svolti da pattuglie miste di Carabinieri della linea territoriale e del Comando Forestale, su disposizione del Comando Provinciale, centinaia di servizi per il controllo su strada dei mezzi gommati che trasportavano rifiuti. Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità ha: effettuato 308 controlli totali, con 46 persone segnalate all’Autorità Amministrativa e 32 segnalate alla Procura della Repubblica; 45 sono state in totale le sanzioni penali comminate e 51 le sanzioni amministrative, per un valore di quasi 40.000,00€; sono inoltre stati sequestri beni per un valore di circa 105.000,00€; i settori principalmente scansionati sono stati le “certificazioni per le esenzioni da vaccino”, che hanno comportato complessi accertamenti, nonché le frodi nel settore della “dispensazione dei farmaci”. Altro settore di competenza dell’Arma dei Carabinieri, cui l’Istituzione pone grande attenzione ed il massimo sforzo per evitare principalmente gli incidenti sui luoghi di lavoro, è quello appunto del mondo del lavoro. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Terni nell’anno appena trascorso hanno: effettuato 131 accessi presso attività imprenditoriali, controllando la posizione di 160 lavoratori (un decimo dei quali è risultato lavorasse “in nero”); contestato sanzioni amministrative per circa 35.000,00€; segnalato all’Autorità Giudiziaria 16 persone per reati di settore; nel solo campo della verifica del possesso dei requisiti per il “reddito di cittadinanza” hanno segnalato alla locale Procura della Repubblica, congiuntamente ai Carabinieri della linea territoriale, 52 persone, recuperando alle “casse dello Stato” circa 61.000,00€. Nel settore della tutela dei beni artistici ed archeologici, il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia ha operato nella provincia ternana 156 attività preventive, ispettive e di controllo presso musei, biblioteche, archivi, aree archeologiche, esercizi commerciali, mercati e fiere, procedendo a denunciare in stato di libertà 17 persone e recuperando ai legittimi proprietari 80 beni (tra antiquariali, archivistici, librari ed archeologici) che erano stati messi in vendita anche via web.

Nel corso dell’anno, i tre Comandanti di Compagnia ed i trenta Comandanti di Stazione della provincia di Terni hanno svolto numerosi incontri informativi, sia con gli anziani presso le Parrocchie, le Chiese, i Circoli ricreativi, al fine di spiegare loro come difendersi dalle truffe, sia presso le loro scuole con gli studenti ternani nell’ambito del progetto “Cultura della Legalità”, che l’Arma dei Carabinieri porta avanti al fine di porre i giovani, che si stanno affacciando al mondo, nelle condizioni migliori per affrontare i rischi, più o meno evidenti, che la vita può loro riservare. Dei 34 Istituti Scolastici, di ogni ordine e grado, che hanno aderito all’iniziativa, 94 sono state le classi incontrate per un totale di quasi 2.000 studenti.

Molte le operazioni di servizio concluse dai Carabinieri nell’ultimo anno, alcune oggetto di premiazione nella odierna giornata di festa, ed altre necessariamente da menzionare. Solo per citarne alcune: il 29 ottobre in Stroncone i militari del locale Comando Stazione della Sezione Operativa della Compagnia di Terni sottoponevano a fermo d’indiziato di delitto uno straniero per aver ceduto sostanza stupefacente del tipo eroina ad un ragazzo, provocandone la morte per overdose; il successivo 26 febbraio in Narni i militari della Sezione Operativa di Terni traevano in arresto nella flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio tre persone poiché trovati in possesso, all’interno dell’autovettura su cui viaggiavano, di marijuana per un peso complessivo di 3,8 Kg; il 09 marzo 2022 in Terni, i militari della Sezione Operativa di Terni eseguivano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Terni nei confronti di due stranieri ritenuti responsabili di aver ceduto, il precedente 4 novembre, sostanza stupefacente ad una giovane ternana la quale, a seguito dell’assunzione, andava in overdose venendo fortunatamente salvata dal personale sanitario intervenuto. Nel corso della cerimonia sono stati infine premiati:

  • con un “Encomio Semplice” concesso dal Comandante del Comando Legione Carabinieri Umbria: il Luogotenente Alessandro LUMIA, il Luogotenente Edoardo MARTELLI ed il Maresciallo Gianluca MONTANUCCI (addetti alla Sezione Operativa della Compagnia di Terni ed alla Stazione Carabinieri di San Gemini) per aver tratto in arresto una persona, e deferite tre alla locale Procura della Repubblica, poiché responsabili di una serie di furti in danno di abitazioni della provincia di Terni;
  • con un “Encomio Semplice” concesso dal Comandante del Comando Carabinieri Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari: il Tenente Colonnello Elena CANDELA, il Maresciallo Capo Roberto BELLINI, il Maresciallo Ordinario Elena PROIETTI, l’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Tiziana SERPETTI e l’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Adio SEGARELLI (tutti effettivi al Gruppo Carabinieri Forestale di Terni) per aver individuato ed arrestato in flagranza di reato un uomo responsabile di numerosi incendi boschivi e non boschivi dolosi;
  • con un “Apprezzamento” del Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora”: il Brigadiere Capo Tommaso LEPORINI ed il Carabiniere Scelto Simone MARANI (entrambi addetti alla Stazione di Collescipoli) per aver tratto in salvo un uomo che tentata il suicidio dopo aver scavalcato la recinzione di un argine del fiume Nera;
  • con un “Apprezzamento” del Comandante del Comando Interregionale Carabinieri “Podgora”: il Vicebrigadiere Alessandro SPALETRA, il Vicebrigadiere Stefano PROIETTI, l’Appuntato Scelto Diego BRONZINI e l’Appuntato Scelto Samuele MOGAVERO (effettivi alla Sezione Radiomobile di Terni ed alla Stazione Carabinieri di Papigno) per aver proceduto all’arresto di una persona armata di pistola che aveva esploso dei colpi di arma da fuoco nel centro cittadino di Terni;
  • con un “Apprezzamento” del Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Terni: il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile di Terni e del Comando Stazione di Arrone per aver prontamente individuato i tre autori di una cruenta rapina ai danni del titolare di un supermercato di Arrone;
  • con un “Apprezzamento” del Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Terni: il personale della Aliquota Operativa di Amelia e del Comando Stazione di Montecchio per aver individuato con prontezza l’autore di una violenta aggressione ai danni di una donna avvenuta nella frazione Tenaglie del Comune di Montecchio.

A margine della cerimonia il comandante provinciale, colonnello Davide Milano, ha dichiarato, “oggi per noi carabinieri è un giorno particolare, denso di significato nonché momento di sintesi nel quale tracciare un bilancio di quanto fatto, consapevoli dei nostri 208 anni di storia al servizio delle istituzioni e delle cittadinanze.  Ma è anche il giorno di disegnare le linee programmatiche per affrontare le sfide future, ciò che è ancora da fare, in particolare la tutela dell’ambiente, il sano utilizzo della rete e dei social network, la tutela delle fasce più deboli e tanto ancora.  E’ trascorso un anno comunque impegnativo, difficile, contraddistinto dall’evolversi della pandemia nonché, sul finire, dalla grave crisi internazionale della guerra in Ucraina.  A tali sfide i carabinieri hanno risposto con compostezza e determinazione, svolgendo quel ruolo di rassicurazione sociale che gli appartiene fin dal primo giorno della nostra istituzione”.




Cittadinanza Territorio Sviluppo, a Orvieto crollano del 25% i redditi delle imprese individuali e di persone

Cittadinanza Territorio Sviluppo presenta un nuovo report economico dell’area Interna Sud-Ovest orvietano dal titolo “Demografia Imprese nel 2021”, incentrato sulla totalità delle imprese di persone e capitali operanti sul territorio che evidenzia forti criticità nei settori considerati a rischio, curato da Matteo Tonelli e da Annalisa Bacciottini. Nello scorporo per territori, Orvieto spicca per la forte contrazione del reddito medio ai fini Irpef per ditte individuali e soci delle società di persone che è letteralmente crollato del 25% nel 2020.

Confindustria e Cerved hanno analizzato, in uno studio del 2021, il grado di rischio delle Pmi in base ai settori di attività e ne emerge che, sull’Area Interna le imprese operanti in tali comparti, rappresentano il 28,3% del totale con il 30,4% degli addetti, mentre scendendo nel dettaglio del solo Comune di Orvieto le percentuali aumentano rispettivamente al 34,6% e al 31,6% degli addetti. Sul prossimo futuro continuerà a pesare l’eredità dell’emergenza covid; basti pensare ai cosiddetti “finanziamenti covid” che non prevedevano il rimborso della quota capitale nei primi due anni ma per i quali dal 2022 inizierà l’onere del rimborso e non solo, più in generale si evidenzia una generale riduzione dei ricavi e dei margini che hanno implicazioni rilevanti sull’evoluzione del rischio prospettivo, tanto maggiore quanto più si riduce la dimensione dell’impresa.

Dallo studio di Tonelli e Bacciottini emerge un quadro poco incoraggiante visto che quasi tutti i parametri utili a misurare lo stato e le prospettive del sistema delle imprese manifestano una sostanziale debolezza e fragilità per molteplici motivi, fra i quali la marcata frammentazione con imprese sempre più piccole; l’assenza di settori trainanti in grado di creare le condizioni per lo sviluppo di filiere; il progressivo indebolimento del settore manifatturiero e il contemporaneo rilevante peso specifico per quei settori di attività più esposti al rischio di eventi esterni non prevedibili.




Unitre, il nuovo consiglio conferma per la terza volta Riccardo Cambri come presidente

Col termine dello stato d’emergenza, torna all’ordinario anche la vita associativa dell’Unitre – Università delle Tre Età di Orvieto. Dopo regolare convocazione nei termini previsti, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo che avrà il compito di guidare l’istituzione nel prossimo triennio 2022/2025. Novantasette i votanti per altrettanti voti validi; la commissione elettorale è stata presieduta da Antonio Picciaia che, coadiuvato da un ampio numero di associati, ha coordinato con rigore e professionalità le operazioni. Sono risultati eletti: Riccardo Cambri (97 preferenze), Alberto Romizi (70), Gabriele Anselmi (65), Angiolina Vonmoos (55), Fabrizia Mencarelli e Maria Silvana Petrangeli Cerquetti (54), Paolo Calistri (52), Gelsomina Leone (49).

Secondo quanto disposto dal regolamento associativo, alla prima riunione del nuovo consiglio sono stati formalizzati gli incarichi previsti dallo statuto vigente. Cambri è stato confermato presidente, per il terzo mandato consecutivo; Alberto Romizi sarà vicepresidente, Paolo Calistri tesoriere, Fabrizia Mencarelli direttrice dei corsi, Angiolina Vonmoos segretaria, Gelsomina Leone consigliera con delega ai rapporti con l’esterno, Gabriele Anselmi e Maria Silvana Petrangeli Cerquetti consiglieri. Il neo consiglio ha assegnato alle socie Maria Luisa Cinti e Rita Padula la delega alle questioni legali e statutarie.

“Il momento elettorale rappresenta un aspetto di grande valore nella vita dell’Unitre”, afferma il riconfermato presidente Cambri. “La consultazione si è svolta in un clima disteso e sereno. A nome del Direttivo ringrazio Antonio Picciaia, i membri della commissione elettorale e i soci che si sono recati presso la sede per esprimere il proprio voto. Ringrazio di cuore tutti gli amici consiglieri coi quali ho condiviso la gestione di un mandato particolarmente severo come quello appena concluso, segnato dalla pandemia da nuovo coronavirus. Ringrazio Maria Luisa Cinti per il prezioso servizio reso all’Unitre nelle due ultime consiliature e per aver accettato di continuare a seguire, con il supporto di Rita Padula a cui riservo un altro sincero ringraziamento, gli aspetti legali e burocratici che si presenteranno. Do il benvenuto al neo consigliere Gabriele Anselmi, che già in passato ha garantito collaborazione alle nostre iniziative. Personalmente, considero la rinnovata fiducia un grande onore; sento, al contempo, tutta la responsabilità nei confronti dei numerosi soci della nostra unica Unitre. La pandemia, per altro non ancora superata, ha recato danni incalcolabili alla socialità, minando la sicurezza e la voglia di stare insieme per condividere esperienze culturali, artistiche e ricreative. Il nuovo consiglio direttivo, sempre attento alle esigenze di sicurezza e tutela degli associati, avrà il compito di accompagnare la famiglia Unitre verso una ritrovata normalità di rapporti e relazioni e continuerà ad ispirarsi agli esempi virtuosi di due indimenticabili donne che appartengono alla nostra storia: la presidente Maria Teresa Santoro e la presidente onoraria Iva Barbabella. Testimonio ai nostri docenti ed esperti la più profonda gratitudine per l’impegno professionale ed umano che ci donano, di altissima caratura ed in grado di far risplendere la nostra programmazione. Per ultimo, ringrazio per il prezioso ausilio: la sindaco Roberta Tardani e l’amministrazione comunale di Orvieto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto nella persona del presidente Libero Mario Mari, tutti i numerosi sostenitori ed amici pubblici e privati. Evviva l’Unitre di Orvieto!”




“Alè Roma” invece di Allerona, trovato il colpevole sanzionato dai Carabinieri

La felicità per la vincita di un trofeo europeo ottenuta dalla sua squadra del cuore ha portato un residente del posto ad imbrattare, con del nastro adesivo, il cartello posto all’inizio del centro abitato del suo paese, modificando la scritta “Allerona” in “ale’ Roma”.

L’atto di goliardia non era passato inosservato all’interno della comunità tanto da attirare, oltre che l’attenzione dei media, anche quella degli uomini dell’Arma locale che, a seguito di una rapida attività informativa, hanno individuato quale responsabile uno sportivo 43enne del posto, che è stato quindi sanzionato amministrativamente per 41 euro per l’imbrattamento del cartello stradale.