Scuola e imprenditorialità, come insegnarla? E’ il tema del convegno organizzato dal Liceo Majorana il 21 maggio al Palacongressi

Sabato 21 maggio dalle 10 al Palazzo del Popolo è in programma un nuovo appuntamento per celebrare i 50 anni del Liceo Majorana.  IL tema è stimolante, Imparare è un’impresa – Declinare il futuro, le risorse in azione”.  E’ un tema di grandissima attualità quello dell’impresa e di come insegnare l’imprenditorialità all’interno della scuola italiana.  Le domande a cui si tenterà di dare delle risposte sono molteplici partendo dalla prima, si può insegnare l’imprenditorialità?

Il Liceo Majorana, al quale da quasi dieci anni si è aggiunto un istituto tecnico, economico e tecnologico (IT Maitani), ha sempre posto al centro della sua missione educativa il potenziamento della competenza imprenditoriale intesa come valore per chi vuole fare impresa ma anche per la crescita personale e professionale. Ancora oggi, dopo che nel 2006 furono per la prima volta declinate le otto competenze chiave europee (poi ridefinite nel 2018) e fu introdotto il termine “imprenditorialità”, c’è chi guarda tale competenza con sospetto per il suo apparente riferimento a logiche aziendaliste applicate alla scuola. In realtà la competenza imprenditoriale è principalmente la capacità creativa di chi sa analizzare la realtà e trovare soluzioni per problemi complessi, utilizzando l’immaginazione, il pensiero strategico, la riflessione critica.

La Scuola non può quindi esimersi dal considerarla al centro del processo educativo e orientativo ed è per questo che abbiamo pensato di proporre ai nostri studenti, alle scuole del territorio, alle categorie professionali e in generale alla cittadinanza, una riflessione aggiornata sul valore dell’imprenditorialità all’interno della scuola e nel rapporto della scuola con le aziende e sulle prospettive del quadro EntreComp (Entrepreneurship Competences). Si tratta del quadro di riferimento per le competenze imprenditoriali, un ponte tra i mondi dell’educazione e del lavoro, suddiviso in 3 macroaree composte da 15 competenze chiave, che sviluppano 442 risultati di apprendimento.

Sarà con noi per spiegare meglio in cosa consiste questa competenza e soprattutto come applicarla e valutarla Margherita Bacigalupo, ricercatrice qualitativa al JRC (Joint Research Centre – Centro Comune di Ricerca) della Commissione Europea. A lei si deve il Quadro di Riferimento per l’imprenditorialità.

Ci aiuterà a dare risposte concrete su quanto spirito d’iniziativa e autoconsapevolezza, proattività e lungimiranza, coraggio e perseveranza sono considerate importanti nel rapporto donne e impresa, Darya Majidi, imprenditrice seriale, come lei stessa si definisce, Ceo ed owner della Daxo Group, società di consulenza strategica di digital transformation, presidente della Associazione Sociale no Profit Donne 4.0.  Un importante contributo su come le aziende interpretano creatività, pensiero critico, risoluzione di problemi, iniziativa e perseveranza, nonché capacità di lavorare in modalità collaborativa,durante le fasi di ricerca di personale e nella valutazione dei dipendenti, ce lo offrirà Efisio Polidoro, Chief Innovation Officer.

L’organizzazione della giornata si deve ai preziosi contributi di Alessandra Cenerini, presidente dell’Associazione Docenti e Dirigenti italiani che interverrà da remoto, e di Beatrice Curci, Journalist and Communication Manager e “cosmopolita”, come lei ama definirsi, che modererà gli interventi della mattinata.  Essendo l’iniziativa inclusa all’interno di un fitto calendario di eventi volti a celebrare i cinquant’anni del Liceo Majorana di Orvieto saranno ospiti graditi tutti coloro che hanno dato impulso allo sviluppo dell’Istituto, in particolare gli ex studenti del Liceo che, ci auguriamo, abbiano potuto fare tesoro durante il loro percorso professionale e personale di quanto appreso a scuola.

L’invito è esteso a tutti i rappresentanti delle categorie professionali e imprenditoriali del territorio, ai cittadini e gli studenti attuali, ai quali è sempre rivolta la nostra massima attenzione.




Consorzio Vini Orvieto, nominato il nuova cda, presidente Vincenzo Cecci, vicepresidenti Giulia Di Cosimo e Fabio Vittorio Carone

Il Consorzio Tutela Vini di Orvieto ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica per i prossimi tre anni. Vincenzo Cecci è stato confermato presidente, Giulia Di Cosimo e Fabio Vittorio Carone, ricopriranno invece la carica di vicepresidenti. Di Cosimo sarà chiamata ad occuparsi degli eventi del Consorzio. Il nuovo Cda si completa con i seguenti consiglieri: Alessandro Lattuada, Bernardo Barberani, Chiara Custodi, Corrado Bottai, Emiliano Sirchia, Enzo Barbi, Luigi Petrangeli, Massimiliano Pasquini e Paolo Nardo. Il presidente Cecci spiega così la rielezione voluta all’unanimità dal Cda: “Mi metto ancora al servizio del Consorzio Tutela Vini di Orvieto con rinnovato entusiasmo, anche se in questo mandato cercherò di accelerare il processo di crescita delle nuove generazioni che avanzano. È fondamentale gestire al meglio il presente, ma è ancora più importante progettare il futuro del Consorzio e quindi del vino orvietano. In tal senso – aggiunge il presidente – l’inserimento di Giulia Di Cosimo va proprio in questa direzione e il fatto che si occuperà fin da subito della gestione degli eventi è una decisione che ci vede tutti profondamente convinti data la formazione e la già importante esperienza che Giulia vanta in questo mondo nonostante la giovane età. Pensando proprio al processo di rinnovamento in seno al Consorzio – tiene a precisare Cecci – credo che vada agevolato e, se ci saranno le giuste condizioni, anche anticipato rispetto alla naturale scadenza del mio mandato. Tra gli obiettivi che mi sono prefissato e che ho condiviso con il Cda c’è anche quello di individuare, già nei prossimi mesi, il futuro presidente in una figura giovane e determinata”.

Cecci ricorda, inoltre, che “a fine mese, nei giorni 27 e 28 maggio, avremo un importante appuntamento con il ritorno di ‘Benvenuto Orvieto diVino’. Sarà un appuntamento – conclude – che porterà ad Orvieto giornalisti specializzati del settore anche dagli Stati Uniti. Nei prossimi giorni illustreremo in maniera dettagliata l’intero programma”.




Gli studenti dell’Iisacp di Orvieto premiati in Senato per il progetto “Liberi dall’olio vegetale esausto”

Lo scorso 8 maggio un gruppo di studenti dell‘Istituto di Istruzione Superiore Artistica, Classica e Professionale di Orvieto è stato premiato in Senato per l’edizione 2019/21 del concorso “Senato & Ambiente”. Gli studenti orvietani hanno partecipato con “Liberi dall’olio vegetale esausto” un tipo di inquinamento pericolosissimo ma ancora non ben recepito in particolare dai privati e da alcuni amministratori. Nel progetto gli studenti sottolineano i rischi ambientali connessi al non corretto smaltimento degli oli esausti in condotte e depuratori.

L’importanza che soprattutto i giovani ricordino a tutti come la tutela ambientale parta dai corretti comportamenti dei singoli è stata sottolineata anche dalla senatrice Emma Pavanelli (M5S), della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, “ho avuto il piacere di incontrare gli studenti dell’Iisacp di Orvieto e ritengo che sia necessario sperimentare nuovi modelli che sensibilizzino su nuovi modelli di riciclo per tutelare l’ambiente. Nell’elaborazione dell’indagine conoscitiva, questi ragazzi si sono approcciati alla questione, cercando una soluzione. Come cittadina – conclude Pavanelli – e rappresentante delle istituzioni, l’interesse per le tematiche ambientali e la sensibilità verso l’ecologia dimostrate dai ragazzi riempie il cuore e fa ben sperare verso il nostro, il loro futuro”.




Nove comuni dell’orvietano riuniti a Ficulle per discutere di unione per promuovere il turismo

Martedì 3 maggio 2022, nella cornice di una suggestiva sala, la Cripta del Monaco Graziano di Ficulle, i nove Comuni dell’area orvietana hanno avviato, con gli esperti del progetto Italiae, un lavoro di confronto sulla possibile costituzione di una Unione, partendo dai temi generali riguardanti le unioni dei comuni per quindi procedere all’analisi delle possibili scelte e alternative inerenti ai principali contenuti dello Statuto.

L’incontro è nel solco di un percorso avviato dai nove sindaci per valutare una possibile evoluzione delle istituzioni locali attraverso l’Unione dei Comuni, che in molte regioni italiane sono ormai realtà capaci provvedere alla riorganizzazione dei servizi, allo sviluppo di politiche territoriali e con maggiore peso politico. Le unioni sono ormai enti consolidati e strutturati nelle regioni più competitive d’Italia, che per altro si sono anche dotate di piani dedicati di “riordino territoriale”, mentre in Umbria sono attualmente solo due le unioni ad oggi realizzate, quella del “Sagrantino” e del “Trasimeno”, ma altri territori della regione sono anch’essi al lavoro sulla materia. È un percorso, quello delle unioni, che coniuga tradizione e partecipazione con la possibilità di efficientare i servizi a livello territoriale.

La collaborazione con Italiae, quindi l’avvio del percorso di approfondimento, nei mesi scorsi è stata sottoposta all’attenzione di tutti i consigli comunali nell’intenzione dei sindaci di avviare un percorso ben ponderato e che verrà condiviso con la cittadinanza tutta, ad iniziare dai consiglieri di maggioranza e di minoranza. Nell’intenzione di approfondire ogni aspetto, è anche avvenuto un primo incontro dei nove sindaci con la presidente della Regione Donatella Tesei, che è stata l’occasione di presentare quanto allo studio e per avviare un confronto sulle tematiche tecniche, istituzionali ed economiche. 

L’incontro avvenuto a Ficulle rappresenta una delle tappe del percorso di affiancamento definito dalla squadra di Italiae nel piano di lavoro e concordato con i sindaci dei comuni di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Parrano, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Porano, che hanno aderito al Progetto del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, al fine di studiare l’eventuale costituzione di una Unione di comuni.

Il progetto dovrebbe prevedere, laddove sussistano i criteri di efficienza, efficacia ed economicità per il territorio, la costituzione di un’Unione di comuni vocata prioritariamente a supportare la realizzazione di politiche di tutela e sviluppo locale partendo dalla valorizzazione del territorio in chiave turistica, dalla programmazione territoriale e dei servizi pubblici locali in ottica intercomunale e dalle funzioni di pianificazione territoriale e progettazione delle opere pubbliche. Ad accompagnare ieri i Sindaci nell’affrontare le principali questioni riguardanti il patto associativo, un team composto dalla Prof.ssa Claudia Tubertini, docente di diritto amministrativo dell’Università di Bologna, dalla Dott.ssa Stefania Monaco esperta di associazionismo intercomunale e dal Dott. Giovanni Xilo, coordinatore tecnico della linea di intervento sul rafforzamento amministrativo e gestione associata dei servizi. Per lo staff di coordinamento centrale di Italiae, ha partecipato alle attività la Dott.ssa Claudia Avolio.




Poste festeggia i suoi 160 anni al fianco dell’Italia che cresce

Poste Italiane festeggia i suoi 160 anni al servizio del Paese e di crescita insieme all’Italia. L’azienda, nata il 5 maggio del1862 ha percorso la storia dell’Italia anche nei momenti più drammatici dal terremoto di Messina alle due guerre, al sisma in Irpinia e poi in Abruzzo e poi nel Lazio e in Umbria. Per i suoi 160 anni ha voluto dedicarsi una giornata di ricordi, di progetti e di vicinanza ai propri dipendenti che in questi ultimi due anni di pandemia hanno sempre assicurato il servizio postale anche nei periodi di crisi sanitaria più acuti e drammatici. Alla “festa di compleanno” che si è svolta al Centro congressi La Nuvola hanno partecipato ministri, politici e ha presenziato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Ad aprire il ciclo degli interventi è stata Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane che ha sottolineato come Poste “abbia accompagnato il paese nel suo sviluppo, condividendone i successi, stimolandone le trasformazioni con una rete di uffici e tecnologica che non ha eguali nel Paese”. Importate anche il ruolo nel mondo del lavoro perché “da subito le donne hanno trovato spazio nell’azienda fin dal 1862”. Importante poi la mission, “stare sempre vicini al cittadino e alle imprese unendo tradizione e innovazione con una capillare presenza sul territorio. Anche con la distribuzione dei vaccini Poste ha assicurato l’intero ciclo logistico e ha creato un’apposito programma gratuitamente utilizzato da alcune Regioni. Poi abbiamo sempre assicurato i servizi essenziali. Ora c’è la guerra e anche qui l’azienda è accanto ai colleghi che hanno deciso di recarsi in Polonia per aiutare i profughi”. Infine un bilancio, “Poste Italiane è una realtà solida e può contribuire alla transizione green proseguendo nel nostro percorso di crescita. Siamo un asse importante del sistema Paese e per il futuro punteremo ancora e sempre su innovazione e sviluppo”.

Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico, “attribuisco un grande valore al ruolo di Poste Italiane anche nel futuro. Poste è uno dei segnali concreti della presenza pubblica e l’ufficio postale rappresenta un luogo dove trovare supporto e tutela del risparmio ma soprattutto un grande aiuto per i cittadini con età più avanzata che hanno meno dimestichezza con il digitale. Allo stesso tempo è l’azienda che più ha puntato sul digitale per offrire opportunità per i giovani. Nei comuni e nelle aree interne non hanno abbandonato la presenza soprattutto laddove le comunità sono vulnerabili”.

Auguri a Poste Italiane, l’azienda che ho l’onore di guidare ha commentato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fanteun’azienda di risultati e di mercato, parte integrante del sistema Paese, capace di coniugare gli obiettivi di business con un ruolo imprescindibile nei territori e per cittadini, amministrazioni e imprese. Poste Italiane si avvale di una rete integrata fisica e digitale che non ha eguali per capillarità, vicinanza e facilità d’uso. Ha trasformato i suoi asset logistici e la sua rete di prossimità per rispondere con successo ai cambiamenti globali, ha sviluppato i servizi digitali di pagamento e comunicazione, conservando il suo ruolo di tutore del risparmio degli italiani. Risultati che – ha concluso Del Fante – sono stati possibili, nella nostra storia e lo saranno ancora in futuro, grazie alla straordinaria dedizione, alla tenace determinazione delle persone che lavorano in Poste Italiane”.

“Ringrazio e rivolgo il mio augurio a tutte le 121.000 persone di Poste che ogni giorno mettono la loro professionalità e la loro esperienza al servizio degli italiani con impegno e grande senso di responsabilità – ha dichiarato Giuseppe Lasco, condirettore generale di Poste Italiane – Stiamo parlando di donne e uomini che rappresentano un inestimabile patrimonio di umanità e competenza. Sono loro, forti dell’eredità del passato, ad aver consentito che l’azienda potesse svolgere nel tempo un ruolo sempre più strategico per il Paese. Ed è per questa ragione che siamo lieti di celebrare questo storico anniversario insieme a loro e insieme ai territori, alle comunità e alle istituzioni italiane con le quali dialoghiamo ogni giorno”.

Grazie alla sua infrastruttura capillare e unica, e ben prima dell’avvento di internet e delle comunicazioni digitali, Poste Italiane ha favorito la coesione sociale aiutando gli italiani a parlare la stessa lingua e ha legato il Paese con un filo lungo e robusto che passava dai suoi uffici postali, i suoi portalettere, i suoi servizi logistici e di telecomunicazione. Poste ha sostenuto il progresso nazionale nello slancio di costruzione del giovane Stato unitario e, poi, nella ricostruzione post-bellica fino al boom economico. Oggi Poste Italiane è la più grande piattaforma integrata e omnicanale di servizi in Italia a disposizione di cittadini, imprese e pubblica amministrazione e sta accompagnando il Paese nella transizione al digitale con i suoi servizi online, le app e lo Spid, di cui ha fornito l’80% delle identità digitali registrate. Poste Italiane è quotata alla Borsa di Milano dal 2015 ed è attiva nei settori logistica, corrispondenza e pacchi, nei servizi finanziari e assicurativi, nei sistemi di pagamento e nel mercato della telefonia. Offre ai cittadini oltre 62 mila i punti di contatto, una rete capillare senza eguali che permette agli italiani di essere a meno di 5 minuti di distanza dai suoi servizi; è da sempre sinonimo di affidabilità per i risparmiatori con 586 miliardi di masse gestite. E’ leader nei sistemi di pagamento elettronico (29 milioni di carte attive) e nei servizi per l’e-Commerce (250 milioni di pacchi consegnati nel 2021), che si muovono sulla più grande flotta green d’Italia, con 28 mila mezzi verdi entro il 2024. E’ azienda socialmente responsabile e promotrice di sviluppo sostenibile, radicata e presente ovunque con un’attenzione particolare al sostegno dei piccoli Comuni italiani.

Le celebrazioni del 160° anniversario di Poste Italiane proseguiranno per tutto il 2022 con eventi di carattere nazionale e sul territorio.




Con OperaEtruria arriva la lirica a Orvieto. Il 6 e l’8 maggio in scena il “Don Pasquale” di Donizetti

E’ stato presentato ufficialmente “OperaEtruria” il progetto nato dal concorso lirico internazionale Premio Fausto Ricci. Alla conferenza erano presenti la sindaco Roberta Tardani, Giuliano Nisi, presidente dell’associazione XXI Secolo, Vincenzo Ceniti console TCI Viterbo e da Gabriele Anselmi, presidente della Scuola Comunale di Musica.

Venerdì 6 (ore 21:00) e domenica 8 maggio (ore 16:30) al Teatro Mancinelli di Orvieto va in scena l’opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti, quinta tappa del progetto OperÆtruria nato dal concorso lirico internazionale Premio Fausto Ricci realizzato ogni anno a Viterbo dall’Associazione XXI Secolo in collaborazione con il gruppo consolare del Touring Club, nel ricordo del baritono viterbese (1892-1964), voce di spicco nel panorama lirico mondiale degli inizi del Novecento, premio che vanta la presenza prestigiosa di Josè Carreras quale presidente della giuria. La regia dell’opera lirica è di Mariano Bauduin. Le scene sono di Nicola Rubertelli, i costumi di Marianna Carbone. L’allestimento è prodotto da OperÆtruria che quest’anno porta in scena attraverso i teatri del centro Italia tra Lazio, Umbria e Toscana – molti dei quali storici – l’opera buffa in tre atti Don Pasquale realizzata con i vincitori del premio allo scopo di favorire la diffusione della cultura musicale in particolare tra le nuove generazioni.
Le otto voci liriche (divise in due sezioni) selezionate al IX concorso Fausto Ricci di Viterbo, presieduto in giuria da José Carreras e affiancato da Cecilia Gasdia, Sovrintendente dell’Arena di Verona e da Gianni Tangucci, coordinatore dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino sono quelle di: Francesco Leone e Gaetano Merone (Don Pasquale), Fabrizio Brancaccio e Matteo Guerzè (Dottor Malatesta), Gesua Gallifoco e Airi Sunada (Norina), Shengzu Ou e Marco Poggioni (Ernesto). Il notaro è interpretato da Filippo Malvezzi, ex studente del Liceo Musicale di Viterbo. Protagonisti il Coro della Scuola comunale di musica diretto da Silvia Cerquaglia e l’Orchestra Sinfonica EtruriÆnsemble. Direttore e Maestro concertatore il Mº Fabrizio Bastianini.

Alla confrenza erano presenti anche Isabella Olimpieri dirigente scolastico Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio, Antonella Meatta dirigente scolastico Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, Silvia Cerquaglia direttore del Coro della Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole”, Francesca Compagnucci, presidente della BPW Italy di Orvieto, Riccardo Cambri presidente UNITRE Orvieto.




Approvato dalla Regione il bando per “musei e welfare culturale”

La Regione Umbria ha dato il via libera al Bando “Musei e welfare culturale”, con il quale si intende sostenere progetti legati alla promozione dei musei e dei luoghi della cultura destinati alle famiglie e alle comunità con presenza di soggetti svantaggiati o in situazione di vulnerabilità, con la precipua finalità – nel coinvolgere direttamente i destinatari – di coniugare arte, cultura ed inclusione sociale.
Il tutto nella convinzione che la cultura e le arti svolgono un ruolo fondamentale per la qualità della vita e il benessere dei cittadini e delle comunità, contrastando la marginalizzazione e il disagio sociale e possono essere determinanti nell’ambito della relazione d’aiuto.

Le risorse messe a disposizione ammontano a 225 mila euro, che verranno veicolati verso gli obiettivi di attivare nuove responsabilità sociali degli operatori culturali nei confronti della comunità del territorio di riferimento ed in particolare laddove siano presenti soggetti svantaggiati o in situazione di vulnerabilità; sviluppare, ampliare e consolidare il capitale relazionale delle organizzazioni culturali; sostenere lo sviluppo di reti o rafforzare le esistenti fra strutture e operatori culturali.

Le proposte e i progetti ritenuti meritevoli e validi beneficeranno di un contributo massimo di 6.000 euro, aumentabili ad un massimo di 18.000 euro in caso di progetti presentati in associazione da parte di due o più soggetti. 

Destinatari del Bando sono le micro, piccole e medie imprese culturali; i soggetti aventi forma giuridica no profit, che perseguono la gestione, valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali; le attività artistiche in tutte le discipline. Nel finanziare iniziative culturali anche innovative e di sperimentazione artistica, che prevedano la partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità con presenza di soggetti svantaggiati, i progetti potranno prevedere il coinvolgimento, a titolo esemplificativo, di case di riposo/RSA, Case circondariali, Comunità terapeutiche, Residenze protette, Case Famiglia, Reparti ospedalieri e Centri diurni per soggetti con disabilità fisica/cognitiva.




La rete Città Slow pronta a inviare aiuti concreti alle città “gemelle” polacche che ospitano i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra

Citta Slow con la sua rete si è mobilitata per sostenere i profughi ucraini che si trovano in Polonia. “Cittaslow Mayor – to – Mayor”, tradotto da sindaco a sindaco a indicare l’estrema concretezza del progetto. Per tutte le questioni logistiche e operative si è innescata una seconda catena di solidarietà tra varie associazioni locali, enti e la Funzione Associata di Protezione Civile dell’Orvietano che poi partirà materialmente alla volta di Górowo Iławeckie e Olsztyn nella regione polacca della Warmia Mazuria.

La Polonia, che è il secondo Paese per dimensioni della rete Citta Slow dopo l’Italia, si è mobilitata immediatamente per ospitare i profughi, coloro che fuggivano e ancora fuggono da una guerra voluta da Putin La città di Górowo Iławeckie proprio al confine settentrionale, sta dando ospitalità, case e assistenza a migliaia di cittadini ucraini. Proprio Jacek Kostka, vicepresidente di Cittaslow International nonché Coordinatore della Rete Polacca e sindaco della Cittaslow di Górowo Ilawecie, in collegamento ha spiegato che “la città è fortemente sotto pressione ma nessuno si tira indietro, tutti aiutano e mia profondamente colpito che a ospitare i profughi siano stati semplici cittadini nelle loro case. Ora dobbiamo rendere tutto più organizzato e rendere stabile nel medio periodo le abitazioni per il popolo ucraino fuggito dalla guerra. Per questo abbiamo chiesto beni concreti di utilizzo quotidiano e ringraziamo la rete italiana di Citta Slow per la grande solidarietà dimostrata”.

Già nelle scorse settimane, due TIR con beni di prima necessità sono partiti dalle Cittaslow di Asolo, Follina e Farra di Soligo in Veneto e diretti alla Cittaslow di Lidzbark, in Polonia. Ora, grazie all’azione congiunta e alla campagna di fundraising per la raccolta fondi realizzata da Cittaslow e Protezione Civile dell’Orvietanomercoledì 11 maggio partirà per la Polonia l’ulteriore importante missione CITTASLOW MAYOR-TO-MAYOR / DA SINDACO A SINDACO. La colonna composta da un TIR di 13 metri e altri 3 automezzi organizzato dalla Rete Cittaslow, sarà accolto la sera del 12 maggio a Olsztyn – Socio Sostenitore di Cittaslow International – nella Regione Warmia Mazuria. Quello in partenza è il terzo carico di aiuti raccolti dai Comuni della Funzione Associata di Protezione Civile dell’area interna “Sud-Ovest Orvietano”. Il primo era stato inviato a cura della Regione dell’Umbria tramite il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; il secondo diretto alla Città di Prudnik (sede di Cittaslow) era arrivato a destinazione attraverso la Croce Bianca di Umbertide.  Del carico fanno parte generi di prima necessità, farmaci generici e per ospedali ma, a conferma dell’estrema concretezza, anche 10 lavatrici, 100 power bank, 40 letti a castello. Poi ci sono 4 bancali di farmaci, mille tute per saitai e altrettante coperte termiche. 4 bancali di generi alimentari, materiale per l’igiene, pannolini per bambini e attreazature di primo soccorso. A guidare la carovana di aiuti saranno Gian Paolo Pollini e Giuliano Santelli della Funzione Associata di Protezione Civile dell’Orvietano.

L’iniziativa è stata possibile grazie all’organizzazione di molti. Il Comune di Tirano si p occupato dell’acquisto di generi alimentari, la Prociv di Orvieto dei medicinali e ha orgnaizzato il trasporto con i costi sostenuti dalla Fondazione CariOrvieto. L’associazione Piccolomini Febei ha garantito il supporto amministrativo con oltre 13.990 euro incassati e poi erogati e altri 1.990 euro di versamenti dei cittadini.  “Fare rete e collaborare tra soggetti diversi – ha spiegato il segretario generale di Cittaslow, Pier Giorgio Oliveti – è l’unico modo di rendere efficace e concreta la nostra solidarietà ad un popolo che da due mesi è finito nell’orrore della guerra. La peculiarità del progetto Cittaslow è quella di rispondere a bisogni reali e specifici, segnalatici dalle nostre Cittaslow polacche, in particolare quelle più prossime all’Ucraina. Gli aiuti sono mirati, e l’acquisto dei beni è fatto in funzione delle esigenze localiJacek Kostka, sindaco della Cittaslow di Górowo Ilawecie, accoglierà la colonna di aiuti della Protezione Civile di Orvieto e li distribuirà”.
Franco Spada, sindaco valtellinese di Tirano, Comune tra i maggiori conferitori di aiuti ai profughi ucraini in Polonia, ha evidenziato che “la bellezza di dare continuità a questa operazione è che non è un episodio isolato. Come Cittaslow abbiamo sentito il dovere di attivarci sin da subito, tanto che il 25 febbraio ho convocato i residenti e proprio da loro sono giunte le disponibilità a dare accoglienza. Siamo un Comune di confine, quindi non potevamo che farci parte attiva in questa tragedia. In Consiglio Comunale di recente abbiamo discusso di questa emergenza sottolineando che l’unica arma che abbiamo siamo noi stessi e la nostra capacità di accogliere, come anche la storia della Seconda Guerra Mondiale ci dimostra, con il passaggio degli ebrei accolti nei nostri territori”.

“La nostra è una realtà molto solidale e la Città di Orvieto è stata tra le prime comunità a farsi carico dell’accoglienza, avendo da lungo tempo una nutrita comunità ucraina residente – ha affermato il Sindaco, Roberta Tardani – abbiamo una rete di Protezione Civile efficiente chiamata spesso a gestire le emergenze e ci siamo fatti carico di dare supporto a queste popolazioni prima ancora che fossero definiti i protocolli di intervento. La solidarietà e la sussidiarietà rientra nelle prerogative delle Cittaslow. È qualcosa di impegnativo ma anche necessario. I complimenti per Cittaslow sono di routine, ma in questo momento in particolare c’è stata un’ottima prova dell’importanza di fare rete per aiutare chi sta peggio di noi con un sostegno alle popolazioni fatto con mezzi e capacità di gestire e di organizzare”.

“E’ estremamente importante che la rete dimostri di essere vicino all’Ucraina – ha affermato il Sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle – un grande riconoscimento va dato alla Protezione Civile che ha una struttura qualificata e ben organizzata e a Cittaslow. Non possiamo non essere vicini ad un popolo che rischia di essere la pedina di un più grande scacchiere geopolitico. Per il forte legame risalente ai tempi dell’incidente nucleare di Cernobyl quando alcuni bambini vennero accolti nella nostra comunità dove poi sono tornati da adulti, oggi il Comune di Ficulle ha rinnovato quel rapporto e si è prontamente attivato accogliendo bambini alcune famiglie di rifugiati ucraini in abitazioni private e i bambini che sono ben inseriti e integrati nelle strutture scolastiche. Ma ci stiamo impegnando per fare molto di più”.

“La Funzione Associata di Protezione Civile dell’Orvietano – ha concluso il coordinatore, Gianpaolo Pollini – ha partecipato con entusiasmo all’iniziativa di Cittaslow che ha giocato il ruolo maggiore dal punto di vista della raccolta fondi per l’acquisto di materiali urgenti espressamente richiesti dalla rete Cittaslow della Polonia”.




Agli “amici” non piacciono troppo neanche i “botti” del tiro al volo previsti per i mondiali di luglio

La sindaco Roberta Tardani è andata fin sul Lago di Garda per presentare i prossimi mondiali di tiro al volo shooting che si terranno a Orvieto il prossimo mese di luglio.  Intanto intorno al campo di tiro a volo Orvieto Shooting Range – Tav il Botto, nato in una parte dismessa della cava del Botto risistemata secondo le normative vigenti, tornano a volare i forestali per un sopralluogo dall’alto dell’intero impianto.  Lo scorso anno sempre all’impianto c’ era stata un’altra visita che non aveva trovato nulla da eccepire.  Anche la soglia del rumore durante le gare e le normali attività è nella norma ma a qualcuno questo evidentemente non basta.  Secondo Veniero Spada, consulente esterno della società di gestione dell’impianto, “sono i soliti noti che cercano di metterci i bastoni tra le ruote.  Il campo del Botto è in piena regola ma qualche amico del Botto non accetta.  Si parla di rumori – continua Spada – ma è chiaro che un campo di tiro a volo ne faccia un po’ ma tutto entro i limiti della normativa vigente, secondo i controlli effettuati”.

Proprio in un post FB “Gli amici del Botto” esprimevano la loro soddisfazione per l’annunciata manifestazione ma evidentemente non tutti gli amici la pensano allo stesso modo.  Intanto sono previste più di 800 persone per gli inizi di luglio così come tante ne erano previste nel 2020 per i campionati europei. “Purtroppo – ricorda Veniero Spada – il covid hi fortemente ridimensionato quell’evento portando i partecipanti a poco più di 250 unità, ma fu un successo.  Ora speriamo che sia la volta buona per il movimento del tiro al volo e per la città.”  Nel frattempo, gli organizzatori hanno già definito l’ampliamento temporaneo del perimetro dell’impianto sportivo. “Abbiamo chiesto ai nostri vicini dell’azienda Basalto la Spicca la possibilità di utilizzare una porzione di terreno che ricade nella parte di cava attiva e inviato alla Regione tutti i documenti richiesti.  Confidiamo che l’iter si chiuda nel più breve tempo possibile per poter poi lavorare a pieno ritmo per l’organizzazione dei mondiali di luglio”

Una parte degli “amici” del Botto non vogliono i mondiali di tiro a volo, tutti non vogliono la cava e l’impianto industriale, quindi “no” a ogni eventualità di crescita sportiva o economica, l’importante è che regni la pace.




Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, confermato alla presidenza Libero Mario Mari

Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, nella riunione del 29 aprile 2022, in occasione dell’approvazione del Bilancio dell’esercizio 2021, ha confermato – per il prossimo quadriennio 2022-2026 – alla carica di presidente dell’Ente Libero Mario Mari, professore ordinario di economia aziendale e, attualmente, direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia.

La Fondazione ha concluso positivamente l’anno 2021 con un avanzo netto di gestione di Euro 1.194.200, incrementando sia il patrimonio netto dell’Ente, che ha raggiunto l’importo di Euro 58.682.663, sia i fondi erogativi, che hanno superato i 2 milioni di Euro. Nel corso del 2021 la Fondazione ha portato a termine una serie di interventi nel pieno rispetto di quanto programmato, con la pubblicazione di tre bandi, attraverso i quali sono stati sostenuti 54 fra progetti e iniziative, e con il finanziamento di alcuni significativi progetti propri.

Fonte: Fondazione CariOrvieto