Protocollo d’intesa tra Gepafin e Fondazione Antiusura per prevenire e aiutare chi è in difficoltà

È stato sottoscritto a Palazzo Donini, alla presenza della presidente della Regione Umbria, un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura fra Gepafin e la Fondazione Umbra per la Prevenzione dell’Usura. A siglarlo il presidente della società finanziaria partecipata dalla Regione, Carmelo Campagna, e il presidente della Fondazione, Fausto Cardella. Un’intesa che riveste particolare importanza, per la presidente Tesei, calandosi nel contesto di crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 e dagli impatti dell’attuale situazione geopolitica internazionale, che ha come obiettivo principale quello di facilitare l’erogazione di prestiti da parte delle banche, attraverso la concessione di garanzie, per affrontare le problematiche di persone e imprese che altrimenti ne sarebbero escluse. Altro tema rilevante, per la presidente, l’impegno condiviso a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione per favorire la diffusione della conoscenza e consapevolezza delle attività volte a prevenire il fenomeno dell’usura e ogni forma di illegalità, con il coinvolgimento degli ordini professionali e delle associazioni di categoria. L’intesa, ha sottolineato, contribuisce a potenziare gli interventi di sostegno economico attivati dalla Regione per il sistema produttivo e per le famiglie, attraverso un lavoro di squadra fra istituzioni e società partecipate e collegate attorno a un comune obiettivo.

Il protocollo d’intesa, per il presidente della Fondazione Umbra per la Prevenzione dell’Usura, “con una forte valenza per la collaborazione che si è creata, consente di risolvere parte di un problema di non poco conto generato dalle normative in tema bancario, facilitando l’erogazione del credito alle persone a rischio di usura da parte della Fondazione, che può operare – ha spiegato – soltanto attraverso garanzie fidejussorie, non molto apprezzate da istituti bancari”. Un problema che poteva portare ad un affievolimento dell’intensità dell’azione della Fondazione, sottoposto alla presidente Tesei, che ha trovato positiva soluzione grazie alla disponibilità assoluta della società finanziaria partecipata dalla Regione e del suo presidente. A sbloccare la situazione l’accordo che prevede che Gepafin rilasci in favore dei soggetti indicati dalla Fondazione una garanzia controgarantita dai Fondi costituiti presso la stessa Fondazione, che consentirà l’accesso al credito da parte delle banche e scongiurerà così eventuali contatti con la rete dell’usura.

L’intesa consente di dare operatività alla Fondazione, ha rimarcato a sua volta il presidente di Gepafin, Carmelo Campagna, dando risposte a soggetti in difficoltà per problematiche di sovraindebitamento e a chi è protestato, condizioni pregiudizievoli per l’accesso al credito bancario. È una risposta aggiuntiva alle necessità delle classi disagiate, nel rispetto delle normative vigenti, intervenendo per favorire la loro attuazione. Il presidente di Gepafin ha ricordato al riguardo la legge 3/2012 cosiddetta “Salvasuicidi”, per le persone in stato di sovraindebitamento, che finora ha incontrato difficoltà attuative su cui il protocollo agisce mettendo a supporto procedure che consentono di predisporre un piano credibile e ottenere finanziamenti. Carmelo Campagna si è soffermato sull’altro pilastro dell’accordo che, con la garanzia rilasciata da Gepafin, apre al protestato un nuovo percorso di finanziamento, reinserendolo nel sistema di credito e migliorando le sue condizioni di vita e nel tessuto sociale.

Nell’ambito dell’incontro per la firma, Fausto Cardella, presidente della Fondazione Umbra per la Prevenzione dell’Usura ha tracciato un primo bilancio della misura per il contrasto al caro bollette di cui potranno usufruire, per il 2022, le famiglie umbre in difficoltà economica. Gli uffici della Fondazione hanno istruito finora 72 pratiche (44 in provincia di Perugia e 28 in quella di Terni), con oltre 52.400 euro di bollette pagate. Aldilà dei risultati, ha rilevato, sono stati risolte situazioni gravissime, dando una risposta immediata alle famiglie. Un aiuto che proseguirà, fino all’esaurimento del plafond di 120mila euro messo a disposizione.




USL Umbria 2 pronta a partire per Case della Salute, Ospedali di Comunità, nuove tecnologie con i fondi del Pnrr

Con il Pnrr iniziano a partire le fasi di finanziamento e di progettazione anche delle infrastrutture sanitarie. Per la USL Umbria 2 il direttore generale, Massimo De Fino, ha firmato due importanti delibere in materia. “Una tappa epocale per ridisegnare la sanità del futuro e per riorganizzare la rete dei servizi territoriali ed ospedalieri con risposte innovative, aderenti e di qualità ai bisogni assistenziali della popolazione. I fondi europei nell’ambito del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, insieme alla capacità di programmazione, progettazione ed esecuzione messe in campo dalla Regione Umbria, dalle aziende sanitarie e ospedaliere, dalle amministrazioni locali, renderanno concreto questo percorso di sviluppo. Nell’ambito della missione 6 del PNRR sulla Salute, in particolare degli interventi Component 1 e Component 2, la Usl Umbria 2 ha definito la visione strategica del potenziamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie del territorio di competenza aziendale con importanti investimenti sulle Case di Comunità, sulle Centrali Operative Territoriali, sugli Ospedali di Comunità. Alla realizzazione, riqualificazione e potenziamento delle sedi sanitarie si aggiungono corposi finanziamenti di ammodernamento del parco tecnologico, digitale ospedaliero e delle grandi apparecchiature sanitarie previste nell’ambito della missione 6 Component 2-1.1.2”.

Nella delibera 658 sono inseriti i finanziamenti del Pnrr per un ammontare di circa 15 milioni di euro per le cosiddette Case di Comunità di Terni, Narni, Amelia, Orvieto, Fabro, Norcia, Cascia, Montefalco, Nocera Umbra e Spoleto. A queste si devono aggiungere quelle di Trevi, riconosciuta a livello ministeriale, e di Foligno, già finanziata con fondi Inail. “Si tratta – spiega il dg De Fino – di strutture per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona, che viene accolta, ascoltata, riconosciuta nella sua dignità ed unicità, e messa nella condizione di poter trovare una risposta consapevole al proprio bisogno assistenziale. Si prevede lo sviluppo di un database unico, per ogni singolo cittadino, che – prosegue il direttore generale – in questo modo potrà contare su un percorso per la salute personalizzato e accedere più agevolmente a tutte le strutture presenti nel territorio, grazie ad un approccio sinergico, con giovamenti per l’intera comunità”.

Circa 10 milioni di euro del PNRR saranno impiegati nella realizzazione degli Ospedali di Comunità, presidi sanitari di assistenza primaria a degenza breve, previsti a Montefalco, Norcia, Cascia, Orvieto e Terni, con 20 posti letto, a gestione prevalentemente infermieristica, volti a garantire una maggiore appropriatezza clinica (riduzione di accessi impropri al Pronto Soccorso, o ad altre strutture di ricovero ospedaliero) e a facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più idoneo alle esigenze di cura del paziente. Ulteriori 400 mila euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno investiti nella realizzazione delle Centrali Operative Territoriali di Terni e Spoleto con l’obiettivo di coordinare l’assistenza domiciliare con gli altri servizi sanitari e assicurando l’interfaccia con gli ospedali e con la rete di emergenza-urgenza. Tali strutture saranno dotate dei mezzi tecnologici per garantire il controllo remoto dei dispositivi di telemedicina forniti ai pazienti, sosterranno lo scambio di informazioni tra gli operatori sanitari coinvolti nella cura, costituiranno un punto di riferimento per i caregiver.

Si va inoltre “Verso un nuovo Ospedale sicuro e sostenibile”, grazie alla misura Component 2 del PNRR, con circa 20 milioni di euro di investimento per il “San Giovanni Battista” di Foligno e 7,5 milioni per il “Santa Maria della Stella” di Orvieto. Per l’aggiornamento del parco tecnologico e strumentale e delle grandi apparecchiature ospedaliere, con la delibera 650 si programmano investimenti per circa 4 milioni di euro da destinare agli ospedali di Foligno, Spoleto, Orvieto, Narni, Amelia, Norcia e per i Poliambulatori di Terni in viale Bramante mentre l’importo per i lavori di adeguamento strutturale e di installazione, pari a 337 mila euro, verrà interamente finanziato con fondi propri dell’azienda sanitaria.




O.R.VI.ET.A.N.O. parte il 24 aprile con il trekking urbano, il mercatino dei produttori locali e musica

Degustazioni, concerti in vigna, trekking urbano e suggestivi tour in e-bike per scoprire e raccontare Orvieto attraverso la musica e l’enogastronomia. Ecco “O.R.VI.ET.A.N.O” (Occasioni per recuperare visibilità e trasformare le avversità in nuove opportunità) finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2022 – Intervento 16.7.1- che vede come protagonista un partenariato pubblico-privato, composto dal Comune di Orvieto, 8 aziende agricole del territorio, 6 imprese artigiane e turistiche e 5 partners tra associazioni culturali e sportive ed enti di formazione. Gusto e udito sono i due sensi capaci di rappresentare, sinteticamente, le direttrici di un  progetto in cui è proprio la musica, unita alle eccellenze agroalimentari,  a narrare con un linguaggio originale i diversi attrattori del territorio: enogastronomia, paesaggio, ambiente, artigianato, patrimonio storico-artistico.

“La musica invita alla convivialità, alla socialità, alla partecipazione – spiegano dall’assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto, capofila del progetto – e gli eventi di musica jazz, classica o popolare da anni riempiono con successo il calendario degli appuntamenti cittadini sebbene il Covid-19 abbia messo a dura prova questa simbiosi tra città e musica.  Ma è  proprio da qui, dalla possibilità di costruire nuove modalità di progettazione di eventi e attività, che nasce O.R.VI.ET.A.N.O. Il risultato è una rete vasta di soggetti eterogenei ma uniti dalla medesima volontà di operare in sinergia per attivare in un contesto integrato le più ampie leve di promozione territoriale”. Nel paniere di O.R.VI.ET.A.N.O accanto al vino figurano oli, formaggi, legumi, zafferano e  miele. Un giacimento di gusti sorprendenti che tiene insieme qualità organolettiche e varietà dei sapori, conservazione dei paesaggi rurali, salute e benessere. Il tutto legato da un unico fil rouge: la musica, quale invito a stare insieme e strumento di condivisione di esperienze. La formula, dunque, è quella di legare il gioioso piacere del convivio, con mercatini di prodotti a Km Zero, ad un cartellone di eventi da aprile 2022 a febbraio 2023, proponendo appuntamenti di degustazione, animazione e formazione che potranno contribuire a valorizzare tutte le sfaccettate tipicità  e peculiarità del  territorio.

Sette gli eventi principali, di cui quattro in città in cui avranno luogo assaggi e degustazioni, appuntamenti musicali e trekking urbano alla scoperta dei tesori e degli scorci più suggestivi di Orvieto.  E 3 eventi in azienda “Respiriamo Musica” durante i quali sono previsti assaggi e degustazioni, concerti in vigna e E-bike tour tra i vigneti alla scoperta del territorio e dei vigneti che danno vita all’Orvieto Doc.

Il primo appuntamento si svolgerà domenica 24 aprile. Il programma della giornata prevede il mercatino a Km Zero dei produttori partner del progetto dalle 10:00 alle ore 19:00 presso l’Atrio di Palazzo dei Sette. Sarà possibile assaggiare, degustare e acquistare prodotti tipici locali in un paniere che vede formaggi, legumi, miele, oli e vini. Nel pomeriggio, dalle ore 15:30 alle 17:30, trekking urbano a cura di Uisp Mediotevere alla scoperta dei tesori dell’arte romanica a Orvieto. Il tour è gratuito e il programma prevede alle ore 15:30 il raduno presso Piazza Febei dove si potrà ammirare la facciata della chiesa di San Francesco per poi proseguire alla visita di San Lorenzo de’ Arari. Il percorso proseguirà per il quartiere medievale con la visita guidata a San Giovenale e per i suggestivi vicoli. Si proseguirà poi verso Sant’Andrea, Piazza del Popolo e San Domenico, per concludersi a Palazzo dei Sette presso il mercatino dei produttori. Obiettivo della passeggiata, della durata di circa due ore, è quello di far ri-scoprire le tante bellezze storiche, artistiche e monumentali della città.




Con il Pnrr 11,4 milioni per valorizzare l’architettura rurale. Pubblicato il bando sul BUR dell’Umbria

È stato pubblicato mercoledì 20 aprile, sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (Supplemento ordinario n.4, Bur Serie Generale n.18) e sul portale istituzionale www.regione.umbria.it il bando regionale per la protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con oltre 11,4 milioni di euro, assegnati alla Regione Umbria dal Ministero della Cultura, verranno sostenuti progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà di soggetti privati e del terzo settore, o a vario titolo da questi detenuti, per garantire che tale patrimonio sia preservato e messo a disposizione del pubblico. Ammissibili anche progetti che intervengano su beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i soggetti privati e del terzo settore abbiano la piena disponibilità, con titoli di godimento di durata pari almeno a 5 anni successivi alla conclusione dell’intervento, mantenendo i vincoli di destinazione per analoga durata. Potranno essere finanziati almeno 76 interventi su edifici storici rurali, provvisti della dichiarazione di interesse culturale oppure costruiti da più di 70 anni e censiti o classificati dagli strumenti regionali e comunali di pianificazione territoriale e urbanistica.

Per l’assessorato alla cultura, è una opportunità importante da cogliere per preservare i paesaggi rurali e storici attraverso il recupero e la conservazione di un grande patrimonio culturale della regione, quale elemento identitario dell’Umbria e ulteriore motore di rilancio e sviluppo del turismo, dando valore alle tradizioni e alla cultura locale. Una fonte importante di finanziamento per migliorare la qualità paesaggistica del territorio e restituire alla collettività, e in molti casi all’uso pubblico, un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico. Il recupero, si rileva, favorirà sia le attività legate al mondo agricolo sia la creazione di servizi a beneficio della fruizione culturale e turistica, come i piccoli musei locali legati al mondo rurale che svolgono un ruolo importante nelle comunità locali promuovendo la conoscenza e la memoria. Potranno essere finanziati interventi di risanamento conservativo e recupero funzionale di elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali e turistici su:

a)  edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, cantine case torre colombaie, ville e grandi residenze di campagna), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati;

b)  strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);

c)  elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, edicole votive, abbazie, pievi, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali.

Le risorse, a fondo perduto, vengono assegnate fino all’80% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di 150mila euro per soggetto ammissibile; fino al 100% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di 150mila euro per soggetto ammissibile, se il bene è dichiarato di interesse culturale. Possono presentare domanda persone fisiche e soggetti privati profit e non profit. Le domande di ammissione andranno presentate a partire dalle ore 12 di martedì 26 aprile 2022, esclusivamente tramite l’applicativo predisposto da Cassa Depositi e Prestiti, accessibile dal canale Bandi della Regione Umbria. La procedura di selezione degli interventi da ammettere ai finanziamenti è una procedura a sportello con valutazione, nella quale l’ordine temporale di arrivo delle domande guiderà sia l’istruttoria della domanda che la valutazione di merito da parte della Commissione.

Le domande potranno essere inviate fino alle 16.59 del 23 maggio 2022; saranno istruite e valutate fino a concorrenza delle risorse finanziarie disponibili.