Fine emergenza covid, tutto quello che cambia per quarantene, isolamenti, green pass, lavoro e eventi dal 1° aprile

A partire da oggi, 31 marzo 2022 cessa lo stato di emergenza Coronavirus come previsto dal decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri  che introduce “Misure urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”. Il decreto-legge prevede inoltre l’avvio dal 1° aprile delle fasi del graduale ritorno all’ordinario.

In dettaglio: obbligo di mascherine ffp2 fino al 30 aprile negli ambienti chiusi come: mezzi di trasporto e luoghi dove si tengono spettacoli aperti al pubblico, mentre nei luoghi di lavoro sarà invece sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie;  fine del sistema delle zone colorate (rossa, arancione, gialla, bianca); capienze impianti sportivi: ritorno al 100% all’aperto e al chiuso dal 1° aprile; • protocolli e linee guida: verranno adottati eventuali protocolli e linee guida con ordinanza del Ministro della salute; graduale superamento della certificazione verde (green pass); eliminazione delle quarantene precauzionali.

 Accesso ai luoghi di lavoro – Dal 1° aprile tutti – compresi gli over 50 – potranno accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass Base. Dal 1° maggio ne viene eliminato l’obbligo. Fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA; fino a tale data rimane il green pass per visitatori in RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali

Scuola – Il decreto prevede nuove misure circa la gestione dei casi di positività:– Scuole dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia – In presenza di almeno quattro casi tra gli alunni nella stessa sezione/gruppo classe, le attività proseguono in presenza e docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzano le mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione. Scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e sistema di istruzione e formazione professionale – In presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni, le attività proseguono in presenza e per i docenti e per gli alunni è previsto l’utilizzo delle mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione. Isolamento – Gli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale, in isolamento per infezione da Covid, possono seguire l’attività scolastica nella modalità di didattica digitale integrata accompagnata da specifica certificazione medica che attesti le condizioni di salute dell’alunno. La riammissione in classe è subordinata alla sola dimostrazione di aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.- Personale Covid – Il personale per l’emergenza viene prorogato fino alla fine delle lezioni e non oltre il 15 giugno 2022. Per la proroga sono disponibili ulteriori 204 milioni, oltre le somme già stanziate.

Strutture dell’emergenza:- Capo della Protezione civile: cessazione dei poteri emergenziali e l’attribuzione di poteri per gestire il rientro alla normalità; – Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19: è istituita l’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, che si coordinerà con il ministero della Salute. Dal 1° gennaio 2023 il ministero della Salute subentra nelle funzioni. Il Presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm di nomina, con decorrenza dal 1° aprile, del maggior generale dell’Esercito, Tommaso Petroni a Direttore di tale Unità che sarà composta da una parte del personale della struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per l’emergenza Covid e da personale in servizio al Ministero della Salute. Le funzioni vicarie del Direttore dell’Unità sono attribuite a Giovanni Leonardi, dirigente del Ministero della Salute.




Labomar chiude il 2021 in forte crescita con la proposta di un dividendo di 0,10 euro per azione

Il Consiglio di Amministrazione di Labomar, azienda nutraceutica italiana attiva a livello internazionale e controllante dell’azienda orvietana Welcare, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, nonché la relazione d’impatto per l’anno 2021 in qualità di “società benefit”. Il bilancio consolidato si è chiuso con un utile netto di 8,3 milioni di euro, in crescita del 35,7% rispetto al 2020.   Il risultato conseguito è comprensivo della parziale svalutazione dell’avviamento della controllata canadese, oltre che dell’effetto positivo della misurazione aggiornata al fair value dell’investimento in Labiotre S.r.l., conseguente all’acquisizione del controllo perfezionato nel secondo semestre.  Il Cda proporrà all’Assemblea degli azionisti, convocata per il 29 aprile 2022, di distribuire un dividendo di euro 0,10 per azione.
L’amministratore delegato e presidente, Walter Bertini ha commentato, “sono soddisfatto per i risultati raggiunti nel 2021 perché, anche alla luce dell’attuale contesto competitivo, sono sostanzialmente in linea con quanto anticipato al mercato nei mesi scorsi. Nonostante i sensibili aumenti dei costi delle materie prime e delle fonti energetiche, gli eventi avversi che hanno caratterizzato soprattutto il primo periodo dell’anno, con la continuazione di una pandemia globale che ha prodotto effetti visibili anche nel nostro mercato di riferimento, Labomar è riuscita ad intercettare le esigenze del mercato, forte del proprio know how e delle competenze nell’ambito dell’R&D.

Ha offerto ai propri clienti nuovi prodotti, anche correlati alle patologie legate al Covid, e ha migliorato notevolmente i propri risultati di vendita e redditività, dopo aver sofferto temporaneamente nel primo periodo dell’anno.  Il miglioramento si è concretizzato in un Ebitda Adjusted che è passato dai 3,9 milioni di euro del primo semestre, agli oltre 6,2 milioni di euro del secondo semestre.  Inoltre, il 2021 è stato l’anno della crescita per linee esterne, attraverso l’acquisizione della maggioranza del Gruppo Welcare e del controllo di Labiotre Srl, oltre alla costituzione di LaboVar Srl.  Tutto questo ci permette di offrire nuovi servizi ai nostri clienti, in diverse aree geografiche del mondo, sempre più con tecnologie brevettate proprietarie, e di andare progressivamente a rafforzare il nostro presidio lungo tutta la catena del valore”.

Al 31 dicembre 2021 i ricavi del gruppo sono pari a 65,4 milioni di euro con un aumento del 7,1% sull’anno precedente. Il dato comprende anche il risultato del secondo semestre del gruppo Welcare.    Il Gruppo ha confermato il percorso di crescita realizzato negli ultimi anni, soprattutto nel corso del secondo semestre, riscontrabile anche isolando gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento: a parità di perimetro, la crescita del fatturato del secondo semestre, confrontata con lo stesso periodo dell’esercizio precedente, è stata infatti pari al +10% (+24% considerando l’apporto delle nuove acquisizioni 2021).

I ricavi della capogruppo Labomar S.p.A. nel 2021, pari a euro 53,8 milioni, sono cresciuti complessivamente di quasi 4 punti rispetto al 2020, recuperando, soprattutto nel secondo semestreil gap accumulato nella prima parte dell’anno, segnata ancora dagli effetti della pandemia.Labomar ha saputo focalizzare la propria strategia aziendale in un’azione di sviluppo commerciale volta al consolidamento dei rapporti con la clientela esistente e all’avvio di nuove relazioni con le grandi società del mondo Pharma, anche cercando di massimizzare le sinergie con le società controllate. La controllata canadese Entreprises ImportFab Inc. ha potuto nella parte finale dell’anno, riprendere la normale produzione cosmetica, in aggiunta a quella prettamente farmaceutica, unica consentita dal governo locale durante il periodo più critico della pandemia. Con riferimento invece alla neo acquisita Welcare, è stata avviata da mesi un’attività di analisi di cross selling, cercando di massimizzare al meglio le sinergie con la società umbra, particolarmente presente all’estero e, in modo particolare, in mercati oggi non presidiati da Labomar.

Infine, per quanto riguarda Labiotre Srl, l’acquisizione del controllo consentirà alla Capogruppo di meglio integrare la catena del valore a monte, anche in considerazione delle potenzialità di Labomar Next Srl.

Nel corso dei primi mesi dell’anno 2022, a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina, la proposizione di sanzioni internazionali verso la Russia e gli impatti sulle filiere di approvvigionamento o di distribuzione commerciale, hanno comportato l’incremento di incertezze e la potenziale riduzione delle stime di crescita a livello globale.  Ancorché il gruppo sostanzialmente non operi nei mercati principalmente coinvolti dal conflitto, in mancanza di una risoluzione e normalizzazione pacifica a breve termine, non è agevole ipotizzare quali ripercussioni potranno esserci nel comportamento di consumo del mercato di riferimento, in aggiunta alle tensioni inflazionistiche già riscontrabili nell’acquisto di taluni fattori produttivi.  Nonostante le difficoltà connesse alla evoluzione della pandemia, allo scenario internazionale e da fattori di instabilità nelle fonti di approvvigionamento, la società è impegnata a perseguire uno sviluppo ulteriore della dimensione che, alla data di redazione di questo documento, potrebbe assumere valore double digit, e che sarà condizionato nei mesi futuri dall’evoluzione complessiva del contesto economico.




Il direttivo di Confindustria Orvieto a confronto con le istituzioni per discutere di sviluppo del territorio

Le politiche di sviluppo del territorio Orvietano sono state al centro del Consiglio Direttivo della Sezione Territoriale Orvieto di Confindustria Umbria, che si è riunito all’Altarocca Wine Resort. All’incontro con gli imprenditori della Sezione, presieduta da Patrizia Ceprini, hanno partecipato il vicepresidente ed assessore regionale alle Politiche Agricole ed all’Ambiente Roberto Morroni, il Sindaco di Orvieto Roberta Tardani insieme agli Assessori comunali all’Urbanistica Mario Angelo Mazzi e al Bilancio Piergiorgio Pizzo, il Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Orvieto Emanuele Carbonelli.

Nel corso dell’incontro è stato approfondito, in particolare, lo stato di avanzamento di alcune progettualità dell’Ente regionale quale le filiere dell’eccellenza che aggregano imprese agricole in maniera sinergica produttrici delle materie prime con quelle della trasformazione industriale; i distretti del cibo quale ulteriore leva per valorizzare le tipicità di un territorio; il rinnovato piano rifiuti regionale che persegue una economia circolare e sostenibile; la transizione crescente verso le energie rinnovabili; la semplificazione amministrativa ed efficientamento della pubblica amministrazione. Al centro del confronto anche le politiche di sviluppo del Comune di Orvieto e il piano di azione economico-finanziario della Cassa di Risparmio di Orvieto a fianco delle imprese del territorio.

“Dopo quello sulle infrastrutture, questo è stato il secondo di una serie di confronti – sottolinea la Presidente della Sezione Orvieto di Confindustria Umbria Patrizia Ceprini – che stiamo svolgendo con la pubblica amministrazione e i principali stakeholder del nostro territorio, con l’obiettivo di assicurare continuità a quel rapporto virtuoso tra pubblico e privato, ovvero tra politiche di sviluppo a livello locale e piani di investimento delle imprese, divenuto ancor più fondamentale per assicurare il rilancio e la competitività dell’area orvietana, anche in vista di un utilizzo efficace degli ingenti fondi previsti dal Pnrr. Un impegno, quello dell’implementazione puntuale del Pnrr, reso ancora più sfidante a causa degli effetti prolungati della pandemia, dei crescenti costi delle materie prime e dell’aumento incontrollato del costo dell’energia, maggiormente amplificati nell’ultimo mese per effetto della guerra in corso in Ucraina. Le Imprese, in questo momento, stanno resistendo per non disperdere risorse aziendali e capitale umano ma per tornare ad investire c’è l’assoluta necessità di un quadro generale degli interventi e delle riforme che verranno messe in campo, e, soprattutto, di tempi certi e compatibilmente veloci per la loro implementazione, in modo tale da restituire fiducia e certezze. Risulteranno, pertanto, determinanti le prossime scelte strategiche a medio-lungo termine che effettuerà la politica”.




Truffatori online provano a colpire a Orvieto, incastrati dalla Polizia di Stato

Ancora dei casi di truffa on line di cui sono vittime cittadini del comprensorio orvietano. Nel primo caso l’importo della truffa è complessivamente di 4.000 euro che sono stati versati per l’acquisto di un escavatore. Infatti, la vittima della truffa, navigando su Facebook, aveva trovato un annuncio interessante riguardante la vendita di un mini escavatore, il cui prezzo era fissato a 3.000 Euro. Dopo aver contattato il venditore e dopo aver inviato il denaro, si visto recapitare un messaggio: “Se non mi mandi altri 1.000 euro, scordati l’escavatore e i 3.000 che già mi hai mandato”.  L’uomo, intimorito dalla potenziale perdita economica, ha inviato gli ulteriori 1.000 Euro. Dopo circa una settimana, invece del mini escavatore si è visto recapitare un’altra richiesta di soldi (altri 3.000 Euro) condita dalla minaccia di perdere tutto se non avesse obbedito. A quel punto la vittima del raggiro si è rivolto al Commissariato di Orvieto, ha spiegato agli agenti quanto accaduto ed ha sporto denuncia. Sono immediatamente scattate le indagini, nel corso delle quali gli investigatori della Squadra Anticrimine hanno svolto degli accertamenti e, coinvolgendo anche altre articolazioni della Polizia di Stato, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia del presunto autore della truffa, che è stato pertanto deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che coordina le indagini. 

Negli ultimi tempi sono stati numerosi i casi di truffe on line; proprio qualche giorno fa è stato emesso il decreto di citazione a giudizio per un altro caso di truffa legata al mancato acquisto on line di una bicicletta che ha visto come vittima un cittadino orvietano che aveva versato 500 euro. Al termine delle indagini, il Commissariato di Orvieto aveva denunciato due persone che ora verranno giudicate per il reato di concorso in truffa. Al fine di prevenire simili episodi la Polizia di Stato fornisce alcuni consigli utili ad aiutare i cittadini nella prevenzione di questi reati: innanzitutto quando si decide di fare acquisti on line bisogna verificare con attenzione le recensioni sul venditore; è opportuno dare la preferenza a siti certificati o negozi online ufficiali di venditori già noti perché, oltre a offrire sicurezza in termini di pagamento, sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso. Inoltre bisogna diffidare dai prodotti offerti ad un prezzo molto basso; quando il prezzo sembra troppo conveniente è opportuno confrontarlo con quello indicato in altre offerte simili, perché se differisce di molto potrebbe trattarsi di un annuncio non veritiero. Il consiglio è sempre di prediligere lo scambio a mano, ma se proprio non fosse possibile incontrarsi per via delle distanze, è bene utilizzare e richiedere metodi di pagamento sicuri e tracciabili, evitando il trasferimento di denaro o la ricarica di carte prepagate. Infine, è importante proteggere i propri dati personali e non fornirli mai se non si è certi al 100% del venditore: data di nascita, coordinate bancarie, codice fiscale sono dati estremamente utili per i truffatori.




Due giorni di approfondimenti sull’Arte Accessibile all’Opera del Duomo di Orvieto

Saranno due giorni intensi quelli organizzati dal MODO.  Si tratta di due approfondimenti sull’arte accessibile, realizzati grazie alla collaborazione del Museo Tattile Statale Omero MO di Ancona e al contributo del Lions Club Orvieto. Il corso, curato dal professor Andrea Socrati esperto del Museo Omero, prevede due moduli da circa 3 ore ognuno. Il primo si terrà venerdì 1° aprile ore 17.00 – 20.00 in modalità on line su piattaforma Zoom.  Gli argomenti saranno: il concetto di disabilità; la normativa relativa all’accessibilità, la “conoscenza” senza la vista, la funzione vicariante dei sensi residui, la percezione tattile, la comunicazione accessibile. Il secondo modulo si svolgerà sabato 2 aprile dalle ore 16.00 alle 19.00 in presenza presso lo spazio conferenze del Museo Emilio Greco e sarà dedicato all’accoglienza, esplorazione tattile e supporto verbale; metodi, strumenti e ausili per la realizzazione di percorsi tattili di architettura, scultura, pittura; “toccare l’arte” e i beni culturali come un arricchimento per tutti; con esercitazioni pratiche.

Il corso sarà aperto gratuitamente (fino a un massimo di 50 partecipanti) a docenti, personale dei musei e luoghi della cultura, guide autorizzate, referenti associazioni, e a tutti gli interessati che vorranno iscriversi presso il Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto (MODO) all’indirizzo biglietteria@operadelduomo.it (per informazioni: 0763 343592). Potendo accogliere fino a un massimo di 50 partecipanti, essi verranno registrati in base all’ordine di iscrizione. A chi lo richiederà verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Un ringraziamento particolare va al Museo Statale Tattile Omero di Ancona che collabora con il MODO nel progetto Arte Accessibile, sin dal suo avvio. E al Lions Club Orvieto, associazione di volontariato civico che da anni offre al museo sostegno e collaborazione. Sono inoltre partners del progetto: UICI Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti; l’Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti A.P.R.I. con il suo referente a Orvieto Sandra Grassini; e l’Istituto IISACP con il Liceo Artistico. Con l’auspicio che l’Umbria sia sempre più “cuore” sensibile e accessibile del nostro Paese.




Il sindaco incontra i lavoratori di Basalto La Spicca, “abbiamo ribadito la massima trasparenza nelle procedure a tutela di azienda, lavoratori e cittadini”

Nel pomeriggio di martedì 29 marzo il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, insieme al Vicesindaco con delega all’Urbanistica, Mario Angelo Mazzi, hanno ricevuto in Comune una delegazione dei lavoratori dell’azienda Basalto La Spicca Spa accompagnata dal segretario regionale della Fillea Cgil, Claudio Aureli

“Abbiamo raccolto la richiesta di incontro dei dipendenti dell’azienda – commentano congiuntamente il Sindaco Tardani e il Vicesindaco Mazzi – e ascoltato le loro preoccupazioni. Dopo un confronto avuto con il vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente, Roberto Morroni, avvenuto lunedì a margine di un incontro promosso dalla sezione di Orvieto di Confindustria Umbria, abbiamo aggiornato la rappresentanza dei lavoratori sull’iter dei procedimenti autorizzativi in corso. Da parte dell’Amministrazione Comunale – concludono – abbiamo ribadito la massima trasparenza nelle procedure nel pieno rispetto delle istanze dell’azienda, dei lavoratori e dei cittadini”.    




Il coordinamento delle associazioni contrario all’ampliamento della Cava del Botto

Ci siamo misurati in passato col problema delle cave a Benano ed Acquapendente: a Benano, nel 2008, in una memorabile assemblea il sindaco Mocio, pressato dagli ambientalisti, alla fine negò la cava alla SECE  attraverso una coraggiosa variante  al PRG;  circa  due anni dopo   il TAR dell’Umbria dà ragione al Comune di Orvieto. E la motivazione è storica:  Il rischio di compromettere le riserve di acqua potabile giustifica il rifiuto del Comune di Orvieto ad autorizzare la cava di basalto di Benano.  Orvietonews, che la pubblicò, la ritenne “una sentenza storica”. 

Fu il PD (Bracco e Pesaresi) che sconfessò una vecchia impostazione sulla crescita dell’Orvietano e tracciò un interessante quanto stimolante profilo di sviluppo orientato al turismo e alla conservazione di veri giacimenti inesauribili quali il paesaggio, la cultura e le tradizioni dei luoghi. Fu la contrapposizione, certamente non ideologica, ma reale e già in atto, fra le civiltà della pietra e quelle degli uomini, fra la concentrazione di grandi economie in poche mani e la diffusione di un reddito frammentato fra agriturismi, aziende agricole, attività legate alla cultura, strutture recettive finalmente rese possibili da apposite leggi di incentivazione.  Ad Acquapendente (Cava loc.Le  Greppe) andò meglio per gli ecologisti: il Tribunale di Viterbo diede ai cavatori la pena di 4 mesi di arresto, oltre alla ammenda di 20.000 euro ciascuno e al pagamento delle spese processuali.

Siamo contrari alla Cava del Botto per le riserve potabili e perché condividiamo il documento di Bracco e Pesaresi: sono giacimenti inesauribili il paesaggio, il turismo.   Nella seduta del 20 aprile 2021 il Consiglio Comunale di Orvieto ha ratificato (8 favorevoli, 3 astenuti, 1 contrario) l’adesione all’accordo di copianificazione del 25 marzo scorso relativo alla richiesta dalla Basalto La Spicca S.p.A., che costituisce approvazione della variante urbanistica al PRG ai sensi dell’Accertamento dei giacimenti di cava di cui alla L.R.  2/2000 “Norme per la disciplina dell’attività di cava e per il riuso di materiali provenienti da demolizioni”. Eventualmente il PD non era quello di Bracco e Pesaresi…

Oggi 30.03.2022 scadono i termini per la presentazione delle osservazioni, su cui poi deciderà la conferenza di servizi (questa sarà convocata successivamente): agli “Amici del Botto”   i migliori auguri.

Amelia Belli, Associazione Accademia Kronos-sezione di Orvieto, Orvieto; Filippo Belisario, Associazione WWF – sezione di Orvieto, Orvieto; Lucio Riccetti, Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto, Orvieto; Vittorio Fagioli,  Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto; Mauro Corba, Associazione Altra Città, Orvieto;  Fausto Carotenuto, Comitato Difesa Salute e Territorio di Castel Giorgio, C. Giorgio; Annalisa Rohrwacher, Comitato di Castel Giorgio in massa contro la biomassa, C. Giorgio; Donato Borri, Comitato garanzie per la centrale a biomasse a Castel Viscardo, C. Viscardo; Marco Carbonara, Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia Alfina, Acquapendente; Piero Bruni, Associazione lago di Bolsena, Bolsena; Stefano Ronci, Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari, Ficulle; Massimo Luciani, Associazione Il Ginepro, Allerona; Riccardo Testa, Associazione il Riccio, Città della Pieve; James P. Graham, RIPA (Rete Interregionale Patrimonio Ambientale), Tuscia.

Questo Comunicato è approvato anche dall’Associazione Val di Paglia Bene Comune.




CRO esce definitivamente dall’orbita di Bari. Ora l’azionista di controllo è direttamente MCC

Nel nuovo piano industriale di Medio Credito Centrale, guidato da Bernardo Mattarella, ci sono importanti novità per la Cassa di Risparmio di Orvieto.  La prima riguarda l’assetto societario con Bari che esce definitivamente di scena e con MCC che subentra pronta a ricapitalizzare.  La rivisitazione del piano è dovuta proprio alle performance non soddisfacenti della BPB che, secondo le stime dovrebbe chiudere l’anno con perdite sui 180 milioni di euro.  Troppo e allora MCC ha deciso di rivedere il piano anche perché i rischi futuri sono diversi.  In pratica MCC sembra aver deciso di introdurre una bad division e una terapia d’urto che prevede anche la vendita di alcuni immobili di pregio su Bari e altri probabilmente in Basilicata e a Teramo.

Ora per Cassa di Risparmio di Orvieto si apre una nuova fase.  MCC ha individuato nella banca orvietana chi dovrà gestire il mercato retail in tutto il centro Italia mentre alla Popolare di Bari andrà il coordinamento dell’area del Sud Italia.  Il prossimo passaggio riguarderà la ricapitalizzazione di CRO che ha assicurato MCC ma rimane il punto di domanda sul destino della quota della Fondazione guidata da Libero Mario Mari.  Viene archiviata, invece, la possibile incorporazione in BPBari, mentre nel prossimo futuro potrebbero esserci movimenti con la capogruppo MCC.  In ultimo non sono previsti tagli di personale e la chiusura di ulteriori filiali, almeno in questa fase probabilmente in attesa di leggere i risultati definitivi relativi al primo semestre del 2022.




Welcare, con il supporto della Protezione Civile, dona 25 mila euro di suoi prodotti sanitari all’Ucraina

Welcare Industries, specializzata nella produzione di dispositivi medici per la cura e il benessere della pelle, si è mobilitata a favore della popolazione ucraina donando prodotti per l’igiene personale e la medicazione di ferite. L’azienda di Orvieto ha deciso di dare il proprio contributo, fornendo beni essenziali per le persone che si trovano a fronteggiare l’emergenza nei territori interessati dal conflitto.

In particolare, sono stati donati prodotti per garantire l’igiene di adulti e bambini, oltre a dispositivi per il trattamento di lesioni di varia natura, per un valore complessivo di circa 25mila euro.

“Ci è sembrato doveroso – sottolinea Fulvia Lazzarotto, CEO di Welcare Industries –dare il nostro aiuto a coloro che stanno soffrendo a causa della guerra. La nostra azienda è da sempre attenta alle esigenze delle persone: siamo in prima linea negli ospedali e i dispositivi medici che sviluppiamo e produciamo sono destinati alla cura della pelle, di adulti e bambini, oltre che al trattamento di ferite. Ci sentiamo quindi particolarmente vicini ai cittadini ucraini, specialmente ai più vulnerabili come anziani e neonati, che in questo momento hanno bisogno di materiali di prima necessità e per il primo soccorso”.

L’iniziativa è stata realizzata con il supporto della Protezione civile di Orvieto, con cui l’azienda ha già collaborato in passato e alla quale, nelle scorse settimane, sono stati consegnati i prodotti destinati all’Ucraina. “Nei contesti di guerra, dove bisogna fronteggiare anche il problema legato alla scarsità dell’acqua – conclude Fulvia Lazzarotto – avere dispositivi per la detersione e per la medicazione delle ferite è molto importante. Ecco perché abbiamo sentito la necessità di fare immediatamente e concretamente la nostra parte”. 




Gli studenti della Scuola Media Ippolito Scalza, “l’albero di Falcone, l’albero della Legalità”

La Ss1°g Ippolito Scalza ha voluto ricordare il 21 marzo 2022, primo giorno di primavera simbolo di speranza e di rinascita, le vittime innocenti delle mafie accogliendo all’interno dei locali della scuola “L’ albero della legalità”.

Alle ore 9.00 noi alunni e alunne delle classi 2^B e 2^D (nonché due compagni della 3^A coinvolti in un progetto specifico) ci siamo riuniti nel cortile della nostra scuola “Ippolito Scalza” di Ciconia, insieme alle professoresse e alla Dirigente scolastica, dott.ssa Isabella Olimpieri, per incontrare due carabinieri del Reparto Biodiversità di Assisi. Quest’ultimi, collaboratori del centro di recupero animali selvatici Formichella, ci hanno spiegato la grande importanza della Giornata e hanno ascoltato i nostri interventi. In riferimento al progetto “Un albero per il futuro” ci è stata consegnata la significativa talea del Ficus Magnolia, l’albero piantato di fronte all’abitazione di Giovanni Falcone, un coraggiosissimo magistrato che, insieme a Paolo Borsellino e a tante persone dal grande senso civico, ha lottato per cercare di sconfiggere la mafia. Purtroppo, Falcone, Borsellino e tanti altri sono stati brutalmente uccisi da queste organizzazioni criminali troppo potenti, ma il loro contributo per la giustizia non verrà mai dimenticato. Proprio per ricordarli, i Carabinieri forestali consegnano appunto gli “alberi di Falcone”, alberi della legalità, in tantissime scuole italiane che hanno aderito al progetto, nato dalla Fondazione omonima e promosso proprio dalla sorella del magistrato.  I Carabinieri forestali ci hanno raccontato inoltre la loro esperienza sulla “nave della legalità” , vissuta in occasione della commemorazione della strage di Capaci. La loro testimonianza ci ha colpito molto, così come la citazione di una delle frasi pronunciate da Falcone “Gli uomini passano ma gli ideali restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” perché ci ha fatto rendere conto che è appunto nostro dovere portare avanti questi ideali.

Successivamente i due Forestali hanno “visitato” sul retro della nostra scuola i tre alberelli che stiamo curando dallo scorso anno quando due loro colleghi, nell’ambito dello stesso progetto, ci  hanno consegnato una roverella, un  cerro e un leccio per partecipare alla nascita di un bosco diffuso. Da oggi quindi la nostra scuola ha l’onore di ospitare anche la talea del Ficus Magnolia e abbiamo compreso che la difesa dell’ambiente è anche difesa della legalità.

 Per questo concludiamo dicendo GRAZIE a Falcone, a Borsellino, a tutte le vittime innocenti delle mafie, a chi ancora oggi combatte e resiste alla criminalità organizzata, e infine un ringraziamento anche alla nostra scuola per aver accolto tale iniziativa e all’impegno dei Carabinieri forestali.

Fonte: Gli studenti/esse delle classi 2B – 2DSs1°g Ippolito Scalza