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“Astor, per sempre” Unitre fa il bis al Teatro del Carmine il 26 febbraio

A grande richiesta, torna al Teatro del Carmine una realizzazione Unitre incentrata
sul grande compositore e bandoneonista argentino Astor Piazzolla, presentata lo
scorso autunno durante una delle tappe del gruppo di Ascolto Musicale curato dal
Maestro Riccardo Cambri.
Sabato 26 Febbraio 2022, alle ore 17, “Astor, per sempre” accenderà i riflettori su
Piazzolla, lo straordinario musicista di cui nel 2021 si è celebrato il centenario dalla
nascita
e al quale Unitre e Scuola Comunale di Musica “A. Casasole” intendono
dedicare un programma di appuntamenti culturali.
Il Vicepresidente Unitre Alberto Romizi illustrerà i momenti salienti della vita del
popolarissimo autore argentino, toccandone gli aspetti emozionali e percorrendo la
linea evolutiva della sua produzione musicale; Cambri, al pianoforte, eseguirà una
selezione di celeberrimi temi musicali composti da Piazzolla.
Sarà possibile assistere prenotandosi al 3387323884; in ossequio all’attuale
normativa anticovid, occorrerà essere muniti di super green pass e mascherina
FFP2
.
Astor per sempre: ovvero l’uomo, il musicista, la narrazione del contesto in cui
sviluppò il suo genio, l’Argentina di fine ottocento, New York e la musica jazz:
l’intreccio di culture musicali diverse che Piazzolla riversò nel suo Tango, cambiando
per sempre quello che si può considerare il più grande fattore identitario del Paese
che gli diede i natali.




Orvieto a rischio tramonto demografico se la politica non riesce a invertire la rotta

Se il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione residente sono i due mali che affliggono pesantemente l’Umbria, per l’Area interna Sud Ovest Orvietano e Orvieto il fenomeno assume una rilevanza allarmante.

Il rapporto (scarica l’intero rapporto) appena pubblicato dall’impresa sociale Cittadinanza Territorio Sviluppo a cura di Eleonora D’Urzo e Antonio Rossetti si ferma a gennaio dello scorso anno e ci fornisce un’analisi storica ricca di dati e correlazioni.  Il declino demografico ha inizio nel 2012 e da allora è inarrestabile. Ogni anno l’Umbria perde circa 5190 abitanti, mentre l’Area Interna si attesta intorno ai 416 e il comune capofila, Orvieto, a circa 140 abitanti. Un’emorragia inarrestabile che in percentuale vede la nostra Regione ottenere una variazione percentuale negativa tra il 2020 e il 2021 pari a -0,6%. La variazione percentuale dell’Area interna e di Orvieto sono ancora peggiori attestandosi a -0,7%. Va evidenziato però che questo dato per Orvieto è ancora peggiore se raffrontato con il +1,5% dell’incremento dei residenti stranieri che è 3 volte quello dell’Area interna (+0,5%) e 5 volte quello regionale (+0,3%).

Insomma, nonostante una poderosa iniezione di nuovi residenti esteri, Orvieto continua a perdere residenti. L’ultima rilevazione Istat a gennaio 2022 infatti porta il nostro comune sotto la soglia dei 20mila abitanti e proiettando il dato del calo demografico medio annuale in 10 anni ci si avvicinerebbe pericolosamente alla soglia dei 16mila abitanti. Anche sul fronte dell’invecchiamento della popolazione residente la musica non cambia: l’Umbria, quinta regione italiana come indice di vecchiaia, si attesta ad un indice pari a 217,7, l’Area Interna 272,8 e Orvieto ad un indice di 264,2. L‘indice nazionale è pari a 184,1. In generale, è difficile attribuire alla demografia una maggiore rilevanza di quella che in realtà presenti nel condizionare l’habitat economico.

I cambiamenti del modo di produzione e il tasso di crescita della produttività tendono a interagire con il tasso di sviluppo della popolazione in un modo complesso, che può variare a seconda della fase del ciclo economico e dell’organizzazione della produzione. La tesi che viene sostenuta nel rapporto è che la stasi demografica, almeno nel recente passato, ha contribuito a generare un eccesso di risparmio, di cui sono presenti le stigmate nel mercato del credito, e di fatto una performance economica inferiore a quanto si sarebbe potuto conseguire con una dinamica demografica migliore.

Peraltro, vi è anche un nesso di casualità dall’economia alla crescita della popolazione: nelle fasi di stagnazione vi saranno maggiori incentivi a migrare piuttosto che immigrare e procrastinare l’età in cui si genera prole.


Scarica il rapporto completo




Gli studenti di Alberghiero e Artistico con l’Associazione Diamoci una Mano il 28 febbraio davanti l’ospedale per dire “grazie” al personale

Il Servizio Solidale degli studenti dell’Istituto Alberghiero “Luca Coscioni” continua il suo percorso. Insieme questa volta agli studenti del Liceo Artistico di Orvieto.

In occasione del Carnevale 2022 i nostri studenti vogliono celebrare la spensieratezza e la gioia, associate a questa ricorrenza, insieme a coloro che negli ultimi due anni hanno dovuto triplicare il proprio lavoro per far fronte alla situazione di emergenza determinata dalla pandemia. Sono le persone che operano nella sanità, nello specifico il personale del nostro Ospedale di Orvieto. Il servizio del personale sanitario è sempre un servizio molto prezioso. Rivolto alla cura della persona nella sua totalità.  Operano perché le persone possano tornare a vivere lo stato di salute, riconosciuto e tutelato dall’art. 32 della nostra Costituzione come “diritto fondamentale e interesse della collettività”

Lo stato di salute permette alle persone di tornare a vivere il proprio presente, di poter di nuovo essere operativi nella società e poter sperare ancora nel futuro, avere un futuro. Le chiacchiere di Carnevale, fatte dagli studenti del Corso Serale di Enogastronomia e della classe 3^C,  insieme alla creazione artistica elaborata dagli studenti della classe 5^C del Liceo Artistico, vogliono essere un riconoscimento simbolico per il grande impegno che il personale sanitario del nostro Ospedale ha profuso. Simbolicamente rappresentano un grande e sentito “Grazie”. Grazie al loro impegno tutti noi ricominciamo a vivere la normalità del presente e soprattutto possiamo avere la speranza del futuro, che soprattutto per i giovani è linfa vitale.

Un sentito grazie quindi da parte dell’Istituto di Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto, nella persona della Dirigente Scolastica, Cristiana Casaburo, insieme all’associazione Diamoci una mano, nella persona di Beatrice Casasole. Sarà presente l’assessore alle politiche sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola.

Lo grideranno, il 28 febbraio 2022 alle ore 15,00, presso l’area ingresso dell’Ospedale di Orvieto, gli studenti del Corso Serale di Enogastronomia IPSIA, gli studenti della classe 3^C Alberghiero Luca Coscioni e gli studenti della classe 5^C Liceo Artistico.  Tutti insieme, “poche chiacchiere” di Carnevale e un grande, grande GRAZIE.

prof.ssa Caterina Leonardi




Civismo “made in Umbria”, sono inclusivi e esclusivi?

Civici è la nuova parola d’ordine della politica nazionale e locale.  Tanti movimenti sono nati in questi anni, soprattutto a livello locale, per rispondere con immediatezza alle esigenze della popolazione.  E i civici, in origine, avevano questo specifico ruolo.  I movimenti sono un punto nodale per il dibattito politico in città, lo sono sempre stati.  Poi c’è stato il salto di qualità, l’ingresso nell’agone politico con la presentazione delle liste per le elezioni comunali in particolare.  Storicamente a livello nazionale sono stati tre i movimenti che hanno avuto e hanno un peso specifico: L’Uomo Qualunque, che ricorderanno esclusivamente i più âgé e gli appassionati di storia, La Lega Nord, quella originaria con Bossi e Miglio e da ultimo il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.  Storie e esiti diversi ma che hanno dovuto stravolgere le loro origini per poter sedere in Parlamento spesso sciogliendosi come neve al sole.

Ora ci ritroviamo con due movimenti civici umbri e locali, da una parte CiviciX, guidati da Franco Raimondo Barbabella, e Citvitas, con a capo Roberta Tardani, due amministratori, due esponenti della politica locale con esperienza.  Ambedue hanno una storia chiara, nota che li colloca in schieramenti determinati e così anche i loro movimenti si sono colorati annunciando la loro partecipazione nell’agorà, vicino ai partiti tradizionali.

Già, i partiti tradizionali, ma che fine hanno fatto?  Sicuramente hanno estrema difficoltà a attrarre tesserati e allora sempre più spesso si utilizza la “scorciatoia” del civismo per contarsi e contare.  Effettivamente in Italia non si è mai affrontato seriamente il post-Muro di Berlino che ha decretato la fine delle ideologie storiche dei blocchi ma che ha aperto la strada ad altri termini che sicuramente con difficoltà si coniugano con le definizioni storiche presenti anche nel Parlamento Europeo.  D’altra parte, il civismo come travalica il locale ha la necessità di farsi partito e di allearsi con la politica “tradizionale”.  E’ qui il problema.  Perdere la “verginità” o rimanere “duri e puri”?  E’ questo passaggio che decreta spesso la fine del movimentismo che rimane a livello locale ma si perde salendo nella scala politico-amministrativa, generando delusione e rabbia nella cosiddetta base.

Il civismo però ha un suo ruolo specifico, quello di palesare i bisogni reali di una comunità spesso silenziosa che tende a subire le decisioni altrui.  Questa è la vera forza del civismo che deve convivere con la politica e lavorare con essa ma senza perdere la sua terzietà.  E proprio la mancata terzietà dei due movimenti civici umbri rischia di divenire la vera debolezza degli stessi.  CiviciX è pronta a allearsi ma ha fin da subito dichiarato di non volerlo fare con una parte politica, il centro-destra; Civitas è addirittura una costola dell’attuale maggioranza regionale di centro-destra.  Quindi è un civismo targato, come le liste dei sindaci che vanno tanto di moda nelle grandi, medie e piccole città. 

Civismo è partecipazione alla vita sociale e politica di una comunità che va oltre l’appartenenza partitica perché l’obiettivo è ottenere i risultati che ci si è prefissati.  Sgombriamo il campo anche dall’ultimo equivoco, interessarsi al bene comune significa fare politica non essere contro la politica.  Il civismo può, anzi deve essere un pungolo scomodo, scomodissimo per chi intende la politica come vantaggio personale o di pochi, come convenienza, o ancor peggio, guadagno.  Il civismo però, deve essere aperto al dialogo con tutti, senza steccati precostituiti altrimenti rischia di divenire costola del grande partito di turno.  Questo è il rischio che vediamo annidarsi nell’attuale panorama politico umbro e, dopo l’entusiasmo della prima ora, potrebbe essere un vero e proprio boomerang per le stesse liste che da inclusive potrebbero rivelarsi esclusive, fallendo miseramente il loro obiettivo primario: la partecipazione.