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“Siamo Orvieto” e il bilancio di metà mandato delle giunta Tardani, “le liti interne alla maggioranza guidano le scelte e la città soffre”

“Siamo Orvieto” è una lista civica nata in occasione delle elezioni comunali del 2019.  La creammo in pochi mesi, grazie all’impegno dei candidati e al sostegno dei cittadini, ottenendo un lusinghiero risultato: la nostra capolista Cristina Croce venne eletta in consiglio comunale.  Da allora, molte cose sono cambiate e, alla luce di quello che sta accadendo, sembra davvero opportuno riprendere il filo, per guardare avanti e non più indietro.   Siamo a metà mandato dell’amministrazione Tardani.

I risultati, al netto dell’emergenza Covid che ha colpito il mondo intero e non solo Orvieto, meritano una riflessione, e prima ancora una analisi, razionale, nitida, che sarebbe stato troppo presto iniziare a condurre subito dopo le elezioni. Non si può, infatti, giudicare una giunta in maniera obiettiva dopo pochi mesi dal suo insediamento.  Si può ben farlo, invece, al “giro di boa”, dopo due anni e mezzo, per chiedere conto non solo di ciò che è stato fatto, e cosa no; bensì anche di quello che sta accadendo e di cosa questa giunta intenda fare, in una situazione di palese imbarazzo dopo la figuraccia nazionale dell’assessora ai servizi sociali (sfiduciata solo dopo che la Lega l’aveva scaricata).

Abbiamo oggi una sindaca assessora a tutto, col risultato che l’amministrazione è totalmente e definitivamente immobilizzata. Tranne sui social: ma l’abilità di coprire il nulla con il nulla non sta portando la città da nessuna parte, e sempre più cittadini se ne stanno accorgendo.   Nel frattempo, notizia di oggi: si utilizzerà la votazione del bilancio del prossimo 7 febbraio per le solite rese dei conti interne alla maggioranza.  Cioè l’atto più importante dell’anno per la città viene ridotto a una lite di condominio (politico) tra gente che non si sopporta più.  Ma siamo noi cittadini a non poterne più, francamente.

La sanità è allo sfascio ma ci dicono che va tutto bene, anzi meglio di prima. La discarica, grazie a Roberta Tardani e alla Lega che la sostiene, è adesso ufficialmente la pattumiera dell’Umbria intera, ma per la sindaca è una cosa buona, perché “adesso c’è un piano”. E poi Il lavoro, di cui nessuno parla. I servizi sociali fino ad oggi relegati all’ordinario e alla buona volontà degli uffici, perdono opportunità in un momento particolarmente delicato in cui rilevanti sarebbero le strategie e le risorse da sfruttare al meglio per rispondere ed interpretare le nuove fragilità emergenti.

Sono solo alcuni tristi esempi.  La lista delle criticità, ma sarebbe meglio dire delle emergenze, è lunga, e purtroppo si sta sempre più allungando.   Quante promesse sono state tradite? Stiamo ormai perdendo il conto. Tuttavia, il nostro obiettivo non è criticare (che di per sé non porta a niente), bensì (ri)iniziare a costruire.  L’obiettivo è sollevare un dibattito che, per tanti motivi, non c’è più, sui temi che davvero contano. Un dibattito che comprenda e coinvolga anche l’azione dell’opposizione e tutte le forze che la rappresentano.   L’obiettivo è accogliere e aggiornare più punti di vista, senza escludere nessuno, per poi proporre possibili soluzioni – cosa che adesso è più importante di proporsi – per governare una situazione che oggettivamente è molto preoccupante.

Certo, non tutti quelli che nel 2019 furono disposti a impegnarsi con noi sono ancora in prima linea, com’è giusto che sia.  E c’è chi, come la nostra amata Nicoletta De Angelis, non può più esserci ma c’è ancora, più forte che mai, nel ricordo e nel desiderio di meritare ogni giorno il prezioso contributo che diede allora, al nostro progetto che nasceva.

Noi cercheremo di fare la nostra parte.  Con questo spirito vogliamo ripartire, augurando a noi stessi di dare un contribuito utile a tutti.

Link alla pagina Facebook: https://www.facebook.com/SiamOrvieto/




UISP Umbria e Federfarma insieme per promuovere l’attività sportiva con “pillole di Movimento”

Al via anche in Umbria il progetto “Pillole di Movimento”, campagna nazionale Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti di contrasto alla sedentarietà e di promozione della cultura del movimento, che vede protagonisti in tutta Italia 31 Comitati Uisp e da febbraio coinvolgerà oltre 235 Comuni e 370 tra associazioni e società sportive dilettantistiche.

Il progetto è nato a Bologna nel 2010, grazie ad una rete molto capillare creatasi tra Uisp, le aziende Asl e le farmacie coinvolte. Un’idea vincente e assolutamente innovativa, che si è affermata nel territorio e che viene lanciata per la prima volta a livello nazionale.   Il bugiardino contenuto nella confezione, molto simile a quella di un farmaco da banco, consente di poter usufruire di un mese gratuito di attività fisica e verrà consegnato dal farmacista, così come un qualsiasi medicinale, alle persone di tutte le età che potranno scegliere tra una rosa di oltre 1200 attività sportive e motorie promosse in tutta Italia.

Il Comitato Regionale Uisp Umbria Aps è tra i protagonisti della campagna, con Federfarma Umbria partner del progetto e la preziosa collaborazione delle farmacie aderenti dove sarà possibile ritirare le confezioni di “Pillole di Movimento”. In Umbria verranno distribuite 21 mila confezioni di “Pillole di Movimento” in 63 farmacie di 15 Comuni.  Le attività gratuite saranno organizzate dai Comitati Uisp Perugia-Trasimeno e Uisp Orvieto-Medio Tevere e dalle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate Uisp. Si potranno provare lezioni gratuite di corsi in palestra, danza, attività in acqua e attività all’aperto. Basterà contattare la società sportiva più vicina, i cui riferimenti sono riportati sul bugiardino presente all’interno della confezione di “Pillole”.

“C’è bisogno di far muovere le persone, di promuovere il benessere e ridurre paure e aggressività, vere e proprie emergenze sociali e di salute nell’Italia della pandemia, che ha aumentato malattie e disturbi, sia psichici che fisici – commenta Fabrizio Forsoni, Presidente Uisp Umbria ApsPillole di Movimento, grazie ad una semplice scatolina, vuole dare un contributo alle persone affinché inizino o ricomincino a muoversi. La proposta di lezioni gratuite è pensata proprio con questo spirito”.

“La cultura del movimento è fondamentale e le farmacie umbre sono da sempre a disposizione anche per veicolare importanti campagne che vanno in questa direzione – aggiunge Augusto Luciani, Presidente Federfarma Umbria -. C’è bisogno di sensibilizzare continuamente i cittadini da questo punto di vista, perché un sano e corretto stile di vita deve essere condizione rilevante per affrontare con maggiore serenità la vita quotidiana, indipendentemente dall’età”.

“Le farmacie sono presìdi sanitari preziosi per la salute dei cittadini – sottolinea inoltre Silvia Pagliacci, Presidente di Federfarma Perugiae grazie alla loro capillarità sul territorio possono fungere da riferimenti anche per diffondere questi importantissimi messaggi”. “Dobbiamo spingere sul tasto della prevenzione ed in questo caso contrastare la sedentarietà è d’obbligo – aggiunge Stefano Monicchi, Segretario di Federfarma Umbria e Federfarma TerniIl ruolo della farmacia è strategico anche per mettere doverosamente in evidenza progetti mirati alla promozione del concetto globale che abbraccia tutti gli aspetti legati alle tematiche della salute”.

“Le opportunità sono varie, per persone giovani, adulte o anziane, con la musica, con attività intense o dolci, in acqua o nelle palestre, nei parchi o per le vie delle città: l’Uisp e i suoi operatori si prenderanno cura delle persone per iniziare a fare movimento o per ricominciare se, a causa della pandemia, si fosse interrotto. Il successo del progetto si concretizzerà nel creare le condizioni affinché il maggior numero di persone possa continuare poi a praticare le attività fisiche e sportive iniziate durante la campagna promozionaleRingrazio Uisp Nazionale che ha creato le condizioni per lanciare in tutta Italia l’esperienza vincente nata a Bologna più di dieci anni fa. Ringrazio per il supporto e la collaborazione Anci Umbria e il suo presidente Michele Toniaccini, con il quale abbiamo di recente siglato un Protocollo d’intesa proprio per promuovere stili di vita sani, il benessere della persona e la salute di comunità”. Il progetto è finanziato a livello nazionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo Sport nell’ambito del Bando EPS 2020 e attraverso le farmacie dei circuiti Gruppo Lloyds e delle Federfarma provinciali.




Amici della Terra, uscire dall’emergenza rifiuti si può, serve il CSS e il termovalorizzatore di Terni

Presentata da “Amici della Terra” in conferenza stampa una proposta per la gestione dei rifiuti.

Amici della Terra si è presentata in conferenza stampa con una sua proposta di gestione dei rifiuti. A partecipare c’era anche Antonino Ruggiano, sindaco di Todi ma soprattutto presidente di Auri. La presidente nazionale, Monica Tommasi, snocciola numeri, percentuali e bacchetta la Regione rea di essere stata ferma, “di non aver cambiato passo comportandosi in maniera simile alle altre giunte”; come dire destra o sinistra ma la musica non cambia sui rifiuti.

Amici della terra spiega che per gestire la politica dei rifiuti e uscire dalla gestione emergenziale in tempi brevi, “si deve partire con il CSS a Gubbio e utilizzare il termovalorizzatore già presente a Terni. Non si deve attendere quello previsto a Perugia che dovrebbe essere pronto non prima del 2024 per poi andare a regime nel giro di qualche anno. Troppo tardi per le discariche che rimarrebbero fondamentali e non marginali visto che i rifiuti destinati agli impianti esistenti in Umbria dovrebbero arrivare al 7% del totale ma in tempi non predeterminati. Potrebbe essere tardi”.

Per Amici della Terra è necessario avviare un impianto di produzione di CSS a Gubbio e autorizzare l’impianto di termovalorizzazione di Terni senza perdere ulteriore tempo nella ricerca e costruzione di un impianto ex-novo nel perugino. “Non possiamo perdere tempo e con questi due impianti potremmo evitare che le discariche rimangano ancora un punto fondamentale nel ciclo dei rifiuti in Umbria. Con il piano presentato dalla Regione tutto andrebbe a rilento e a rimetterci sarebbero i territori su quali insistono le discariche”.

Alla conferenza ha partecipato anche Maurizio Conticelli, ex-amministratore ma soprattutto esponente della prima ora dell’ambientalismo equilibrato e attento. “Ricordo che promuovemmo il comitato Leonia, dal nome della città invisibile di Calvino simbolo del consumismo, per evitare ampliamenti della discarica. Con Amici della Terra siamo su una lunghezza d’onda simile ma l’attenzione rimane e rimarrà sempre alta”. Ruggiano, da parte sua, ritiene giusto il progetto presentato dall’associazione guidata da Monica Tommasi a livello nazionale e da Taira Bocchino, a livello locale, ma “è ingeneroso dire che la Regione è stata ferma. Abbiamo dovuto affrontare un’emergenza e le strade percorribili nel brevissimo termine sono assai strette. Tutto si può migliorare e ritengo il contributo di Amici della Terra scevro da ideologie politiche, tecnico e puntuale. Sicuramente verrà preso in considerazione anche perché oltre all’emergenza rifiuti c’è anche la necessità di tenere sotto controllo le tariffe, alte in Umbria”.

Il progetto di Amici della terra, dunque, sembra essere quello più veloce per tornare a una gestione del ciclo dei rifiuti non emergenziale, andando anche a produrre energia per le cementiere di Gubbio e a Terni mentre le discariche diverrebbero effettivamente marginale nel giro di pochissimi anni evitandone il collasso e il mantenimento dell’emergenza sine die.

Link al sito di “Amici della Terra”: https://www.amicidellaterra.it/




Sicurezza sul lavoro, i Carabinieri sanzionano alcuni cantieri edili a Fabro

Prosegue l’azione dei Carabinieri della Compagnia di Orvieto che, negli ultimi due mesi, sono stati impegnati nel capillare controllo del territorio teso a garantire il rispetto della legalità sui luoghi di lavoro, ancora troppo sovente scenari di incidenti le cui conseguenze sono rese maggiormente tristi dal fatto che il più delle volte risultano corollario del mancato rispetto di normative e procedure di sicurezza.

Nell’ambito di tali servizi, i Carabinieri della Stazione di Fabro, unitamente al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Terni, hanno proceduto al controllo di alcuni cantieri edili, rilevando numerose violazioni alle norme del Decreto Legislativo 81/2008 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, a carico sia dei titolari delle ditte che dei committenti. In particolare, nel mese di dicembre all’esito delle verifiche all’interno di un cantiere ubicato nel comune di Fabro si è riscontrata la presenza di un ponteggio non conforme alle norme pertanto il titolare della ditta è stato sanzionato penalmente con ammenda di € 2.457,02. Nei giorni scorsi sempre a Fabro, all’esito di altro cantiere edile sono stati riscontrati nei confronti di due soggetti gravi mancanze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro consistenti per il primo nella mancata verifica periodica dell’impianto di sollevamento presente sul cantiere, mentre per il secondo il mancato aggiornamento del PIMUS (piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio). Nella circostanza sono state elevate ammende per complessivi € 4.800,00 e sanzioni amministrative per complessivi € 600,00.




Per promuovere l’Istituto Alberghiero di Orvieto ecco un ex-alunno d’eccezione, lo chef Leonardo Perisse

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Le scuole si presentano ai loro potenziali nuovi studenti e lo ha fatto anche L’Istituto alberghiero Luca Coscioni che per l’occasione ha invitato uno chef, Leonardo Perisse, orvietano doc, giovane e ormai conosciuto, A presentarlo il docente Giuseppe Solombrino, anch’egli chef e oggi insegnante pieno di passione che si capisce dalle sue parole e dalla partecipazione.

Perisse ha raccontato i suoi primi passi nel mondo della ristorazione fino al grande salto a Roma, ristorante “La Pergola”, 3 stelle Michelin e chef tedesco, Heinz Beck. Tante ore di lavoro, pochi soldi, ma un’occasione per rubare il mestiere, per imparare e poi mettere a frutto. Infine la ricetta preparata in diretta come un vero e proprio cooking show che si rispetti. Preparazione semplicissma, pochi minuti e il piatto è pronto, almeno all’apparenza facile…




L’Istituto Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto introduce la filosofia in modo sperimentale nella formazione tecnica

È da qualche tempo che se ne parla e se ne discute nelle “alte sfere” del Ministero della Pubblica Istruzione ed ora il corso di filosofia “entra” in punta di piedi e in modalità sperimentale, nella formazione tecnica dell‘Istituto d’Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico. Una scelta ponderata nel corso di questi mesi intensi, insieme alla dirigente, Lorella Monichini, che crede fermamente in una fattiva collaborazione e condivisione di intenti tra i due indirizzi di studio: il liceo con le sue specifiche competenze scientifico-umanistiche e il tecnico con le sue pluridecennali competenze tecnologiche. Il liceo e il tecnico, quindi, uniti in questa sfida, che permetterà un ulteriore scambio e condivisione tra le due scuole. Una docente di filosofia sperimenta nella classe quarta SIA/CAT questa straordinaria avventura, sono in tutto 12 gli istituti tecnici e professionali del nostro Paese ad introdurre quest’anno la filosofia nelle loro classi e il tecnico di Orvieto, l’unico in tutta l’Italia centrale. Ed anche questa esperienza contribuirà a potenziare l’offerta formativa attraverso una migliore integrazione tra sapere tecnologico e sapere umanistico.

Una sfida la nostra? Si, lo è. Un’innovazione didattica, opportunamente declinata in contenuti, obiettivi e metodologie, privilegiando quelle di tipo laboratoriale. Perché questa scelta? Da tempo si riconosce a questa disciplina la capacità di educare ad abilità trasversali come l’astrazione, l’analisi, l’esercizio del dubbio, l’argomentazione, e il problem solving…è il pensiero critico per antonomasia. Quindi, in questa prospettiva, l’istituto, sensibile ai cambiamenti culturali ed ai nuovi bisogni educativi dei giovani, ha aderito al Progetto “Inventio – La filosofia nell’istruzione tecnica e professionale”, promosso dal Gruppo di Ricerca dell’Università di Bologna, dall’associazione Filò e dall’associazione Amica Sofia.

Nella prospettiva di questo progetto resta centrale, comunque, la formazione della persona che, mai come oggi, deve essere in grado di agire e interagire consapevolmente con il contesto nel quale è immerso.




L’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, una maratona letteraria per non dimenticare gli orrori della Shoah

Ci sono tanti modi per celebrare la Giornata della Memoria. L’istituto Comprensivo Orvieto- Baschi ha deciso di partecipare con alcune classi, la 2D, la 3F, la 3C, alla maratona letteraria organizzata dalla Demea eventi culturali. Un’occasione per incontrare scrittori che hanno trattato il tema della Shoah sotto molteplici punti di vista. A condurre l’iniziativa il giornalista Salvatore Di Salvo. La maratona è iniziata alle ore 9.00 e si è conclusa alle 18.30 in collegamento live dall’archivio di Stato di Roma, nella spettacolare Sala Alessandrina del Borromini.

I ragazzi hanno avuto l’opportunità di conoscere Rosella Pastorino, autrice de “Le assaggiatrici”, un romanzo ispirato a fatti realmente accaduti, protagoniste giovani ragazze tedesche assunte per assaggiare i pasti cucinati per Hitler. La scrittrice ha conosciuto causalmente una delle protagoniste e ha deciso di raccontare la sua storia. Gli alunni hanno posto interessanti domande sul motivo per il quale, pur odiando Hitler, le giovani tedesche avessero accettato di lavorare per il Führer. Ne sono scaturiti interessanti spunti di riflessione, ad esempio sulla fame, una fame disperata che spinse giovani donne a rischiare ogni giorno la propria vita pur di soddisfare questo bisogno primario. La nostra società oggi, nel cosiddetto mondo occidentale, è opulenta e non fa caso allo spreco, spreco di cibo, di acqua, di risorse; dalle parole della Pastorino sono seguite considerazioni sulla necessità di assumere atteggiamenti diversi, più “virtuosi”, più consapevoli del fatto che tutto ciò di cui oggi disponiamo, diritti, beni, certezze,  non sono per sempre e che  potrebbero  essere spazzate via dalla furia di una guerra o dalla follia di una perversa ideologia. “Il sonno della ragione genera mostri”, capolavoro indiscusso del genio quanto mai profetico di Francisco Goya, è un potente monito che ci giunge dalla fine del ‘700. La letteratura deve aprire le finestre all’attualità, deve stimolare curiosità e deve riverberarsi  sui comportamenti odierni, altrimenti diventa una sterile rievocazione e si scade sul piano del “celebrazionismo”; invece è fondamentale coltivare la memoria, anno dopo anno, con la consapevolezza che ogni giorno deve essere il 27 gennaio. Ogni giorno a scuola, in famiglia, in palestra è necessario educare i giovani a celebrare la cultura della tolleranza e del rispetto, in una parola della vita.

Con “Le valigie di Auschwitz” di Daniela Palumbo, l’autrice ha presentato attraverso un oggetto apparentemente banale e comune, come una valigia, le tante vite di donne, uomini, e bambini   spezzate e spazzate via dalla pura follia, travolte da una gigantesca ondata di irragionevole odio e disumanità.  Dalla interazione con gli autori, dalle loro parole ed esperienze (molto forti quelle di Lia Levi) sono nati momenti di confronto molto intensi. Oggi i  testimoni diretti della Shoah,  che hanno impresso sulla propria pelle il marchio dell’orrore,  sono sempre di meno, proprio per questo motivo i loro ricordi devono essere preservati e  le loro esperienze divulgate, gridate o  semplicemente raccontate. I libri hanno il grande merito di dare nuova voce a chi non l’ha più, di tramandare storie ed emozioni, di educare alla tolleranza e al rispetto.   E se non più tardi di qualche giorno fa un dodicenne è stato aggredito da un branco di adolescenti perché ebreo, vuol dire che non basta insegnare educazione civica nelle scuole, occorre implementare questa disciplina con l’educazione alla memoria. Questa è stata una frase emersa dal confronto con gli scrittori che ha molto colpito i ragazzi.

La maratona letteraria del 27 gennaio ha messo in contatto studenti appartenenti ad ordini diversi di scuole, dalla primaria, alla secondaria di primo e secondo grado, provenienti da tutt’Italia, ha creato un momento corale, di scambio di idee e di esperienze. L’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi ha offerto ai suoi alunni la possibilità di viverla.




27 gennaio, “Giorno della Memoria” e il vergognoso parallelo della manifestazione no-vax

Ci siamo. E il 27 gennaio, “Giorno della Memoria”. Si ricorda una tragedia, una pulizia etnica, un massacro perpetrato in nome di un capo e del primato della razza ariana sulle altre. Il capro espiatorio fu, come troppo spesso nella storia, il popolo ebraico. La loro “colpa” è quasi atavica e poi avere un colpevole di ogni male a portata di mano è sicuramente comodo.

Il terzo reich ha “elevato” a sistema, a una drammatica catena di montaggio lo sterminio. C’erano coloro che reperivano, coloro che “suggerivano”, i delatori, coloro che trasportavano, coloro che sceglievano e coloro che eseguivano le condanne a morte. Anche per la morte fu trovato un sistema industriale: le camere a gas. veloci e infallibili, o quasi. Certo servivano operai e la manodopera non scarseggiava nei campi di sterminio. L’antisemitismo speravamo fosse un ricordo, speravamo soprattutto che non si avanzassero più paralleli allucinanti, al solo pensiero. Invece siamo ancora a raccontare fatti di cronaca raggelanti, come quelli del bambino umiliato per il solo fatto di essere ebreo. Ma ancora con le razze? Basta! Ma davvero, non solo il 27 gennaio e qualche giorno prima e dopo. Paragonare gli obblighi derivanti dalla pandemia agli orrori hitleriani…una vergogna, non giustificabile. Non lo è la ex-assessore Sartini e non lo sono i no-vax con le discriminazioni e le leggi razziali paragonate alle norme per combattere la covid.

Non si può continuare a essere maggioranza silenziosa perché si rischia, come ci insegna il passato, di divenire altrettanto silenziosi complici. No, non è assolutamente accettabile. Bene, quindi hanno fatto i rappresentanti delle istituzioni a stigmatizzare duramente le manifestazioni tenutesi in una giornata particolare come quella del 27 gennaio. Il solo pensare di accostare il rogo dei libri, la cacciata dei bambini dalle scuole d’Italia, la stella di David gialla in bella vista, l’esclusione dalla vita pubblica, dalle istituzioni, dal lavoro alle attuali norme, a termine, è assurdo, pericoloso. Significa ignorare la storia, calpestare il ricordo e la Memoria dei deportati nei campi di concentramento, dei milioni di morti, i segni indelebili dei numeri tatuati dei sopravvissuti, gli incubi che ancora oggi hanno coloro che hanno visto l’orrore. La discriminazione in base alla razza, al credo religioso, ai gusti sessuali e poi la pianificazione dello sterminio di massa, non possono essere accostati ai divieti che valgono nel caso in cui l’individuo sceglie di non vaccinarsi e ottemperare a una legge dello stato a tutela della salute pubblica.

Giusto, quindi che s’indigni la presidente della Regione Donatella Tesei, che lo faccia il senatore Luca Briziarelli e anche il deputato Walter Verini. Tutti in maniera trasversale, senza infingimenti, per ricordare e fare Memoria delle vittime dell’olocausto e per invitare tutti a non banalizzare ciò che non può esserlo, mai!




Due settimane di controlli dei Carabinieri, per rispetto delle normative anti-covid sono state sanzionate delle attività per 13 mila euro

Nelle ultime due settimane i Carabinieri hanno svolto, oltre le normali attività di controllo, anche alcune operazioni ad hoc nell’orvietano sia per quanto riguarda il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza sul lavoro sia per il green pass.

In questi ultimi 15 giorni sono stati controllati in totale 293 veicoli con 11 contravvenzioni, il sequestro di 4 mezzi e il ritiro di 5 patenti; il totale delle sanzioni comminate è di poco più di 2 mila euro. Importante il controllo sulle residenze per anziani svolte con l’ausilio dei reparti specializzati in materia di lavoro e sanità. Nei confronti del responsabile di una struttura sono state elevate sanzioni per un totale di 3,8 mila euro.

Un altro servizio riguarda il controllo del rispetto delle normative anti-covid e in particolare del super green pass nei locali dove necessario. I Carabinieri si sono concentrati sulle attività di ristorazione e ne hanno sanzionate alcune per un totale di circa 13 mila euro, di cui 2 mila per le violazioni alle normative anti-covid e la conseguente sospensione dell’attività per 2 esercizi commerciali. Nell’ambito dei controlli per la verifica del possesso del green pass o del super green pass, è stata verificata la documentazione di 747 persone e 3 sono state sanzionate per il mancato possesso della certificazione verde.




Gian Luigi Maravalle al PD di Ficulle, “Politica dalla memoria corta con indiscutibili responsabilità che stride con la realtà ed il presente”

Forse sbaglio ma la situazione dei rifiuti non nasce ieri come il Circolo PD vuol far credere e la soluzione ad una seria crisi a livello regionale non è l’apertura dell’isola ecologica a Fabro. Siamo ormai abituati alla politica dalla memoria corta, ma le giravolte, prescindendo dall’autocritica, non sono altro che goffi tentativi di rinnovarsi, che evidentemente non assolvono dalle responsabilità di quanto fatto e non fatto in passato: a Ficulle, a proposito di ambiente, un esempio è la mancata tutela del calanco di Santa Cristina previsto nel potenziale aumento della discarica di Orvieto, che sarà risolta dall’attuale Amministrazione in sede di approvazione del PRG Operativo. Ma stiamo all’attualità anche considerando che il Mondo non finisce al bel Borgo dell’Alto Orvietano.  

Strategia Rifiuti zero. Come riportato da innumerevoli studi la realizzazione di un sistema “Zero Waste” che tutti auspichiamo non è attuabile in un giorno e non può prescindere da una strategia nazionale ed internazionale. Nel mentre a causa dei ritardi accumulati dalle amministrazioni passate in Umbria sussiste una situazione di grave emergenza rifiuti. Oggi urgono soluzioni all’altezza dell’emergenza, e considerando la crisi attuale, che tengano conto anche di altri fattori, come ad esempio l’impennata dei costi dell’energia che grava sulle famiglie, sulle imprese ed avrà riflessi su ogni genere di approvvigionamenti, oltre che evidentemente sul costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Inoltre, l’idea del termovalorizzatore, vale ricordare al Circolo PD, nasce dalle precedenti amministrazioni regionali: non è un’originale soluzione di oggi. Tanto è vero che in passato si discuteva sul dove realizzare l’impianto e della sua sostenibilità, al tempo con buona pace del Circolo PD ficullese.  

Come d’altro canto le ragioni della mancata apertura dell’isola ecologica di Fabro non è addebitabile al presente e tanto meno al Comune di Ficulle che non è capofila dell’investimento, come surrettiziamente il Circolo PD ficullese vuol far credere. Oltre tutto, rispetto all’apertura dell’isola ecologica, a Ficulle non è mancato l’interessamento congiunto e collaborativo della maggioranza e dell’opposizione: esiste altro modo di fare politica. Ed è altresì vero che l’Amministrazione di Ficulle ha messo in campo, anche attraverso l’ausilio dei Carabinieri Forestali, ogni azione per migliorare le percentuali di raccolta differenziata. A riguardo dall’analisi svolta con il Gestore è emerso che la percentuale registrata è condizionata anche dalla bassa confluenza di materiali quali: l‘edile, i metalli ed i legnami. Conseguentemente, stando ai dati, si  evidenzia come la migliorabile percentuale della raccolta differenziata nel Comune di Ficulle non è esclusiva responsabilità dei cittadini o dell’Amministrazione e potrà risultare  incrementata con l’auspicata apertura dell’isola ecologica. Come sempre fatto il Comune di Ficulle seguiterà a rivolgere attenzione alla raccolta differenziata ed è prevista un’attività di sensibilizzazione, attraverso le strutture d’accoglienza, per quanto riguarda i turisti. Da altro punto di vista, comprendendo le difficoltà degli operatori del settore turistico, anche auspicando che con l’arrivo della nuova stagione non si verifichino campagne stampa, costruite ad arte, lesive e non rispondenti al vero, come nel famoso caso dei comunicati “Borgo sommerso dai rifiuti” posta in essere dal Circolo piddino ficullese nella primavera dello scorso anno.

Concludendo, la questione della chiusura del ciclo dei rifiuti deve essere affrontata con determinazione e certamente nel caso della realizzazione di nuovi impianti vale il “non nel mio giardino” se un territorio è di altissimo pregio ed economicamente fragile: vale per l’orvietano e per gli altri territori dalle medesime caratteristiche, ovvero quelli la cui economia è fondata quasi esclusivamente su turismo e produzioni d’eccellenza. Quindi non un fatto di campanile sul quale banalizzare attraverso anglicismi googlati, ma valutazioni che trovano ragione anche dallo studio del rapporto economico sul territorio dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano recentemente pubblicato dall’Osservatoriocts.it, oltre che dalle evidenti conseguenze della crisi conseguente la pandemia.