La vita difficile dei no-vax e non solo con le nuove regole valide al 10 gennaio

Il governo ha varato una vigorosa stretta a partire dal 10 gennaio e con ulteriori tappe successive, per arginare la corsa dei contagi derivanti dalla variante “omicron” e dalla contemporanea presenza della “delta”. In particolare l’esecutivo ha deciso, sulla scorta delle indicazioni del CTS, di stringere d’assedio gli irriducibili sostenitori della “libertà” che non ne vogliono sapere di vaccinarsi. Dal 10 gennaio parte l’obbligatorietà di vaccinazione per tutti gli over 50 e per i dipendenti delle università che vengono così equiparati a quelli della scuola.

Dal 10 al 31 di questo mese chi ancora non è vaccinato e ha almeno 50 anni compiuti potrà prenotare la prima dose e sottoporsi all’inoculazione. In questo modo otterrà il green pass rafforzato entro il 15 di febbraio data dalla quale partiranno i controlli incrociati dell’anagrafe, Inps e sistemi pubblici per sanzionare con 100 euro una-tantum chi non fosse ancora in regola. Un primo timido passo, ma significativo visto che, come specificato nella giornata dell’8 gennaio, il percorso di vaccinazione deve essere seguito in maniera completa con seconda dose e booster nei tempi previsti per non incorrere comunque nella sanzione prevista. La sanzione diventa ben più salata se un non vaccinato over 50 viene trovato sul posto di lavoro, chi viola la legge rischia di dover pagare tra 600 e 1.500 euro di multa.

Intanto da lunedì 10 gennaio sarà necessario essere vaccinati con un ciclo completo o essere guariti dal covid da meno di 4 mesi, per salire su tutti i mezzi di trasporto pubblici locali, aerei, navi e treni. La lista dei divieti è piuttosto lunga visto che per consumare in bar e ristoranti all’aperto o al chiuso e al bancone si deve essere muniti di green pass rafforzato così come per accedere nelle strutture ricettive, nelle palestre, agli impianti di risalita sciistici, a fiere congressi e attività sociali in genere.

Un secondo step è previsto dal 20 gennaio quando per andare da parrucchiere, barbiere e centri estetici si dovrà avere il green pass base, quindi un ciclo vaccinale completo, essere guariti da meno di 4 mesi dal covid o essersi sottoposti a tampone negativo nelle precedenti 48 ore.

La stressa sarà ancora più rigorosa a partire da febbraio quando sarà necessario il green pass base per accedere ai servizi bancari e postali, centri commerciali e negozi, con esclusione di quelli che vendono beni di prima necessità come alimentari, farmacie, edicole e tabacchi e cura della persona.

L’ultima scadenza è prevista per il 15 febbraio quando tutti gli over 50 dovranno essere vaccinati per poter lavorare sia nel pubblico che nel privato e lo stesso vale per i liberi professionisti.




Covid, non si ferma la corsa dei positivi, un decesso a Porano. Intanto la scuola riparte con i nuovi complessi protocolli

Non accenna a fermarsi la curva dei contagi in Umbria. Anche la giornata dell’8 gennaio si segnala per un numero di nuovi positivi pari a 3775 ma soprattutto per i ricoveri nei reparti ordinari che ha superato la prima soglia critica dei 200 ricoveri seppur di poche unità, per la precisione 204. E’ stata un’altra giornata pesante anche per il territorio orvietano con Fabro a 160 positivi, Baschi a 59, Ficulle 57 e Monteleone a 56. Orvieto ha superato quota 400, fermandosi a 425. Tanti contagi ma, in rapporto, pochi ricoveri. C’è da registrare purtroppo, il decesso di un anziano di 89 anni residente a Porano e ricoverato in una struttura ospedaliera umbra.

Intanto siamo alla vigilia di un lunedì 10 gennaio che potrebbe rivelarsi piuttosto difficile dal punto di vista della logistica e delle regole. E’ entrato in vigore, infatti, proprio l’8 gennaio il nuovo decreto anti-covid che prevede l’obbligatorietà vaccinale per gli over 50 e complesse novità nella scuola per provare ad assicurare il servizio in presenza. I sindaci stanno monitorando con particolare attenzione l’andamento dei contagi per fasce di età, ma il governo, dal canto suo, è stato piuttosto perentorio, “si riapre” Intanto dal 10 per gli over 12 il servizio scuolabus sarà assicurato solo in presenza di green pass rafforzato e mascherina ffp2, altrimenti non si sale. Ma la parte più complessa riguarda l’eventuale presenza di positivi nelle classi. Nelle materne il protocollo rimane rigido con 10 giorni di sospensione delle attività in presenza di un solo caso di positività in classe. Nelle scuole primarie con un solo positivo si richiederà il tampone in prima e quinta giornata con autosorveglianza, mentre con 2 positivi si andrà in DAD per 10 giorni. Il discorso si fa complesso per medie e superiori. Qui sono previsti tre diversi livelli; con un positivo è prevista l’autosorveglianza e la mascherina ffp2 sempre; con 2 positivi chi avrà completato il ciclo vaccinale o è guarito dal covid da meno di 4 mesi potrà continuare con le lezioni in presenza per tutti gli altri DAD per 10 giorni; il terzo livello è previsto con 3 positivi in una classe, q questo punto scatta la DAD per tutti fino a un massimo di 10 giorni. E’ un piccolo rompicapo e i dirigenti scolastici, da più parti, invocano il rinvio dell’apertura perché non ritengono di poter assicurare la totale presenza in sicurezza e soprattutto perché non sono ancora arrivate le mascherine ffp2 che devono essere messe a disposizione del personale docente e non.