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Consiglio Comunale telematico il 30 dicembre, si discute di arredo urbano

Il consiglio comunale torna a riunirsi alle 15 in prima e alle 16 in seconda convocazione il 30 dicembre. L’intera seduta è prevista in modalità telematica così come previsto dalle attuali normative anti-covid. Nella seduta il punto più importante riguarda il punto che vede all’approvazione dell’assemblea le modifiche e le integrazioni al nuovo regolamento per l’arredo e il decoro dell’ambiente urbano con relatore il vice-sindaco Mazzi. Di seguito l’intero ordine del giorno.

ORDINE DEL GIORNO

Question Time, Comunicazioni INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE

1. Interrogazione presentata dalla Consigliere Croce avente ad oggetto: “Osservatorio permanente sulle dipendenze: quale futuro ?”;

AFFARI GENERALI E ISTITUZIONALI – Relatore Presidente 2. Presa d’atto delle deliberazioni n.ri  80, 81, 82, 83 e 84 della seduta consiliare ordinaria del 13.12.2021;

EDILIZIA E URBANISTICA – Relatore Vice Sindaco Mazzi 3. Modifiche ed integrazioni al Regolamento per l’arredo e il decoro dell’ambiente urbano. Deliberazioni di C.C. n. 93 del 28.07.2021 e n. 27 del 08.04.2009. Approvazione;

SERVIZI SOCIALI – Relatrice Assessore Sartini 4. Zona Sociale n. 12 – Approvazione schema di convenzione per integrazione quota sociale delle rette in strutture per anziani tra il Comune di Orvieto, in qualità di Comune capofila e le strutture servite e protette di cui all’allegato “A” del presente atto per l’integrazione delle rette, quota sociale, di anziani inseriti in strutture residenziali;

PROGRAMMAZIONE E BILANCIO, ENTI E PARTECIPAZIONI – Relatore Assessore Pizzo

5. Approvazione nuovo Regolamento per il Servizio Economato;

6. A.T.C. S.p.A. in liquidazione. – Presa d’atto del bilancio finale di liquidazione al 28 febbraio 2021 e piano di riparto;

7. Approvazione progetto di fusione societaria per incorporazione di Umbria Digitale Scarl ex art. 2501 – ter Codice Civile. Presa d’atto;

8. Revisione ordinaria delle partecipazioni possedute nelle società a partecipazione pubblica – Razionalizzazione periodica ex art. 20 D.Lgs. n. 175 del 19 agosto 2016, come modificato dal D.Lgs. n. 100 del 16 giugno 2017;

LAVORI PUBBLICI – Relatore Assessore Pizzo

9. Seconda modifica Programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023. Annualità 2022 e 2023. Approvazione ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 18/04/2016 n. 50 e s.m.i. e dell’art. 5 del D.M. 16/01/2018, n. 14. Approvazione;

MOZIONI, ORDINI DEL GIORNO

10. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella avente ad oggetto “una copia della Carta costituzionale ai diciottenni”;

11. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella in merito ad iniziative per la diffusione della cultura e della pratica della sicurezza sui luoghi di lavoro;

12. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare “Partito Democratico” in merito alla richiesta di liberare dai rifiuti e rendere più fruibile le aree del Lago di Corbara;

13. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare “Partito Democratico” in merito alla realizzazione, in Umbria, della piena applicazione della legge 194/78, delle Linee di indirizzo su aborto medico del Ministero della salute e contrasto alle modifiche della legge regionale 04/09/2015 n. 11;

14. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella in merito al “Nuovo piano sanitario regionale – Modello di medicina territoriale post covid 19 – soggetti, reti e strumenti per la tutela della salute dei cittadini”. Proposte per il territorio orvietano;

15. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella in merito alla valorizzazione e riconversione funzionale dell’ex Caserma Piave;

16. Mozione presentata dalla Consigliera Croce in merito alla co-progettazione e co-programmazione come strumenti di resilienza sociale e sviluppo di comunità.




Umbria, quarantene più lunghe per i non vaccinati e per i positivi al virus

La Regione Umbria rende noto che a fronte dell’attuale contesto che vede anche in Umbria la diffusione ampiamente prevalente della variante Omicron, il Commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, Massimo D’Angelo, ha emanato le seguenti disposizioni finalizzate al massimo contenimento della circolazione virale e della difesa delle categorie più deboli come anziani e soggetti con patologie gravi: 

Positivi al virus:I soggetti risultati positivi al Covid, sia dall’esito del tampone molecolare che al test antigenico (come da disposizione Ministeriale già in vigore), dovranno rimanere in isolamento contumaciale almeno per 10 giorni, di cui gli ultimi 3 senza sintomied avere un test molecolare negativo effettuato alla scadenza dell’isolamento stessoNel caso in cui quest’ultimo tampone risultasse positivo l’isolamento proseguirà per ulteriori 7 giorni al termine dei quali seguirà ulteriore tampone.

Contatti di positivo: Se il soggetto venuto a contatto con un positivo è vaccinato con ciclo completo da almeno 14 giorni dovrà:- rimanere in quarantena per 7 giorni, al termine dei quali dovrà risultare negativo a un tampone molecolare o un test antigenico – oppure dovrà rimanere in isolamento per 14 giorni al termine dei quali potrà uscire dall’isolamento senza l’esecuzione di un test diagnostico. Se il soggetto venuto a contatto con un positivo non è vaccinato con ciclo completo, dovrà rimanere in quarantena per 10 giorni al termine dei quali dovrà avere un tampone molecolare o test antigenico con risultato negativo.

Riferimenti nazionali: Tali disposizioni, derivanti dall’applicazione della Circolare del Ministero della salute n. 54258 del 26 novembre 2021 che prevede di “applicare tempestivamente e scrupolosamente le misure previste dalla circolare n. 36254 dell’11 agosto 201 ‘Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento raccomandate alla luce della circolazione delle nuove varianti SARS-Cov-2 in Italia ed in particolare della diffusone della variante Delta (lignaggio B.1.1.617.2)’”, sono necessarie anche alla luce del sequenziamento relativo alla flash survey dell’ISS del 22 dicembre che riporta su 68 campioni, 44 (64,7%) con variante B.1.1.529 (Omicron); peraltro i test molecolari eseguiti il 24 e 25 dicembre evidenziano come oltre l’80% presentano drop out del gene S che, come noto, è caratteristico della variante Omicron.  




La nuova era del virus, sì alla vita “normale” e alle differenze tra cittadini

Siamo nell’era “Omicron” ennesima variante di questo maledetto virus che non ne vuole sapere di andare via e diventare un tranquillo virus parainfluenzale.  Il premier Mario Draghi, intanto, ha perentoriamente escluso nuovi lockdown, anche limitati, la dad e l’allungamento delle vacanze natalizie e super-green pass per i dipendenti pubblici e privati sotto la spinta di una parte della sua stessa maggioranza, leggasi Lega e parte del M5S, unica e non azzeccata concessione alla politica da parte di Draghi.

Il Paese reale però torna a soffrire per alcune limitazioni e divieti resi necessari dall’arrivo della nuova variante.  Mascherine sempre e ovunque, e FFp2 al chiuso, niente cibi e bevande nei cinema e nei teatri, chiusura delle discoteche e delle sale da ballo e poi tamponi a più non posso; un vero e proprio balzello per le famiglie e le imprese e un nuovo clima di paura che sta già riportando in crisi alcuni comparti che faticosamente stavano cercando di risalire la china a partire dal turismo e dall’intrattenimento e spettacolo.  Le amministrazioni locali hanno deciso ancor prima del governo nazionale di annullare feste, veglioni, rappresentazioni varie e poi anche l’esecutivo ha di fatto confermato quanto già deciso a livello territoriale, annullando ogni differenziazione.  In tutta Italia si può uscire, organizzare feste private, partecipare ai cenoni tradizionali nei ristoranti, agli spettacoli e ai concerti, ovviamente nel massimo rispetto delle normative vigenti, ma cum grano salis, ricordano da Palazzo Chigi.

Il Paese che produce e la scienza stanno iniziando, però, a traguardare l’immediato futuro della variante omicron per organizzare il futuro almeno a medio termine e eliminare, salvo catastrofi, questo continuo stop and go che rende difficile anche la minima programmazione finanziaria di qualsiasi impresa, grande, piccola o familiare.  Autorevoli medici stanno spingendo per un forte accorciamento della quarantena per i vaccinati con terza dose, addirittura c’è chi pensa alla totale eliminazione, e un contemporaneo allungamento dei termini per i no-vax duri e puri.  E così il mondo dell’impresa chiede che venga reso obbligatorio il vaccino per raggiungere quell’immunità di gregge e quel livello di sicurezza che si può ottenere solo con una regola rigida e con scarse e giustificate eccezioni.  Si è aperto in maniera vigorosa anche il dibattito sul lockdown per i non vaccinati sullo stile di quanto avvenuto in Germania e Austria e di quanto sta decidendo il Belgio.  Già, il Paese reale ha bisogno di certezze e di socialità in sicurezza e le strade sono semplici, vaccini su larga scala e premialità per chi segue tutte le regole dettate dalla scienza.  Bisogna intendersi anche sul significato di immunità di gregge.  Cosa s’intende?  Semplicemente che il numero massimo di popolazione sia immunizzata e/o messa in sicurezza con il vaccino per salvaguardare chi per motivi seri di salute non può avere accesso a tali cure preventive.  Non si avrà, quindi immunità di gregge fin quando tutti coloro che possono vaccinarsi non lo avranno fatto, questo è ormai assodato e non sperimentale, basti pensare al morbillo o al vaiolo, completamente debellato, o all’antinfluenzale che previene le forme gravi dei virus stagionali.  D’altronde i costi anche per lo Stato iniziano ad essere altissimi.  Gestire una pandemia non è uno scherzo ma se i cittadini provano a fare i furbetti o si mettono di traverso con la laurea acquisita in poche settimane sui social, allora la strada diventa ancora più tortuosa e in salita.    Il premier Draghi ha chiaramente sottolineato che oggi decisione è presa dal governo su base esclusivamente scientifica e proprio da lì viene l’appello all’obbligatorietà del vaccino mentre è più dibattuto il lockdown per i no-vax anche se la maggior parte concorda, anzi c’è chi spinge per attuarlo ora, fino alla riapertura delle scuole per favorire le vaccinazioni dei bambini in particolare e limitare l’ondata della variante omicron già in atto. 

E’ difficile però, politicamente, fare digerire un nuovo “San Silvestro” senza luci, feste, giochi e incontri familiari.  La socialità non può essere compressa per lunghi periodi e allora facciamolo in sicurezza così come consigliato dalla scienza: evitiamo inviti a chi non è vaccinato soprattutto se in presenza di persone fragili, chiediamo il tampone a chi non ha ancora effettuato la dose booster da almeno 15 giorni e poi mascherine quando necessario, evitare baci e abbracci, evitare di bere o mangiare con le stesse stoviglie, arieggiare spesso il locale dove si soggiorna, lavare le mani o disinfettarle.  Solo così si può convivere con il coronavirus senza rinunciare totalmente alla socialità, allo sport, agli spettacoli e alla musica..e sarà così ancora per molto tempo, meglio avere poche regole, chiare che tante con altrettante scappatoie per furbetti di vario genere.