La replica dell’assessore Luciani ai residenti di Piazza Angelo da Orvieto, “i parcheggi non sono diminuiti”

In merito alla petizione promossa dai residenti di piazza Angelo da Orvieto sul nuovo assetto dei parcheggi l’assessore alla viabilitàGianluca Luciani, precisa quanto segue: “Dispiace dover far notare ai promotori della petizione, che la premessa dalla quale partono le loro osservazioni è del tutto infondata. La nuova disposizione dei parcheggi, realizzata dopo l’importante lavoro di ripavimentazione della piazza, grazie al lavoro di questo assessorato e dell’ufficio strade ha infatti lasciato invariato il numero degli stalli a pagamento che erano e sono rimasti 44 nonostante le dimensioni degli stalli stessi siano state adeguate alle nuove normative del Codice della Strada.   Invariato anche il numero dei parcheggi liberi nello spazio compreso tra via Roma e via Arnolfo Di Cambio, 8 posti per le auto e 5 per le moto
La nuova disposizione consente una maggiore facilità nelle manovre di parcheggio, rende più fluida la viabilitàlimita la possibilità di parcheggiare nelle aree non delimitate dalle strisce come avveniva in maniera indiscriminata in precedenza e garantisce anche un migliore accesso al giardino. 
L’Amministrazione Comunale resta comunque aperta a ogni tipo di confronto costruttivo con i cittadini per migliorare la qualità di vita della nostra città”. 




11 dicembre, la Fondazione Marco Besso regala alla città l’esecuzione di “Paolo e Francesca” con musiche di Luigi Mancinelli

In occasione del centenario della morte di Luigi Mancinelli e all’interno delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante Alighieri la Fondazione Marco Besso, presieduta da Lucio Caracciolo, offre alla città la prima esecuzione assoluta in forma di concerto del dramma lirico in un atto di Arturo Colautti, musicato proprio da Luigi Mancinelli, “Paolo e Francesca”. L’evento, completamente gratuito si terrà sabato 11 dicembre alle 18 al Teatro Mancinelli.

Il dramma è stato adattato per orchestra da camera dal maestro Marcello Panni. Lo stesso Panni spiega, “trovata la partitura in archivio, alla prima occhiata mi convinsi subito. E’ un breve affresco Dugentesco e dannunziano, (la Francesca del “Vate” è del 1901), dalle armonie sapienti e raffinate, da eseguirsi in forma di concerto con soli quattro personaggi e un piccolo coro. Scartata l’orchestrazione originale per grande orchestra sinfonica – continua Panni – mi decisi per un adattamento drastico: via le parti corali meno interessanti, riduzione dell’orchestra a un quintetto d’archi e pianoforte, più 3 strumenti essenziali: l’arpa, che realizza il liuto del Matto, il corno per l’evocazione della caccia al ‘cignale’, e le campane, per lo straordinario e evocativo finale, al quale partecipa un piccolo coro nascosto. Con soli nove esecutori ho praticamente riscritto l’opera, senza cambiare nulla del testo e della musica”.

Ad esibirsi nell’opera ispirata al V Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante saranno il Coro e Orchestra da camera Roma Sinfonietta, diretti dallo stesso maestro Marcello Panni e maestro collaboratore Mirco Roverelli. La serata sarò arricchita ulteriormente da un racconto delle parti mancanti di Sandro Cappelletto, scrittore e storico della musica, autore di numerosi libretti d’opera e melologhi con musiche si Mozart, Schubert, Beethoven e di vari compositori italiani contemporanei.

Per partecipare alla serata basta prenotarsi alla mail: attivitaculturali@fondazionemarcobesso.net entro il prossimo 10 dicembre. L’ingresso al Teatro sarà consentito solo con mascherina e green pass secondo quanto stabilito dai DPCM. Inoltre sarà attiva la trasmissione in streaming sul sito della Fondazione  http://fondazionemarcobesso.net/eventi  e sul canale YouTube.

I protagonisti

Coro e Orchestra da camera ROMA SINFONIETTA. Direttore Marcello Panni. Maestro collaboratore Mirco Roverelli

Solisti: Francesca – Galina Ovchinnicova (soprano); Gianciotto – Alessio Potestio (baritono);  Paolo – Gianluca Zampieri (tenore); Il matto – Francesco Lucii (tenore)

Coro e orchestra da camera
Roma Sinfonietta

Anna Chulkina, Violino primo
Plamena Krumova, Violino secondo
Raffaele Mallozzi, Viola
Michele Chiapperino, Violoncello
Carla Tutino, Contrabbasso
Rino Pecorelli, Corno
Nazarena Recchia, Arpa
Flavio Tanzi, Percussioni
Mirco Roverelli, Pianoforte
Direttore Marcello Panni
Maestro collaboratore Mirco Roverelli




Chef Lorenzo Polegri porta negli USA i “cuochi di campagna” e il suo essere baschese

“L’ambasciatore” di Baschi, lo chef Lorenzo Polegri, è partito alla volta degli Stati Uniti con lo scopo, tra le altre cose, di sviluppare l’associazione “Cuochi di campagna” e intessere relazioni con le amministrazioni locali per la conoscenza delle reciproche realtà rurali. L’idea dei “Cuochi di campagna” venne fuori dal cilindro di chef Lorenzo  già nel 2015, quando Polegri ne parlò durante un incontro tenuto all’università di Harvard. Scopo della neonata associazione, che vedrà certamente Baschi come capitale, è quello di promuovere una cucina tipicamente territoriale, specifica, peculiare, che sappia esaltare innanzitutto le genuinità e le tradizioni locali. Un progetto valido per tutto il pianeta, come l’ha inteso Polegri, che dia risalto alle zone rurali, le uniche che ancora custodiscono i segreti di una cucina tipica, ancorata saldamente al territorio.
Come contenuto nella lettera di presentazioni, firmata dal sindaco Damiano Bernardini, “con Polegri abbiamo immaginato il nostro paese come punto di riferimento per i tanti studenti americani che vorranno approfittare del suo impareggiabile know how ed imparare i suoi segreti in cucina”
Non solo. Nelle intenzioni dell’amministrazione, il viaggio di Polegri negli USA è una possibilità senza eguali per il piccolo comune di Baschi. “Riteniamo infatti – prosegue il sindaco nella lettera di presentazioni – che nelle piccole realtà rurali spesso poste ai margini, risiedano invece grandi possibilità di crescita, di sviluppo, di cooperazione, di gestione del territorio compatibile con la nuova coscienza ecologica di cui spesso si parla senza conoscerne appieno l’argomento”. La cucina tipica come cultura, il territorio come tempio di tradizioni arcaiche da riscoprire e valorizzare.
Lorenzo Polegri, 56 anni, è uno chef molto apprezzato negli Stati Uniti dove ha avuto la possibilità di lavorare a New York e in altre grandi città. Per ben due volte, sotto la presidenza Obama e quella Trump, è stato invitato a cucinare alla Casa Bianca. Baschiese di nascita e di formazione, i segreti molto apprezzati della sua cucina risiedono proprio nei prodotti genuini di questa terra con i quali sa ricamare delle vere e proprie trame di sapori autenticamente umbri di cui si è persa la tradizione. La sua azienda agricola, gestita insieme al figlio Tommaso, produce vino e olio, sovrani incontrastati del territorio orvietano, ma anche ortaggi tipici di questa zona.
“Lorenzo Polegri ha insegnato in alcune tra le maggiori università americane”, conclude Bernardini, “organizzando dei veri e propri corsi della sua cucina con stage effettuati nel nostro territorio. Dopo quasi due anni di sosta obbligata, il suo viaggio è un’occasione per tessere nuove relazioni e approfondire vecchi legami per sviluppare concretamente una collaborazione che metta in primo piano il benessere e lo sviluppo dei territori rurali, uno scambio culturale nel senso più ampio del termine, che ci permetta di aprirci al mondo intero grazie alle nostre peculiarità, rimanendo rigorosamente noi stessi”.
Il viaggio americano di Polegri è iniziato nel New Jersey, esattamente al Rowan College, dove lo chef di Baschi sta allestendo un evento particolare, una sorta di battesimo per l’associazione “Cuochi di campagna”.




Pinturicchio a Orvieto, una storia molto particolare, anzi quasi un “giallo”

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Il quadro esposto, anzi, no l’affresco, perché in origine questo era il “Bambin Gesù delle Mani” di Pinturicchio, emoziona. Rapisce lo sguardo prima di riuscire a scattare un foto o a leggere la storia complessa, piena di intrighi e affascinante. Un solo quadro che racchiude tutto Pinturicchio, il suo stile, e si porta dietro il suo carico di storia, come quelle mani che “appaiono” intorno al Bambin Gesù o quell’oro che, andando a studiare, arriva direttamente dalle Caravelle di Colombo tornate dalle Americhe nel 1492.

L’audio della presentazione non è dei migliori per alcuni problemi tecnici ma è comunque molto interessante ascoltare il racconto di Andrea Margaritelli, presidente della Fondazione Guglielmo Giordano e di Franco Ivan Nucciarelli, docente all’Università di Perugia ma soprattutto colui che ha ricostruito il “giallo” dell’affresco diventato quadro per noi profani.




Petizione per i nuovi stalli in Piazza Angelo da Orvieto, “problemi a trovare parcheggio e niente confronto”

Riceviamo e pubblichiamo una petizione promossa dagli abitanti del quartiere di San Domenico sul problematico assetto del parcheggio di piazza Angelo da Orvieto.  Per chi vuole le firme vengono raccolte al bar e negozio di frutta di San Domenico e al Ristorante Corsica.

Alla c.a. del sindaco Roberta Tardani e del tenente colonnello Alessandra Pirro

Gentile sindaco e colonnello Pirro, ci rivolgiamo a voi per manifestarvi i disagi di noi residenti dovuti al nuovo assetto del parcheggio recentemente modificato in piazza Angelo da Orvieto. Questi cambiamenti, dettati come abbiamo saputo dalle nuove norme europee che impongono stalli di sosta di dimensioni maggiori rispetto ai precedenti, hanno di fatto ridotto notevolmente il numero dei posti auto a disposizione. Ormai trovare parcheggio è diventato un problema serio. Del tutto incomprensibile ci appare la scelta di lasciare un ampio triangolo libero in mezzo alla piazza, una scelta che unita alle dimensioni maggiori degli stalli, ha ridotto i parcheggi a disposizione, senza nemmeno raggiungere l’obiettivo estetico di rendere più bella la piazza dal momento che lo spazio lasciato vuoto non è visibile se non dall’alto. Avremmo molto apprezzato un confronto preliminare con l’amministrazione. Siamo sicuri che vogliate accogliere con spirito costruttivo queste nostre osservazioni e valutare con la necessaria attenzione come venire incontro alle nostre esigenze.

Cordiali saluti.




Un anno da incorniciare per la Pascucci Racing Team con Stefano Spagnoli, Enrico Pascucci e Marina Pasqualoni

La Pascucci Racing Team fa il pieno di titoli per il 2021.  L’ultimo della serie è arrivato nello scorso week-end con il Trofeo Italia Classico grazio proprio a Enrico Pascucci.  Sceso in pista con la Peugeot 106 Rally per conquistare il Racing Stat Plus 1400, il pilota orvietano aveva come obiettivo quello di terminare la gara.  Le auto in gara sono state divise in due griglie così la gara di Magione è stata particolarmente godibile per il numeroso pubblico accorso.  Pascucci ha condotto la gara perfetta e attende il momento giusto prima di lanciarsi all’attacco per ricucire il divario sul suo diretto avversario, il leccese Massimiliano Parisi.  L’obiettivo del sorpasso viene centrato al decimo giro e poi senza difficoltà, allunga e amministra sino alla fine il suo undicesimo posto assoluto e la conseguente vittoria in RS Plus 1400, titolo di categoria.  Questo è il terzo titolo della stagione.  A novembre Marina Pasqualoni aveva trionfato nella classifica Dame, mentre Stefano Spagnoli, comandante della Polizia Stradale di Orvieto, si è laureato campione della classe Racing Start 2000 con la sua Alfa 155.

E’ un anno da incorniciare il 2021 per la Pascucci, un team giovane, formato da tanti giovani.  Sono da sottolineare anche le belle prove del pilota Lorenzo Lupi, di Castel Giorgio, con la Citroen Saxo VTS Mkl.  E’ stato lusinghiero anche il risultato del team alla Cronoscalata della Castellana dove hanno partecipato anche Giorgio Natali e Elisa Francese.  Intanto si programma il 2022 e la Pascucci Racing sarà presente nel Trofeo Italia Classico, diverrà presenza regolare nel Trofeo Italia Storico con almeno tre vetture e poi sono pronti tanti altri progetti e novità molto interessanti.