L’11 dicembre cerimonia per l’intitolazione dei giardini di Orvieto Scalo alla memoria dell’elicotterista Stefano Melone

Si svolgerà sabato 11 dicembre alle ore 10,30 ai Giardini Comunali di Orvieto scalo (adiacenti via Monte Nibbio) la cerimonia di intitolazione degli stessi alla memoria del Maresciallo elicotterista dell’Esercito, Stefano Melone e a tutte le vittime dell’uranio impoverito. Il decesso del militare orvietano Stefano Melone, a soli 40 anni, avvenne l’8 novembre 2001, per le conseguenze causategli dall’esposizione alle polveri di uranio impoverito durante le missioni umanitarie e di pace all’estero (Albania 1991, Somalia 1994, Libano 1996, Kosovo 1999) alle quali aveva partecipato.

Dopo una lunga battaglia giudiziaria portata avanti con tenacia dalla sua famiglia, solo nel 2006 una sentenza del tribunale civile di Roma, confermata in Appello, stabilì per la prima volta nella giurisprudenza, il collegamento tra l’esposizione all’uranio impoverito e le particolari forme tumorali che ne derivano. Riconoscimento che ha segnato una svolta anche per molti militari che, come Stefano Melone, hanno vissuto e vivono simili vicende.  All’epoca, le Istituzioni cittadine e non solo, affiancarono i familiari di Stefano Melone in una battaglia di giustizia che ebbe un percorso travagliato e che è diventata una battaglia simbolo per i valori portati avanti. Nel 2017 il Consiglio Comunale approvò all’unanimità l’intitolazione alla memoria di Stefano Melone dei giardini pubblici di Orvieto Scalo, luogo molto frequentato da famiglie e giovani, con lo scopo di “tramandare alle future generazioni di orvietani non solo il ricordo di un uomo speciale, ma, soprattutto, gli alti Valori in cui egli ha creduto e vissuto: dedizione ai doveri militari, spirito di servizio delle Istituzioni, abnegazione, legalità, impegno, tenacia, totale e incondizionato senso del dovere, umanità, Amor di Patria, assoluto senso della famiglia”.




L’11 dicembre la presentazione a Perugia del libro “La serie A dell’Umbria”, 30 anni di calcio d’Eccellenza con i suoi protagonisti

Si svolgerà a Perugia, sabato 11 dicembre alle ore 11, nella sede del Comitato Regionale Umbro, la presentazione ufficiale della pubblicazione “La serie A dell’Umbria”, il libro che sintetizza trent’anni di storie e protagonisti di Eccellenza. Trent’anni racchiusi in un unico libro. E’ la sintesi di chiacchierate e confessioni, aneddoti e ricordi indelebili, risultati, classifiche e storie per tutti gli appassionati di calcio. Alla cerimonia, presentata da Elisa Duili, oltre all’autore Antonio Palazzetti, interverrà il presidente del Cru Luigi Repace.  

L’opera ha infatti raccolto il patrocinio morale della Federazione. “Appare palese – dichiara proprio il presidente Repace – come “La Serie A dell’Umbria” rappresenti un’occasione unica per assaporare, attraverso i racconti di chi li ha vissuti e le fotografie dei protagonisti, trenta anni di calcio giocato nella massima competizione regionale: l’Eccellenza umbra. Proprio per questo sono estremamente felice di poter contribuire, attraverso la concessione del patrocinio morale a questo libro, ad un progetto importante, che consente di rivivere, vicini anche se distanti, anni di gioie, soddisfazioni ed emozioni calcistiche”.   Saranno inoltre presenti alla presentazione Serse Cosmi, vincitore della prima edizione del campionato di Eccellenza umbra nel 1991. Il tutto infatti è iniziato con la stagione 1991/1992, che vide la Pontevecchio vincere la prima edizione della serie A dell’Umbria. Proprio Cosmi è uno dei “testimonial” di questo libro, avendo scritto lui stesso una sua prefazione personale che potrete trovare all’interno della pubblicazione. “Sono orgoglioso – dichiara Serse Cosmi – di essere stato cronologicamente il primo a vincere l’Eccellenza, mai nome più azzeccato per identificare una categoria. È davvero un bellissimo lavoro ed è un piacere dare il proprio contributo. Consiglio questo libro a tutti coloro che amano il calcio della nostra regione, l’Umbria”.  Presente anche l’autorevole giornalista sportivo Massimo Boccucci, firma prestigiosa del “Corriere dello Sport – Stadio” nonché direttore dell’agenzia nazionale Infopress. “Dai dilettanti si sono aperte le porte del paradiso – dichiara in esclusiva Massimo Boccucci – nei dilettanti si sono scritte pagine di storia che hanno dato linfa al calcio. Il campionato di Eccellenza viene giustamente chiamato la Serie A dei campionati regionali. Non è casuale che questo lungo e completo racconto parta proprio da Serse Cosmi e dal miracolo Pontevecchio diventato un modello, così come il suo allenatore che ha scalato le categorie prendendosi straordinarie soddisfazioni nel lasciare un’impronta soprattutto con il Perugia dell’era Gaucci”.  Il libro va dietro le quinte, tra aspetti tecnici e curiosità, tra analisi e storie, tra riflessioni personali e spiegazioni di vicende sportive legate al massimo campionato di calcio regionale. L’autore del libro è Antonio Palazzetti, personaggio poliedrico e dotato di una grande versatilità, umbro doc, classe 1988, giornalista pubblicista e appassionato di calcio.  Palazzetti ha collaborato con numerose testate giornalistiche sia regionali che nazionali. È stato speaker radiofonico nonché ideatore e conduttore di format televisivi, molti dei quali dedicati al calcio dilettantistico, su emittenti a carattere prevalentemente regionale.




Dal 12 dicembre torna “Il libro parlante” con l’associazione Cantiere Orvieto

E’ tutto pronto per la XXV stagione de Il Libro Parlante, che si terrà ad Orvieto dal 12 al 18 dicembre, nella sede storica dell’atrio del Palazzo dei Sette.

La celebre rassegna letteraria, quest’anno allestita dall’associazione Cantiere Orvieto in collaborazione con il Comune di Orvieto e la libreria Giunti al Punto, vedrà la partecipazione di un poker di autori di grande qualità.

Domenica 12 dicembre, alle 11.30, inaugureranno la rassegna due scrittori molto stimati: Cinzia Tani e Guido Barlozzetti, entrambi volti televisivi con numerose collaborazioni alle spalle.

I loro ultimi libri, usciti nel 2021, hanno diversi tratti in comune e narrano in modo avvincente le vite affascinanti e controverse di personaggi del passato noti, meno noti o addirittura sconosciuti.

Cinzia Tani – Angeli e Carnefici – Mondadori

Guido Barlozzetti – Vite Ricordevoli – Bertoni

Venerdì 17 dicembre, alle 18.00 sarà la volta di Chiara Gamberale, autrice di successo nonché conduttrice di programmi televisivi e radiofonici.  Gamberale, ospite per la prima volta della rassegna orvietana, è autrice del recentissimo “Il grembo paterno”, Feltrinelli editore. Un libro potente, commovente e ispirato che scende all’origine delle nostre domande sull’amore.

Sabato 18 dicembre, ancoraalle ore 18.00, il terzo e ultimo incontro de Il Libro Parlante vedrà protagonista Pietro Castellitto, trentenne attore, regista e ora anche scrittore.

Primogenito di Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto, Pietro presenterà “Gli iperborei”, Bompiani editore, un esordio narrativo sorprendente, con al centro un gruppo di giovani amici sovrastati dall’ombra dei loro ricchi genitori progressisti. Un romanzo in cui domina un senso di dolorosa impotenza e di nostalgia per l’infanzia

A margine degli appuntamenti letterari saranno allestite delle piccole degustazioni e per chi volesse sarà anche possibile aderire all’associazione Cantiere Orvieto per l’anno 2022                                            

INGRESSO GRATUITO SENZA PRENOTAZIONE

riservato ai possessori di certificato verde covid 19




L’associazione PrometeOrvieto, “c’è vita al Casermone!”

Sabato scorso abbiamo assistito ad un incontro pubblico in cui un gruppo di persone, con idee e provenienze politiche e culturali diverse, si è presentato alla città per cercare di dare un contributo al suo sviluppo. Si parla da almeno 20 anni del complesso immobiliare di via Roma, sede della gloriosa Caserma Piave (“il Casermone”), praticamente abbandonato a sé stesso da quando l’Esercito lo ha lasciato. Contrariamente ad altre volte in cui si è discusso tanto, ma si è fatto poco, questo gruppo di persone ha presentato e spiegato un progetto di massima di rifunzionalizzazione della struttura. Il progetto che è stato reso pubblico appare come integrato nella vita della nostra città con un focus su Università per stranieri, formazione professionale ed istruzione superiore che ne garantiscono un equilibrio economico ed una ricaduta positiva sul Pil di Orvieto. È stata anche evidenziato che i 200 milioni di euro di investimento necessari sono reperibili da fonti di finanziamento già individuate. Le competenze di questo gruppo di lavoro appaiono ben diversificate ed in grado di soddisfare tutti gli aspetti e le problematiche inerenti: capacità progettuale e realizzativa, competenza nell’individuazione dei fondi, competenza nella formazione universitaria, competenza amministrativa nella gestione della cosa pubblica. È stato anche distribuito un questionario in cui i partecipanti all’incontro potevano esprimere un loro giudizio e suggerimenti su quanto ipotizzato.

Ovviamente, sarà la solidità del business Plan che permetterà di giudicare concretezza e fattibilità dell’iniziativa. Il Sindaco, contemporaneamente, ha annunciato che ci sono altri progetti in cantiere per “il Casermone”. Ci permettiamo di affermare che sarebbe allora opportuno che anche questi fossero presentati. I tempi, infatti, sono molto stretti poiché entro fine anno devono essere presentate le idee progettuali da consolidare entro giugno dell’anno prossimo per ottenere i fondi necessari. Ci sembra che, dopo tanti anni di sole chiacchiere, si cominci finalmente a parlare di cose concrete con metodica corretta che consenta la partecipazione della città. I tempi stringono, ma soprattutto le opportunità economiche che ci sono non vanno sprecate per correre dietro a personalismi, baruffe e beghe cittadine.

Orvieto deve dimostrare una volta per tutte di saper essere unita per concentrare le forze contro l’innegabile declino che la affligge




“Città aperta” presenta un progetto di rigenerazione della ex-Caserma Piave da 200 milioni di euro

A Palazzo Coelli sede della Fondazione CRO, l’Associazione Città Aperta ha organizzato un convegno “Progettiamo insieme il futuro” che ha messo a disposizione e donato alla cittadinanza un progetto di rigenerazione per l’ex Caserma Piave firmato dall’Ingegner Stefano Di Giacomo fondatore e Amministratore delegato della Alcotec Spa. Insieme a lui si sono confrontati Marco Margarita, presidente del Cda della Università Telematica e-Campus e Vincenzo Naso, presidente del Centro Interuniversitario per lo sviluppo sostenibile. Entrambi hanno dichiarato di essere direttamente interessati allo sfruttamento di parte della struttura che verrà rigenerata. “Un progetto che tiene conto delle esigenze di una città che non può vivere esclusivamente dei fasti di un grande passato ma ha bisogno di spazi di condivisione dentro la città stessa che siano capaci di attrarre cultura, formazione, turismo” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Giuliano Palozzo.

 Orvieto deve vivere non solo sulla memoria di quei fasti ma dovrà essere protagonista della contemporaneità e delle opportunità che da essa scaturiscono.  Non si tratta di una utopia ma capace di sfruttare le diverse linee di finanziamento messe a disposizione dal PNRR (Piano Nazionale di resistenza e resilienza) e dalle linee di finanziamento dirette dell’EU. Un’opportunità che nasce dal dramma della pandemia ma che serve a ridare slancio, motivazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale ai diversi territori ed in modo particolare a quelli delle aree interne. Tra i componenti dell’associazione e coloro che la sostengono, sono presenti tutte le competenze che permettono di realizzare una progettazione economica in grado di ottenere quelle linee di finanziamento.

Il progetto prevede che nella Ex Caserma Piave possano trovare casa cultura, formazione, lavoro per giovani e donn-e ricostruendo il tessuto sociale sfilacciato dalla pandemia. Un circuito “cittadino” che vuole assegnare a Orvieto, felicemente posta nella direttrice Nord Sud, nel cuore d’Italia, il ruolo di polo di attrazione culturale, formativa, digitale, turistica. Il quadro economico è chiaro. Il progetto ha un costo di 200 milioni di euro che rientrano pienamente nei fondi disponibili e nelle diverse linee di intervento previste dal PNRR e sviluppa una crescita di PIL territoriale del 3-4%, valori calcolati a breve e lungo termine.  Crescita non solo della città di Orvieto ma di tutto il territorio. Un investimento difficile da immaginare ma, in realtà, Orvieto in passato ha già ottenuto fondi essenzialmente pubblici dello Stato, per cifre ben superiori anche per il valore del tempo di allora (1800 miliardi delle vecchie lire). Oggi i fondi a disposizione sono immensamente superiori poiché extra bilancio dello Stato. L’associazione Città Aperta lancia una allerta: i tempi sono brevi, i progetti devono essere definiti e consegnati entro il 30 giugno del 2022 e questa è l’ultima possibilità su cui poter lavorare per attingere a finanziamenti anche a fondo perduto che non avremo mai più a disposizione. Anche per questo l’Associazione invierà ai componenti del consiglio comunale di Orvieto questo progetto con la convinzione che sapranno coglierne la forza e il valore per la comunità che rappresentano e per il ruolo e responsabilità istituzionale che ricoprono. Cosa compresa dai tanti amministratori presenti, sindaci del territorio e lo stesso Presidente della Provincia di Terni. La sfida più grande, a questo punto, la deve accogliere la pubblica amministrazione, come ha sottolineato lo stesso ministro Brunetta in una recente intervista, e nel caso specifico, il comune di Orvieto proprietario del bene.

La cittadinanza è stata coinvolta e lo sarà anche nei prossimi giorni, attraverso la diffusione di un questionario che chiede alla cittadinanza di farsi parte attiva e di portare i propri bisogni e le proprie idee all’interno di quel progetto. Questionario che sarà diffuso nelle scuole, tra le associazioni che animano il territorio dal punto di vista economico, sociale e culturale e anche attraverso la diffusione telematica.