1

“Sguardi del Futuro” le foto di Roberta Cotigni e Noemi Morelli in mostra

Si è tenuta il 21 novembre nell’Atrio del Palazzo dei Sette l’inaugurazione della mostra fotografica intitolata Sguardi del Futuro di Roberta Cotigni e Noemi Morelli. Patrocinata dal Comune di Orvieto, la mostra vuole essere un contributo alla riflessione su cosa ha significato, e significa, per i giovani l’esperienza della pandemia e del suo dopo. Durante il periodo di svolgimento della mostra, sino al 5 dicembre prossimo, sono previsti momenti di partecipazione di tutte le scuole del comprensorio e l’intervento di scrittori, psicologi e fotografi.

“In un momento delicato come questo in uscita da una pandemia mondiale – spiegano Roberta Cotigni e Noemi Morelli – i nostri figli hanno vissuto a pieno la paura, l’ansia, il distacco dagli amici, dai familiari. Oltre questo hanno assorbito le paure e le ansie delle famiglie aumentando così un carico di stress che hanno dovuto imparare a gestire. Nei loro sguardi c’è tutto l’universo, c’è la loro presa di coscienza di questo continuo cambiamento, legato alle diverse modalità di approcciarsi con il mondo della scuola, con le amicizie, lo sport e, in alcuni casi, con cambiamenti economici familiari importanti. Nei loro sguardi ci sono tutti i sentimenti che hanno vissuto e che si sono annidati in loro. Le differenti età dei nostri figli ed il loro carattere fanno sì che in ognuno possiamo trovare diverse emozioni racchiuse in modo chiaro nei loro occhi, dall’innocenza e l’inconsapevolezza visibili nei bimbi più piccoli, fino ad arrivare a ragazzi vicini alla maggiore età con piena consapevolezza di tutto ciò che ci circonda”. 
Lasciamoci guidare nella loro visione, proviamo a perderci negli sguardi dei nostri figli e con questo nuovo punto di vista, attraversiamo il futuro, il nostro futuro. L’intento della mostra è quello di far immergere i visitatori nelle differenti visioni dei sentimenti e delle sensazioni che emotivamente ci manifestano i nostri figli, sperando di suscitare in essi le stesse nostre impressioni”.

L’accesso alla mostra è libero nel rispetto delle norme Covid-19




Bonus edilizi, più controlli e maggiori costi con lo sconto in fattura

Ci sono importanti novità in tema di detrazioni per ristrutturazioni edilizie, bonus facciate e c.d. ecobonus, che questa volta non riguardano il superbonus 110% ma tutti gli altri bonus ordinari attivi ormai da anni e che consentono la detrazione dall’imposta nella dichiarazione dei redditi; si tratta di novità non proprio positive per i beneficiari delle detrazioni perché, istituendo l’obbligo della asseverazione tecnica e del visto di conformità, impongono maggiori vincoli, obblighi e controlli rafforzati da parte dell’Agenzia delle Entrate e, non da ultimo, anche maggiori costi.

Ma andiamo con ordine.

Le detrazioni di imposta del 50% per ristrutturazioni edilizie, del 50 o 65% per interventi di efficientamento energetico c.d. ecobonus così come il bonus facciate al 90%, esistono ormai da anni anche se sono state via via modificate nel tempo, ma sono generalmente diffuse per la loro semplicità di applicazione; infatti, la documentazione con fattura e bonifico “parlante” delle spese sostenute consente automaticamente di detrarre la spesa in quote annuali nella dichiarazione dei redditi.

Nel 2020 con il “Decreto Rilancio” 34/2020 fu istituita, per le spese sostenute nel 2020 e 2021, una nuova ed ulteriore modalità di utilizzo delle detrazioni di imposta, consentendo ai beneficiari di scegliere in alternativa alla consueta detrazione fiscale due nuove forme di utilizzo: lo sconto sul corrispettivo dovuto o “sconto in fattura” mediante il quale l’importo della detrazione viene trasferito all’impresa esecutrice dei lavori che acquisisce il credito a parziale pagamento della fattura, oppure la conversione delle detrazioni in credito di imposta cedibile a Istituti di credito ottenendo in cambio la corrispondente liquidità. Queste diverse opzioni erano sostanzialmente mutuate dalla normativa che regolamenta il superbonus 110%, che prevede sin dalla sua istituzione queste diverse forme di utilizzo del beneficio.

All’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre 2021 dalla quale, secondo le disposizioni del D.L. 34/2020, non sarebbe più stato possibile ottenere lo sconto in fattura né cedere il credito, il DDL di bilancio 2022 contiene la proroga fino al 2024 delle detrazioni per bonus ordinari e della possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito ma nel frattempo, con il D.L. 157/2021 già immediatamente in vigore, sono previsti nuovi e stringenti adempimenti per poter beneficiare delle opzioni, e precisamente l’obbligo che la comunicazione dell’opzione sia accompagnata dalla asseverazione tecnica di congruità delle spese e dal visto di conformità della documentazione fiscale.

Questi obblighi esistono già per quanto riguarda le procedure di superbonus 110% ma, con l’intento di limitare i rischi di indebito beneficio fiscale o vere e proprie frodi attuate mediante la documentazione di lavori che possono sfuggire al controllo, e non a caso il Decreto 157 è stato da subito ribattezzato “decreto antifrode”, per poter utilizzare la detrazione a pagamento delle fatture oppure per poterlo cedere ad un Istituto finanziario, sarà necessario che un tecnico abilitato asseveri la congruità dell’intervento e delle relative spese sostenute e che un intermediario abilitato – commercialista o caf certifichi con il visto di conformità la regolarità della documentazione fiscale relativa all’intervento. E’ importante sottolineare che in entrambi i casi, asseverazione tecnica e visto di conformità, intervengono professionisti a ciò abilitati che si assumono la responsabilità di quanto asseverano, e che sono per questo obbligati a produrre una adeguata copertura assicurativa a garanzia di quanto vanno ad attestare.

Ma non finiscono qui le novità del “Decreto antifrode” infatti, mentre sino ad oggi l’Agenzia delle Entrate recepiva automaticamente le comunicazioni di sconto in fattura o cessione del credito riservandosi il controllo di merito nei 5 anni successivi, da oggi, ferma comunque restando la possibilità di controllo nei 5 anni, l’Agenzia delle Entrate potrà sospendere preventivamente gli effetti della comunicazione fino a 30 giorni per la verifica di eventuali profili di rischio, termine entro il quale potrà respingere la richiesta nel caso il rischio fosse ritenuto effettivo. Questo con ogni probabilità comporterà una dilatazione dei tempi di conclusione delle pratiche di sconto in fattura e di liquidazione delle cessioni del credito, ma soprattutto comporterà una sostanziale incertezza riguardo al buon fine della pratica di sconto o di cessione, ragione per la quale gli interventi dovranno da oggi essere valutati più attentamente e tutte le procedure tecniche, amministrative e fiscali curate con la massima attenzione.




Schermaglie tra Lega e Pd di Orvieto sul nuovo Piano Sanitario Regionale

Duro botta e risposta tra la Lega e il Pd di Orvieto sulla questione sanità e il nuovo Piano regionale appena approvato in preadozione dalla giunta guidata da Donatella Tesei.

Il Comunicato della Lega

“Plaudiamo al buon lavoro dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e della presidente Tesei, che con la preadozione del nuovo piano sanitario regionale stanno dimostrando lungimiranza ed attenzione alle esigenze dei territori”.
Così la nota della Lega Comprensorio Orvietano e del gruppo consigliare Lega Salvini per Orvieto.
“Prima di criticare a prescindere, in maniera strumentale – affermano- invitiamo la sinistra locale a leggere approfonditamente i contenuti del Piano che sarà comunque oggetto di confronto e dibattito in Commissione e in Assemblea legislativa. Ci teniamo a precisare che il Piano sanitario regionale adottato in Umbria applica per la prima volta, a distanza di quasi sette anni e dopo dieci anni dall’ultimo documento, i principi del DM 70/2015 sugli standard ospedalieri, al fine di rendere i servizi più specializzati ed ancora più attrattivi ed efficienti, sempre più a misura di cittadino. Ringraziamo l’assessore Coletto e la giunta Tesei, per la vicinanza e l’attenzione che stanno dimostrando verso il nostro comprensorio, e per collaborazione con il sindaco di Orvieto, Tardani e con la maggior parte  degli altri sindaci dell’orvietano”. “Per il nosocomio di Orvieto e la medicina del territorio – spiegano i leghisti- sono previsti  dieci milioni di euro di investimenti ed entro dicembre, è in programma la realizzazione dell’hospice con cinque posti letto. Inoltre per abbattere le liste d’attesa, tra novembre e dicembre, sono state calendarizzate tre giornate di visite domenicali. Ad Orvieto è stata già installata una seconda nuova Tac all’avanguardia che consentirà una maggiore interazione con gli specialisti delle aziende ospedaliere dell’Umbria, verranno poi implementate le dotazioni strumentali per la terapia intensiva e verrà adeguata la terapia sub intensiva. Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, verrà riqualificato ed ampliato,e  comprenderà anche un’ area di semi intensiva con un progetto pilota che rimodulerà il servizio sulla scorta dell’esperienza Covid. In programma c’è anche il potenziamento del servizio di screening senologico con una unità dedicata. Questi sono solo alcuni degli interventi che verranno effettuati nella nostra struttura”.
“Non capiamo – proseguono – su che base l’opposizione continui a dire che la sanità ad Orvieto verrà depotenziata. Il nuovo documento punta a snellire le procedure, riducendo gli sprechi e le poltrone, meno dirigenti e più prossimità e servizi al cittadino. L’obiettivo che si sta proponendo la Regione Umbria è quello di ripulire la sanità, eliminando la solita politica del poltronificio, tanto cara alla sinistra. Per anni, e le inchieste e gli scandali lo stanno dimostrando, la sanità in Umbria è stata spremuta, vittima di clientele e favoritismi”.
“Ora grazie alla Lega- concludono dal carroccio- si entra in una nuova fase, la politica torna a mettere al centro il cittadino, a lavorare per soddisfare i suoi bisogni. Deve essere la sanità al servizio del cittadino e non viceversa. Evidentemente questo approccio guidato dal buon senso,  ad una parte politica ancora legata ai retaggi del passato non sta bene. Se ne faranno una ragione”.

Il comunicato del PD

La salute non può essere un diritto di pochi e la Presidente Tesei, con il silenzio della Sindaca Tardani, non possono demolire la rete di servizi ai cittadini con una nuova geografia dei distretti sanitari, facilitando la deriva privatistica del nostro sistema sanitario.

Questo è invece lo scenario che delinea il nuovo Piano Sanitario Regionale, preadottato dalla giunta Tesei. Le scelte dalla Presidente e dell’Assessore Coletto, e la “nuova fase” cui la Lega locale plaude, peraltro non sorprendono, rispondendo alla chiara volontà di “lombardizzare/venetizzare” l’Umbria importando un modello che, trapiantato nel contesto di un sistema sanitario come il nostro, non può che determinare la situazione allarmante cui stiamo assistendo e che stanno subendo cittadini ed operatori.

Accorpamento e perdita di autonomia dei territori, cinque macroaree disomogenee tra di loro, troppo vaste per dare risposte efficienti ed efficaci alle esigenze dei cittadini; la figura del coordinatore che rischia di essere un concentrato di poteri e di responsabilità incompatibili con la necessità di sintesi tra i vari distretti; completa disattenzione al tema delle dotazioni di personale, del tutto inadeguate come nel caso del nostro Ospedale: questo il quadro allarmante e contorto tratteggiato dal nuovo piano sanitario regionale.

Un orizzonte inaccettabile ed incompatibile con la necessità impellente di garantire accessibilità, qualità delle cure ed efficienza.

Desta inoltre preoccupazione l’annunciata creazione di un Hospice territoriale all’interno del nostro Ospedale. Tralasciando la totale incongruenza di inserire un servizio del “fine vita” all’interno di un nosocomio e l’utilizzo di forza lavoro del territorio, già martoriato dal carico di lavoro e mortificato dalle scelte politiche, non si intravede alcuna prospettiva di rilancio dell’Ospedale, sempre e solo annunciata e puntualmente disattesa nei fatti. Ospedale che, nonostante le parole rassicuranti dell’Assessore Coletto, è stabilmente sovraccarico.

Le interminabili liste d’attesa, tema su cui il piano non prevede alcun intervento strutturale, e l’impossibilità di prenotare una visita specialistica o un esame diagnostico in tempi ragionevoli, non lasciano ai cittadini altra alternativa che rivolgersi alla Sanità privata, per chi ne ha la possibilità, aprendo di fatto una ferita all’equità e al contrasto alle diseguaglianze nella tutela della salute.

E’ indispensabile un’inversione di rotta, che, a partire dalla programmazione del PNNR. sappia investire su una riorganizzazione lungimirante e sul potenziamento della sanità territoriale e di prossimità in grado di dare risposte alle esigenze reali e ai diritti primari dei cittadini.

E’ tempo che i rappresentanti dei numerosi comitati spontanei a difesa del diritto alla salute, che continuano a lanciare grida di allarme a tutt’oggi inascoltate, siano coinvolti nel processo, per una riorganizzazione della sanità che parta dalla base.

La Presidente Tesei, l’Assessore Coletto, la Sindaca Tardani, la Lega devono rassegnarsi alla forza della nostra Costituzione che riconosce quanto fondamentale sia un sistema sanitario concepito sul principio universalistico. E questo non è negoziabile. Il Partito Democratico di Orvieto e dell’Orvietano non si sottrae al dovere di difendere il presidio della nostra sanità pubblica, aprendo una discussione costruttiva sul potenziamento e sull’organizzazione dei servizi del territorio e del nostro Ospedale, risorsa e patrimonio pubblico di confine.