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“Comitato CiCasco” e CSCO presentano al DigiPass un progetto di solidarietà indirizzato agli studenti delle superiori

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Raffigura l’inclusione, la tela pittorica che il Comitato di volontariato sociale ciCasco – Metti in moto l’inclusione” ha donato alla Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto e che sarà collocata all’ingresso della sala DigiPass della Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” gestito dalla fondazione stessa. Un quadro realizzato lo scorso 4 settembre dai bambini che hanno partecipato al Laboratorio creativo curato dall’artista Agnieszka Zawisza per rappresentare il DigiPass come luogo in cui crescere a livello didattico, educativo ed emotivo ed abbattere le differenze che sono una ricchezza e una opportunità di crescita verso la nuova cultura della diversità. La donazione del quadro è stata anche l’occasione per illustrare alle dirigenti ed ai docenti degli istituti scolastici il progetto comune del Comitato “ciCasco” e della Fondazione CSCO/Digipass finalizzato alla promozione dell’inclusione sociale. Il progetto, che risponde ad un bando del gruppo Mediaset, intende promuovere l’inclusione attraverso la produzione di piccoli video a cui potranno partecipare le scuole del territorio, ovvero: singoli studenti, classi o gruppi di studenti avranno la possibilità di realizzare un video della durata di 30 secondi per spiegare cos’è per loro l’inclusione nelle sue varie sfaccettature e che, in ambito scolastico, significa anche una maggiore apertura della scuola alla comprensione dei bisogni di ciascuno studente per il superamento di varie problematiche socio-relazionali. I ragazzi, seguiti dagli insegnanti lavoreranno alla realizzazione dei video, mentre il montaggio finale verrà effettuato al DigiPass che metterà a disposizione professionalità con competenze digitali e i docenti del corso Filmaker Factory e Visual Media della Sezione Audiovisivi della Fondazione Centro Studi Città di Orvieto.  

All’incontro hanno partecipato, il presidente del Comitato di volontariato sociale “ciCasco – Metti in moto l’inclusione”, Leandro Tortolini, le dirigenti delle Scuole superiori di Orvieto Cristiana Casaburo e Lorella Monichini, la pittrice Agnieszka Zawisza, la rappresentante del Cesvol, Laura Rossi e la presidente della Fondazione CSCO, Liliana Grasso la quale ha evidenziato, tra l’altro, l’importanza delle rete dei DigiPass dell’Umbria nel dare risposte anche di carattere sociale nella direzione della promozione della cultura della solidarietà. 




Il 27 novembre a “Lo Scalo-Community Hub” L’Albero di Antonia presenta il libro “Storie di genere”

Sabato 27 novembre alle 17,30 a “Lo Scalo – Community Hub” di Orvieto Scalo, l’associazione L’Albero di Antonia presenta il volume Storie di genere, per contribuire alla conoscenza e alla riflessione sulla violenza maschile sulle donne. Il cuore pulsante del libro sono le cinque storie di violenze di genere scaturite dalla voce diretta delle sopravvissute che difficilmente riescono ad avere ascolto pubblico, prigioniere di relazioni familiari di potere imposte da uomini spesso incapaci di instaurare relazioni affettive e paritarie.   Un fenomeno sociale distruttivo, quello della violenza di genere, ancora pervicacemente diffuso all’interno delle famiglie. Le narrazioni del libro fanno emergere i fili rossi che accomunano le storie di violenze e indicano la possibilità di uscirne trovando una strada per rinascere. La voce delle donne svela anche i comportamenti ripetitivi e comuni degli uomini abusanti, solitamente nascosti o accettati dalla cultura patriarcale. L’emergenza pandemica ha drammaticamente accresciuto il fenomeno e nel libro è rimarcato il forte sbilanciamento del sistema produttivo tra i generi con conseguenze lavorative, sociali e psicologiche. Il volume propone anche utili strumenti pratici per usare un linguaggio non sessista, in modo che le donne non restino invisibili. Le tematiche sono state approfondite ed ampliate dai contributi di esperte, professioniste ed associazioni: Elena Liotta psicoterapeuta, formatrice, supervisora, Elena Borsetti educatrice e counselor AMA, Paola Polimeni insegnante e operatrice AdA, Il Filo di Eloisa associazione culturale Eloisa Manciati. Le immagini sono tratte dagli elaborati pittorici delle donne che hanno partecipato ai laboratori espressivi dell’AdA, tenuti dall’arte terapeuta Daniela Haase

Il periodo di pandemia e le limitazioni sociali derivanti hanno sollecitato l’elaborazione del libro che riprende e mette in forma di scrittura l’esperienza avuta nel gruppo di Auto Mutuo Aiuto (AMA) “la violenza riguarda tutte” organizzato da L’AdA nel 2019. I gruppi AMA sono uno dei percorsi offerti dall’associazione per rafforzare l’autostima e l’elaborazione delle violenze subite attraverso la condivisione delle esperienze e la mutualità nel gruppo. Storie di genere è il secondo volume scritto da l’AdA, edito da Umbria Volontariato Edizioni (UVE) del Cesvol – Centro Servizi Volontariato; la collana del volontariato è stata presentata a Umbria Libri a Terni, lo scorso 29 ottobre.

L’Albero di Antonia invita la cittadinanza a partecipare alla giornata internazionale contro la violenza, giovedì 25 novembre alle ore 16,30 a Piazza delle Repubblica, in un incontro musicale.




Preadottato in giunta regionale il Piano Sanitario Regionale, meno distretti e sanità in rete

“Un Piano sanitario che arriva dopo 10 anni e che tiene conto di tutte le modifiche innovative introdotte dal decreto ministeriale n. 70 del 2015 che era stato recepito, ma non inserito in una programmazione scritta”: riassume così l’assessore alla Salute della Regione Umbria, il Piano sanitario 2021- 2025, preadottato dalla giunta regionale per poi avviare l’iter di partecipazione fino all’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea legislativa.  
“Nel nuovo Piano dal titolo ‘Umbria, la salute al centro’ – ha spiegato l’assessore Coletto – non si parla solo del sistema sanitario, ma c’è un forte collegamento con l’ambito socio- sanitario, con l’obiettivo finale di migliorare le prestazioni erogate in ambito socio- sanitario, in particolare quelle legate ai Livelli essenziali di assistenza”.
Tra le novità introdotte di rilievo è la diminuzione del numero dei distretti sociosanitari, che da 12 diventeranno 5, “ma questo non va visto come una penalizzazione – garantisce l’assessore Coletto –  visto che i distretti saranno inglobati pur mantenendo la loro identità. Il cambiamento infatti, ha solo lo scopo di accorciare la catena di comando per rendere più agevole il governo”.
Le aziende ospedaliere invece rimarranno 2, così come due saranno ancora le aziende sanitarie territoriali, “anche se questa decisione – prosegue l’assessore –  è in mano al Consiglio regionale”.
I fondi del PNRR verranno utilizzati anche per la revisione e l’implementazione della rete territoriale, privilegiando la costituzione di Case e Ospedali di Comunità prioritariamente attraverso la riconversione di strutture esistenti, tenendo conto della distribuzione demografica della popolazione ed a seguito di processi di concertazione.
Tra le novità ci sono anche l’introduzione di servizio di verifica sia contabile che tecnico scientifico e la Commissione regionale per la valutazione degli investimenti che stabilirà l’opportunità degli acquisti per importi superiori a 200 mila euro.
La peculiarità di questo Piano come detto, è l’integrazione socio sanitaria che si articola negli ultimi 5 capitoli dedicati proprio a questo ambito.  
Storicamente – è scritto nel piano – il nostro sistema di welfare si è sviluppato su filiere parallele, separate per competenze (il sociale, il sanitario, educativo, lo scolastico, il lavoro, etc.), incentrate sulla logica del bisogno e sull’offerta di risposte diversificate per categorie, aree di intervento, età delle persone, livelli di gravità. Porre al centro della programmazione regionale i bisogni dei cittadini ed i loro diritti impone un suo ripensamento fondato sul protagonismo della persona, considerata nella sua unitarietà.
Di fronte a bisogni sempre più complessi e articolati, anche a seguito dell’emergenza Covid 19, è necessario rafforzare la governance complessiva, puntando sull’integrazione delle politiche, dei servizi, degli interventi, delle risorse e sulla valorizzazione del capitale relazionale, al fine di accrescere la qualità della vita nelle comunità locali.
Obiettivo strategico della nuova programmazione regionale è quello di superare l’attuale frammentazione e settorializzazione, attraverso un rafforzamento della programmazione integrata, del monitoraggio e della valutazione.
Il consolidamento ed il rafforzamento dell’integrazione sociosanitaria si inserisce, quindi, in un percorso virtuoso volto ad evitare duplicazioni di interventi, ad un uso più efficiente ed efficace delle risorse professionali e finanziarie, alla prontezza, appropriatezza e continuità delle risposte a vecchi e nuovi bisogni puntando, nel contempo, sulla prevenzione.
Per meglio orientare l’attuazione di politiche volte ad incentivare pratiche di innovazione sociale si rende necessaria una revisione dei percorsi di autorizzazione e di accreditamento delle strutture operanti nel sociale, con particolare riferimento alle prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno.
Gli ambiti del sociale e del sanitario, seppur distinti per settori di attività, andranno riallineati entro un quadro di integrazione e innovazione, così come anticipato nel documento del 2020 “Riorientare l’azione regionale nelle politiche sociali in Umbria”.




“L’olio in cattedra” convegno-evento dell’Istituto Professionale e Alberghiero Luca Coscioni, un successo della scuola

Sono giorni intensi per l’Istituto Professionale e Alberghiero “Luca Coscioni“ di Orvieto.  L’11 novembre si è tenuto un convegno sul tema dell’olio di oliva in tutte le sue declinazioni, partendo dagli aspetti antropici, organolettici, fino alla commercializzazione e gli abbinamenti di un prodotto nobile come l’olio, appunto.  Nei giorni scorsi è stata pubblicata la ricerca di Eduscopio sulle migliori scuole dell’Umbria e sia per la categoria degli alberghieri che per quella dei professionali nella Provincia di Terni “il Professionale” è primo in classifica per la percentuale di studenti che trovano lavoro nei 12 mesi dal diploma.  Una bella soddisfazione che viene completata anche dall’ottima performance dell’Istituto Lorenzo Maitani per l’indirizzo tecnico-economico che per quello tecnico-tecnologico.  Insomma, le scuole orientate alle professioni ad Orvieto funzionano.

Ma il vero clou è stato il convegno sull’olio dello scorso 11 novembre. Cristiana Casaburo, la dirigente scolastica, ha aperto i lavori con un breve excursus storico e culturale sull’olio.  Importante anche il parterre dei relatori a partire da Bruno Cirica, agronomo di fama, che nella sua lectio magistralis ha illustrato le cultivar in Umbria.  Eugenio Ranchino, agronomo e titolare dell’omonimo frantoio ha spiegato nei particolari la classificazione e le certificazioni di qualità dell’extra-vergine. Anna Perali, docente di scienze degli alimenti dell’istituto Luca Coscioni, ha presentato il progetto “L’olio in cattedra” che ha come obiettivo quello di far conoscere in tutti i suoi aspetti un prodotto identitario del nostro territorio, creando, per questo, una rete tra le aziende, le scuole e il territorio stesso.  Il professor Piergiorgio Marconi ha invece, parlato degli abbinamenti dell’olio e della versatilità del prodotto con cui realizzare insolite combinazioni, tra cui il gelato.

Roberta Giorgi, docente dell’istituto Professionale, ha poi invitato i titolari delle aziende a presentare l’olio “novello” delle varie  produzioni  e a spiegarne le caratteristiche. Per ringraziare i relatori e le aziende che hanno sposato il progetto, la DSGA Tiziana Bocchino ha donato loro dei piatti decorati con il logo dell’evento, realizzati dal laboratorio Malentacchi. Era presente al Convegno anche l’azienda “Spadoni” da anni produttrice di macchinari per la spremitura e la conservazione dell’olio.

Il convegno si è concluso con una cena a tema, in cui sono stati presentati piatti della tradizione umbra, con l’olio nuovo donato dai frantoi, realizzati dagli studenti di Cucina, guidati magistralmente dal docente Giuseppe Solombrino, in collaborazione con i docenti Davide Aprile e Alessandro De Matteis.   Nicola Palumbo, docente di sala bar, invece ha realizzato un cocktail d’autore all’olio d’oliva, presentato agli ospiti dagli allievi, accompagnati dal docente di indirizzo Nicola Giangiordano. Anche gli studenti di accoglienza turistica, insieme al docente Alessio Ricchezza, hanno saputo gestire brillantemente l’organizzazione del convegno, in cui erano presenti le dirigenti Scolastiche Isabella Olimpieri dell’Istituto Orvieto-Montecchio, Antonella Meatta dell’istituto Orvieto-Baschi, Cristina Maravalle dell’Istituto Onnicomprensivo di Fabro, insieme ad alcuni docenti delle scuole primarie e secondarie di secondo grado.   Gli ospiti, durante la cena, hanno potuto apprezzare anche le competenze e le abilità degli studenti e capire il valore dell’Istituto Professionale per il comprensorio Orvietano, territorio vocato al turismo, all’artigianalità e alla tutela dei prodotti agroalimentari, punto di forza dell’identità della regione Umbria.




Due persone di Baschi denunciate dai Carabinieri per maltrattamenti e abbandono di un cane

Nella mattinata del17 novembre ad Orvieto, i militari dell’Aliquota Radiomobile del locale Comando Compagnia Carabinieri al termine di una veloce attività investigativa hanno deferito in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Terni, per i reati di “maltrattamento di animali” e di “abbandono di animali”, una donna 38enne orvietana ed un uomo di Todi di 39 anni, moglie e marito. Nel pomeriggio del 16 i Carabinieri sono intervenuti, a seguito di una indicazione anonima, in un terreno di proprietà dei predetti, sito nel comune di Baschi, dove era stata segnalata la presenza di un cane tenuto in condizioni non idonee. Sul posto, a seguito di un sopralluogo effettuato anche con l’ausilio di personale medico\veterinario dell’Azienda USL di Terni, è stato accertato che il cane, di razza rottweiler, era effettivamente denutrito, presentava sintomi di atrofia muscolare e debolezza, nonché evidenti lesioni cutanee e che, infine, viveva in un ambiente con carenti condizioni igieniche. L’animale è stato posto sotto sequestro ed affidato al canile sanitario di Sangemini.