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Scritte offensive e minacciose contro la collega Antonella Manni, la solidarietà dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria

L’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria esprime piena solidarietà alla collega spoletina Antonella Manni, giornalista de Il Messaggero, per il grave atto intimidatorio di cui è stata vittima in queste ore. Questa mattina (ieri ndr) sul portone della sua casa la scoperta di un cartello che recava parole offensive e minacciose nei confronti di tutta la categoria così apostrofata: “Giornalisti, infami, chiacchieroni, vere vipere, velenosi, «spoletini», falliti, venduti”.

Un atto gravissimo che colpisce per la seconda volta un collega di Spoleto – è in corso un processo per querela temeraria in cui ci siamo costituiti parte civile -, che si inserisce in un clima esacerbato e generalizzato di duro attacco e delegittimazione della stampa in tutta Italia. E in questo caso ancor più lesivo di tutto il mondo della stampa venendo a colpire una giornalista impegnata negli organi di categoria, componente del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti umbri. Un attacco diretto al cuore dell’informazione, della sua autonomia, dell’insopprimibile libertà di informazione e critica da sempre alla base di ogni società civile e democratica. Siamo e saremo a fianco di Antonella Manni e de Il Messaggero in tutte le azioni che intenderanno intraprendere ora e in futuro.




La Regione Umbria punta tutto sull’agricoltura moderna e sostenibile

“Maggiore competitività delle imprese agricole e di trasformazione, un’agricoltura sempre più moderna e capace di crescere con attenzione alla sostenibilità, un deciso ricambio generazionale con l’ampliamento del numero delle imprese condotte da giovani: sono le scelte qualificanti che la Regione Umbria ha compiuto nell’impegnare i 285 milioni di euro a disposizione per il biennio 2021-2022 del Programma di sviluppo rurale, con l’obiettivo di imprimere una forte spinta a un comparto primario che guarda con fiducia al futuro e punta a valorizzare il suo ruolo attraverso le eccellenze e la qualità che lo contraddistinguono”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, illustrando come verranno impegnati i contributi assegnati per il biennio di transizione del Psr a favore del territorio, con particolare riguardo alle risorse ordinarie Feasr e ai due nuovi “salvadanai” rappresentati dalle risorse Euri, provenienti dal pacchetto Next Generation Eu a sostegno del rilancio e della resilienza post pandemia, e dal finanziamento nazionale integrativo a seguito della trattativa sui criteri di riparto dei fondi Feasr in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Alla conferenza stampa, che si è svolta a Palazzo Donini, hanno preso parte il direttore regionale, Luigi Rossetti, e l’Autorità di gestione del PSR, Franco Garofalo.

 “Abbiamo risorse per incidere in modo significativo su competitività e sviluppo, azioni per l’ambiente e il clima – ha detto l’assessore – Possiamo contare, infatti, su 285 milioni di euro suddivisi in tre direttrici: circa 232 milioni di euro di risorse Feasr, quasi 34 milioni di risorse Euri e 19 milioni di finanziamento nazionale integrativo, una compensazione in attivo rispetto alle penalizzazioni che sarebbero derivate dalla revisione dei criteri di riparto dei fondi Feasr ottenuta – ha rimarcato – grazie al lavoro positivo svolto dalla Regione Umbria insieme ad altre 5 Regioni. Sale così a 1,214 miliardi di euro la dotazione del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria nel periodo 2014-2022”.

 “Risorse che indirizziamo verso un’agricoltura sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale – ha aggiunto l’assessore – proseguendo in maniera virtuosa nella strada intrapresa nei mesi scorsi con la firma del Patto per la sostenibilità e del Protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato”.  

Tre i filoni in cui saranno impiegati i 232 milioni di risorse ordinarie: 96 milioni per ambiente e clima (biologico, agroambiente, indennità compensativa e forestazione); 13 milioni per la misura Leader, strategia di sviluppo locale attuata dai Gal; 123 milioni per il rafforzamento di bandi a sostegno di Investimenti aziendali, Trasformazione, Giovani, Filiere, Start-up e per l’avvio di nuovi bandi in settori strategici: Formazione, Consulenza, Servizi alla popolazione, Benessere degli animali, Filiere (tartufo, luppolo).

 “Abbiamo aperto il terzo bando per gli investimenti delle imprese agricole, con la misura 4.1 – ha evidenziato l’assessore – aggiungendo 23 milioni di euro agli 11 iniziali. Allo stesso tempo, rafforziamo con altri 16 milioni il bando a sostegno degli investimenti delle imprese di trasformazione, che aveva una dotazione iniziale di 9 milioni. In totale, sono oltre 50 i milioni di euro per dare impulso allo sviluppo delle imprese”. Rilevante il sostegno ai giovani agricoltori: “il ricambio generazionale è fondamentale per affrontare il futuro dell’agricoltura. Con ulteriori 5 milioni di euro, in aggiunta ai 7 del terzo bando a sostegno dell’insediamento dei giovani agricoltori, soddisferemo tutte le domande presentate. Altri 6 milioni, a valere sulle risorse Euri, vengono destinati ai giovani che operano nel biologico”.

L’assessore Morroni ha spiegato, inoltre, la riapertura del bando per il benessere animale, con 10 milioni di euro per il biennio 2021-2022, e l’ulteriore stimolo alle filiere: “a breve sarà attivato il bando a sostegno della filiera del tartufo e seguirà quella del luppolo. Intanto è già attivo, con l’Umbria prima Regione in Italia, il bando a sostegno della filiera olivicola, con l’intento di irrobustirla e promuovere una produzione di straordinario rilievo per il territorio”.

Quanto al riparto delle risorse Euri, Morroni si è soffermato sui 13 milioni di euro destinati a bandi a sostegno di aziende agricole e di trasformazione per macchine, attrezzature, impianti “a bassissima emissione o zero emissioni, per imboccare con decisione la strada dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale”.  Oltre ai 6 milioni di euro per nuovi insediamenti di giovani agricoltori in aziende biologiche, i restanti 13 milioni vengono ripartiti per agricoltura biologica e per sostegni alle attività “in zone montane al di sopra dei 600 metri di altitudine e zone soggette a vincoli naturali significativi, rimaste senza aiuti nel periodo di revisione dei criteri di classificazione”.

Altro segnale importante viene dalle scelte sui 19 milioni del finanziamento integrativo nazionale: “abbiamo orientato le risorse – ha dichiarato Morroni – in favore dei giovani agricoltori, con il finanziamento delle domande non ancora soddisfatte dei primi due bandi”.   Insieme agli interventi del Psr, l’assessore Morroni ha ricordato, infine, le misure per il sostegno del vino, con risorse dell’Ocm Vino e del bilancio regionale: “Per la promozione sui mercati extra Ue, abbiamo destinato 820mila euro, di cui 120mila dalle casse regionali, e circa 3 milioni per gli investimenti delle imprese vitivinicole, di cui 1,6 milioni per nuovi investimenti. La Regione – ha concluso – riserva grande considerazione al mantenimento di un forte tratto identitario e alla sua brandizzazione”.

 




Boom di turisti ma la città merita e i cittadini avranno vantaggi?

Il week-end lungo di inizio novembre è stato sicuramente molto positivo per Orvieto. tanti turisti in strada, molti ristoranti erano al completo, i monumenti principali con lunghe file all’esterno in attesa di entrare. Un bel risultato in un ponte che non aveva, tra l’altro, appuntamenti di rilievo programmati. La conferma dei numeri piuttosto lusinghieri, anzi da vero e proprio record arrivano anche dal sindaco e assessore al turismo, Roberta Tardani, “nel lungo fine settimana del Ponte dei Morti sono state oltre 7mila le presenze al pozzo di San Patrizio e Orvieto è stata una delle mete più gettonate dell’UmbriaDal 26 novembre inizierà il ricco calendario di eventi natalizi che culminerà con il ritorno di Umbria Jazz Winter. Ci sono dunque tutte le premesse per chiudere in bellezza questo anno”. 

E la città è stata all’altezza? Il boom di turisti si è avuto per le politiche di promozione di Regione e Comune? I cittadini godranno dei maggiori introiti derivanti dalla bigliettazione del pozzo, dai parcheggi e dall’imposta di soggiorno? Sono queste le domande fondamentali per capire se il turismo che sceglie Orvieto poi incide sulla qualità della vita del territorio.

Indubbiamente la città offre una varietà di attrazioni, monumenti e eventi che sono per numero e qualità superiori alle attese. E’ anche ben chiaro che la nuova segnaletica turistica ha avuto successo. Si vedono molti turisti fermarsi, inquadrare i qr-code e continuare nel loro itinerario alla ricerca di nuove emozioni. Si vedono gruppi soffermarsi in angoli prima meno noti, meno frequentati, sconosciuti ai più. La città non è, invece ancora pronta alla rivoluzione che porta con se il turismo. I negozi hanno orari classici, una sparuta minoranza ha scelto quello continuato, con il disappunto di molti “ospiti” che si sono ritrovati a guardare vetrine senza poter misurare, toccare con mano, acquistare. Eppure basterebbe coordinarsi, altro vocabolo che soprattutto tra imprenditori non sembra essere molto conosciuto. Ognuno è geloso del suo piccolo orticello e non rende partecipe l’altro delle novità anche positive. E così il risultato è spesso sotto gli occhi dell’osservatore attento con gli ospiti lasciati soli, senza un’offerta attenta alle loro esigenze. La città non è pronta per quanto riguarda l’attenzione e il confort nelle vie dello struscio. Auto, camioncini, furgoni, spazzatrici, raccolta dei rifiuti per tutta la mattina lungo le vie centrali tra tavolini all’aperto e famiglie intente a camminare pensando di essere “al riparo” dai motori.

La promozione ha avuto un ruolo fondamentale per il boom turistico della stagione e di questo week-end? Sicuramente la presenza di Orvieto in spot, programmi, presentazioni ha avuto un ruolo fondamentale nella stagione, soprattutto dopo la riapertura tra giugno e luglio. Per questo week-end hanno giocato a favore dell’Umbria tutta la relativa vicinanza geografica con l’area metropolitana di Roma e per Orvieto, come sempre, ha giocato un ruolo importante l’essere sulla principale direttrice di traffico nord-sud. In programma non c’erano eventi di rilievo tra il 30 ottobre e il 2 novembre eppure la città era piena, a tratti stracolma. Duomo, Pozzo e territorio sono un biglietto da visita di gran classe, attraente e forse anche la vicinanza con Civita ha spinto a scegliere Orvieto come base di partenza per un week-end all’insegna del buon vivere.

E ora la domanda finale: i vantaggi per i cittadini? Questa è poi il quesito principe. Gli amministrati del sindaco sono i cittadini che chiedono servizi migliori, tariffe più vantaggiose, sanità pubblica che risponde alle esigenze della popolazione. Dall’altra parte abbiamo un Comune che per riuscire a vincere questa sfida multipla deve assolutamente avere denari a disposizione e questi possono arrivare proprio dal turismo e cioè dagli introiti dei parcheggi e dei siti culturali dei pertinenza del Comune. I cittadini devono poter avere un ritorno magari con tariffe differenziate per i parcheggi, con una pulizia più accurata di alcune strade del centro storico che non hanno la stessa cura di altre, solo per esempio. Sarà così? “Lo scopriremo solo vivendo”, recita una canzone famosissima di Battisti. Altrimenti i grandi investimenti pubblici per attirare turisti avranno l’effetto di riempire la pancia di alcuni e di lasciare gran parte della città con gli stessi problemi irrisolti pur avendo l’occasione di risolverli o almeno di provarci.