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Intitolato al sindaco emerito Gisleno Breccia il Palasport di Porano

Si è celebrata mercoledì 29 settembre la giornata dedicata al sindaco emerito di Porano Gisleno Breccia. L’amministrazione comunale ha voluto ricordarlo organizzando, in collaborazione con l’Associazione culturale “Pier Luigi Leoni” , un convegno sul tema della gestione dei Piccoli Comuni al quale hanno partecipato i ragazzi della IV e V primaria della scuola di Porano, oltre a Sindaci del territorio e cittadini che hanno conosciuto e apprezzato l’impegno politico-amministrativo di Breccia. Introdotti dal sindaco di Porano Marco Conticelli, si sono susseguiti gli interventi dei relatori moderati dal presidente dell’Ordine del Giornalisti dell’Umbria Roberto Conticelli che ha evidenziato quanto è importante e significativo per un Comune celebrare la memoria di un personaggio che ha caratterizzato positivamente la scena politica locale per molti anni.

Sulla stessa scia Franco Raimondo Barbabella, ex sindaco di Orvieto negli anni ’80, nella veste di rappresentante dell’Associazione Leoni, che ha ricordato la figura del sindaco Breccia ed il suo profondo attaccamento a Porano ed a i suoi cittadini che per 24 anni lo hanno scelto come loro primo cittadino. Barbabella ha ricordato come, negli anni ’80, pur appartenendo a diversi partiti politici, il rapporto tra i due sindaci è stata caratterizzato da una profonda stima reciproca, riconoscendo in Breccia un amministratore competente e lungimirante. Appassionato l’intervento di Federico Gori, sindaco di Guardea e coordinatore Anci Umbria dei Piccoli Comuni, che ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare i Piccoli Comuni da fenomeni quali la perdita di servizi essenziali che determinano il fenomeno dello spopolamento dei territori. Ha invocato l’intervento della politica nazionale affinché metta mano alla situazione sempre più difficile dei territori delle aree interne, considerando che le stesse sono destinatarie di importanti interventi di sostegno da parte dello Stato ma anche, contemporaneamente, oggetto di azioni statali, come la imminente chiusura delle filiali CRO disposta da Mediocredito, estremamente penalizzanti per i piccoli Comuni. Il sindaco di Porano ha poi risposto a moltissime domande poste dai ragazzi delle scuole soprattutto in merito al ruolo del Sindaco. Brevi interventi anche da parte dei Sindaci degli altri Comuni presenti che hanno ricordato Breccia e l’importanza di rinnovare la memoria di chi ha lavorato per il bene delle proprie comunità. Presente la consorte di Breccia, la signora Iolanda, che ha seguito il convegno e successivamente svelato la targa apposta al palasport.

Al termine del convegno si è tenuta la cerimonia di intitolazione del Palasport , durante la quale è stata svelata la targa che ricorda l’impegno di Breccia nel voler erigere una struttura sportiva che dal 1977 riveste una grande importanza per lo sport comprensoriale. Il Presidente della Provincia di Terni Giampiero Lattanzi ha ricordato il profondo legame che, da giovane politico, lo legava a Gisleno Breccia, riconoscendo nel Sindaco una figura di primo piano nel contesto politico di quegli anni.




Vetrya, cronaca di una crisi annunciata ma non ascoltata

I numeri di Vetrya sono ormai noti e ufficiali, approvati dal consiglio di amministrazione del 29 settembre.  Il fatturato consolidato del gruppo nel primo semestre 2021 è di 4,7 milioni di euro mentre nel 2018 per la sola capogruppo il fatturato annuo era intorno ai 60 milioni.  Sembrano altri tempi e invece sono passai solo pochi anni.  Ma cosa è successo? E soprattutto come mai ci si è accorti improvvisamente della situazione così pesante?  Sono queste le domande che si stanno sicuramente ponendo azionisti, dipendenti e cittadini di Orvieto che, nel corso di una giornata hanno visto il loro gioiello esclusivo trasformarsi in uno di tipo commerciale.  La terza e ultima domanda riguarda il futuro di Vetrya e dei suoi circa 100 dipendenti.   

Andando a rileggere con più attenzione il bilancio e la relazione semestrale qualche incongruenza si trova a partire dal fatto che il livello delle retribuzioni è in linea con i bilanci precedenti nonostante il fatturato sia circa 1/5 del precedente con un aumento di 2 unità quadro.  Ma balza agli occhi che già nel 2020 la società di revisione nella relazione al bilancio scriveva che vi sono “dubbi e incertezza significativi sulla capacità della Società di continuare ad operare come entità in funzionamento”.  Quindi non è stato un fulmine a ciel sereno la crisi ormai conclamata che è venuta a galla solo dopo un’analisi attenta conseguente all’allontanamento di due importanti manager dell’azienda.  Se poi andiamo a leggere i documenti ufficiali ad inizio 2021 il piano industriale prevedeva il break even nel corso dell’anno con ricavi di 19 – 23 milioni e nella relazione al bilancio 2020 del maggio 2021 si confermava che i risultati al 31 marzo 2021 erano in linea con le attese.  Ma allora da maggio in poi si è scatenato l’inferno?  Sempre dal bilancio 2020 si evince che le perdite sono state contenute di tre milioni per voci una tantum come la rivalutazione del fabbricato, consentita dalla legge, e la sospensione degli ammortamenti per 400 mila euro. 

Insomma, bastava leggere i numeri per comprendere che qualche meccanismo si era almeno inceppato già dal 2019.  Ora il cda ha deciso di aderire alla procedura concorsuale in continuità.  Entro dieci giorni il consiglio tornerà a riunirsi per avviare l’iter complesso che porterà alla procedura che poi dovrà passare al vaglio del giudice.  E’ possibile che venga scelto il concordato in continuità con un accordo transattivo con i creditori compatibile con il piano di rilancio dell’azienda e che il giudice tenga in grandissima considerazione l’importanza della società anche per il territorio in termini occupazionali.

Questa è la cronaca di una crisi annunciata ma non ascoltata.




Strada dell’Arcone, per la messa in sicurezza e la riapertura servono 15 giorni

Il vice-sindaco Mario Angelo Mazzi, accompagnato dal dirigente del Settore Tecnico, Marco Roberto Rulli e dal geometra Luca Gnagnarini dell’Ufficio tecnico, ha effettuato un nuovo sopralluogo in Strada dell’Arcone chiusa al traffico dallo scorso lunedì in seguito ad un incidente che ha causato il danneggiamento dell’antico ponte dell’acquedotto. Sul posto i tecnici della Provincia di Terni, ente proprietario e gestore dell’arteria stradale, insieme ai tecnici e ai rappresentanti dell’impresa incaricata dalla Provincia per effettuare i lavori di messa in sicurezza. In base a quanto emerso dal confronto, la Provincia di Terni provvederà alla rimozione dei corpi pericolanti presenti sulla struttura e alla ripulitura dell’arco dagli arbusti per controllare se si siano verificati ulteriori danneggiamenti. Successivamente, secondo il cronoprogramma indicato dall’amministrazione provinciale, inizieranno i lavori per realizzare un’opera provvisoria necessaria alla messa in sicurezza.  La durata dell’intervento è stata stimata in quindici giorni ma l’amministrazione comunale ha invitato la Provincia a valutare anche soluzioni alternative che possano accorciare i tempi e consentire una veloce riapertura della Strada dell’Arcone la cui chiusura sta causando disagi alle attività commerciali della zona e al traffico considerato che i flussi veicolari, e in particolare quelli dei mezzi pesanti, si sono spostati sui centri abitati di Orvieto Scalo e Sferracavallo. Quanto accaduto, sottolinea Mario Angelo Mazzi, ha ulteriormente evidenziato alcune delle criticità del sistema viario cittadino. Già in passato si era ipotizzato un adeguamento del percorso che attraversa la Strada dell’Arcone che era risultato tuttavia di difficile attuazione in quanto si tratta di un’area estremamente sensibile dal punto di vista archeologico-ambientale. L’unica soluzione era e resta quella di un percorso alternativo nella zona del Paglia, individuato da tempo nel progetto della Complanare, per poter garantire un adeguato collegamento tra le aree di Terni e Perugia e il Viterbese  evitando che il traffico dei mezzi pesanti impatti sui centri abitati ai piedi della Rupe. Relativamente ai lavori di asfaltatura che sta eseguendo Anas sulla Sr71 Umbro Casentinese, dopo la richiesta dell’Amministrazione Comunale di sospendere e spostare gli interventi in corso nel tratto nei pressi dell’incrocio con via delle Conce, per esigenze di cantiere l’impresa ha manifestato la necessità di ultimare un piccolo tratto terminato il 1° ottobre.