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Incidente sulla A1, una donna trasferita in eliambulanza a Perugia

Nelle prime ore della mattina del 31 ottobre un’autovettura con 2 perone a bardo, mentre viaggiava sulla A1 al km 435 verso nord nei pressi di Fabro, dopo aver sbandato, è finita in una scarpata per circa 40 metri. Sul posto sono giunte le pattuglie della polizia stradale per coordinare i soccorsi portati dai vigili del fuoco.

Per una delle occupanti della vettura è stato necessario il trasporto in eliambulanza all’ospedale Silvestrini di Perugia mentre il secondo passeggero è stato portato per le cure al nosocomio di Orvieto.




Nasce “Artemide” per la caccia e la salvaguardia del territorio

Passione, rispetto per l’ambiente, attenzione per il territorio e una storia che vive nella cultura delle tradizioni e dei valori più profondi delle nostre comunità. Sono queste le fondamenta che tengono unite le prospettive di Artemide, l’associazione per la difesa della caccia e della natura, costituitasi nell’orvietano grazie alla volontà di appassionati di caccia e ambiente per offrire un contributo operativo alla salvaguardia del territorio e della preziosa biodiversità che lo popola.

“Mai come oggi – si pone evidenza nel manifesto costituite – c’è bisogno che l’uomo ritorni a vivere il territorio per proteggerlo e curarlo. La caccia e il cacciatore sono parte integrante di questo ecosistema per contribuire a procedere e difendere quel territorio che abbiamo preso in prestito dai nostri figli”. Una prospettiva di coesione e di divulgazione di valori che stanno alla base delle comunità locali e che hanno fatto della caccia e dei cacciatori elementi fondamentali per la salvaguardia, la valorizzazione e soprattutto il controllo del territorio e della fauna selvatica. Integrare, dunque, tutte le attività che dall’ambiente trovano la loro evoluzione come per prima è l’agricoltura, ma allo stesso tempo le varie forme di valorizzazione e studio paesaggistico, fino alle molteplici azioni turistiche.

Il gruppo dei soci fondatori dell’Associazione Artemide è composto da: Cesare Attioli, Eugenio Ranchino, Maurizio Stramaccioni, Rocco Olivadese, Andrea Solini, Marcello Marricchi, Carlo Ceci, Gianpiero Cinti, Alessio Ubaldini, Claudio Carletti, Massimo Tiracorrendo, Fausto Prosperini, Emilio Festa, Gabriele Anselmi e Simoni Conti. A rappresentare l’associazione è stato eletto un ufficio di presidenza composto da: presidente Fausto Prosperini, past president nazionale di FederCaccia, vice presidente Rocco Olivadese, tesoriere Carlo Ceci, segretario Marcello Marricchi, consiglieri Claudio Carletti, Gianpiero Cinti e Maurizio Stramaccioni.

Primo obiettivo di Artemide sarà quello di “promuovere un profondo senso di solidarietà e verso il prossimo e la natura. Diffondere, soprattutto verso le nuove generazioni, il forte legame esistente tra caccia e natura sostenendo una presenza attiva sul territorio che contribuisca sempre di più ad un prelievo che non vada mai ad intaccare il capitale, anzi che lo qualifichi e lo protegga”.




Opera del Duomo, “non abbiamo valutato alcun progetto eolico”. Alcune precisazioni di OrvietoLife

Pubblichiamo il comunicato stampa integrale inviato dall’Opera del Duomo di Orvieto. In calce le nostre piccole considerazioni in merito e alcuni chiarimenti visto che, come avviene spesso, la colpa è sempre e solo dei giornalisti.

Nel merito delle notizie di stampa diffuse in questi giorni a riguardo di un presunto parco eolico in fase di realizzazione su terreni di proprietà dell’Opera del Duomo di Orvieto ricadenti nel Comune di Castel Giorgio, questo ente ritiene quantomeno singolare l’approccio avuto nel diffondere informazioni prive di sostanziale fondamento.

Ponendo in evidenza la missione statutaria della Fabbriceria riguardante la cura della Cattedrale e la tutela del Patrimonio, e altrettanto dei beni posseduti, si ribadisce che l’Opera del Duomo di Orvieto non ha ricevuto nessuna proposta formale e, tantomeno, il Consiglio di Amministrazione ha analizzato e discusso progettualità riferibili a presunte attività eoliche su terreni dell’ente.

Ogni altra ipotesi diffusa e avanzata a mezzo stampa è frutto di eventuali creatività giornalistiche o personalistiche che – per buona prassi – potevano, quantomeno, essere oggetto di verifica e supportate da dati oggettivi. Esortando, quindi, tutti ad una maggiore contezza nel merito delle argomentazioni trattate, l’Opera del Duomo, qualora ne emergano le circostanze, si riserva di agire a tutela della propria immagine.

Alcune precisazioni in merito al comunicato stampa dell’OPSM

A. il progetto Phebos non è “presunto” ma reale: secondo le nostre fonti è in valutazione di VIA al Ministero della Transizione Ecologica;

B. la esistenza del progetto, peraltro, è autorevolmente confermata da Andrea Garbini, sindaco di Castel Giorgio, che con grande cortesia e tempestività il 26 ottobre u.s. ci spiega “Sono sicuro che il presidente dell’Opera, Andrea Taddei, valuterà con grande attenzione, insieme al consiglio, il progetto in tutti i suoi aspetti.  I prossimi passi che intendiamo compiere insieme al vicesindaco di Orvieto riguardano anche il coinvolgimento dell’Ente guidato da Taddei per raccogliere tutti i dati necessari per discutere nello specifico e fermare questo progetto che cozza con quella valorizzazione del territorio di cui sempre si parla e spesso è al centro di progetti di sviluppo”.

Quindi è un’ulteriore, indiretta, conferma che l’Opera del Duomo lo dovrebbe conoscere, il che non significa assolutamente che la stessa lo abbia esaminato, approvato, respinto.

C. si rimprovera la stampa di “eventuali creatività giornalistiche o personalistiche che – per buona prassi potevano essere oggetto di verifica e supportate da dati oggettivi”. Questa testata ha provato a verificare direttamente alla fonte, cioè l’Opera del Duomo, con ben 9 chiamate e alcuni messaggi nella chat wp. Durante due conversazioni informali si è parlato del progetto e non del “presunto tale” e mai, ripetiamo mai, abbiamo accennato a valutazioni già avvenute da parte dell’Ente. Abbiamo anche provato a chiedere con una mail ufficiale al Ministero della Transizione ecologica se una procedura di VIA può essere processata in assenza di alcun titolo (di proprietà o di locazione) da parte del richiedente sui terreni in oggetto. Il Ministero ha spiegato che i funzionari non rilasciano interviste ai giornalisti e che il Ministro risponde in Parlamento a eventuali interpellanze. Che ci auguriamo qualche parlamentare umbro vorrà fare!

A questo punto non ci resta che tornare a rivolgere le nostre domande da qui sperando che l’Opera del Duomo vorrà rispondere con più contezza:

1) i terreni di cui ai fogli catastali indicati nel progetto Phebos, sono di proprietà dell’OPSM?

2) il Presidente o membri aventi titolo hanno mai avuto contatti con la società committente del progetto?

3) è mai stata rilasciata da codesto Ente alla società Renewables Italia con sede in Roma, documentazione attestante la titolarità della stessa, come proprietà o come locataria, dei terreni coinvolti?

Noi attendiamo con fiducia che qualcuno ci spieghi, perché, come abbiamo scritto, “vogliamo capire” affinché anche i lettori/cittadini possano comprendere quello che sta avvenendo in tempo reale e non a cosa fatte.    

Orvietolife.it

Alessandro M. Li Donni – direttore responsabile




UJW#28 si riparte finalmente, manca solo il coro gospel

Il cartellone di UJW #28 che si terrà dal 29 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022 ad Orvieto, è stato presentato a Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, dal sindaco, Roberta Tardani, dal direttore artistico del festival, Carlo Pagnotta, da Gianluca Laurenzi, presidente della Fondazione Umbria Jazz. A dare il benvenuto il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Libero Mario Mari che ha ringraziato la Fondazione Umbria Jazz per aver scelto la sede della Fondazione CRO per la presentazione dell’evento “nell’Auditorium che presto sarà dedicato alla memoria del mio predecessore Gioacchino Messina che ha guidato l’ente in un periodo non semplice”. 

“Non nego di essere particolarmente emozionato – ha aggiunto – perché oggi si riparte con UJW che per Orvieto è l’evento musicale più rilevante a tutto tondo. Siamo alla 28esima edizione, dopo un anno di stop forzato che è stato molto difficile e che ci ha visto tutti rinchiuderci e distanziarci con un allontanamento interpersonale che ha pesato moltissimo. Umbria Jazz Winter è una manifestazione che nel corso degli anni ha confermato un successo di critica e di pubblico che sono il frutto di tanto lavoro, competenze, impegno, professionalità e passione. Ad Orvieto sono passati personaggi importantissimi e per noi è un evento a 360 gradi. Orvieto è grata a Umbria Jazz come lo è Umbria Jazz verso Orvieto che è la stupenda cornice dell’edizione invernale. Insieme sono un binomio e un sodalizio perfetto che solo una pandemia ha temporaneamente interrotto ma che è destinato a durare. Oggi siamo felici della ripartenza di questa kermesse che è anche una ripartenza in termini di ricadute sulla città, penso a tutte le attività produttive e dell’accoglienza che ne beneficeranno come l’intera città e il territorio con tutte le loro bellezze ed attrattive e che sono  pronti ad accogliere artisti e visitatori in una atmosfera unica.  Umbria Jazz Winter in questi anni è sicuramente cambiata nelle tematiche e nelle dinamiche ma non nel livello qualitativo che è altissimo”.

Stessa emozione anche per il Presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi che ha detto “sono personalmente innamorato di Orvieto e voglio salutare questa nuova edizione, con il sorriso che noi tutti avevamo nelle foto scattate nell’ultimo giorno dell’edizione 2019 nel foyer del Teatro Mancinelli, quando eravamo beatamente ignari di quello che sarebbe accaduto dopo con l’arrivo della pandemia. Oggi quindi ripartiamo dallo stato d’animo di quel giorno di due anni fa. Il sodalizio non si è interrotto mai, nemmeno durante la pandemia. Anzi lo scorso anno avevamo ipotizzato di realizzare almeno un fine settimana nel mese di settembre, progettandolo e riprogettandolo più volte, ma poi abbiamo dovuto fermarci a causa dell’avanzata del virus”.  “Ripartiamo oggi – ha proseguito – con un programma artistico che definirei strepitoso con una media di 10/12 concerti al giorno. C’è poi la conferma di UJ4KIDS, per spingere sull’importanza sull’insegnamento musicale che la pandemia ha molto penalizzato. Il 30 dicembre prossimo, durante il primo appuntamento di UJ4KIDS, la Fondazione Umbria Jazz consegnerà ai 23 Istituti di indirizzo musicale umbri una tromba, strumento iconico del jazz per promuovere l’insegnamento musicale nella nostra regione. Ringrazio i soci: Regione Umbria e Comune di Orvieto. Quest’ultimo non solo per la disponibilità che ogni anno ci riserva, ma perché quest’anno per la prima volta, ha messo in campo risorse importanti. Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto per il sostegno alla manifestazione e tutti i nostri sponsor: Intesa San Paolo, Cosp Tecno Service, Consorzio Vino Orvieto, Radio Monte Carlo nostro media partner. sul piano della comunicazione abbiamo predisposto un piano importante che comprende Rete 101, reti Mediaset, Radio Subasio, pubblicità sui giornali e una forte spinta sui social”.
“Questo ultimo anno e mezzo è stato il momento più triste della nostra storia, ma anche il momento più stimolante perché abbiamo dovuto far ripartire una città”
 ha esordito il sindaco e assessore alla Cultura e Turismo, Roberta Tardani che ha aggiunto: “Ci siamo trovati ad affrontare una tragedia, ma abbiamo trovato la forza, abbiamo avuto contezza delle capacità delle risorse espresse dalla nostra comunità che ha dato il meglio di sé. Volevamo che la luce su Orvieto non si spegnesse, e che la città fosse alla ribalta nazionale e internazionale anche nei momenti più bui. Oggi i risultati li stiamo testando: abbiamo avuto un’estate straordinaria, con presenze inaspettate nei numeri: oltre il 40 per cento in più rispetto al 2019. Parliamo di ripartenza perché siamo stati due anni in attesa, ma in realtà non ci siamo mai fermati. Umbria Jazz Winter è l’evento della città che porta Orvieto alla ribalta internazionale e in questo senso abbiamo sempre cercato di promuoverla anche attraverso gli eventi che sono stati molti. Abbiamo la certezza che questa è la strada da intraprende e continuare a portare avanti. Ci crediamo davvero e ci investiamo al contrario di come avveniva in passato. Vogliamo essere vicini ad Umbria Jazz Winter con la concretezza investendo le giuste risorse per ripartire. “Ringrazio il direttore artistico, Carlo Pagnotta per la pazienza rispetto alla ‘lentezza’ delle risposte delle istituzioni – ha proseguito il sndaco – questa estate avevamo ancora molte incertezze, ma ora la possibilità del riempimento al 100% delle location ci dà fiducia ed energia. In questi giorni Orvieto è alla ribalta nazionale anche per un altro significativo aspetto: l’altro giorno a Milano è stato presentato il film tv ‘Carla’ dedicato a Carla Fracci. Il teatro Mancinelli, che peraltro è stato sempre aperto, è tornato ad essere il contenitore e il luogo della cultura e il 5 novembre prossimo ospiterà l’anteprima dell’uscita del film nelle sale cinematografiche. Al Mancinelli abbiamo ripreso una Stagione di Prosa di qualità. E’ vero, stiamo faticando a riempirlo, ma abbiamo grande fiducia e speranza per questa città”. “Anche ad Orvieto abbiamo eccellenze locali che vanno gratificate – ha concluso – e l’ultima annotazione importante riguarda proprio il manifesto di questa edizione di Umbria Jazz Winter realizzato dall’artista orvietano, Maurizio Rosella. E’ una esplosione di colori che esprime lo d’animo con cui affrontiamo i problemi e cerchiamo di risolverli per ripartire. Ci saranno infine gli appuntamenti natalizi che partiranno dal 26 novembre con luci ed eventi culturali durante tutto il periodo delle feste. C’è un grande fermento. Sarà un Natale bellissimo”.
Ad illustrare il programma e il parterre degli artisti presenti alla 27^ edizione di UJW di Umbria Jazz Winter #28 è stato il Direttore artistico Carlo Pagnotta che, ironizzando sull’essersi volutamente vestito come quell’ultimo giorno dell’edizione 2019/2020, ha voluto sottolineare l’entusiasmo generale per la ripartenza della nuova edizione 2021/2022 e l’impegno dell’intero staff di Umbria Jazz. Tra le tante “chicche” che il programma ha in serbo, Pagnotta ha parlato del progetto di Bill Frisell con la Umbria Jazz Orchestra seguito direttamente dal direttore M° Manuele Morbidini. “Il progetto è una produzione esclusiva di Umbria Jazz. Una sorta di miracolo per uno dei musicisti universalmente riconosciuti. Progetto che riconosce il percorso di crescita del festival e che fa incontrare ad Orvieto, solo per Umbria Jazz Winter, in un unicum straordinario Bill Frisell e Michael Gibbs in una produzione che non ha precedenti e che, a livello internazionale, sarà uno degli eventi musicali dell’anno”. “La messa della Pace quest’anno sarà senza Gospel – ha concluso Pagnotta – perché fino all’ultimo doveva partecipare un gruppo importante di 35 elementi ma poi non ci sono state conferme. D’altra parte con il gospel abbiamo una tradizione da rispettare che risale al 1988 e non ce la siamo sentiti di rimediare. In America ci sono ancora molte difficoltà ad organizzare i grandi tour quindi nell’edizione successiva torneremo con il gospel. I musicisti della 28esima edizione sono comunque moltissimi e di alta qualità artistica nello stile di Umbria Jazz Winter”.  

Tutti i musicisti di Umbria Jazz Winter # 28 (Fonte: Servizio Comunicazione UJW)

GLI ARTISTI DI UJW LA CHITARRA – Il cartellone presenta un grande evento: il nuovo progetto di Bill Frisell, uno degli artisti più innovativi della scena contemporanea, con la Umbria Jazz Orchestra e con la direzione di un luminare dell’orchestrazione, in particolare delle grandi formazioni, Michael Gibbs. Il progetto è una produzione esclusiva di Umbria Jazz.

Frisell sarà anche protagonista di una solo performance. Sempre in tema di chitarra ad UJW ci sarà  il solitario omaggio di Lionel Loueke a quello che lo stesso Loueke definisce il suo mentore, Herbie Hancock. E un altro grande chitarrista, il brasiliano Romero Lubambo, fa parte del trio di Sarah McKenzie, elegante cantante/pianista che nel suo periodo formativo ha fatto esperienza anche nelle Clinics di Umbria Jazz, con il virtuoso del violoncello, anche lui brasiliano, Jaques Morelenbaum. Tre artisti il cui collante è un approccio raffinato e non convenzionale alla canzone.  Due chitarre anche nel trio Accordi Disaccordi, vecchia conoscenza di Umbria Jazz, che si presenta con ospite speciale la violinista Anais Drago.

LA CANZONE, PAROLE E MUSICA – Un filo conduttore è la forma canzone, declinata sia come vocalità che nella traduzione strumentale. Sofisticato cantante è Allan Harris, con la band che ha prodotto il suo ultimo disco, in cui rende omaggio, anche attraverso ricordi familiari, alla Harlem degli anni ‘50-‘60. Aria di famiglia, con il quintetto di Giovanni Tommaso e sua figlia Jasmine, vocalista affermatasi sulla scena californiana. In programma, canzoni evergreen italiane e americane. Ancora canzoni con il duo Luca Aquino – Giovanni Guidi, che così commenta il progetto: “Desideravamo suonare delle belle melodie, semplici e farle nostre: così nasce questo duo, in modo naturale e sincero”. Infine, un garbato intrattenitore quanto solido musicista: è Nick The Nightfly, che con il suo quintetto ripropone un lungo itinerario musicale che va dalle hit degli anni d’oro del jazz fino alle canzoni di Sting.

UNA LEGGENDA DEL JAZZ – Un mito vivente del jazz è George Cables, hard bopper di grande tradizione e testimone diretto (lui c’era!) di alcune delle più grandi band del jazz. A Orvieto sarà con il trio – con ospite speciale il sax di Piero Odorici – e nella sempre suggestiva formula del duo pianistico. Il suo partner è Sullivan Fortner, di parecchi anni più giovane, uno dei trentenni di successo dell’attuale scena del jazz. Fortner sarà anche protagonista di alcune solo piano performance.

IL GRANDE JAZZ ITALIANO – E il grande jazz italiano? “Al Gir dal Bughi” è il titolo del progetto che rivede insieme Dino Piana ed  Enrico Rava, per un omaggio al trombonista che è stato uno dei padri del jazz moderno in Italia. Importante lo spazio riservato a Francesco Bearzatti, con due band: il Tinissima Quartet che presenta il suo recente “Zorro”, ed un quartetto completamente diverso per un rivisitazione della musica del grande ma sottovalutato Tony Scott.

IL SOUL DELLA TRADIZIONE – Infine, lo spazio della Black Music che in Umbria Jazz non manca mai. È la band di Anthony Paule, nata con il proposito di mantenere vivo il soul che si suonava una volta. Una musica che resta insuperata e che ha ispirato le generazioni più giovani.

UJ4KIDS, RIFLETTORI ACCESI SULLA DIDATTICA MUSICALE – Torna a Orvieto UJ4KIDS, anche con l’obiettivo di riaccendere i riflettori sull’insegnamento musicale che la pandemia ha fortemente penalizzato. Sono in programma esibizioni degli allievi di alcune delle scuole di musica coinvolte nel progetto “Improvvisazioni”, e due repliche della storia musicale per bambini “Lazzaro ed i suoni del vento”, liberamente ispirata al film “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher.
La Fondazione Umbria Jazz consegnerà in una cerimonia a tutti i ventitré Istituti di indirizzo musicale umbri una tromba, strumento iconico del jazz (i primi grandi solisti agli albori del jazz furono trombettisti). Un gesto simbolico e concreto nello stesso tempo, in linea con la politica della Fondazione di promuovere l’insegnamento musicale nella regione.

COLLABORAZIONE UMBRIA JAZZ – SOCIETÀ AQUILANA DEI CONCERTI – “Natale in Jazz” è la manifestazione che la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” terrà nella città abruzzese in collaborazione con Umbria Jazz.

Dal 28 al 30 dicembre si esibiranno alcuni artisti presenti anche a Orvieto: Giovanni Guidi, Bill Frisell Trio & Umbria Jazz Orchestra, Francesco Bearzatti Tinissima Quartet.




Su Vetrya interrogazione al MiSE del deputato dem Walter Verini

Il deputato PD Walter Verini rende noto di aver depositato un’interrogazione parlamentare riguardante la vertenza aziendale che si è aperta presso la società Vetrya di Orvieto. Rivolgendosi al Ministero dello Sviluppo Economico, si intende chiarire se il ministro, sia a conoscenza del fatto che l’imminente chiusura del sito, andrebbe a determinare gravi conseguenze in termini occupazionali e sociali per la Regione Umbria e, in particolare, per l’intero territorio orvietano. In particolare, il deputato dem, chiede che venga convocato, con la massima urgenza, “un tavolo di crisi, per avviare un confronto tra i vertici della società Vetrya S.p.A, i lavoratori, le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali, affinché si possa giungere ad una soluzione che garantisca la continuità dell’attività del sito, salvaguardando i livelli occupazionali del territorio”.

Al Ministro dello sviluppo economico — Per sapere – premesso che:

il gruppo Vetrya S.p.A., con sede a Orvieto e quotata sul Mercato Alternativo del Capitale AIM Italia gestito da Borsa Italiana, è una multinazionale leader nel settore dei servizi digitali, dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo di applicazioni e business model della rete internet e delle reti di telecomunicazioni broadband e ultra broadband;

i vertici dell’azienda – in occasione dell’ultimo Consiglio di Amministrazione tenutosi il 23 ottobre 2021 – hanno formalizzato la decisione di convocare l’Assemblea soci per lo scioglimento e la messa in liquidazione della società con cessazione delle attività e dei rami aziendali ad eccezione delle Aree e Direzioni per le quali è prevista la prosecuzione delle stesse;

in quella sede, è stata inoltre deliberata la prosecuzione delle attività finalizzate a verificare la sussistenza dei presupposti per l’accesso a procedura di concordato preventivo, nonché l’adozione “delle opportune iniziative per la riduzione del personale delle attività dismesse in ragione della rilevantissima perdita di fatturato”;

l’azienda ha motivato la cessazione dell’attività in ragione della crisi finanziaria che sta attraversando il Gruppo che, stando all’ultima relazione finanziaria semestrale consolidata, sarebbe stata innescata da una perdita netta di circa 13 milioni di euro, con una riduzione dei ricavi, delle vendite e delle prestazioni pari a 16,73 milioni di euro nel primo semestre 2021;

l’Assemblea straordinaria dei soci è stata fissata per il giorno 10 novembre 2021 in prima convocazione e, in seconda convocazione, il giorno 11 novembre;

la cessazione dell’attività dell’azienda espone i lavoratori, attualmente già in cassa integrazione, al rischio concreto di una procedura di licenziamento collettivo;

a parere dell’interrogante, la prospettiva dell’imminente chiusura del sito, andrebbe a determinare gravi conseguenze in termini occupazionali e sociali per la Regione Umbria e, in particolare, per l’intero territorio orvietano;

stando a quanto si apprende dalla testata giornalistica “Milano Finanza”, sulla società sembrerebbe pendere un’inchiesta relativa a presunti addebiti “occulti” a carico dei clienti di WindTre per la visualizzazione di alcune pagine Internet;

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se ritenga opportuno convocare, con la massima urgenza, un tavolo di crisi, per avviare un confronto tra i vertici della società Vetrya S.p.A, i lavoratori, le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali, affinché si possa giungere ad una soluzione che garantisca la continuità dell’attività del sito, salvaguardando i livelli occupazionali del territorio.




Allarme del Comitato pendolari, se non interviene la Regione i biglietti dei treni su del 6,6% da gennaio 2022

Il Comitato dei Pendolari Umbri è molto preoccupato per l’avvicinarsi del 2022 che porterà, salvo diverse indicazione da parte della Regione, ad un aumento dei biglietti dei treni del 6,6% e del trasporto pubblico su gomma. Le lettera è stata inviata alla presidente Tesei e all’assessore Melasecche per chiedere che venga almeno congelato per un periodo congruo così come deliberato dalla Regione Liguria per l’aumento previsto già quest’anno. Nel 2021, ricorda il Comitato, i biglietti sono “lievitati” del 6,8% come hanno potuto notare i lavoratori e gli studenti che sono tornati sui treni alla fine del lockdown più duro.

Di seguito il testo della lettera inviata a Tesei e Melasecche.

Lo scrivente Comitato Pendolari Umbri, in quanto soggetto esponenziale di interessi di rilevanza sociale nell’ambito del trasporto pubblico, in accordo con i rappresentanti trasporti delle associazione dei consumatori presenti al tavolo dei trasporti ferroviari in Umbria, Confconsumatori Umbria e Federconsumatori Terni, intende, con la presente, ritornare sulla questione dell’aumento delle tariffe ferroviarie, previsto dal 1° gennaio 2022, così come da contratto di servizio 2018-2032 sottoscritto tra Regione Umbria e Trenitalia SpA Trasporto Regionale, in quanto, a tutt’oggi, non si è avuto alcun riscontro dalle SS.VV. alla nostra nota inviata in data 10 maggio 2021, in calce alla presente.

Innanzitutto, ci permettiamo di rappresentare che, come riportato dal contratto stesso all’articolo 13 (politiche tariffarie), comma 4 punto b, per l’anno 2022 l’aumento sarà del 6,6%, così come sarà del 6,2%, a relativamente all’anno 2023, per poi stabilizzarsi definitivamente al 4% negli anni dal 2024 al 2032, mentre per l’anno corrente è stato del 6,8%.

Inoltre, nello stesso, è anche scritto: “gli incrementi delle tariffe sono paritetici per quelle regionali e sovraregionali, nonché integrate, e sono automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria da parte della Regione”.  Per questo, vista la grave situazione economica, causata dalla pandemia da Covid-19, si è richiesto, nella nota sopracitata, il congelamento dell’aumento atteso dal gennaio prossimo, poiché di fatto andrebbe, ulteriormente, a gravare sulle moltissime persone, che quotidianamente si spostano con i servizi ferroviari, per motivi di lavoro o studio, sia all’interno che fuori Regione.

Altresì, nella stessa mail, si è chiesto la sospensione degli aumenti, eventualmente contemplati, nel Contratto di Servizio, in proroga, sottoscritto dalla Regione Umbria con Busitalia Sita Nord srl, relativamente ai servizi ferroviari ex-FCU e su gomma.

Si fa presente, per di più, che la giunta regionale della Liguria, ha congelato, su proposta dell’assessore con delega ai trasporti, l’aumento delle tariffe ferroviarie che era previsto, come da contratto con Trenitalia SpA Trasporto Regionale, a inizio del 2021; infatti, detto rincaro è stato rinviato in un primo momento ai primi di maggio, e in seguito differito al primo di ottobre, fino al provvedimento del 28 settembre u.s., che l’ha ulteriormente sospeso fino all’inizio del 2022.

La motivazione principale della decisione presa dalla Regione Liguria è stata proprio la crisi economica innescata dalla pandemia. Pertanto, per quanto sopra esposto, si richiede di conoscere quale misura intenda prendere la Regione Umbria a riguardo.




Fabio Paparelli (PD), “in Regione si deve aprire un tavolo sulla crisi Vetrya per provare a salvaguardare i lavoratori e assicurare loro, nel prossimo futuro, le necessarie tutele.”

Sulla grave situazione di Vetrya muove i primi passi la politica regionale e lo fa con un’interrogazione alla presidente Donatella Tesei del PD. Fabio Paparelli, spiega che “è semplicemente paradossale che tante famiglie fino a ieri si sentivano tranquille perché lavoravano nella cosiddetta google italiana e oggi improvvisamente rischiano concretamente di perdere l’occupazione senza che fino a poco tempo prima alcuno sapesse nulla”. Il consigliere PD ritiene che sia necessario, anche alla luce della presenza, seppur simbolica, di Gepafin tra gli azionisti e dei contributi pubblici erogati aprire un tavolo di confronto “così come è stato fatto per tante altre crisi aziendali altrettanto complesse. Certamente con l’annuncio della messa in liquidazione di una parte dell’azienda e di concordato per l’altra, la strada è molto stretta e tortuosa ma occorre mettere in campo tutti gli strumenti utili e a disposizione per intervenire e cercare di salvare i livelli occupazionali e le prospettive aziendali”.

Sicuramente Meloni, Paparelli e Bori vogliono capire di quanti soldi pubblici ha usufruito Vetrya e quali eventuali vincoli erano previsti, ad esempio dal punto di vista occupazionale. Sempre Paparelli ricorda come nella sua esperienza di assessore allo sviluppo economico l’utilizzo di fondi pubblici fosse sempre vincolato alla salvaguardia dell’occupazione e “proprio per questo serve l’apertura formale di un tavolo di crisi dove affrontare tutti i nodi e cercare di salvaguardare per quanto possibile i lavoratori anche nel futuro prossimo, cioè dopo la liquidazione dell’azienda se verrà confermata dagli azionisti nell’assemblea già convocata per novembre”.
I tempi sono piuttosto stretti visto che in prima convocazione il 10 novembre e in seconda il 12, l’assemblea degli azionisti è chiamata a deliberare sulla richiesta del consiglio di amministrazione di liquidazione della società e cessazione delle attività e per proseguire nell’esplorazione per dar seguito ad una procedura concordataria.




L’ambasciata di Russia patrocina “Del bene del male” evento Unitre per bicentenario di Dostoevskij

Pregiatissimo il patrocinio concesso dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia all’Unitre, per un evento che, si legge nella missiva arrivata a Palazzo Simoncelli, “permetterà di conoscere meglio il patrimonio letterario e filosofico di Fëdor Dostoevskij”.

Per celebrare uno dei più importanti scrittori e letterati di tutti i tempi, Fëdor Dostoevskij, di cui ricorre il bicentenario della nascita, l’Unitre di Orvieto realizzerà un eccezionale evento online, curato personalmente dal presidente Riccardo Cambri: “Del Bene del male”. In diretta sul canale ufficiale YouTube, il prossimo 4 novembre, interverranno come ospiti Natale Fioretto (Lingua Italiana e Traduzione dal Russo, Università per Stranieri di Perugia), Giancarlo Baffo (Filosofia Morale – Filosofia della Religione, Università degli Studi di Siena) e Giulio Scarpati (attore). Il vicepresidente Alberto Romizi coordinerà il denso pomeriggio culturale, che verrà arricchito dall’esecuzione di lieder di Čajkovskij e Rachmaninov: il soprano moscovita Irina Lavrina sarà accompagnata al pianoforte dal maestro Cambri. La direzione tecnica sarà affidata a Gabriele Anselmi.




I carabinieri sventano possibili truffe a Montegabbione e allontanano una donna con “divieto di ritorno a Orvieto”

I Carabinieri della radiomobile di Orvieto nel pomeriggio del 26 ottobre, nel corso di controlli sul territorio finalizzati alla prevenzione di reati contro la persona ed il patrimonio, hanno identificato e deferito in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica ternana una cittadina romena di 31 anni, residente ad Aprilia, conosciuta alle Forze dell’ordine, resasi responsabile di aver violato il “divieto di ritorno” in Orvieto. Lo stesso pomeriggio è stata segnalata da alcuni cittadini ai militari del Comando Stazione Carabinieri di Montegabbione, una vettura di colore grigio, con a bordo due uomini che si aggiravano per il borgo con fare sospetto. Le immediate ricerche del veicolo e dei suoi occupanti, hanno consentito di accertare che il veicolo nel frattempo si era diretto a Città della Pieve.

La Centrale Operativa è stata allertata per il suo rintraccio; nei giorni precedenti un automezzo identico era stato utilizzato da soggetti di nazionalità marocchina, autori di tentativi di truffa in danno di persone anziane, avvenuti nel Comune di Parrano. Ancora una volta la collaborazione della cittadinanza con i Carabinieri si è rilevata preziosissima e proficua, consentendo di scongiurare la commissione di reati attuati, soprattutto, nei confronti degli appartenenti alle fasce più deboli, come gli anziani.




Italia Nostra, non c’è pace per l’Alfina, dopo il geotermico ora arriva l’eolico

Mentre le commissioni Ambiente e attività produttive di Camera e Senato esaminano lo schema di decreto legislativo (AG 292) che dovrà dire dove si possono installare in Italia le nuove migliaia di torri eoliche e i campi intensivi di fotovoltaico per migliaia di ettari, come previsto dal Governo con i piani di settore (PNIEC) finanziati con i 70 miliardi dedicati dal PNRR, è arrivata come una bomba la notizia che presto lo splendido panorama di Orvieto, Castel Giorgio e altri comuni limitrofi potrebbe essere scempiato da sette pale eoliche da 6 MW ciascuno, da realizzarsi tre nell’area di Alfina (Castel Giorgio) su terreni di proprietà dell’Opera del Duomo e quattro a Orvieto su terreni di privati cittadini. Il Parco eolico è ora al Ministero della Transizione Ecologica per la valutazione di rito, e l’istruttoria sembra essere in fase avanzata.

Italia Nostra, che sulla questione delle energie rinnovabili, insieme alla Coalizione Art. 9, ha da tempo sollecitato il Governo a mitigare gli impatti sul paesaggio conseguenti ad una transizione ecologica piegata a logiche industriali, ritiene assolutamente inopportuno l’impianto, posto in un’area a vocazione turistica, come ha sottolineato il sindaco di Castel Giorgio, Andrea Garbini. Seppure si comprendano a malincuore le ragioni degli agricoltori, abbandonati a sé stessi, fa specie che a piegarsi a modalità di estrazione energetica impattante – come riconosce lo stesso Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani – sia un ente con finalità sociali come l’Opera del Duomo di Orvieto. Ci auguriamo che questo impianto trovi altra e migliore collocazione.

Ad oggi non esistono in Italia regole su dove fare questi nuovi e impattanti impianti, con la conseguenza che, nel frattempo, questi possono essere realizzati su siti archeologici, siti UNESCO, parchi nazionali e regionali, aree agricole (pericolo denunciato anche da Coldiretti) e aree della rete europea Natura 2000. Italia Nostra ha anche suggerito, anziché consumare ulteriore suolo, di utilizzare prioritariamente, per il fotovoltaico intensivo, i 7000 chilometri quadrati di coperture industriali esistenti e i 9000 chilometri quadrati di aree già impermeabilizzate e degradate, in modo da addirittura superare l’obiettivo di 70 gigawatt di energia da rinnovabili, fissato a livello europeo.

FONTE: Italia Nostra