Montegabbione, 20 positivi tutti collegati, dal 22 scuole di nuovo in presenza

A Montegabbione tornano a salire in maniera piuttosto rapida i casi di positività al Covid-19. Nella giornata del 20 ottobre gli attualmente positivi sono 20, 12 in più del giorno precedente. Secondo quanto scritto in un post sulIa pagina ufficiale FB, “i nuovi casi sono tutti collegati tra loro, e coinvolgono sia adulti che minori frequentanti la nostre scuole”. In accordo con la USL dopo aver ricevuto gli esiti dei tamponi è stato avviato il protocollo messo a punto insieme alla direzione scolastica e al Comune.

Sempre tramite Fb il Comune ha spiegato che, “la scuola dell’infanzia continua a funzionare regolarmente in presenza mentre per la primaria e la secondaria è stata attivata la DAD fino al 21 ottobre. Per il 20 ottobre è stato organizzato lo screening per gli alunni di primaria e secondaria di primo grado e per il corpo docente”. Se non emergeranno novità di rilievo dallo screening già dal 22 ottobre gli alunni delle scuole in dad torneranno in presenza.




La polizia penitenziaria scopre la droga nascosta in un pacco spedito a un detenuto

Un detenuto si è fatto spedire un pacco alimentare ma durante i controlli da parte degli agenti di polizia penitenziaria è spuntata fuori della droga ben nascosta tra alcune fette di bresaola. Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha commentato, “brillante operazione della Polizia Penitenziaria di Orvieto. Un detenuto si è fatto spedire un pacco alimentare, tramite corriere, e all’interno era occultata sostanza stupefacente, hashish e marijuana, con confezionamento frazionato in diverse dosi del peso di circa 130 grammi. La sostanza era nascosta all’interno di fette di bresaola accuratamente confezionata sottovuoto. Il personale di Polizia Penitenziaria operante non si è fatto ingannare e così ha evitato che un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti potesse fare ingresso in carcere. Il detenuto è stato deferito all’Autorità giudiziaria in stato di libertà mentre sono in corso accertamenti per l’individuazione del soggetto che ha spedito la droga. Questo è solamente l’ultimo intervento fatto dalla penitenziaria di Orvieto che ogni giorno col proprio lavoro garantisce la sicurezza nel carcere. L’encomio del SAPPE Umbria va al Personale della Casa circondariale di Orvieto che, nonostante le tante criticità, si conferma baluardo contro l’illegalità, garantendo l’ordine e disciplina all’interno del penitenziario”.
Il segretario generale, Donato Capece, ha sottolineato il forte impegno nel contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti nelle carceri italiane, “ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.
Il leader nazionale del SAPPE conclude ricordando che “la Polizia Penitenziaria, a Orvieto e negli altri istituti di pena d’Italia, è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.




In viaggio alla scoperta dell’Etruria con Giuseppe M. Della Fina all’UniTre

Giuseppe Maria Della Fina è pronto ad arricchire il calendario culturale dell’Unitre di Orvieto col suo percorso di storia antica, quest’anno intitolato “Viaggi in Etruria”. Tre gli incontri previsti, tutti di lunedì pomeriggio, a partire dal 25 ottobre alle ore 17, e a cadenza quindicinale. Particolarmente suggestiva la location prescelta: il Museo “Emilio Greco”, gentilmente messo a disposizione dall’Opera del Duomo. Questo il programma delle tre lezioni: lunedì 25 ottobre Elisabeth Hamilton Gray: una donna alla scoperta dell’Etruria; lunedì 8 novembre, George Dennis: l’Etruria vista e narrata; lunedì 22 novembre David Herbert Lawrence: il fascino delle terre etrusche.

È prevista la lettura di stralci dei diari di viaggio, che saranno interpretati da Alberto Romizi (vicepresidente Unitre), da Giulia Barattolo e da Gilda Pascucci: allievi del Laboratorio di Lettura Emozionale curato da Gianluca Foresi. Per partecipare agli incontri è necessario essere muniti di Green Pass ed indossare la mascherina. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero di cellulare: 3387323884.

La scoperta dell’antica Etruria è stata affidata anche ai viaggiatori che hanno attraversato la regione: antiquari, archeologi, artisti, scrittori. Ognuno ovviamente con il proprio bagaglio di conoscenze, gli “attrezzi” della professione esercitata e la propria sensibilità. Essi hanno segnalato singoli monumenti o reperti oggi magari perduti, proposto interpretazioni, ma soprattutto hanno contribuito a creare un’immagine dell’Etruria vitale ancora oggi.  Nell’analisi di tale fenomeno si potrebbe partire almeno dal Cinquecento, ma si è scelto di farlo soltanto dall’Ottocento, ovvero dal secolo durante il quale lo studio degli Etruschi divenne una vera e propria disciplina su basi progressivamente sempre più scientifiche.

In particolare si prenderanno in esame i resoconti di viaggio di tre personaggi: la scrittrice Elisabeth Hamilton Gray (Tour to the Sepulchres of  Etruria in 1839, London 1840), l’archeologo e diplomatico George Dennis (The Cities and Cemeteries of Etruria, London 1848) e  lo scrittore David Herbert Lawrence (Etruscan Places, London 1932).

Giuseppe M. Della Fina è direttore scientifico della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”. Collabora alle pagine culturali del quotidiano “la Repubblica”, alla rivista “Archeo”, di cui è membro del Comitato scientifico, e, da qualche mese, al mensile “Il Giornale dell’Arte”. Dirige il festival Bluetrusco (Murlo, Siena) e la rivista “Archaeologiae. Research by Foreign Missions in Italy”.  Ha scritto numerosi volumi di archeologia e storia antica per editori italiani e stranieri. Da ultimo si segnala la pubblicazione 150 museo archeologici d’Italia (“Archeo”, monografie).