Csco, se ne discute nella capigruppo tra rilancio e possibile chiusura

Venerdì 8 ottobre alle 17,30 è stata convocata la commissione dei capigruppo a Orvieto per discutere della situazione della Fondazione Centro Studi Città di Orvieto. E’ stata chiaramente invitata in audizione la presidente Liliana Grasso. Si torna, dunque, sulla questione Centro Studi praticamente poco dopo i due anni dalla nomina del nuovo cda e dall’elezione della presidente Grasso. Da rumors di palazzo dovrebbe essere stato approvato anche il bilancio e Orvietolife ha ufficialmente chiesto tramite mail di averne una copia per riuscire ad avere contezza della reale situazione economico-finanziaria della fondazione che ha come unico socio proprio il Comune di Orvieto.

Poco prima della scorsa estate abbiamo intervistato alcuni studenti americani tornati in città dopo il lunghissimo e durissimo lockdown dovuto al covid19. Erano entusiasti di Orvieto e dell’ospitalità loro riservata, un successo sicuramente e un ottimo biglietto da visita. Rimane l’impossibilità di leggere dall’interno la situazione del CSCO. Prima del covid, in un’intervista sempre a noi di OrvietoLife, la presidente Grasso ci aveva presentato alcuni progetti poi bruscamente fermati dalla pandemia. Al netto del lockdown vorremmo sapere come si è mosso il consiglio per pianificare il futuro prossimo e soprattutto la reale situazione dei conti.

Altri rumors riferiscono di un dibattito politico intorno al CSCO piuttosto acceso tra le varie anime della stessa maggioranza e tra chi governa la città e l’opposizione che ormai più di sei mesi fa aveva chiesto proprio che venisse convocata una capigruppo per discutere di Centro Studi senza, però, riuscire ad ottenerla. Come già successo per la TeMa e, più recentemente per il Crescendo, c’è un partito che chiede a gran voce il “chiudiamo questo carrozzone inutile!”. C’è poi chi chiede di tirare dritto gestendo il presente e chi, ancora, vuole rilanciare la struttura. Ma come decidere? Come si può discernere senza conoscere i conti della Fondazione? Come si può scegliere se non si conoscono i progetti e i programmi futuri? La politica oggi pensa e parla per slogan e spesso senza un ragionamento più ampio e di medio-lungo periodo. L’indotto economico per Orvieto è piuttosto interessante per il settore della ricettività e della ristorazione. Non solo, anche il ritorno d’immagine, almeno fino al 2020, è stato del tutto positivo.

Insomma sul Csco, per non sbagliare, c’è bisogno di una seria discussione e assunzione di responsabilità ma soprattutto di assoluta trasparenza da parte di tutta la politica e anche delle imprese che in questi anni hanno beneficiato delle presenze soprattutto americane.




Flash mob a sostegno del professore no green pass in piazza Marconi

Dalle ore 7,30 del 6 ottobre e fino alle 8 c’è stato un flash mob organizzato a sostegno della “battaglia civile” del docente Gianfranco Pigozzi che nei giorni precedenti aveva manifestato il proprio durissimo dissenso sull’obbligo di green passa per i dipendenti della scuola.

Un gruppo di genitori e non solo, dunque, nonostante la giornata uggiosa tipicamente autunnale, si è ritrovato nei pressi delle scuole con il metodo del tam-tam digitale. L’invito postato privatamente era piuttosto chiaro, “Rifiutiamo fermamente la logica del green pass! Giudichiamo questo provvedimento ricattatorio e discriminatorio nei confronti dei cittadini e dei nostri ragazzi e profondamente lesivo dei diritti civili e costituzionali. Riteniamo che il green pass non sia una vera misura di prevenzione sanitaria bensì un brutale atto di sottomissione politica. Dal 15 ottobre sarà richiesto, unico Paese al mondo, per accedere a qualsiasi attività lavorativa e ricreativa del nostro vivere quotidiano. Noi non ci stiamo!”. Per sostenere Gianfranco Pigozzi è stato quindi lanciato #nonseisolo.

La manifestazione si è tenuta cercando di contenere al massimo i disagi per gli studenti che stavano facendo il loro ingresso nei due istituti.