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I “calici di stelle” il 10 agosto a Monteleone di Orvieto

In occasione di Calici di Stelle 2021, il prossimo 10 agosto, Monteleone di Orvieto diventerà “Il Borgo dei desideri”. L’appuntamento, promosso da I Borghi più Belli d’Italia, si svolgerà nella meravigliosa cornice del centro storico medievale. In Piazza Garibaldi, a partire dalle ore 18.00, “Mercato dei prodotti De.Co. e locali, agricoli e artigianali”, mentre dalla stessa ora fino a mezzanotte piazza Bilancini ospiterà le Cantine del territorio con “Calici di Stelle”. Nella stessa Piazza Bilancini, la Cricca e i Principi di Galles allieteranno la serata con musica dal vivo e il Chioschetto si sposterà per l’occasione per coccolare i partecipanti con bibite fresche e piccoli snack. Infine, a partire dalle 23.00, pillole di astronomia e osservazione delle Perseidi (stelle cadenti o “Lacrime di San Lorenzo”) in Piazza del Torrione con il Gruppo Ecologista il Riccio. Scrivi il tuo desiderio e lascialo nel borgo! Esprimi un desiderio e lascia il tuo biglietto nel “pozzo dei desideri” in Piazza Cavour. Il miglior desiderio parteciperà al concorso nazionale dei Borghi più Belli d’Italia e potrà essere premiato con uno Smart Box.

La manifestazione sarà organizzata nel pieno rispetto delle normative Covid vigenti. Green Pass obbligatorio, ingresso a numero limitato. È vivamente consigliata la prenotazione: messaggio WhatsApp al numero +39 339 5216798 (fornire nominativo e numero partecipanti).




Scatta l’obbligo di green-pass dal 6 agosto, ecco le rigide regole dell’Opera del Duomo

Il 6 agosto è una sorta di d-day per chi vorrà frequentare luoghi pubblici, eventi, musei, centri sportivi e palestre. Scatta, infatti, l’obbligo di esibire il green-pass anche per alcuni eventi all’aperto dove sono possibili assembramenti. Anche nei musei e nei luoghi d’arte scatterà l’obbligo di esibire il lasciapassare elettronico o cartaceo e questo ha suscitato numerose polemiche ma anche nei luoghi d’arte ci si può contagiare e allora perché rischiare se bastano pochi secondi per risolvere la questione?

L’Opera del Duomo ha comunicato che a partire proprio dal 6 agosto sarà obbligatorio esibire il green pass insieme ad un documento d’identità per poter accedere alle visite al Duomo e ai musei. In particolare insieme al proprio documento si dovrà esibire o il green pass o la certificazione di avvenuta vaccinazione o il risultato di un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti al visita. Chi invece non si è potuto vaccinare per motivi medici allora dovrà esibire un certificato che lo attesti inequivocabilmente.




Il 6 agosto appuntamento con “Una notte con Piazzolla” per ONE al giardino dei lettori

La sera di venerdì 6 agosto a Orvieto Notti d’Estate verrà ricreata la suggestiva atmosfera della vena creativa di Astor Piazzolla. L’appuntamento è per le 21,30 come sempre al Giardino dei Lettori (Biblioteca Comunale Fumi, piazza Febei) dove andrà in scena “Una notte con Piazzolla”, evento musicale organizzato da Cantiere Orvieto per il cartellone estivo in corso, di cui saranno protagonisti il Maestro Riccardo Cambri, al pianoforte, e l’orchestra OrvietArmonico, rappresentata dai Maestri Dino Graziani (violino) e Giuseppe Dolci (violoncello). Gli artisti eseguiranno un raffinato programma incentrato sulle Quattro Stagioni, suite di altissima densità emotiva ma ancora oggi di raro ascolto: per il palcoscenico di ONE sarà presentata nella sua versione originale per trio classico ed arricchita dagli incisi introduttivi scritti da Alberto Romizi, che ne sarà anche interprete assieme a Giulia Barattolo. Otoño Porteño, Invierno Porteño, Primavera Porteña e Verano Porteño (composti fra il 1965 e il 1970) furono pensati, inizialmente, come composizioni a sé stanti ma vennero successivamente presentati, dallo stesso Piazzolla, in unico e suggestivo corpus, destando ovunque, sin dalle prime esecuzioni, commozione ed ammirazione. Non mancheranno, poi, le pagine celeberrime: da Oblivion a Meditango, passando
per Adios Noniño… nel segno di una notte ad alto tasso emozionale.
L’ingresso prevede un biglietto del costo di €5, che potrà essere acquistato il giorno del concerto dalle ore 20,30 al chiostro della biblioteca, e sarà regolato secondo la normativa di contenimento della pandemia da nuovo coronavirus che entrerà in vigore dal 6 agosto.
“Una notte con Piazzolla” è concerto anteprima di Amor fatal, l’intenso progetto culturale col quale l’Unitre Orvieto e la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” celebreranno la figura di Astor Piazzolla nel prossimo autunno, in occasione del centenario della nascita. La poetica musicale dell’autore di Libertango trasuda passione e dolore, coraggio e disperazione, sentimenti travolgenti intrecciati intimamente fra loro. La vita personale di Piazzolla, insieme alla sua appartenenza ad una terra ricca di forti contraddizioni, ci conduce ad interpretare il senso di una Musica rivoluzionaria che, partendo dalle radici della tradizione argentina, si evolve in qualcosa di profondamente originale, che si sottrae ai canoni rigidi del tango argentino attraverso contaminazioni jazz e l’utilizzo di strumenti non legati alla tradizione.
Ciononostante, la sua nuova concezione musicale, caratterizzata da consonanze coraggiose ed innovative, non lo allontana però dalla terra natale, dall’Amor fatal, di cui anzi si fa testimone, cristallizzando quella passione argentina con la quale sedurrà il mondo.




Anac da ragione a Moscetti e al direttore Francesca Caproni, tutto in regola nella nomina del presidente

“Dopo il TAR anche ANAC conferma la correttezza del nostro operato, eravamo certi di aver seguito le regole e agito nell’esclusivo interesse delle comunità del Trasimeno e dell’Orvietano. Ci auguriamo che ora anche le tre amministrazioni di Panicale, Piegaro e Parrano che avevano sollevato la questione di inconferibilità dell’incarico di presidente ne prendano atto e comincino a dare il loro contributo fattivo all’attività del nuovo consiglio direttivo, visto che in questi mesi, nonostante il danno di immagine e le energie impegnate per la causa che si è voluto sollevare strumentalmente, il Gal ha comunque lavorato conseguendo importanti risultati”. Annuncia il presidente Gionni Moscetti.

La risposta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione arrivata in questi giorni e chiarisce una volta per tutte “l’insussistenza dell’ipotesi di inconferibilità dell’incarico del Presidente del Gal Trasimeno-Orvietano in quanto tale Ente non è qualificabile quale ente di diritto privato in controllo pubblico”.  Voglio quindi ringraziare pubblicamente la struttura tecnica del Gal, – continua il presidente – della quale non ho mai dubitato in particolare il nostro direttore che è anche responsabile dell’Anticorruzione, il nostro responsabile amministrativo nonché avvocato, Michele Contartese, come pure il segretario del Comune di Orvieto. Purtroppo troppo spesso la politica pensa di risolvere le sue contraddizioni con la giustizia ma, anche questo nostro risultato dimostra che non è questa la strada da percorrere”.   Dispiace che a tanto clamore sollevato nell’annunciare l’incarico ad avvocati di grande fama a spese dei cittadini per affrontare questa battaglia, che non era difficile capire che sarebbe arrivata a questo risultato, completamente negativo per i ricorrenti, non sia seguita nemmeno una nota di presa d’atto.

Soddisfazione anche da parte del direttore del Gal Francesca Caproni che commenta “non ho mai avuto dubbi sulla correttezza delle procedure, confermata da ANAC e qualche mese fa dal TAR che hanno fatto proprie le nostre ragioni opposte al ricorso dei tre Comuni. Avevo espresso già da tempo sulla stampa e sui media rassicurazioni sulla correttezza del nostro operato e, nonostante questo, sono stata pesantemente attaccata, fino alla diffamazione. C’è stata grande speculazione, si è giocato perfino sulla pandemia, in sfregio della democrazia, pur di trovare quel vantaggio politico che non potevano avere applicando processi e comportamenti democratici”.




Il Commissariato di Orvieto denuncia tre persone per truffe online

Sono tre gli episodi di truffa online scoperti dagli investigatori della Polizia di Stato di Orvieto, grazie ad accurate indagini, avviate alcuni mesi fa dalla squadra anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza, dopo che le vittime dei raggiri si sono rivolte agli agenti raccontando di come sono cadute nella rete di persone senza scrupoli, che questa volta però sono state identificate e denunciate per truffa.

Il primo episodio risale a fine settembre, quando un 45enne di Orvieto si è presentato negli uffici del Commissariato di Piazza Cahen per sporgere denuncia contro ignoti, in quanto aveva ricevuto una bolletta del Servizio Elettrico Nazionale per un importo di 767,01 euro, relativa ad una fornitura intestata a lui ed alla moglie deceduta. Quando l’uomo aveva chiamato il servizio clienti, aveva scoperto che a nome della moglie defunta risultavano intestate altre nove utenze, con contratti attivati in varie parti d’Italia, prevalentemente in Piemonte e uno in Campania. Dalle indagini effettuate, è emerso che la maggior parte dei residenti agli indirizzi presenti nei contratti erano estranei alla vicenda, mentre, due persone – padre e figlio – rispettivamente di 53 e 24 anni, residenti in provincia di Caserta, hanno fornito versioni contrastanti in merito all’attivazione del contratto dell’energia elettrica, contratto che poi è risultato essere stato registrato in modo fraudolento, motivo che ha portato alla denuncia dei due.

Nel secondo caso, ad essere stato truffato è un uomo di 59 anni residente a Castel Viscardo, che ha versato la somma di 250 euro su una carta Sisal Pay Money per l’acquisto di un cellulare che non ha mai ricevuto. L’uomo aveva visto il telefonino sul sito online Marketplace di Facebook, messo in vendita da una donna sul suo profilo e aveva telefonato per accordarsi sulle modalità di acquisto del cellulare; gli veniva chiesto di fare una ricarica di 250 euro su una carta Sisal Pay Money e gli veniva inviata – tramite foto – una copia della ricevuta di Poste Italiane dell’avvenuta spedizione (spedizione mai avvenuta in verità). Le indagini hanno permesso di risalire all’intestatario della carta Sisal Pay, un 36enne residente a Pompei (NA), che risultava anche intestatario della scheda telefonica usata per la transazione; l’uomo, con precedenti penali per reati simili, è stato denunciato, mentre gli accertamenti volti ad identificare la donna del profilo Facebook hanno dato esito negativo.

 Il terzo episodio è sicuramente quello più efferato, in quanto perpetrato ai danni di una signora non completamente autosufficiente, alla quale è stato prosciugato il conto alle Poste. La signora ha riferito agli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che a fine marzo aveva ricevuto un SMS, da un numero sconosciuto, in cui le si inviava un link da scaricare per fare un aggiornamento sul proprio conto corrente postale. Dato che la donna, una 63enne orvietana, aveva davvero un conto alle Poste, ha tentato di cliccare il link, senza però riuscire ad aprirlo. Immediatamente dopo, aveva ricevuto una telefonata da un numero privato e una voce femminile, dopo averle assicurato di essere una dipendente delle Poste, le aveva detto che avrebbe provveduto lei a fare gli aggiornamenti necessari, chiedendole di fornirle telefonicamente i codici di accesso al conto personale, cosa che la signora faceva. Controllando il conto personale, avendo realizzato che potesse trattarsi di un raggiro, aveva riscontrato che subito dopo la telefonata, con la donna che si era spacciata per un’impiegata delle Poste, erano stati effettuati due addebiti di 2.990 euro ciascuno e poco prima che la signora riuscisse a bloccare il conto, un terzo addebito per un importo di 2.860 euro. Gli accertamenti effettuati hanno portato all’individuazione di un numero utilizzato per le operazioni fraudolente di phishing, il 3314180xxx, intestato ad un 20enne della provincia di Caserta, che è stato rintracciato e che, fornendo spiegazioni non plausibili in merito alla documentazione presentata per l’intestazione della SIM card, è stato denunciato per truffa; le indagini sono ancora in corso per identificare gli intestatari delle tre diverse carte PostePayEvolution, sulle quali sono confluiti i tre addebiti.

La Polizia di Stato, già da anni, ha avviato delle campagne di informazione, sia sui social, che sulla stampa, per mettere in guardia da truffe e raggiri, attuati tramite contatti telefonici o via internet, come il phishing (una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti che si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli).

La Polizia di Stato avverte che i cybertruffatori agiscono anche tramite invio di sms che contengono dei falsi messaggi di richiesta di aggiornamenti o di acquisti on line che invitano a cliccare su dei link, contenuti nel messaggio dai quali viene scaricato un file che, installato sul cellulare, permette ai malfattori di accedere al dispositivo ottenendone il controllo e di impossessarsi dei dati sensibili. Pertanto, password, dati delle carte, codici Otp, Pin, credenziali, chiavi di accesso all’home banking o altri codici personali entrano a far parte della banca dati dei truffatori del web. Si tratta del cosiddetto fenomeno di smishing, termine che deriva dall’unione delle parole sms e phishing, dove l’ultimo termine indica la “pesca” dei dati. La Polizia di Stato invita a verificare le informazioni sul sito ufficiale dell’ente che invia il messaggio, evitando di utilizzare il link contenuto ma digitandone il nome direttamente sulla barra degli indirizzi (Url). In caso di sospetti si può effettuare una segnalazione sul sito https://www.commissariatodips.it/ Commissariato di PS online: sportello per la sicurezza degli utenti del web, un commissariato di P.S. online al passo con i tempi dei social network che permette di avere delle risposte immediate, in tempo reale, per evitare di cadere nelle tante trappole che ci sono online.




Cgil dell’orvietano, “no alla chiusura degli sportelli bancari nei piccoli comuni”

La CGIL è fermamente convinta che la chiusura di sportelli di istituti di credito, soprattutto posti in piccoli comuni dell’orvietano, sia un ulteriore elemento che contribuisce alla regressione del territorio in termini sociali ed economici. Le filiali dislocate sui territori, sono state costruite nel tempo su solidi rapporti di fiducia tra comunità e banca e spesso hanno costituito un sostegno importante per economie famigliari e per le piccole imprese.

Occorre vigilare affinché la progressiva telematizzazione dei servizi bancari, per una fascia importante di cittadini, non venga a costituire problema e isolamento, a fronte soprattutto della elevata età demografica di questi tessuti di comunità, tenendo conto che il nostro ambito è quello più “anziano” dell’Umbria e tra i primi in Italia. Il nostro sindacato al tavolo ha sostenuto tutto ciò, anche nella misura della difesa occupazionale, altro punto cardine e prioritario. Non condividiamo in ogni modo la chiusura di questi sportelli.




Associazione Praesidium, “parteciperà la Fondazione all’aumento di capitale CRO?”

Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del presidente della Fondazione CRO, Libero Mario Mari, dalle quali emerge la conferma di un imminente e rilevante aumento di capitale per la Cassa di Risparmio che potrebbe obbligare la stessa Fondazione ad intervenire con ingenti risorse. Dal nostro punto di vista, riteniamo doveroso chiarire alcuni aspetti di questo nuovo evento. Un aumento di capitale viene eseguito fondamentalmente per due motivi: perché c’è un piano di sviluppo e servono risorse per attuarlo o perché la situazione dei conti è tale che la gestione corrente richiede l’immissione di nuove risorse.

Leggendo il bilancio 2020 di CRO, recentemente pubblicato, appare evidente che la ricapitalizzazione annunciata dal Prof. Mari costituisca una necessità volta a mantenere i parametri della banca all’interno di quanto fissato dall’Autorità di vigilanza. D’altra parte, non abbiamo evidenze che ci suggeriscono di alcun piano industriale di sviluppo che preveda investimenti per la sua attuazione.

Ricordiamo che la Fondazione CRO è socio di minoranza qualificata della banca con il 26,47% del capitale e si trova a dover scegliere se aderire all’aumento mantenendo le sue attuali prerogative o veder diluita la sua partecipazione. La storia recente ha dimostrato che gli aumenti di capitale effettuati dalla Fondazione nella Cassa di Risparmio di Orvieto hanno prodotto perdite per circa 10 milioni di euro, che ricordiamo trattarsi di denaro della comunità amministrato pro-tempore da soci candidatisi a gestirlo. A noi appare sinceramente poco credibile che sino ad oggi la Fondazione sia stata tenuta totalmente all’oscuro di questa operazione e delle motivazioni ed obiettivi sottesi all’aumento di capitale. La scelta è tutt’altro che scontata, considerati i rischi connessi e la redditività pressoché inesistente della partecipazione, considerato che anche l’ultimo esercizio si è chiuso in perdita e con costi quasi pari ai margini. Considerato inoltre che la storia recente ci ricorda che sono stati bruciati circa 100 milioni di euro sul nostro territorio (peraltro, senza che amministratori pubblici e privati, così solleciti a intervenire contro ogni logica industriale per la chiusura di sei piccole filiali, alzassero la voce per chiederne le ragioni e le responsabilità), riteniamo assolutamente necessario e non rinviabile un ampio dibattito che ci faccia capire che fine potrebbero fare i nostri soldi.

La fiducia nelle decisioni delegate si guadagna con una storia positiva, la partecipazione e la trasparenza delle informazioni. Riteniamo nostro preciso dovere continuare a seguire la materia ed intervenire pubblicamente tenendovi informati.

Associazione Praesidium




Stefano Olimpieri, “è il momento di chiudere il Consorzio Crescendo”

Il Consorzio Crescendo deve considerarsi uno dei massimi esempi del fallimento politico e finanziario messo in campo da quel sistema di potere che, a cavallo del nuovo millennio, ha messo in ginocchio Orvieto. Un sistema che si era contraddistinto nel creare buchi di bilancio in tutte le strutture societarie, associazionistiche o consortili che costituiva e che gestiva. Non vi è stata nessuna realtà che la sinistra al potere non abbaia portato al tracollo finanziario; come dimenticare la Farmacia Comunale, R.P.O. SPA, l’Associazione Te.Ma., oltre che il Consorzio Crescendo e gli swap.  Non solo milioni di soldi pubblici “bruciati”, ma anche procedure e realtà ancora aperte a cui occorre trovare una soluzione per impedire che si continui per anni con l’accanimento terapeutico. Chi amministra ha l’obbligo di risolvere i problemi – qualunque essi siano – e non, come è sempre avvenuto quando ha governato la sinistra, di buttare tutto sotto il tappeto. Ed allora, l’Amministrazione Tardani, dopo aver con grande determinazione e lungimiranza messo in liquidazione l’Associazione Te.Ma., oggi ha messo le basi per chiudere anche la vergognosa vicenda del Consorzio Crescendo, da alcuni anni in liquidazione. Infatti, come si evince dalla relazione al bilancio consuntivo 2020, la Giunta Tardani ha incrementato il fondo di accantonamento per le perdite delle società partecipate dal Comune di Orvieto. Aver implementato il fondo per 320.000 euro (somma  attribuita al Comune sulla base della percentuale di partecipazione al capitale sociale) dimostra la volontà politica di chiudere definitivamente la ingloriosa e penosa storia del Crescendo.  Aver stanziato quella somma non ha solo un valore finanziario e procedurale, ma rappresenta un vero fatto politico: il cambiamento per primo passa attraverso il completo superamento di tutte quelle realtà costruite da un sistema di potere che usava strumentalmente i consorzi, le spa, le associazioni al solo fine di estendere i propri tentacoli sulla città e sul territorio. Di quel sistema non è rimasto in piedi nulla perché si fondava su basi politiche consunte, nonché sulla esclusiva bramosia di gestire un potere fine a se stesso.

Al contrario il sindaco Tardani in questi due anni ha plasticamente dimostrato di voler superare definitivamente quel sistema, tanto che l’implementazione del fondo accantonamenti per le perdite delle partecipate  si muove in questa direzione. La giunta ha fatto il suo, inserendo i 320.000 euro nel capitolo degli accantonamenti, sarà poi il consiglio comunale (mi farò carico di presentare una risoluzione al riguardo in consiglio) a dare l’indirizzo politico nel sollecitare la stessa giunta a compiere tutti i passaggi formali e tutti gli atti procedurali per chiedere istanza di fallimento verso il Consorzio Crescendo.

Stefano Olimpieri

(Capo gruppo Gruppo Misto)