Rifiutano di indossare la mascherina in un supermercato, 4 persone sanzionate dalla polizia

Sono state tutte sanzionate, con una multa di 400 euro per il mancato uso della mascherina, le quattro persone fermate nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato di Orvieto in un supermercato cittadino; uno di loro, un pregiudicato 58enne residente in provincia di Pisa, è stato anche denunciato per oltraggio a Pubblico Ufficiale, interruzione di un servizio di pubblica necessità ed istigazione a disubbidire alle leggi.

L’intervento delle forze dell’ordine era stato richiesto dal personale del centro commerciale alla prima periferia della città, perché delle persone, due uomini e due donne intente a fare la spesa, si erano rifiutate di indossare la mascherina; lo stesso secco rifiuto, opposto dagli stessi, agli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza intervenuti, che si sono sentiti anche ricoprire di improperi e di offese, davanti ai numerosi clienti del supermercato. Il 58enne, dichiarando – a voce molto alta ed in modo plateale davanti alle persone incuriosite – di disconoscere l’autorità dei poliziotti, che – a suo dire – con la mascherina indossata avrebbero anche potuto essere dei delinquenti, ha chiamato più volte il 112, richiedendo l’intervento dei Carabinieri, tenendo occupata la linea di emergenza.

Gli agenti, al fine di scongiurare problemi di ordine pubblico, hanno atteso che le persone uscissero fuori dal locale per la procedura di identificazione: oltre al pregiudicato, due donne umbre di 67 e 62 anni e un 37enne proveniente da Bari; il 58enne è stato trovato anche in possesso di una cartellina piena di volantini propagandistici, con chiari riferimenti a disobbedire alle leggi ed in particolare a tutte le normative previste per il contenimento del Covid-19.




Poste, qualche giorno di chiusura ma le alternative digitali e non solo ci sono

Come promesso ai nostri lettori abbiamo contattato Poste Italiane per quanto riguarda la breve chiusura estiva dell’ufficio postale di Ciconia. Ci è stato spiegato che le chiusure programmate sono state pianificate tra giugno ed agosto cerando sempre di lasciare aperti gli altri punti nei quartieri della città. In questi ultimi mesi, poi, complice la pandemia, sono stati notevolmente potenziati i servizi digitali, a domicilio e per appuntamento negli uffici postali. In particolare da Poste Italiane invitano ad utilizzare i servizi digitali come la raccomandata online che permette, senza aggravi di costi e senza recarsi negli uffici, di inviare il documento che a sua volta anche il destinatario potrà ricevere e leggere senza doversi spostare. Sempre nell’ottica di evitare gli spostamenti ci possono spedire pacchi e raccomandate anche tramite il postino seguendo le indicazioni, in questo caso ci sarà un aumento del costo della spedizione per il servizio.

Sicuramente rimane il disagio per la popolazione non digitale che potrà utilizzare il canale del call center, non sempre però puntuale nelle risposte, per accedere ai servizi. Da Poste ci hanno spiegato che per la chiusura programmata non è previsto lo spostamento presso altri uffici del ritiro di pacchi e raccomandate anche perché i giorni di stop sono piuttosto limitati e, nel caso di Ciconia, molto a ridosso della settimana considerata “meno attiva”, quella che comprende Ferragosto.

Giuste le ferie dei dipendenti, ci mancherebbe, ma rimane il disagio per una fascia di popolazione che non ha dimestichezza con le nuove tecnologie per le quali Poste non ha previsto delle alternative complete. Sono aperti tutti gli altri uffici per la normale attività ma il ritiro di pacchi e raccomandate è rinviato alla riapertura del proprio ufficio di riferimento. Come per le banche, dunque, si ripresenta l’identico problema della digitalizzazione dei servizi che probabilmente porterà ad un futuro con meno agenzie e meno uffici postali sul territorio a vantaggio dell’online e a pagare il conto più salato potrebbero essere non solo i piccoli comuni.




Fabro, denunciati in tre dai Carabinieri per contrabbando di sigarette

Nel corso della nottata del 9 agosto a Fabro, i militari del locale Comando Stazione Carabinieri nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Terni, per violazione delle disposizioni legislative in materia doganale, tre persone (un cittadino di origini statunitensi di 42 anni, un uomo di origini napoletane di 50 anni ed un romano classe 1962, di cui i primi due già noti alle Forze dell’ordine). I tre, nel corso di un normale controllo e della conseguente perquisizione veicolare, sono stati trovati in possesso di 95 pacchetti di sigarette (per un valore approssimativo di 450 euro) di una nota marca, sprovviste del sigillo dei “Monopolio di Stato”.  I tabacchi sono stati sottoposti a sequestro.




Il 12 agosto dalle 6 alle 11,30 interruzione della corrente in zona Duomo per lavori

E-Distribuzione comunica che giovedì 12 agosto dalle ore 06 alle ore 11,30 verrà interrotta l’energia elettrica per effettuare lavori sugli impianti ricadenti sulla “Cabina Duomo” necessari per il rinnovamento tecnologico della rete elettrica finalizzato al miglioramento del servizio e alla riduzione dei tempi di selezione di eventuali guasti con tecnologia da remoto. L’interruzione programmata su Rete MT 20 KV riguarda le seguenti vie:  piazza del duomo – via delle scalette – via del Duomo – piazza Marconi – via Cesare Nebbia – vicolo di Maurizio – via delle scalette via di Sant’Angelo – via Soliana (vedi elenco numeri civici). Durante i lavori l’erogazione dell’energia elettrica potrebbe essere momentaneamente riattivata, E-Distribuzione invita pertanto gli utentinon commettere imprudenze e a non utilizzare gli ascensori.

Per informazioni sui lavori programmati o più in generale sulle interruzioni del servizio è possibile potete consultare il sito www.e-distribuzione.it oppure inviare un SMS al numero 320.2041500 riportando il codice POD (IT001E…) presente in bolletta, oppure scaricare e consultare la App gratuita per Smartphone di e-distribuzione. Per segnalare dei guasti è possibile rivolgersi al Numero Verde 803.500.




I tedeschi Berenberg, Gossler & Co. entrano nel capitale Labomar, azionista di maggioranza di Welcare, con il 3,79%

L’investitore istituzionale Joh. Berenberg, Gossler & Co. KG, attivo a livello internazionale, entra nel capitale di Labomar (AIM Ticker: LBM) con una quota del 3,79%. Walter Bertin, fondatore e amministratore delegato di Labomar, ha infatti accolto la richiesta formalizzata dal fondo tedesco di cedere, tramite LBM Holding, 700 mila azioni (pari a circa il 3,79% delle azioni totali in circolazione), al prezzo di 12,70 euro che incorpora uno sconto di quasi il 5% sul prezzo di chiusura di venerdì 30 luglio (13,35 euro). Il controvalore della transazione è pertanto pari a circa 8,89 milioni di euro. La cessione è avvenuta in modalità BTF (Block Trade Facilities), ad esito della quale la partecipazione di Walter Bertin, tramite LBM Holding, è scesa dal 71,1% al 67,3%. Proprio la veneta Labomar lo scorso 15 luglio ha comunicato l’acquisto del 70% del gruppo, con sede a Orvieto, Welcare.

Walter Bertin, fondatore e amministratore delegato di Labomar ha commentato: “abbiamo deciso di aprire il capitale di Labomar a Berenberg dopo numerosi contatti. La presenza nel nostro azionariato di un investitore così rilevante, riconosciuto e reputato a livello globale, rappresenta un passaggio importantissimo per la nostra società.  Questa operazione corona un percorso che nell’ultimo trimestre ha visto registrare un crescente interesse per Labomar anche da parte di investitori solitamente meno interessati alle Small Caps Italiane. Un’attenzione che ci lusinga e che premia il percorso strategico intrapreso dalla nostra azienda, ma che è anche una conferma dell’eccellenza italiana nella ricerca e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici. Sono altresì fiducioso che l’aumento del flottante così definito potrà essere apprezzato da tutti i nostri investitori”.

Banca Mediolanum (in qualità di Nomad) e Intesa Sanpaolo – IMI Corporate & Investment Banking (in qualità di Global Coordinator), hanno concesso un waiver agli accordi di Lock Up sottoscritti con LBM Holding antecedentemente alla quotazione. L’Operazione è stata coordinata da Bmodel quale Corporate Financial Advisor della Società, con il Founder Claudio De Nadai e il Senior Partner Martina Torresan. CFO SIM ha operato in qualità di Corporate Broker.




Appello dell’assessore Coletto, “donate sangue, è sicuro e fa bene”

La giacenza media di sacche di sangue presso i Servizi immunotrasfusionali dell’Umbria in questo periodo dell’anno è inferiore alle necessità: dall’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, arriva un nuovo invito a tutti i cittadini che possono farlo di donare il sangue, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui, anche a seguito delle vacanze estive, si registra un calo di donazioni.
Alla luce di questi dati e anche per poter conoscere personalmente e ringraziare per il lavoro che svolgono i volontari delle associazioni e i professionisti che operano nel Servizio immunotrasfusionale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, l’assessore Coletto, che è donatore di sangue, ha scelto di effettuare la sua donazione periodica nell’ospedale di Perugia.

Donare è un gesto di grande umanità – ha detto Coletto – E’ un atto personale e riservato, ma credo che in alcune situazioni chi ha un ruolo pubblico, abbia il dovere di rendere noto questo momento, anche per sfatare alcuni pregiudizi nei cittadini, come ad esempio che una donazione di sangue possa avere effetti negativi sulla salute e che gli ambulatori, in questa fase di emergenza sanitaria legata al covid, siano poco sicuri. Niente di tutto questo – ha concluso Coletto – ai donatori è garantita la massima sicurezza e sul fronte della salute in senso stretto va ricordato che a monte della donazione, viene effettuato un controllo stretto sulle condizioni fisiche del donatore e quindi attraverso la donazione periodica si può avere un monitoraggio costante dei propri valori del sangue”. Ma c’è di più: “Il valore aggiunto di una donazione deriva dal benessere intimo di aver contribuito a dare ‘vita’ a chi ne ha più bisogno”.




Amara sorpresa per gli abitanti di Ciconia, ufficio postale chiuso fino al 10 agosto

Cosa succede all’ufficio postale di Morrano-Ciconia? Questo si sono chiesti coloro che avevano bisogno di effettuare operazioni o di ritirare pacchi e posta quando si sono ritrovati le porte chiuse e con il cartello che comunicava la chiusura fino al prossimo 10 agosto in una posizione non proprio comodissima in particolare per i più anziani. Non è stata una rapina, neanche la positività di qualcuno, ma una chiusura programmata, così spiegano alcuni dipendenti di Poste Italiane ai clienti-utenti piuttosto contrariati.

Ma le Poste non sono considerate un servizio pubblico essenziale? Insomma sono uffici di primaria importanza che non dovrebbero chiudere mai. Curiosa anche la didascalia sotto la tabella delle chiusure, “in considerazione dell’emergenza covid vi consigliamo di…”. Quindi in presenza di un’emergenza sanitaria che ha come mantra il distanziamento e il no agli assembramenti invece di potenziare il servizio del quartiere più popoloso della città si chiude obbligando più cittadini a concentrarsi negli uffici rimasti aperti?

Altri cittadini ci hanno segnalato, poi, la mancata risposta da parte del call-center e il disagio di dover attendere almeno l’11 agosto per poter ritirare le raccomandate in giacenza. E’ vero, fa fede la data di ritiro ma se il documento dovesse contenere una comunicazione urgentissima ad esempio per un concorso o un problema legale, o ancora di salute? Il timbro postare continuerà a far fede ma intanto c’è chi rischia di perdere qualcosa di molto importante. Ovviamente il periodo estivo e a ridosso del 15 agosto fa sperare che le raccomandate siano di altro tipo. A questo punto si sarebbe potuto anche optare per il deposito presso un ufficio postale aperto nei giorni di “fermo” di quello di Ciconia.

Ringraziamo i cittadini che numerosi hanno segnalato il disagio e appena sarà possibile vi comunicheremo le risposte ufficiali di Poste Italiane.




“Continua la campagna dell’ignoranza perciò occorre rimettere la realtà sui propri piedi”

La storia dell’uso dell’ignoranza per miseri scopi di potere personale o politico è vecchia quanto il mondo. Oggi essa però è più deleteria perché dispone di straordinari moltiplicatori. Ad essa si collegano infatti con straordinaria facilità operazioni di falsificazione programmata della realtà e manifestazioni di demagogia improvvisata o meno dei corifei, che più si fanno largo e più creano danni. Io penso che sia un dovere civico contrastare questo lavoro di falsificazione. Perciò faccio la mia pur modesta parte di informazione documentata. Solo per rimettere la realtà sui propri piedi. Oggi mi occupo dunque di quelle che qualcuno si ostina a chiamare fake news, ma che in verità non lo sono semplicemente perché non sono notizie ma solo affermazioni false in quanto del tutto arbitrarie.

1. “Il Green pass è illegittimo perché impone il vaccino in modo surrettizio”. FALSO, perché non impone nulla, semmai rende utile e vantaggioso vaccinarsi se si vuole evitare alcune legittime limitazioni stabilite per la tutela della salute pubblica. A riprova il fatto che si può avere il Green pass anche se ci si fa un tampone o se si è guariti dal Covid da non più di 6 mesi.

2. “Il Green pass è incostituzionale perché limita la libertà di spostamento”. FALSO, perché non limita affatto la libertà di spostamento, ma vieta l’accesso a determinati servizi, esercizi e luoghi, secondo specifiche modalità per la salvaguardia della salute pubblica, che è inderogabile principio costituzionale.

3. “Il Green pass è incostituzionale perché viola l’art. 16 della Costituzione”. FALSO, perché l’articolo 16 della Costituzione così recita: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”. Esso, come si vede, consente di limitare la libertà di circolazione con una legge approvata dal Governo o dal Parlamento, come è nel caso del green pass.

4. “L’art. 32 della Costituzione vieta trattamenti sanitari obbligatori”. FALSO, perché innanzitutto non siamo di fronte ad un trattamento sanitario obbligatorio, nemmeno surrettizio, come già detto. Ma falso anche in quanto si vorrebbe far passare come dimostrazione di incostituzionalità una affermazione a cui si toglie l’ultima parte, che infatti così recita: “se non per disposizioni di legge”, come è il caso del green pass. Dunque doppiamente falso.

5. “Il Green pass viola la normativa sulla privacy”. FALSO, per una serie di semplici ragioni: A. le autorità, quando ricorrano motivi di salute pubblica, possono per legge disporre limitazioni alla privacy; B. la legge comunque vieta ai privati di usare e diffondere i dati dei clienti che esibiscono il green pass; C. il green pass di fatto funziona come un documento di riconoscimento personale che viene esibito a richiesta per accedere ad un servizio o ad un luogo. Non risulta che qualcuno faccia problema, se non chi immagina una società senza regole, se il titolare di un bar chiede la carta di identità ad un giovane prima di vendergli alcolici al fine di verificare se è minorenne, come è suo preciso dovere. Infine, va ricordato che l’autorità preposta alla garanzia della privacy, il GPDP (Garante per la Protezione dei Dati Personali), appunto in Garante per la privacy, ha dato parere favorevole sul DPCM di attuazione della piattaforma nazionale DGC per l’emissione, il rilascio e la verifica del Green Pass del 09.06.2021.

Tutto ciò dovrebbe bastare. Ma, ad ulteriore corredo, sarà bene ricordare alcuni principi basilari della nostra Carta costituzionale:

1. non esiste la libertà assoluta;

2. la tua libertà cessa dove inizia la mia;

3. la libertà del singolo può essere sempre limitata a favore dell’interesse collettivo;

4. l’interesse collettivo viene prima di quello del singolo;

5. nessun principio prevede la disobbedienza civile;

6. non è il cittadino a stabilire se una legge è legittima o meno ma la Corte costituzionale;

7. Facebook non è la Gazzetta Ufficiale della Repubblica.

Ovvio che tutto ciò non vuole e comunque non basterà a far cambiare opinione ai portatori di verità personali assolute o di ideologie complottiste, né a convincere i professionisti del dubbio e tantomeno a far cambiare opinione ai cultori di fake news, ma che almeno non si dica che non c’era la possibilità di leggere, informarsi, confrontarsi e contribuire a mettere la realtà sui propri piedi. Si potrebbe dire infine così: “viva i piedi, quando la testa sta andando per conto suo!”




Il Consiglio dei ministri, nuovo anno scolastico in presenza, obbligo green pass per docenti e studenti universitari

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, un nuovo decreto-legge che introduce misure urgenti per l’esercizio in sicurezza, a partire dal 1° settembre 2021, delle attività scolastiche, in materia di università e dei trasporti

Scuola e Università – Nell’anno scolastico 2021-2022, l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado e universitaria sarà svolta in presenza. La misura è derogabile solamente in singole istituzioni scolastiche o in quelle presenti in specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei sindaci, adottabili nelle zone arancioni e rosse e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti. In base all’avviso del Comitato tecnico-scientifico, in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione sono adottate alcune misure di sicurezza minime: obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, per i soggetti impegnati nelle attività sportive. Le linee guida possono derogare all’obbligo di mascherina se alle attività partecipano solo studenti vaccinati o guariti;  vietato accedere o permanere nei locali scolastici ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°. Tutto il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari (che potranno essere sottoposti a controlli a campione) devono possedere il green pass. Il mancato rispetto del requisito è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso. Prevista anche una maggiore tutela legale per il personale scolastico e universitario a condizione che rispetti le norme del decreto e le misure stabilite dalle linee guida e dai protocolli. Le Università possono derogare alle misure solo per le attività a cui partecipino solo studenti vaccinati o guariti. Il Commissario straordinario organizzerà e realizzerà un piano di screening della popolazione scolastica.

Trasporti – Dal 1° settembre, vengono introdotte nuove norme per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Il criterio guida è la distinzione tra trasporti di medio-lunga percorrenza e trasporto pubblico a breve percorrenza, ad eccezione degli aerei per i quali non si prevede alcuna differenziazione. Ovvero, sarà consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass l’accesso e l’utilizzo dei seguenti mezzi di trasporto: aerei adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone; navi e traghetti per i servizi di trasporto interregionale, ad eccezione di quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina; treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità; autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti; autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale. L’utilizzo degli altri mezzi di trasporto potrà avvenire anche senza green pass, purché siano osservate le misure anti contagio. L’obbligo di green pass non viene applicato ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e alle persone che, per motivi di salute e in base alle indicazioni del CTS, non possono vaccinarsi.

Eventi sportivi – Per gli eventi all’aperto, si possono prevedere modalità di assegnazione dei posti alternative al distanziamento interpersonale di almeno un metro; per gli eventi al chiuso, il limite di capienza già previsto è innalzato al 35%.

San Marino – Ai soggetti residenti nella Repubblica di San Marino, già sottoposti a un ciclo vaccinale, le disposizioni relative al Green Pass non si applicano fino al 15 ottobre. Per tale categoria verrà adottata una circolare che disciplinerà un nuovo percorso vaccinale compatibile in coerenza con le indicazioni dell’Agenzia Europea per i medicinali. Il decreto prevede, infine, la proroga del contingente impegnato nelle operazioni Strade Sicure impegnato in compiti di contenimento di diffusione del virus e la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi e degli effetti degli atti amministrativi pendenti dal primo agosto al 15 settembre 2021 gestiti dalla Regione Lazio in seguito all’attacco subito ai sistemi informatici.




Esordio del Green-Pass, “meno clienti, qualche dubbio ma nel complesso prova superata. Occhio ai furbetti però”

Ci siamo, è arrivato il 6 agosto con l’esordio del Green-pass per accedere ai luoghi di cultura e all’interno di bar e ristoranti, ma solo se si consuma seduti. I malumori non sono pochi in particolare tra gli operatori commerciali che ora dovranno anche controllare la documentazione presentata e accertarsi dell’identità delle persone. In molti hanno chiesto di rinviare la partenza del green-pass a settembre per “non rovinare le vacanze e non provocare uno stop per un settore vitale” ma in realtà in molti Paesi europei il pass è da tempo richiesto soprattutto per accedere nei luoghi pubblici al chiuso e sui mezzi di trasporto.

Abbiamo chiesto ad alcuni operatori del centro storico come è andata questa prima giornata di green-pass. Iniziamo con Francesco Notazio (Bar Montanucci e Trattoria “La Grotta”), “in questa prima giornata c’è stata molta confusione e numerosi clienti erano totalmente disinformati e non sapevano dell’entrata in vigore della normativa sul green-pass. Altri addirittura pensavano di non poter consumare al bancone. Chiaramente – continua Notazio – ci sono state alcune incomprensioni, qualche disdetta e altri sono andati via piuttosto scontenti”. Alla fine tutto è stato riportato alla “normalità” anche se, spiega sempre Notazio, “in entrambe le attività abbiamo notato una flessione delle presenze rispetto ai giorni passati. Non posso con certezza legare questo dato con l’esordio del green-pass, visto che la scorsa settimana proprio il venerdì è stata stranamente la giornata peggiore. Per poter tracciare un primo bilancio sarebbe meglio attendere almeno l’inizio della prossima settimana”. Più ottimista, anche se di poco Marco Sciarra (Il Pozzo della Cava), “giornata piuttosto tranquilla con visitatori che si sono dimostrati collaborativi e comprensivi anche se decisamente meno numerosi dei giorni scorsi, sia per i singoli che per i possessori di Carta Unica. Sicuramente non sono mancati i problemi – ha spiegato Sciarra – con l’app ufficiale VerificaC19 che non riconosce i certificati del Regno Unito, mentre per il Belgio riconosce solo i codici di chi ha una sola dose e non quelli che hanno completato il ciclo vaccinale. Sono invece praticamente illeggibili le stampe cartacee e i certificati dei cittadini statunitensi e canadesi che spesso sono compilati con la classica biro su bollini adesivi”. C’è anche chi ha rinunciato, spiega sempre Sciarra, “parecchi se ne sono andati senza poter entrare, in diversi hanno preferito mostrare i risultati dei tamponi e non le vaccinazioni mentre altri turisti erano scoraggiati per non aver trovato una farmacia disponibile ad effettuare test rapidi almeno fino al 7 agosto perché con turni completi”. Operativamente non sono mancati i problemi, “tra verifica del green-pass, documenti, prenotazione e biglietti cumulativi, pagamenti con il POS, la fila all’ingresso non sempre è stata scorrevole, nonostante abbiamo assistito ad un brusco calo di visitatori. Chiudiamo con una battuta, gli assembramenti si sono creati per i vari controlli più che all’interno delle sale, ma sicuramente ci si farà l’abitudine presto e tutto tornerà quasi alla normalità, almeno lo speriamo”. Per Tommaso Parodi di Belsito (L’Officina del Gelato), “per noi non è cambiato praticamente nulla anche se siamo pronti con l’app ufficiale visto che tutti vogliono stare fuori e molti consumano al banco, quindi senza alcun obbligo“. Per Maurizio Di Mario (Labirinto di Adriano), “in realtà non abbiamo avuto grandissimi problemi. Chi aveva il green pass ha potuto scegliere se mangiare all’esterno o all’interno, chi non l’aveva lo abbiamo fatto accomodare fuori. Il problema si pone, questo sì, soprattutto con le prenotazioni da APP dove non è specificato se il cliente ha il green pass e quindi è anche difficile organizzare con un certo anticipo la sala.

Insomma, nel complesso, la prima prova possiamo dire che è stata superata anche se con qualche difficoltà. Ora gli operatori, anche altri oltre quelli intervistati, temono che i controlli non saranno stringenti e quindi nel brevissimo periodo spuntino i soliti furbetti che operano border-line a loro vantaggio e a svantaggio, però, di chi opera nel pieno rispetto delle regole sobbarcandosi oneri che in molti contestano per quanto riguarda i controlli delegati agli operatori in maniera esclusiva e con multe piuttosto salate in caso di violazioni sia per il cliente che per il gestore.