La ricerca agroalimentare premia l’attenzione ai cambiamenti climatici e allo sviluppo sostenibile

Presentata la terza edizione del progetto nazionale AGER – AGroalimentare E Ricerca, al quale aderisce la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Stanziati oltre 5 milioni per sostenere progetti di ricerca finalizzati a promuovere il rilancio e lo sviluppo del settore.

Dall’adattamento del grano duro ai cambiamenti climatici alle strumentazioni innovative per ottimizzare la quantità di sale necessaria per la produzione di prosciutti crudi di qualità fino al recupero dei sottoprodotti della filiera olivicola da riutilizzare in ambito alimentare. Sono, questi, solo alcuni dei “frutti” delle ricerche scientifiche sostenute da AGER – AGroalimentare E Ricerca, progetto partito nel 2008 in seno ad ACRI, l’organizzazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa. All’iniziativa, giunta quest’anno alla terza edizione, ha aderito anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

Questa mattina, nel corso di una videoconferenza stampa, il Vicepresidente della Fondazione Nicola Bastioni e la Project manager di AGER, Valentina Cairo, hanno presentato il progetto delineandone il potenziale fortemente innovativo. Grazie a tematiche di intervento di rilevanza nazionale l’iniziativa si propone di promuovere il rilancio e lo sviluppo dell’agroalimentare italiano, prestando attenzione anche agli effetti positivi che le ricerche produrranno nelle varie filiere e nei diversi territori attraverso il trasferimento tecnologico dei risultati alle imprese. Con un’unica finalità: sostenere una filiera agroalimentare made di Italy che incentivi la crescita delle comunità locali, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti nell’Agenda 2030. 

Come spiegato da Valentina Cairo, la terza edizione di AGER è indirizzata a sostenere azioni di ricerca per l’identificazione di soluzioni innovative al fine di garantire una produzione agricola sostenibile, che ottimizzi e limiti il ricorso alle risorse naturali e sia in grado di far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico. I fondi a disposizione, oltre 5 milioni di euro, verranno assegnati attraverso bandi pubblici rivolti agli Enti di ricerca nazionali, nell’ambito di quattro aree di intervento: colture e cambiamenti climatici, contrasto ai patogeni, zootecnia e impatto ambientale, gestione forestale sostenibile. I progetti verranno selezionati con il supporto di esperti internazionali secondo criteri condivisi di peer review, garantendo la massima trasparenza e un livello scientifico d’eccellenza.  

 Nicola Bastioni, Vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia

“Ciascun territorio potrà avanzare delle proposte – ha sottolineato il Vicepresidente della Fondazione Nicola Bastioni – pertanto è fondamentale che si apra un confronto su scala locale affinché vengano focalizzate le priorità che anche l’Umbria potrà portare al tavolo nazionale per l’individuazione delle tematiche finali su cui verranno indirizzati i bandi. Grazie allo sforzo comune delle Fondazioni che aderiscono al progetto sarà possibile creare e rafforzare le partnership tra Centri di ricerca che vanno oltre la dimensione locale e offrire così ai nostri scienziati un’occasione per continuare a sviluppare le proprie conoscenze e competenze in un ambito che ha un ruolo cardine nell’economia del Paese. Nel contempo abbiamo l’opportunità di valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari prestando attenzione a temi come la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale, che saranno centrali per lo sviluppo futuro di questo comparto e per acquisire maggiore competitività sui mercati nazionali e internazionali”.

In questa chiave giocherà un ruolo fondamentale il secondo filone a cui guarda AGER: la possibilità di realizzare un piano di trasferimento delle conoscenze ottenute dai progetti sostenuti da AGER, o generate in altri contesti di ricerca, attraverso l’organizzazione di iniziative e tavoli di confronto nei territori delle Fondazioni. Individuando le modalità più efficaci per i diversi comparti produttivi per accelerare i flussi di trasferimento della conoscenza ed offrire soluzioni innovative, praticabili e sostenibili.

Nel corso della videoconferenza è stato illustrato un caso di studio relativo al recupero dei sottoprodotti della filiera olivicola da riutilizzare in ambito alimentare e che potrebbe trovare diretta applicazione anche nelle realtà imprenditoriali locali.

Ad oggi AGER ha sostenuto 32 progetti in ben otto settori: ortofrutticolo, cerealicolo, zootecnico, vitivinicolo, agricoltura di montagna, prodotti lattiero caseari, olivo ed olio, acquacoltura, i cui risultati sono disponibili e a beneficio di tutti gli operatori della filiera agroalimentare.

Con l’adesione al progetto la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia si propone di diventare un punto di riferimento su scala locale per chi è interessato ad avere informazioni sulle ricerche e sui relativi progetti sostenuti da AGER. Sul sito www.fondazionecrpg.com è stata aperta, inoltre, una apposita sezione che verrà costantemente aggiornata con le iniziative future e che contiene approfondimenti su quanto è stato già fatto fino ad ora.




Aggredito un agente della polizia penitenziaria nel carcere di Orvieto. Bonino (SAPPE), “servono taser e spray al peperoncino”

Sangue e violenza, nella giornata del 7 giugno, nel carcere di Orvieto per la folle intemperanza di un detenuto.   Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “è stato aggredito un sovrintendente di Polizia Penitenziaria da un detenuto, D.G. anni 40 circa di Foggia residuo pena circa 8 anni.  Parliamo di un soggetto che è stato in diciotto carceri diversi sempre per allontanamento dopo disordini e aggressioni varie.  Per una futilissima problematica relativa alla certificazione sulla fornitura del pane morbido, dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni circa la sua ripetuta insistenza (per 20 volte in una mattinata) inspiegabilmente ed improvvisamente si avventato contro il sovrintendente.  La prontezza di riflessi dello stesso ha fatto sì che il detenuto ha potuto afferrare solo l’indumento indossato dal collega che è riuscito miracolosamente a divincolarsi.  Non contento l’aggressore seriale è risalito in sezione comune, si è procurato lamette e coltello artigianale ricavato da una una bomboletta di gas ed è ritornato al piano terra per colpire di nuovo il sovrintendente. Con l’ausilio del pochissimo personale presente in servizio (come quotidianamente accade ad Orvieto) si è riusciti a neutralizzare il detenuto e a condurlo presso il reparto isolamento dove ha pensato bene di distruggere il tavolo, lo sgabello, la finestra, il rubinetto dell’acqua e il termosifone, oltre a procurarsi tagli autoinferti con la lametta e ad ingerire due viti in ferro! Il Sappe esprime solidarietà al sovrintendente e plaude alla prontezza dei pochi poliziotti penitenziari in servizio che hanno evitato il peggio”.
Bonino esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per il personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Orvieto e aggiunge: “ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del corpo in servizio negli istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E allora è mai possibile che nessuno, al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino?”
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “ormai è un bollettino di guerra e le vittime sono sempre le stesse: le donne ed uomini in divisa della Polizia Penitenziaria.  Occorrono interventi immediati e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto.  Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”, aggiunge “altro che carcere umano e più sicuro, come auspica la Ministro della Giustizia Cartabia: le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria”.




Conte nomina Laura Agea e Thomas De Luca responsabili delle elezioni amministrative per il M5S in Umbria

Giuseppe Conte ha indicato Laura Agea e Thomas De Luca referenti del Movimento 5 Stelle per la gestione delle elezioni amministrative in Umbria previste il prossimo mese di ottobre, in stretto coordinamento con Emma Pavanelli, Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini, i facilitatori regionali ed i portavoce umbri. Durante l’incontro che si è tenuto in conference-call, Giuseppe Conte ha ribadito la volontà e la necessità di portare nella prossima tornata elettorale la spinta dei contenuti del M5S all’interno della nostra regione.

Le tematiche che il Movimento non ha mai abbandonato e che saranno tra le priorità anche nel prossimo futuro vanno dalle lotta alle disuguaglianze socio-economiche e alla precarietà, alla vicinanza ai bisogni dei giovani, delle famiglie e delle imprese; dall’impegno per un futuro eco-sostenibile, all’etica pubblica e la legalità nella lotta contro tutte le mafie. Questo sarà sempre il nostro terreno comune anche all’interno del dialogo con le forze progressiste che continuerà ad essere coltivato in vista delle amministrative, nel rispetto delle intese che sono già in costruzione in altri territori ma anche nel rispetto dell’autonomia e delle priorità che riteniamo necessarie per i cittadini dell’Umbria. Su tutte la ripresa economica post pandemia e la tutela ambientale.

Il proficuo incontro con Giuseppe Conte è servito a ribadire ancora di più che il Movimento 5 Stelle in Umbria c’è e continuerà a lottare nel rispetto dei principi che da sempre costituiscono la forza e il valore identitario in cui si riconoscono i nostri attivisti.




Le scuole secondarie di primo grado tornano all’interno dei musei

L’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio, in collaborazione con il Museo Claudio Faina e il Museo Archeologico Nazionale della città di Orvieto, presenta due iniziative che vedranno coinvolti gli studenti delle classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado, “Ippolito Scalza” e “Michelangelo Buonarroti”, dedicate alle emergenze archeologiche del territorio orvietano. Lo spunto per questa collaborazione è arrivato da un progetto didattico che i ragazzi della 1B, 1D e 1M hanno affrontato in questo anno scolastico 2020/21 nelle ore di Arte e Immagine. L’attività didattica, pensata come un compito di realtà incentrato sugli obiettivi disciplinari curricolari e di educazione civica, ha voluto far capire agli studenti l’importanza di una corretta conoscenza dei beni culturali del territorio e in particolare le testimonianze giunte a noi del popolo etrusco. La conoscenza attiva porta con sé la possibilità di comprendere profondamente il valore del patrimonio artistico e di sensibilizzare le giovani generazioni verso la sua tutela e valorizzazione.

Dopo un attento studio dell’arte etrusca, l’obiettivo didattico si è spostato sulla costruzione creativa di alcuni Lapbook, una sorta di mappa concettuale tridimensionale, creata attraverso l’uso di cartoncini colorati e tanto altro, molto versatile che si può applicare facilmente a qualsiasi tipo di argomento e materia. Il termine deriva dal verbo inglese “to lap” che significa avvolgere, piegare, ripiegare, sovrapporre, sovrapporsi. Il Lapbook dunque assume la forma di una cartelletta che, per gli studenti, diventa un piano di lavoro dove creare conoscenza. La filosofia del Lapbook, poiché composto al suo interno da mini sezioni ripiegabili e richiudibili, si può sintetizzare con il gioco di parole “aprendo apprendo” che oggi in Italia, grazie all’entusiasmo di Ginevra e Giuditta Gottardi, è divenuto un marchio registrato.  La risposta da parte degli studenti a questa attività è stata talmente sentita che si è pensato, in un secondo momento, di far prendere visione alle due istituzioni della città di Orvieto che conservando al loro interno la maggior parte dei tesori analizzati dai ragazzi, quei prodotti che si sono distinti per originalità e accuratezza esecutiva. I due musei hanno accolto fin da subito positivamente l’idea, tanto che si è pensato di creare intorno a questo due eventi distinti che vedranno protagonisti i ragazzi e i loro elaborati all’interno degli spazi museali, calati nei panni di vere e proprie guide.

Si inizierà il 18 giugno 2021 alle ore 11.00, presso il Museo Claudia Faina, con l’inaugurazione di una piccola mostra di alcuni dei lavori che sarà in visione al pubblico fino alla riapertura della scuola il prossimo settembre, in una sorta di staffetta tra scuola e museo che potrà accompagnare la cittadinanza e tutti gli altri studenti che avranno modo di visitare nei mesi estivi gli spazi espositivi, verso il nuovo anno scolastico. In questa occasione una piccola rappresentanza degli alunni esporrà le fasi operative e descriverà alcuni reperti custoditi nel museo.

La sera del 19 giungo 2021 “Giornata dell’Archeologia”, dalle ore 20.30 alle ore 22.30, sarà la volta del Museo Archeologico Nazionale che, all’interno di un più vasto progetto di valorizzazione culturale, ospiterà la presentazione di altri lavori ispirati alle opere del percorso espositivo spiegati dagli autori stessi.

In un momento così difficile come è stato quello che ci ha visti coinvolti in questi ultimi due anni a causa del Covid-19 con la completa chiusura dei luoghi della cultura e con l’avvento della didattica a distanza integrata per la scuola, applicata nei momenti di maggior rischio pandemico, queste iniziative sono un modo per far nuovamente incontrare scuola e territorio e per far conoscere le attività di educazione al patrimonio che L’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio porta avanti all’interno della sua offerta formativa. La scuola, dopo essere stata lontana per l’impossibilità di fare visite didattiche e viaggi di istruzione, rientra al museo e il museo torna nuovamente a svolgere la sua primaria mansione di apertura verso la città, per una divulgazione della bellezza conservata al suo interno. Un rapporto educativo, quello della tra scuola e museo, sancito dalle parole di un illuminato storico dell’arte, Giulio Carlo Argan, che a proposito di questo nel 1977 disse: “La conoscenza dell’ambiente in cui si vive è fondamentale per la formazione della coscienza civile”.




TG OrvietoLIFE 7 Giugno 2021




Un 53enne di Roma prova ad entrare in un centro commerciale forzando i controlli anti-covd. Denunciato dalla Polizia per resistenza e lesioni personali

Un uomo nei giorni scorsi si è presentato all’ingresso di un centro commerciale di Orvieto e, al momento della misurazione della temperatura da parte di un addetto alla vigilanza, si è rifiutato. Alcune testimoni, che hanno assistito a tutta la scena, hanno richiesto l’intervento della Polizia. L’uomo, un 53enne di Roma, ha comunque tentati di entrare forzando il fermo del vigilante senza sottoporsi alla misurazione. Secondo l’uomo, lo strumento utilizzato per la misurazione essendo a raggi infrarossi, ha giustificato il suo diniego con possibili danni alla retina dell’occhio. Ne è nata una discussione e l’uomo ha spintonato l’addetto alla vigilanza cercando comunque di entrare.
Non riuscendoci ha iniziato a insultare il vigilante mentre si allontanava. Il vigilante è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Intanto il personale di polizia intervenuto ha identificato l’uomo che è stato denunciato per resistenza ad un incaricato di pubblico servizio e lesioni personali.




Turismo e promozione di Orvieto

Featured Video Play Icon



Apertura iscrizioni ai Nidi Comunali su piattaforma on line: dall’1 al 30 giugno 2021

Al via dal 1° giugno le iscrizioni ai Nidi Comunali su piattaforma on line.

E’ stato realizzato da Irene Stefanoni, studentessa della classe 3D del Liceo Artistico di Orvieto / Indirizzo Grafica, il bozzetto scelto per far conoscere ai cittadini l’apertura delle iscrizioni ai nidi comunali.

L’immagine, simpatica, molto colorata e ispirata al celebre cubo di Rubik, identifica il servizio.

E’ diventata infatti il manifesto pubblicitario per l’apertura – a partire dall’1 e fino al 30 giugno prossimo – dei termini di presentazione delle domande di iscrizione ai nidi d’infanzia: “Arcobaleno” ad Orvieto centro, “Girotondo” a Sferracavallo e “Panecioccolata” a Ciconia, iscrizione che si può effettuare su piattaforma on line al seguente link: http://www.comune.orvieto.tr.it/pagine/servizi-educativi-e-scolastici-000

L’idea del manifesto da affiggere nei luoghi di maggiore visibilità al pubblico nasce dal desiderio di comunicare alla cittadinanza utilizzando, in modo integrato, strumenti tradizionali che si accompagnano e danno maggior risalto alla modalità digitale introdotta lo scorso anno dal format inserito nel sito web dell’Ente. Questo progetto di comunicazione del Comune è una iniziativa dell’Ufficio Scuola rappresentato dalla Dirigente Alessandra Pirro ed è stato realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico che ha consentito la partecipazione degli studenti e studentesse della 3D: Cecilia Dimiziani, Miriam Dominici, Alessio Dottarelli, Francesca Innocenzi, Martina Innocenzi, Asia Montanini, Eleonora Salza, Giulia Santacroce ed Irene Stefanoni che hanno preso parte all’iniziativa coordinata dalle docenti Daniela Torsello e Silvia Valentini producendo pregevoli bozzetti grafici che potranno essere stampati nei prossimi anni. 

A tutti loro l’Assessore alle Politiche Educative, Angela Maria Sartini rivolge il ringraziamento dell’Amministrazione e degli uffici comunali. “Desidero esprimere gratitudine alla preside Prof.ssa Cristiana Casaburo, ai Docenti e a tutti gli studenti del Liceo Artistico di Orvieto – afferma – per aver prontamente ed entusiasticamente accolto la nostra richiesta di adesione e collaborazione all’iniziativa di innovazione tecnologica e comunicativa, promossa e sostenuta dall’Assessorato Scuola, Ufficio Servizi Educativi e Scolastici del Comune di Orvieto. Confidiamo in un fruttuoso e continuativo rapporto di collaborazione tra Istituti scolastici ed Ente pubblico nel cooperare attivamente nel territorio e per la comunità”.




Progetto di rigenerazione urbana nell’edificio ex Scuola Media ad Orvieto Scalo

Nell’ambito del “Decreto Sblocca Cantieri” è stato presentato il progetto di rigenerazione urbana con la realizzazione del Centro Polivalente per le politiche sociali e della famiglia nell’edificio dell’ex Scuola Media di Orvieto scalo che prevede anche il miglioramento del verde urbano adiacente. L’edificio è destinato a Centro Polivalente per le politiche sociali e della famiglia ed ospiterà Ufficio di Cittadinanza e Servizi Sociali.

Un centro polivalente per le politiche sociali e della famiglia nella ex scuola media di Orvieto scalo. E’ il progetto per cui il Comune di Orvieto richiederà i finanziamenti nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana previsti dal Dpcm del 21 gennaio 2021 cosiddetto “Decreto Sblocca Cantieri”, di cui la Giunta Comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, che prevede la demolizione dell’attuale fabbricato di via Monte Nibbio, di proprietà comunale, la realizzazione di un nuovo edificio con miglioramento sismico ed efficientamento energetico, la sistemazione e riqualificazione dell’area a verde esterna per un importo complessivo di oltre 4,8 milioni di euro. Nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale, il Centro Polivalente per le Politiche Sociali e della Famiglia (Ce.Pol.) è destinato a ospitare l’Ufficio di Cittadinanza e i Servizi Sociali attualmente ubicati nei locali dell’ex caserma Piave.

Il progetto, redatto dall’Arch. Rocco Olivadese, responsabile del Servizio Urbanistica, SIT e patrimonio del Comune, riguarda la realizzazione di un edificio su due livelli. Al piano terra troveranno spazio, tra l’altro, il Front office, tre uffici per il Servizio Sociale, tre uffici per il Servizio Reddito di cittadinanza, due uffici per lo Sportello immigrazione, quattro stanze destinate a spazio accoglienza/colloqui, un’aula multifunzionale, uno spazio educativo/ricreativo. Sempre al piano terra è prevista la realizzazione di un piccolo alloggio con ingresso indipendente per la prima emergenza a supporto del Pronto intervento sociale. Al primo piano saranno invece realizzati nove uffici di cui quattro per il Servizio tutela minori, un archivio, uno spazio neutro, un ambiente ristoro attrezzato.

“Orvieto scalo – spiega il Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica, Mario Angelo Mazzi – è da sempre stato un quartiere strategico per l’intero territorio comunale, la porta di ingresso alla città. Con questo intervento vogliamo non solo riqualificare un’area degradata, dove insiste un fabbricato pubblico in cattivo stato di manutenzione, ma riaffermare la centralità del quartiere attraverso una struttura destinata a diventare la porta unica di accesso dei cittadini alla rete dei servizi sociali e per la famiglia. Una reale riqualificazione che passa dalla valorizzazione delle presenze positive e dalla generazione di un tessuto sociale. La realizzazione di questa nuova struttura, per cui saranno utilizzati elementi di bioarchitettura, vuole quindi elevare la qualità di vita del quartiere e, con la riqualificazione dell’area verde adiacente, contribuire a migliorare anche il decoro e la bellezza del quartiere”.

“Gli attuali locali all’ex caserma Piave – afferma l’Assessore ai Servizi sociali, Angela Maria Sartini – non sono ormai sufficienti e adeguati alle attività sia per il personale attualmente in organico sia in vista delle assunzioni programmate per cui è necessario un ampliamento in termini qualitativi e quantitativi degli spazi a disposizione. La realizzazione del CePol ci consentirà di presidiare il territorio in un’area sensibile al degrado urbano e sociale, di migliorare la fruibilità e la qualità delle prestazioni, valorizzare la famiglia quale nucleo fondamentale della società e quale risorsa primaria per una piena tutela dell’individuo, nonché promuovere forme di intervento e sostegno dei nuclei familiari in stato di bisogno”.

“Attraverso questa nuova struttura – prosegue – contiamo di poter sviluppare l’integrazione dei servizi sociali e sanitari, promuovere il concorso più ampio dei soggetti del territorio, come associazioni, cooperative, fondazioni, allargando la partecipazione attiva dei cittadini e favorendo il coinvolgimento del territorio, riqualificare le modalità di presa in carico dell’utenza superando la logica passiva dell’intervento. Per fare questo abbiamo bisogno di spazi e modalità che garantiscano la libertà e la dignità della persona. L’ambiente dove si svolge l’accoglienza, il colloquio e dove si sviluppa la relazione umana e professionale, infatti, è fondamentale perché è lo spazio entro il quale si determinano le aspettative dell’utente e si costruisce la relazione”.




Il PNRR, tanti sogni e due incubi, sanità e rifiuti. Sindaci, siamo sicuri che va tutto bene?

Il PNRR dell’Umbria è stato consegnato a Roma.  Come quello di altre Regioni è un po’ un libro dei sogni, dove c’è dentro tutto, ma proprio tutto.  E come tutti i libri dei sogni che si rispettano, leggendolo si intravede il progetto futuro di Regione che ha in testa la presidente Tesei.  Si spinge sul digitale, certamente, si implementa la centralità (sic!) di Bastia Umbra, si pensa a una mission adeguata per Terni sempre meno a trazione industriale pesante.  E Orvieto?  Ecco, anche il futuro di Orvieto è disegnato.  Soprattutto è delineato il grado d’importanza della città all’interno dell’Umbria.  Otto volte è citata la città del Duomo; sembrano tante ma nella realtà così non è, visto che l’unica ripetizione e gli unici progetti definiti già nel libro dei sogni riguardano l’incubo-rifiuti.  Sarà un caso?

Ma vediamo brevemente come è pensata Orvieto del futuro per l’Umbria.  I collegamenti dovrebbero essere il piatto forte e invece, solo generici impegni a migliorare, migliorare, migliorare…nulla di più.  Ma cosa e dove?  Sicuramente i collegamenti ferroviari da e per Roma e Firenze, andandosi a collegare in maniera veloce con i due punti extra-regionali dell’AV umbra (il pensiero di utilizzare Orvieto non è mai venuto né a sinistra né a destra) e con l’aeroporto di Roma Fiumicino, quello di riferimento per la città del Tufo.  Sarebbe auspicabile un netto miglioramento della viabilità da e verso il capoluogo regionale nei punti dei cosiddetti “Fori di Baschi” e rendendo meno tortuosa, laddove economicamente sostenibile, la Orvieto-Todi che poi si collega alle E45 per Perugia.  Orvieto città isolata, ma allo stesso tempo di confine con alto Lazio e bassa Toscana e attraversata da tre direttrici di grande traffico nazionale (due linee ferroviarie e una autostradale) dovrebbe avere una sanità semi-autonoma, non si pretende di avere in house anche i trapianti, per rispondere in particolare alle emergenze denominate “tempo-dipendenti”.  Ci ritroviamo con un hospice a due passi dal Duomo e ambulatori, in un punto dalla viabilità difficile e dove auspicabilmente non si dovrebbe proprio arrivare in auto.  Un ospedale DEA di I livello con alcune operazioni di maquillage e una manciata di operatori in più.  Per il resto Orvieto è inserita in “altre città” nel PNRR targato Tesei.

Poi, per finire, c’è l’incubo dei rifiuti, un male ma necessario.  E’ vero, i rifiuti li produciamo tutti ma perché poi il conto lo paga solo uno?  Insomma, anche nell’ossatura del nuovo piano e nel libro dei sogni, Orvieto appare come punto di riferimento per il settore.  Sì da una parte si recupera e si mette in sicurezza il calanco più “antico” quello con i rifiuti importati per intenderci, ma dall’altro non si nasconde più la mano che ha scritto “revamping”.  Sì, ci si è giustamente preoccupati della vicinanza di un possibile futuro impianto di trasformazioni di rifiuti plastici, ancora una volta sempre di rifiuti si parla, perché troppo vicino a zone di alto pregio vitivinicolo, e poco più in là c’è la discarica che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, rimanere come riferimento per l’intero ATO2, anche se in forma residuale, ma tanto basta per sapere che continueranno gli scarichi a “Le Crete”.  Contro questa realtà hanno alzato la voce, di un tono, sindaci e amministratori, di più, le associazioni, ma alla fine la discarica continua a rimanere a Orvieto come un moloc.

In sintesi, per quanto possibile, questo è il profilo che viene delineato per Orvieto nel “libro dei sogni” della Regione Umbria, un territorio ancora marginale, con qualche “aiutino” di facciata e nulla di sostanzioso e due incubi: la sanità e l’ambiente.  E allora per finire due domande agli amministratori dell’orvietano, semplici e dirette.  Ai sindaci dell’intero territorio piace questa situazione?  I sindaci del territorio sono pronti a combattere fino alle barricate senza distintivi politici?