Il PNRR, tanti sogni e due incubi, sanità e rifiuti. Sindaci, siamo sicuri che va tutto bene?

Il PNRR dell’Umbria è stato consegnato a Roma.  Come quello di altre Regioni è un po’ un libro dei sogni, dove c’è dentro tutto, ma proprio tutto.  E come tutti i libri dei sogni che si rispettano, leggendolo si intravede il progetto futuro di Regione che ha in testa la presidente Tesei.  Si spinge sul digitale, certamente, si implementa la centralità (sic!) di Bastia Umbra, si pensa a una mission adeguata per Terni sempre meno a trazione industriale pesante.  E Orvieto?  Ecco, anche il futuro di Orvieto è disegnato.  Soprattutto è delineato il grado d’importanza della città all’interno dell’Umbria.  Otto volte è citata la città del Duomo; sembrano tante ma nella realtà così non è, visto che l’unica ripetizione e gli unici progetti definiti già nel libro dei sogni riguardano l’incubo-rifiuti.  Sarà un caso?

Ma vediamo brevemente come è pensata Orvieto del futuro per l’Umbria.  I collegamenti dovrebbero essere il piatto forte e invece, solo generici impegni a migliorare, migliorare, migliorare…nulla di più.  Ma cosa e dove?  Sicuramente i collegamenti ferroviari da e per Roma e Firenze, andandosi a collegare in maniera veloce con i due punti extra-regionali dell’AV umbra (il pensiero di utilizzare Orvieto non è mai venuto né a sinistra né a destra) e con l’aeroporto di Roma Fiumicino, quello di riferimento per la città del Tufo.  Sarebbe auspicabile un netto miglioramento della viabilità da e verso il capoluogo regionale nei punti dei cosiddetti “Fori di Baschi” e rendendo meno tortuosa, laddove economicamente sostenibile, la Orvieto-Todi che poi si collega alle E45 per Perugia.  Orvieto città isolata, ma allo stesso tempo di confine con alto Lazio e bassa Toscana e attraversata da tre direttrici di grande traffico nazionale (due linee ferroviarie e una autostradale) dovrebbe avere una sanità semi-autonoma, non si pretende di avere in house anche i trapianti, per rispondere in particolare alle emergenze denominate “tempo-dipendenti”.  Ci ritroviamo con un hospice a due passi dal Duomo e ambulatori, in un punto dalla viabilità difficile e dove auspicabilmente non si dovrebbe proprio arrivare in auto.  Un ospedale DEA di I livello con alcune operazioni di maquillage e una manciata di operatori in più.  Per il resto Orvieto è inserita in “altre città” nel PNRR targato Tesei.

Poi, per finire, c’è l’incubo dei rifiuti, un male ma necessario.  E’ vero, i rifiuti li produciamo tutti ma perché poi il conto lo paga solo uno?  Insomma, anche nell’ossatura del nuovo piano e nel libro dei sogni, Orvieto appare come punto di riferimento per il settore.  Sì da una parte si recupera e si mette in sicurezza il calanco più “antico” quello con i rifiuti importati per intenderci, ma dall’altro non si nasconde più la mano che ha scritto “revamping”.  Sì, ci si è giustamente preoccupati della vicinanza di un possibile futuro impianto di trasformazioni di rifiuti plastici, ancora una volta sempre di rifiuti si parla, perché troppo vicino a zone di alto pregio vitivinicolo, e poco più in là c’è la discarica che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, rimanere come riferimento per l’intero ATO2, anche se in forma residuale, ma tanto basta per sapere che continueranno gli scarichi a “Le Crete”.  Contro questa realtà hanno alzato la voce, di un tono, sindaci e amministratori, di più, le associazioni, ma alla fine la discarica continua a rimanere a Orvieto come un moloc.

In sintesi, per quanto possibile, questo è il profilo che viene delineato per Orvieto nel “libro dei sogni” della Regione Umbria, un territorio ancora marginale, con qualche “aiutino” di facciata e nulla di sostanzioso e due incubi: la sanità e l’ambiente.  E allora per finire due domande agli amministratori dell’orvietano, semplici e dirette.  Ai sindaci dell’intero territorio piace questa situazione?  I sindaci del territorio sono pronti a combattere fino alle barricate senza distintivi politici?




PD di Orvieto, sulla sanità pubblica il “vogliamoci bene” non funziona

Abbiamo più volte segnalato la “disattenzione” dell’attuale amministrazione comunale di Orvieto in materia di sanità pubblica. Lo avevamo fatto durante i mesi più duri dell’emergenza sanitaria e ci vediamo costretti a farlo di nuovo.   Il diritto alla salute sembra non trovare spazio nell’agenda di sindaco e giunta, in altre faccende affaccendati per accorgersi del fatto (o per avallarlo?) che la salute non è merce che se hai i mezzi la compri, altrimenti ti arrangi come puoi.  Tra gli effetti di questa “disattenzione” rientra la grottesca vicenda della gestione della campagna di vaccinazione – in merito alla quale i consiglieri comunali del Partito Democratico hanno già depositato opportuna interrogazione – che, oltre agli inspiegabili ritardi ed all’inerzia della Regione (si veda la campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, avviata dal governo ma assente nella programmazione regionale), costringe gli orvietani a spostarsi a Terni, Narni, Amelia o, per i più fortunati, al caos delle lunghe file sotto il sole presso l’hub di Bardano.  Ma la vicenda dice di più, e parla del totale assoggettamento di Orvieto alle determinazioni che promanano da Perugia.

Nel “Libro Bianco” deliberato dalla giunta regionale nel mese di febbraio, contenente le linee strategiche del nuovo Piano Sanitario Regionale, si preannuncia il dimezzamento dei distretti (da 12 a 5/6).  Tra questi, in ragione dei numeri, Orvieto non è contemplata.  Dal sindaco Tardani solo silenzio.   Non importa se l’accorpamento del distretto di Orvieto suoni completamente distonico rispetto al proposito di rafforzare la medicina del territorio ed in controtendenza rispetto a quanto l’esperienza Covid avrebbe dovuto insegnarci.  Non importa se il taglio andrebbe a colpire un’area interna riconosciuta come tale anche per via della distanza dai principali centri di erogazione dei servizi sanitari.   Non importano le carenze strutturali, strumentali, organizzative e di personale che gravano sul nostro ospedale, che sta pagando un costo altissimo in termini di reale capacità di erogare servizi sanitari ai cittadini.  Non importa se i soldi che arriveranno sul Pronto Soccorso sono stati previsti dal Ministero della Sanità, non certo dalla Regione, e gli interventi strutturali del Recovery Plan sull’ospedale cittadino, in materia di prevenzione del rischio sismico, saranno da dividere con Foligno e Spoleto.  Non importa se la nuova collocazione individuata per la  Casa di Comunità all’interno dell’ex ospedale in piazza Duomo lasci enormi perplessità sia in termini di logistica, funzionalità territoriale ed accessibilità, sia in termini dell’ammontare dell’investimento e dei tempi di realizzazione, considerati i limiti stringenti imposti del Recovery Fund.   Non importa se da una parte si progettano interventi per mitigare le oggettive diseguaglianze sul tema del diritto alla salute e dall’altra si annienta ciò che residuava di quel diritto. 

Non importa se sulla sanità pubblica il “vogliamoci bene” non funziona.

Partito Democratico di Orvieto




Corpus Domini, tutti gli appuntamenti religiosi e civili dal 3 al 6 giugno. Domenica Duomo aperto gratuitamente alle visite

Per il secondo anno consecutivo, nel rispetto delle disposizioni anti Covid, la Città di Orvieto si prepara alle solenni celebrazioni del Corpus Domini con un calendario di iniziative culturali e religiose che si svolgeranno nella Cattedrale e si concluderanno domenica 6 giugno, con l’Ostensione del Sacro Corporale e la Solenne Celebrazione Eucaristica.

Relativamente agli appuntamenti religiosi, 

giovedì 3 giugno, giorno in cui si celebra la “Memoria dell’istituzione del Corpus Domini”, dalle 9 alle 11 nella Cappella del Corporale, Adorazione Eucaristica e dalle 17 alle 18, adorazione comunitaria del Santissimo SacramentoAlle 18, solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, Mons. Gualtiero Sigismondi.

Venerdì 4 giugno, è “Giornata Penitenziale”: secondo un voto del 1657, i cittadini di Orvieto sono invitati ad osservare il digiuno e l’astinenza. L’adorazione eucaristica nella Cappella del Corporale è prevista dalle 9 alle 11 e dalle 17 alle 18. Al termine Messa e Vespri animati dalle parrocchie dell’Unità Pastorale di Santa Maria Assunta e San Giuseppe.

Sabato 5 giugno, nella vigilia della festa, dalle 8 alle 22.30 nella Chiesa di San Giuseppe, adorazione perpetua del Santissimo Sacramento e alle 18 in Duomo celebrazione solenne di primi Vespri.

Domenica 6 giugnoSolennità del Corpo e Sangue del Signore, alle ore 6 nel Duomo di Orvieto, Ostensione del Sacro Corporale e Celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo, Monsignor Gualtiero Sigismondi. Alle ore 10 in Cattedrale si svolgerà la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. il Cardinale Enrico Feroci, parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. Per il rispetto delle vigenti norme anti Covid, potranno accedere in Duomo solo coloro che sono muniti di apposito permesso/invito, che potrà essere ritirato presso la segreteria della Cattedrale. Al termine della celebrazione liturgica, si svolgerà la Processione e Benedizione eucaristica sul Sagrato del Duomo dove saranno allestiti dei posti a sedere, distanziati, a cui si potrà accedere liberamente, fino ad esaurimento. Alle 18 Messa, sempre in Duomo, si terrà la Santa Messa e cerimonia di reposizione del Sacro Corporale, animata dai canti della Schola Cantorum “Don Bruno Medori” di Attigliano. A chiudere gli eventi del Corpus Domini alle 19 il Duomo di Orvieto accoglie Frate Alessandro Brustenghi per il concerto intitolato “La luce della speranza”, evento patrocinato come da tradizione dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme – Luogotenenza per l’Italia centrale appenninica – Sezione Umbria.

La solennità del Corpus Domini è anche l’occasione per ammirare le bellezze artistiche e architettoniche custodite nel Duomo di Orvieto, per questo, in via eccezionale su iniziativa dell’Opera del Duomo, nel pomeriggio di domenica 6 giugno, la Cattedrale sarà aperta gratuitamente ai visitatori.   “Abbiamo scelto di aprire gratuitamente l’accesso alla Cattedrale nel giorno del Corpus Domini – spiega il presidente dell’Opera del DuomoAndrea Taddei – come segno di accoglienza per quanti visiteranno la città e prenderanno parte alle Celebrazioni Eucaristiche. Ringraziamo le associazioni e gli enti civili e religiosi che hanno organizzato le celebrazioni del Corpus Domini e ai quali l’Opera del Duomo ha fornito sostegno. Nel Corpus Domini si racchiude la tradizione più profonda della nostra comunità e proprio in questi giorni di ripresa lo spirito di unità e condivisione rappresenta per tutti un segno tangibile di rinascita”.  Nella Festa del Corpus Domini celebrata ad Orvieto, inoltre, un ruolo di prestigio è quello svolto dal prezioso Corteo Storico che, da sempre, fa memoria del patrimonio di valori identitari della comunità cittadina ma che anche quest’anno per le norme sanitarie vigenti, non potrà sfilare per le vie del centro storico. Tuttavia, come già avvenne lo scorso anno con le sole rappresentanze del Podestà, del Capitano del Popolo e degli Anterioni dei quattro quartieri, anche quest’anno l’Associazione “Lea Pacini” intende onorare la solennità del Corpus Domini testimoniando la presenza del Corteo Storico della “Città di Orvieto”, la mattina di domenica con un evento simbolico che ricorderà il nucleo originario della scorta armata che accompagnò il percorso da Bolsena ad Orvieto del Sacro Corporale. Ai balconi dei palazzi dell’Opera del Duomo e della Fondazione “Claudio Faina” oltre che sul sagrato della Cattedrale, saranno infatti presenti in forma statica alcuni dei costumi più rappresentativi delle milizie e dei cavalieri, con i musici di appartenenza, per rendere omaggio al SS. Corporale nel corso della celebrazione liturgica, accompagnandone poi l’uscita sul sagrato in piazza Duomo. Infine, per celebrare la festa identitaria della città di Orvieto e il suo Corteo Storico rinnovandone l’essenza e la tradizione attraverso le immagini, l’Associazione “Lea Pacini” ha organizzato anche quest’anno, in collaborazione con Fotoamaorvieto, l’appuntamento con la Rassegna Fotografica dal titolo “Il CORTEO STORICO di Orvieto”, allestita dal 24 maggio al 7 giugno prossimo presso il Centro Commerciale “Porta D’Orvieto”.




Saldi estivi l’assessore Fioroni, “si torna alla normalità con inizio il 3 luglio fino al primo settembre”

E’ la data che tutti attendono, quella dei saldi estivi ed è arrivata la conferma da  parte della Regione Umbria, “la data di inizio dei saldi estivi è confermata per il 3 luglio. La durata sarà di 60 giorni e pertanto, per l’anno 2021, i saldi termineranno mercoledì 1 settembre. Resta ferma la possibilità di svolgimento delle vendite promozionali anche nei trenta giorni precedenti i saldi”.  E’, praticamente, un ritorno alla normalità visto che nel 2020, dopo la lunghissima chiusura forzata da marzo a metà maggio circa, le associazioni avevano chiesto ed ottenuto uno spostamento in avanti dell’inizio dei saldi estivi.  Quest’anno, come ha spiegato l’assessore Michele Fioroni, “il ritorno al tradizionale periodo di inizio dei saldi estivi, rappresenta un passo verso il ritorno ad una normalità dopo il periodo di grande difficoltà che ha visto il settore del commercio fra i più colpiti dalla crisi pandemica.  Colgo l’occasione. ha concluso Fioroni – per rivolgere un sincero buon lavoro a tutte le imprese del settore”.