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Nessun allarme sul bilancio consuntivo del Comune, è tutto rinviato al 31 luglio in attesa di conoscere le decisioni del governo

Abbiamo verificato quello che ha scritto l’ex-assessore Massimo Gnagnarini sul bilancio del Comune di Orvieto.  Niente commissariamento perché c’è una legge dello Stato che prevede ben altro.  Ma il pasticcio arriva da lontano, proprio dall’uscita anticipata dal pre-dissesto fortemente voluta proprio da Gnagnarini, allora assessore.  fu utilizzata una norma che permetteva, di fatto, di spalmare i debiti in circa 30 anni.  Dopo poco più di un anno dalla definitiva adozione della norma la Corte Costituzionale dichiarò la norma illegittima.  Il governo decise di intervenire nuovamente con una seconda stesura della cosiddetta “Legge salva Napoli” ma la Corte Costituzionale l’ha nuovamente bocciata e quindi più di 1800 Comuni italiani si sono ritrovati improvvisamente sull’orlo del precipizio, fra questi Napoli, Torino, Lecce e, naturalmente Orvieto.  Sempre l’esecutivo è intervenuto con una norma-tampone in attesa di riscrivere nuovamente l’intero impianto con l’articolo 52 intitolato “Misure di sostegno all’equilibrio di bilancio degli Enti Locali, proroga di termini concernenti i rendiconti e bilanci degli enti locali e fusione dei comuni”.

Riportiamo qui di seguito il testo dell’articolo, “è istituito, presso il Ministero dell’interno, un fondo di 500 milioni di euro per l’anno 2021, in favore degli enti locali che hanno peggiorato il disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2019 rispetto all’esercizio precedente a seguito della ricostituzione del fondo anticipazioni di liquidità se il maggiore disavanzo determinato dall’incremento del fondo anticipazione di liquidità è superiore il 10 per cento delle entrate correnti accertate, risultante dal rendiconto 2019 inviato alla BDAP.  Il fondo è destinato alla riduzione del disavanzo ed è ripartito con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il MEF, d’intesa con la Conferenza Stato città ed autonomie locali, entro 30 giorni dalla data di conversione del presente decreto 3

Per gli enti locali che hanno incassato le anticipazioni di liquidità di cui al decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e successivi rifinanziamenti, è differito al 31 luglio 2021:

• il termine per la deliberazione del rendiconto di gestione relativo all’esercizio 2020 di cui all’articolo 227, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267…”.

In realtà, quindi, il Comune di Orvieto non è assolutamente in ritardo, avendo tempo per la presentazione e l’approvazione del consuntivo fino al prossimo 31 luglio.  Il bilancio non può essere completato da parte dei tecnici perché manca ancora la norma effettiva che autorizzi gli Enti Locali e proprio lo Stato ha autorizzato questi Comuni ad allungare i tempi per la presentazione del bilancio.

Altra questione è l’ammontare delle risorse messe a disposizione dal MEF, 500 milioni di euro.  Il solo Comune di Napoli ha un deficit di bilancio monstre e Torino non è messa meglio.  Orvieto nel suo piccolo potrebbe anche guadagnarci la definitiva uscita dalle sabbie mobili del deficit e soprattutto lo potrebbe fare in maniera definitiva.  Ma si deve attendere cosa decideranno il governo e in particolare il Viminale e il MEF.  Al netto della polemica politica, quindi, un punta di diritto nulla da eccepire se non che il Comune, con qualsiasi amministrazione, non riesce a comprimere le spese a fronte dell’erogazione di molti servizi e al contemporaneo calo demografico fattosi ormai preoccupante con la discesa netta sotto i 20 mila abitanti.




Massimo Gnagnarini, “i conti del Comune di Orvieto ancora in bambola”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota di Massimo Gnagnarini, ex-assessore al Bilancio del Comune di Orvieto, sulle prossime scadenze per la presentazione del consuntivo relativo al 2020.  Secondo Gnagnarini il Comune è fuori tempo massimo e ora rischia il commissariamento e i cittadini rischiano un vero e proprio salasso…ma in realtà non è proprio così e lo spieghiamo in un secondo articolo.

Dalla mezzanotte di oggi 31 maggio 2021 il Comune di Orvieto scivola di nuovo tra i Comuni cosiddetti deficitari. Pertanto da domani 1 giugno scattato sia il blocco delle assunzioni sia il blocco della spesa finanziata con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione dell’anno precedente. Inoltre scatta pure l’obbligo di copertura al 100% dei costi dei servizi e di conseguenza l’adeguamento delle tariffe per lo smaltimento rifiuti e di tutti i servizi a domanda individuale quali mense scolastiche, trasporti, ecc..

Il motivo?  La mancata approvazione, da parte del Consiglio comunale di Orvieto, del Rendiconto della gestione finanziaria 2020 entro il termine del 30 aprile 2021 poi prorogato al 31 maggio.  I suddetti pesanti effetti permarranno fin quando questa grave irregolarità non sarà sanata.   Ma a sanare, ormai,  ci dovrà pensare il Prefetto di Terni il quale accerterà se alla data del 31 maggio almeno la Giunta abbia  predisposto o meno lo schema del bilancio consuntivo e nel caso intimerà al Consiglio, con lettera indirizzata a ogni singolo consigliere comunale, di provvedere alla Deliberazione sul Rendiconto 2020 entro i successivi venti giorni. Nel caso invece che neanche la Giunta avesse predisposto lo schema del rendiconto da deliberare in Consiglio allora il Prefetto dovrà nominare un Commissario con il compito di provvedere e, nel contempo, dare inizio alla procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale.  Gli orvietani devono augurarsi che, seppur in “zona cesarini”, il Comune di Orvieto trovi la bussola per uscire da questa impasse confidando nella tolleranza e comprensione del Prefetto visto che i tempi supplementari per l’approvazione del Rendiconto sono assai stringenti dovendo rispettare, peraltro, i termini di trasmissione degli atti e quelli di convocazione del Consiglio fissati dal Regolamento comunale di contabilità. 

Rimane la domanda , a fronte di nessuna comunicazione resa a tutt’oggi da parte dell’Amministrazione circa il fatale ritardo accumulato,  sui motivi per i quali ci si sia (di nuovo) infilati in questa grave e imbarazzante situazione nonostante la comprovata professionalità e scrupolosità degli Uffici finanziari del Comune di Orvieto e con essi del Collegio dei Revisori.  Si può supporre delle due l’una: c’è stata trascuratezza o lassismo da parte degli Uffici nella predisposizione tecnica della documentazione necessaria per poter deliberare in tempi utili lo schema del rendiconto, oppure, più verosimilmente nella gestione del PEF 2020,  o piano delle risorse assegnate dalla Giunta a ciascun Dirigente responsabile dei vari Settori e Servizi comunali, si è verificato uno o più problemi di corretta imputazione e contabilizzazione sia delle entrate che delle spese effettuate e periodicamente trasmesse alla Ragioneria Generale del Comune tali da generare, eventualmente,  apparenti difformità che poi andrebbero accertati in forma di debiti fuori bilancio.

La Ragioneria Generale ha il compito, insieme ai Revisori dei Conti, di verificare la congruità, la legittimità e la conformità al bilancio di tali operazioni.  In altre parole sono loro che devono assumersene la responsabilità apponendo il famoso “bollino” o parere di legittimità che dir si voglia.

Massimo Gnagnariniex assessore al Bilancio del Comune di Orvieto




Al concorso “Raccontami una storia” per i 100 anni della nascita di Rodari, organizzato dall’IISACP, premiati gli studenti delle medie dell’orvietano e di Fabro

Primo concorso “Raccontami una storia” per i cento anni della nascita di Gianni Rodari promosso dai docenti di lettere dell’istituto Professionale di Orvieto.

Lo scorso 28 maggio presso la sede dell’Istituto Professionale di Orvieto si è tenuta la premiazione della prima edizione del concorso “Raccontami una storia” per i cento anni della nascita di Gianni Rodari promosso dai docenti di lettere dell’istituto Professionale di Orvieto.

Sono stati premiati dalla DSGA Tiziana Bocchino gli studenti delle scuole secondaria di primo grado presenti sul territorio: Orvieto- Baschi, Orvieto-Montecchio, R.Laporta di Fabro.  La premiazione ha interessato anche  gli studenti del Liceo Artistico che hanno realizzato la copertina e i disegni a corredo dei racconti e delle filastrocche scritti  dai partecipanti al bando, raccolti in un libretto.  Sono intervenuti, insieme ai docenti di lettere delle scuole medie, anche  i dirigenti scolastici che hanno accompagnato i loro  studenti durante la premiazione.

La dirigente dell’IISACP, Cristiana Casaburo, ha aperto la manifestazione, salutando gli ospiti e raccontando una storia, ricordando a tutti i presenti il valore pedagogico del “Racconto”.  Roberta Giorgi,  docente di lettere referente del concorso, ha presentato il progetto finalizzato a creare una rete tra le scuole che lavora  per una concreta continuità e per un fine comune.  Riccardo Cipolla, docente di lettere, ha presentato la figura di Gianni Rodari, mettendo in luce la straordinaria forza pedagogica delle sue opere.

Tra i relatori, la scrittrice orvietana Laura Calderini che con la sua intelligenza e sensibilità   è riuscita ad emozionare tutti i presenti.  Anche Laura Cicognolo,  presidente dell’associazione FIDAPA, ha espresso un profondo apprezzamento per l’iniziativa, donando un contributo destinato alla realizzazione del libretto,  per la raccolta dei lavori realizzati da tutti gli studenti.

A conclusione della manifestazione la professoressa Alda Coppola referente del Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto,  ha portato a tutti i ragazzi i saluti di Paola Rodari, figlia del grande scrittore.  La giornata si è conclusa con un buffet preparato dagli  alunni dell’Istituto Alberghiero.




Tornano gli studenti della University of Arizona. Claudio Bizzarri, “Chi la dura la vince!”

Contro tutti i pronostici e tenendo le dita incrociate (anche quelle dei piedi) siamo riusciti a far partire il Summer Program della University of Arizona. Di certo i numeri pre-pandemia sono un lontano ricordo ma va anche detto che pure Orvieto pre-pandemia era ben diversa. E comunque quello che è importante è il segnale, da questa parte dell’oceano e dall’altra. Il tentativo di riempire un po’ le strade e le piazze che per troppo tempo hanno sofferto una desolazione devastante, soprattutto a livello del morale. Di certo è stata una scommessa, per ora vinta (e si tocca ferro …) che s’è concretizzata attraverso protocolli e raccomandazioni, facendo concentrare gli studenti su
voli covid-free che hanno permesso di bypassare una quarantena che non avrebbe di certo reso appetibile un programma di 5 settimane.

A seguire ci sono state le riorganizzazioni degli spazi didattici e delle modalità di accesso presso il CSCO, la scelta di attività comuni che potessero avere luogo in massima parte all’esterno, il disegnare Orvieto in un modo nuovo, non necessariamente costretto e costringente, facendo tesoro di quello che in quasi 20 anni è stato studiato, ragionato, permesso, evitato. Il covid19 ha messo a dura prova un sistema che si riteneva ormai consolidato ma che tale non era: sembra così lontano quel triste 8 marzo 2020 nel quale gli studenti dello Spring Semester furono costretti (e “costretti” è il termine corretto!) ad abbandonare i loro appartamenti, la scuola, la città e far ritorno negli USA. Bisogna anche dire che da parte dello Study Abroad Office della casa madre la scelta di far tornare in Italia studenti è stata coraggiosa. Non sono molti gli atenei che hanno adottato questa filosofia, soprattutto in quanto il CDC (Centers for Disease Control and Prevention: https://wwwnc.cdc.gov/travel/notices/covid-4/coronavirus-italy) ancora ci tiene sul livello 4, quello della massima allerta per il quale sconsiglia qualsiasi ipotesi di viaggio non necessario (“Travelers should avoid all travel to Italy”). Ma per ragioni di studio si può ignorare questa indicazione e, ad oggi, possiamo affermare che la University of Arizona c’ha visto lungo, guardando oltre la burocrazia dei numeri che spesso è lenta ad aggiornarli e ad aggiornarsi di conseguenza. Sta di fatto che i ragazzi che sono venuti – un piccolo gruppo di sette – seguono le regole che sono vigenti nel nostro paese, non si lamentano e guardano, con lo stesso stupore che trasudava dal volto dei loro colleghi di un paio d’anni or sono, quello che la città ed il Paese offrono.

Sarà magari più difficile capirlo a primo acchito, data la mascherina sul viso, ma gli occhinon mentono!!! Così come non mentono i ricordi: una studentessa che ha frequentato i nostri corsi in passato ha acquistato il libro di Erika Bizzarri “Orvieto as it was …and is: A Personal Journal” e ci scrive: “l’ho letto tutto d’un fiato e ad ogni pagina sfogliata ho dovuto reprimere lacrime di ricordi e nostalgia. Sono stata in grado di camminare con lei per Orvieto, ritornando in luoghi che avevo visitato con il professor Soren, con voi e con i miei nuovi amici. Tutto quello che ho fatto dopo aver lasciato Orvieto è stato fatto nella speranza di poter trovare un modo per tornare, e di portarci mio figlio. A parte le ginocchia di mio nonno, Orvieto è stato l’unico posto nel quale mi sia sentita al sicuro”.
Se non è promozione della città questa ……

Claudio Bizzarri




*** ULTIMORA*** I VVFF in via degli Orti per il crollo di 3 metri di muro in tufo. Strada chiusa al transito

*** ULTIMORA***

I Vigili del Fuoco di Orvieto stanno intervenendo in questi minuti nel centro storico in via degli Orti per il crollo di un tratto di circa 3 mt di un muro di cinta in tufo. Nessuno è rimasto coinvolto. Chiusa al transito la strada.




Ripartiamo dalla sanità! La medicina territoriale e l’ospedale interregionale perno del nuovo sviluppo dell’area orvietana

La discussione sulla sanità con riferimento al territorio orvietano sta finalmente uscendo, seppure con grande fatica, dalle secche in cui è stata relegata a lungo per mancanza di coraggio nel riconoscere i bisogni oggettivi di miglioramento anche del solo stato di fatto e però soprattutto per mancanza sia di progettualità strategica che di dialettica politica costruttiva.   Ora, mentre la gestione della pandemia ha messo a nudo i punti di debolezza strutturale del sistema, la predisposizione e il prossimo avvio del PNRR indicano con drammaticità l’urgenza di quella progettualità strategica che appunto ancora non c’è. Il ritardo va colmato, le responsabilità vanno tutte esercitate. Noi crediamo che questo della sanità sia per il nostro territorio lo snodo del futuro e quindi anche il primo problema politico. 

Nessuno, crediamo, può rimanere indifferente di fronte ad una sfida di questo tipo. Proponiamo dunque all’attenzione delle altre forze politiche, delle organizzazioni sociali e dei cittadini, prima ancora che ai livelli istituzionali, di sviluppare un ragionamento stringente e costruttivo per una proposta di strategia sanitaria territoriale nel quadro provinciale e regionale. Un buon sistema sanitario, infatti, è garanzia di futuro, perché è sicurezza per prevenzione, assistenza e cura, ma anche promozione per attrattività e residenzialità, sviluppo turistico, oltre che deposito e sviluppo di cultura e qualità professionale.  Riteniamo anzitutto che siano principi inderogabili i seguenti:

1. L’Umbria ha il suo principale punto di debolezza nel centralismo e può avere il suo principale punto di forza nei territori.

2. Il territorio orvietano, come d’altronde altri, ha il suo destino in una funzione interregionale, in questo caso tra Umbria, Lazio e Toscana.

3. La sanità ha un determinante ruolo strategico per la funzione del territorio nel quadro di un concreto progetto di sviluppo, beninteso nel contesto di un coerente sistema sia a scala provinciale che regionale. 

Si tratta dunque di portare questi principi generali al livello di un’idea progettuale credibile sia rispetto ai bisogni delle popolazioni del vasto territorio interregionale di cui parliamo, sia rispetto alle logiche complessive del sistema sanitario regionale. Perciò si dovrà prendere atto insieme sia dei limiti attuali che delle potenzialità, e proporre un’idea progettuale forte, necessariamente ambiziosa e realistica, capace di smuovere una situazione stagnante che oggi ci vede candidati, come territorio orvietano, ancora una volta ad essere marginali e a subire scelte maturate altrove. Ma questa volta non si può. Questa volta c’è di mezzo non solo il destino dei servizi di prevenzione e cura, ma il futuro di una vasta area della nostra regione insieme e in comune con i territori vicini.  Per un’idea progettuale strategica a nostro avviso occorrono idee ben determinate su cinque punti, gli stessi che mette a fuoco il documento governativo che riforma il Sistema Sanitario Nazionale (SSN):

1. sistema di medicina territoriale capillare, efficiente, qualificato, tecnologicamente avanzato;

2. assistenza domiciliare dotata di mezzi e di personale sufficiente a garantire un territorio ampio e con molta popolazione anziana;

3. case della comunità collocate in modo razionale nel territorio in modo da rispondere ai bisogni degli utenti svolgendo con efficienza una funzione di prevenzione, di assistenza e di filtro rispetto alla cura, senza pregiudizi di localizzazione;

4. ruolo funzionale interregionale di emergenza-urgenza del nostro ospedale come parte organica sia del sistema ospedaliero provinciale che di quello regionale.

5. Mantenimento del Distretto (il nuovo nome sarà COT, Centrale Operativa Territoriale), che in questo quadro è essenziale.

Il nostro quindi vuole essere anche un contributo al rinnovamento del Servizio Sanitario Regionale nella direzione del nuovo disegno del SSN.  Tenendo conto di ciò, dobbiamo dire che il dibattito è sì uscito finalmente dalle secche, ma non tiene ancora conto delle dinamiche reali e soprattutto non ha raggiunto né il livello delle idee chiare né quello delle scelte condivise, e a questo invece bisogna arrivare rapidamente. Questo è il nostro impegno. Bisogna uscire da tutte le ambiguità. Ad esempio nessun tentennamento sul mantenimento del Distretto e chiara strategia sia per la Casa della comunità che per l’Ospedale con funzione territoriale interregionale.

Per Terni e Narni-Amelia si annunciano finanziamenti significativi. Vero, solo annunci, però almeno gli annunci ci sono. Per Orvieto zero. E questo è un pezzo determinante della partita. Il futuro del nostro ospedale c’è se l’Azienda ospedaliera di Terni verrà pensata come Azienda dell’Umbria Sud-Occidentale che si articola in tre funzioni: Alta Specialità a Terni e spedalità generale, Riabilitazione a Narni-Amelia, DEU di secondo livello per l’emergenza urgenza a Orvieto.  La casa della comunità di Orvieto deve essere ben progettata sia rispetto alle sue funzioni che rispetto alla localizzazione, che non può essere quella dell’ex ospedale in piazza Duomo, sia per ragioni di tipo urbanistico e logistico, sia di funzionalità territoriale, sia di rispondenza alle ragioni dei tempi stretti previsti dalla logica del PNRR. In ogni caso essa deve rispondere prioritariamente ai bisogni di tutela della salute dei cittadini da dovunque vengano e non prioritariamente ad altri scopi.

Questi dunque le analisi, i ragionamenti e le proposte per una strategia territoriale, che fa della sanità territoriale il perno di un nuovo sviluppo. Su questo intendiamo promuovere gli opportuni confronti e le opportune iniziative politiche dando così avvio a quella svolta di strategia progettuale di cui c’è bisogno per non restare indietro e non farci dettare il destino da altri. Ci auguriamo vivamente che gli altri soggetti che hanno responsabilità pubblica convergano su queste idee e che dal più largo apporto collettivo si possa giungere ad un proposta condivisa da portare al confronto con i diversi livelli decisionali.

Franco Raimondo BarbabellaCiviciX Orvieto

Massimo GnagnariniItalia Viva dell’Orvietano

Massimo MorcellaAzione Orvieto




La Polstrada di Orvieto libera un uomo sequestrato da un gruppo di maghrebini. Indagini ancora in corso

Sono state alcune segnalazioni giunte martedì scorso alla Sala Operativa della Polizia Stradale di Roma, ad allertare i poliziotti su un probabile sequestro di persona avvenuto in provincia di Napoli. Secondo le informazioni fornite, i rapitori e il sequestrato, viaggiavano a bordo di un’autovettura di colore scuro con targa francese diretta al nord.  Attivati immediatamente i servizi di controllo sul tratto autostradale di competenza la Polizia Stradale di Orvieto, con il coordinamento del Centro Operativo di Fiano Romano, è riuscita, in tarda serata ad intercettare il veicolo segnalato con 4 persone a bordo. Al momento del controllo agli agenti non è sfuggito lo sguardo di evidente sollievo di uno degli occupanti il quale, avvicinato da un poliziotto, sussurrava a bassa voce e con il timore di essere udito, di essere stato rapito.

Tutti gli occupanti del veicolo, 3 uomini nati in Francia ma di origine Maghrebina  ed il sequestrato, un italiano di origini campane, sono stati accompagnati in ufficio per gli accertamenti del caso.  Qui la vittima ha sporto denuncia raccontando i particolari del suo sequestro e riferendo che, con ogni probabilità, la ragione del gesto era da ricondurre a questioni di presunti crediti reclamati dai sequestratori.  Le successive indagini, che hanno visto impegnati gli uomini della Stradale di Orvieto, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Terni, hanno evidenziato che l’intenzione dei malviventi era quella di condurre il sequestrato in Francia per liberarlo solo una volta che il riscatto fosse stato pagato.

Gli accertamenti effettuati hanno evidenziato lo spessore criminale dei sequestratori di caratura internazionale.  Alla luce di quanto accertato 2 dei tre rapitori sono stati tratti in arresto perché ritenuti responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione mentre nei confronti del terzo al momento sono ancora in corso le indagini, per chiarirne la posizione nella grave vicenda.




Vivere bene e più a lungo si può! Il ciclo di incontri Fidapa BPW Orvieto continua con A.Ge e il “Paese delle rose”

Penultimo appuntamento in streaming il 30 maggio alle ore 16.30 del ciclo organizzato dalla FIDAPA di Orvieto “Vivere bene e più a lungo si può!”. Per questa occasione è stata invitata Monia Pieroni, Presidente dell’Associazione Genitori (A.Ge.) di Orvieto e Roberta Porpori, fidapina e membro del direttivo A.Ge, titolare del salone “Centro Estetica Roberta”.
Ci presenteranno il tema “Il paese delle rose: dedizione, cura e bellezza”. L’A.Ge di Orvieto nel piccolo borgo di Rocca Ripesena ha dato vita, attraverso la realizzazione di un roseto di oltre cinquecento varietà di piante, al “Paese delle rose”, un luogo ameno dove coltivare l’armonia e riscoprire la Bellezza. Il contatto diretto con la Natura
rasserena i cuori e favorisce il benessere psicofisico, specialmente se vi si giunge a piedi attraverso gli antichi sentieri e si passeggia tra i vicoli del paese, dove ogni casa è abbellita da una miriade di fiori. Serenità ed equilibrio, appagamento ed energia sono le emozioni che scuotono i sensi di tutti coloro che si inoltrano tra le viuzze del borgo e le stradine che portano al pianoro, da cui si apre una spettacolare veduta di Orvieto. La sensazione di pace, antidoto naturale allo stress giornaliero, e la magia del momento (specialmente al tramonto), stimolata dai delicati profumi e dai multiformi colori delle rose, avvolgono i visitatori come in un percorso di cromoterapia e aromaterapia. Questa “full immersion” estetica nella Natura favorisce uno stato di Benessere generale, principale tema del nostro ciclo di incontri. Infine, grazie a Roberta Porpori scopriremo le proprietà delle rose, i prodotti naturali che se ne ricavano e alcuni segreti di bellezza per apparire più giovani e belle. Dunque verrà
presentato un percorso completo, in cui Natura e Bellezza si incontrano e fondendosi si amalgamano. La conduzione dell’evento è affidata, oltre alla presidente Fidapa Laura Cicognolo, alla Vice Francesca Compagnucci, membro altresì del Direttivo A.Ge Orvieto. Porteranno i loro saluti la Presidente nazionale Fidapa, Maria Concetta Oliveri, la Presidente Distrettuale Fidapa, Sandra Boldrini, e la Presidente nazionale A.Ge Rosaria D’Anna.
L’incontro potrà essere seguito attraverso la pagina Facebook Fidapa BPW Italy Orvieto e il canale YouTube Fidapa Orvieto




Progetto “Livio Orazio Valentini 100”. Ad Orvieto esposizioni dedicate al centenario della nascita dell’artista

Valentini

In cinque sedi espositive: Fondazione Cassa di Risparmio, Fondazione Museo Claudio Faina, Museo dell’Opera del Duomo, Sotterranei del Duomo e Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”. Inaugurazione 19 giugno 2021

Iniziata a fine 2019 e poi rimodulata a seguito dell’andamento della situazione sanitaria, oggi viene finalmente confermata la realizzazione del progetto “LivioOrazioValentini100” ovvero la grande esposizione dedicata all’artista Livio Orazio Valentini in occasione del centenario dalla nascita.  Ad annunciarlo è l’Associazione a lui dedicata che anticipa per Sabato 19 giugno p.v. l’inaugurazione delle esposizioni dedicate al centenario che si terranno nelle cinque sedi espositive di: Fondazione Cassa di Risparmio (Palazzo Coelli), Fondazione Museo Claudio Faina, Museo dell’Opera del Duomo, Sotterranei del Duomo e Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” (Palazzo Negroni). Inoltre, per creare una mostra itinerante e altamente fruibile da parte di turisti e appassionati di arte e cultura, verranno individuate e rese completamente fruibili tutte le opere pubbliche che si trovano all’interno della Città di Orvieto. 

Infine, nel corso dell’estate in cui l’esposizione sarà assolutamente visitabile sono in programmazione incontri ed altri eventi.  Come è noto, il progetto per i 100 anni della nascita di Livio Orazio Valentini che vede la collaborazione e il concorso di numerose Istituzioni, avrebbe dovuto realizzarsi nel 2020. “Anno durante il quale, d’intesa con le Istituzioni – afferma Silvia Valentini, Presidente dell’Associazione Livio Orazio Valentini – abbiamo comunque continuato a lavorare con passione a questo progetto e all’organizzazione della manifestazione, consapevoli e certi del successo e dell’opportunità per la Città di Orvieto di portare in mostra oltre 150 opere inedite di collezionisti orvietani e festeggiare finalmente, insieme, i 100 anni di Livio Orazio”.

Nel dicembre scorso, intanto è stata presentata la significativa monografia sull’artista dal titolo “Livio Orazio Valentini100. Opere 1945-2004: figurativo-informale-post-quaternario” curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni: 264 pagine con l’illustrazione a colori di circa 200 opere, fra dipinti, sculture, ceramiche, disegni e opere seriali che costituisce il catalogo a corredo delle mostre.




Vaccinazione anti Covid – 19 over 60, indicazioni utili per i soggetti del distretto di Orvieto impossibilitati a raggiungere il punto vaccinale di Terni

Con l’importante obiettivo di concludere, entro il 31 maggio, la vaccinazione anti Covid-19 ai cittadini compresi nella fascia di età 60-69 anni, come da programma della Regione Umbria, è in corso, in questi giorni, una sensibile accelerazione nella somministrazione delle dosi vaccinali.
In tutto il territorio regionale è stata definita una redistribuzione delle quote secondo la disponibilità e le capacità operative dei punti vaccinali territoriali.
Gli appuntamenti di alcuni cittadini over 60 di Orvieto e di altri distretti, che hanno dato la propria adesione tramite il portale regionale, sono stati quindi riprogrammati e notificati, tramite sms regionale, nel punto “Casagrande” di Terni, principale hub vaccinale della regione, in grado di garantire oltre 1500 vaccinazioni al giorno.
Tenendo conto delle segnalazioni di vari utenti che hanno rappresentato la difficoltà di spostarsi e con l’intento di favorire i residenti nel distretto di Orvieto che si trovano in tale condizione, viene messa a disposizione una casella di posta elettronica: vaccinocovid.orvieto@uslumbria2.it in cui andranno riportate le proprie generalità e i contatti telefonici, al fine di riprogrammare, dai primi giorni di giugno, la seduta vaccinale nelle postazioni dell’Azienda Usl Umbria 2 di Orvieto e di Fabro Scalo.