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Progetto “Livio Orazio Valentini 100”. Ad Orvieto esposizioni dedicate al centenario della nascita dell’artista

Valentini

In cinque sedi espositive: Fondazione Cassa di Risparmio, Fondazione Museo Claudio Faina, Museo dell’Opera del Duomo, Sotterranei del Duomo e Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”. Inaugurazione 19 giugno 2021

Iniziata a fine 2019 e poi rimodulata a seguito dell’andamento della situazione sanitaria, oggi viene finalmente confermata la realizzazione del progetto “LivioOrazioValentini100” ovvero la grande esposizione dedicata all’artista Livio Orazio Valentini in occasione del centenario dalla nascita.  Ad annunciarlo è l’Associazione a lui dedicata che anticipa per Sabato 19 giugno p.v. l’inaugurazione delle esposizioni dedicate al centenario che si terranno nelle cinque sedi espositive di: Fondazione Cassa di Risparmio (Palazzo Coelli), Fondazione Museo Claudio Faina, Museo dell’Opera del Duomo, Sotterranei del Duomo e Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” (Palazzo Negroni). Inoltre, per creare una mostra itinerante e altamente fruibile da parte di turisti e appassionati di arte e cultura, verranno individuate e rese completamente fruibili tutte le opere pubbliche che si trovano all’interno della Città di Orvieto. 

Infine, nel corso dell’estate in cui l’esposizione sarà assolutamente visitabile sono in programmazione incontri ed altri eventi.  Come è noto, il progetto per i 100 anni della nascita di Livio Orazio Valentini che vede la collaborazione e il concorso di numerose Istituzioni, avrebbe dovuto realizzarsi nel 2020. “Anno durante il quale, d’intesa con le Istituzioni – afferma Silvia Valentini, Presidente dell’Associazione Livio Orazio Valentini – abbiamo comunque continuato a lavorare con passione a questo progetto e all’organizzazione della manifestazione, consapevoli e certi del successo e dell’opportunità per la Città di Orvieto di portare in mostra oltre 150 opere inedite di collezionisti orvietani e festeggiare finalmente, insieme, i 100 anni di Livio Orazio”.

Nel dicembre scorso, intanto è stata presentata la significativa monografia sull’artista dal titolo “Livio Orazio Valentini100. Opere 1945-2004: figurativo-informale-post-quaternario” curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni: 264 pagine con l’illustrazione a colori di circa 200 opere, fra dipinti, sculture, ceramiche, disegni e opere seriali che costituisce il catalogo a corredo delle mostre.




Vaccinazione anti Covid – 19 over 60, indicazioni utili per i soggetti del distretto di Orvieto impossibilitati a raggiungere il punto vaccinale di Terni

Con l’importante obiettivo di concludere, entro il 31 maggio, la vaccinazione anti Covid-19 ai cittadini compresi nella fascia di età 60-69 anni, come da programma della Regione Umbria, è in corso, in questi giorni, una sensibile accelerazione nella somministrazione delle dosi vaccinali.
In tutto il territorio regionale è stata definita una redistribuzione delle quote secondo la disponibilità e le capacità operative dei punti vaccinali territoriali.
Gli appuntamenti di alcuni cittadini over 60 di Orvieto e di altri distretti, che hanno dato la propria adesione tramite il portale regionale, sono stati quindi riprogrammati e notificati, tramite sms regionale, nel punto “Casagrande” di Terni, principale hub vaccinale della regione, in grado di garantire oltre 1500 vaccinazioni al giorno.
Tenendo conto delle segnalazioni di vari utenti che hanno rappresentato la difficoltà di spostarsi e con l’intento di favorire i residenti nel distretto di Orvieto che si trovano in tale condizione, viene messa a disposizione una casella di posta elettronica: vaccinocovid.orvieto@uslumbria2.it in cui andranno riportate le proprie generalità e i contatti telefonici, al fine di riprogrammare, dai primi giorni di giugno, la seduta vaccinale nelle postazioni dell’Azienda Usl Umbria 2 di Orvieto e di Fabro Scalo.




L’omaggio di Orvieto al Maestro Santo Vincenzo Ciconte

Intenso ed emozionante il pomeriggio vissuto alla chiesa di San Domenico, nel ricordo affettuoso del maestro Ciconte.

Un fiore per la Città”, opera che il laboratorio di scultura dell’Unitre di Orvieto, sotto l’attenta guida di Santo, realizzò nel 2015 per “Orvieto in fiore”, è stato posizionato nella prima campata a destra della chiesa di San Domenico, per iniziativa del “Comitato Cittadino dei Quartieri” e dell’Unitre.

La breve cerimonia, di fronte ad una contingentata presenza di cittadini causa l’attuale pandemia, ha rivelato il rapporto di cuore, ancora intatto, che lega Orvieto al maestro Ciconte, il cui contributo artistico e pedagogico offerto a tutti i livelli della convivenza cittadina non è affatto dimenticato.

Le parole, sentite e commosse, del dott. Armando Fratini, vicepresidente del Comitato Cittadino dei Quartieri, e della dott.ssa Roberta Tardani, sindaco di Orvieto, sono state accompagnate da un breve omaggio musicale della Corale Sant’Andrea e della tromba di Gabriele Anselmi, che ho avuto il piacere di dirigere.

L’Unitre ha vissuto un momento toccante: il manufatto del maestro Ciconte e dei suoi Allievi ha trovato degna e definitiva collocazione. Finalmente.

Che il fiore di Santo rappresenti per tutti testimonianza di Grazia e Bellezza

Ringrazio sentitamente gli amici Leonardo Mariani ed Armando Fratini, per aver voluto riscoprire la luminosa bellezza del Fiore di Santo; don Luca Conticelli, che non ha esitato un attimo nell’accogliere l’opera all’interno della splendida Chiesa di San Domenico; la signora Roberta Tardani, per la delicatezza del suo intervento; il signor Gabriele Anselmi, che ci ha aiutato nell’allestimento generale; gli Allievi del laboratorio Unitre che nel 2015 parteciparono alla realizzazione; in maniera particolare, i familiari del maestro Ciconte, che ci hanno onorato della loro presenza. Abbraccio l’Arch. Raffaele Davanzo, alla cui sensibilità ho chiesto la stesura di una nota tecnico-estetica.

Che il Fiore di Santo rappresenti per tutti testimonianza di Grazia e Bellezza.

L’arte di Santo Ciconte: specchi di luce spirituale, di Raffaele Davanzo

Garbato, gentile, affabile; ma riservato e schivo. Sono le caratteristiche umane di Santo che tutti ricordiamo, e che sottoscrivo anch’io, dato che l’ho frequentato davvero sul campo del lavoro artistico: infatti per vent’anni il suo studio è stato sotto casa mia, ed è lì ancora, con tutti i suoi lavori iniziati, con i suoi progetti, i suoi segreti. Segreti anche di perizia tecnica che gli hanno permesso di raggiungere livelli di finitura che si addicono alla porcellana lucida. Perché lui ha sempre prediletto una realtà filtrata, asciutta e scarna nella ricerca di un’armonia e di una bellezza assolute, dove i sentimenti, le emozioni, i desideri e gli impulsi vengono da segni che, anche se in partenza pensati come tesi e dinamici, sono ricondotti ad una sorta di “pacificazione” di gusto ellenico (e infatti la Magna Grecia calabrese, quella tirrenica del Vibonese, era la sua culla culturale). Per mettere in realtà la sua poetica gli bastavano pochi piani prospettici, da cui è quasi assente il chiaroscuro: e il risultato è un etereo simbolismo, ma non certo quello “dotto” degli scultori neoclassici e neanche quello di quelli post-impressionisti, come Rodin. Il mondo invisibile di Ciconte, quello che leggiamo in filigrana dietro all’immagine nettamente espressa, è costruito su semplificazioni di forme sempre più astratte che tendono ad un’armonia quasi mistica che si esalta nell’estrema levigatezza delle superfici, in una purezza assoluta ed in un’integrità plastica che alludono alla lotta tra l’uomo corporeo e l’uomo spiritualizzato. La sua poetica ha fotografato quindi l’ascesa della forma che si libera, “ellenicamente”, dalla materia plastica per tendere alla semplicità di un geroglifico, al divenire emblematico del trascendente.

Pochi piani, poco chiaroscuro, abbiamo detto: con la penombra Santo ha assolutizzato le sue forme tentando di strapparle dalla schiavitù della materia per condurle in un mondo totalmente interiore. Un’operazione di sintesi tra l’armonia e la bellezza ideali e quelle naturali, che tuttavia non può portare che ad un atteggiamento malinconico, di cosciente accettazione dell’arduo compito di un’arte che, pur in quest’ultimo secolo di astrattismo e di concettualismo, tenta sempre di contrastare la posizione di chi afferma l’inattualità della figurazione naturalistica. Ma chi lo fa o chi lo ha fatto, come appunto Santo Ciconte, ed ha affrontato con animo poetico il realismo della realtà, non può che esaltarne con la sua arte il senso del silenzio, della malinconia, della sofferenza interiore, ma sempre in una continua compenetrazione con la morbida delicatezza del lento scorrere della Vita e del Tempo.

Foto, per gentile concessione, di Paolo Maiotti




Nuovo logo della città, nuovo portale turistico e promozione digital, parte da liveorvieto la campagna “esperienziale” di Orvieto

Un invito alla scoperta, questo il messaggio che lancia l’operazione di rebranding e restyling del portale turistico del territorio www.liveorvieto.com che sarà on line dalla prossima settimana nella sua veste rinnovata.  Il nuovo logo e il nuovo sito, realizzato dall’agenzia H2H, sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa alla presenza del Sindaco di Orvieto e Assessore al Turismo, Roberta Tardani, della responsabile dell’ufficio Cultura e Turismo, Carla Lodi e dalla dirigente del settore, Alessandra Pirro.Si tratta di uno degli interventi previsti nel progetto “Orvieto, un’esperienza aumentata”, in partnership con il Comune di Porano, cofinanziato della Regione Umbria nell’ambito dell’Avviso volto al sostegno alla realizzazione di progetti di valorizzazione e sviluppo dell’offerta turistica territoriale e dei servizi.  Il nuovo brand turistico è un gioco di lettering che descrive il modo con il quale si vive la città di Orvieto e il suo territorio: colorata, movimentata, inaspettata e accogliente. I colori scelti rimandano al primo impatto che si ha arrivando a Orvieto:  la Rupe, con il tufo riconosciuto come tratto identitario, e il cielo sul quale sembra sospesa la città. I tagli delle lettere O che aprono e chiudono il nome della città svelano diversi piani da scoprire e sono aperti al territorio e a chi vorrà esplorarlo.  Il restyling del sito riprende e declina questo concept. La nuova architettura informativa è stata costruita in modo da valorizzare al meglio i contenuti presenti, renderli più fruibili e definendo gerarchie basate sulle aspettative degli utenti. Tre le macroaree: Scopri, dedicata ai contenuti descrittivi e di approfondimento del territorio nel suo complesso, della sua storia e delle sue tradizioni; Visita, dedicata alla promozione dell’offerta ed attività turistica, come le attrazioni naturali e culturali, gli itinerari e le proposte di viaggio composite; Organizza, dedicata ad informazioni utili alla pianificazione di viaggio, come le informazioni logistiche, l’elenco delle strutture presenti e le informazioni sulle visite guidate.Tra i nuovi contenuti più spazio alle proposte di viaggio e agli itinerari outdoor mentre parte fondamentale del sito resta la piattaforma di prenotazione e acquisto on line dei principali monumenti della città già lanciata lo scorso anno e oggi implementata con la possibilità di acquistare i biglietti non solo del pozzo di San Patrizio e del Duomo ma anche del pozzo della Cava e del Museo etrusco “Claudio Faina” alla quale prossimamente si aggiungeranno altre attrazioni della città e del territorio.  

“Con questa operazione di rebranding – ha detto il Sindaco, Roberta Tardani – Orvieto mette al centro il suo territorio ma allo stesso tempo si mette al centro del territorio come marchio unico, immediato e riconoscibile. Il nuovo logo di promozione turistica andrà a sostituire ‘Orvieto città narrante’ ma nel gioco di lettering ne riprende alcuni tratti distintivi rinnovando e innovando l’intuizione di allora di Piergiorgio Maoloni. Un’immagine aperta che si presta a diversi significati: la scritta su due livelli può rimandare alla città di sopra e alla città sotterranea, c’è chi nei tratti della T riconosce le strisce del Duomo o le finestre del pozzo di San Patrizio oppure chi vede nella prima O e nella I un calice di vino. In ogni caso un vero e proprio invito alla scoperta della città e del suo territorio”.“Questo – ha aggiunto – è il primo tassello di un più ampio progetto inserito all’interno del nuovo piano di marketing territoriale che è stato costruito, partecipato e condiviso con gli stakeholder cittadini, dall’Opera del Duomo, alla Fondazione CRO e alla Fondazione Faina, agli operatori perché la comunicazione sulla promozione del città sia una e condivisa.   Il piano sarà presentato l’8 giugno prossimo alla presenza dell’assessore regionale al Turismo, Paola Agabiti.  Da giugno partirà anche una nuova campagna di promozione digital che accompagnerà il lancio del nuovo brand. Ci stiamo preparando alla ripartenza convinti che il turismo e la promozione siano motori fondamentali. I segni di ripresa si cominciano a vedere.   Solo nell’ultimo fine settimana sono stati circa 2000 gli ingressi al pozzo di San Patrizio che, soprattutto dopo l’eliminazione della prenotazione obbligatoria, sta tornando ai livelli pre Covid e complessivamente ha fatto registrare circa 6000 visitatori dalla riapertura. Stiamo allestendo una stagione estiva di eventi per far tornare la città a vivere pronti anche a riorganizzare la città stessa per essere viva e accogliente. Per questo, come avevamo detto prima dell’emergenza sanitaria, anche alla luce delle manifestazioni in programma che saranno presentate la settimana prossima perché si stanno ancora definendo gli aspetti della sicurezza, a partire dal 26 giugno e per tutta l’estate il sabato e la domenica piazza del Popolo sarà completamente pedonale per ospitare piccole e grandi iniziative e per essere a disposizione della città e dei turisti senza penalizzare, nel resto della settimana, l’accessibilità al centro storico. Un lungo lavoro di coordinamento di cui ringrazio l’ufficio cultura e turismo e l’ufficio di staff che ha portato alla progettazione di un marchio di qualità nato dalla verifica puntuale di come la nostra realtà è percepita dall’esterno, cercando di cogliere le criticità e quindi colmare le fragilità che erano abbastanza evidenti all’esterno ma che non vedevamo”.

“Il rebranding e il nuovo piano di marketing territoriale – ha spiegato Carla Lodi – è il frutto del lavoro di tre workshop finalizzati alla definizione di una strategia di alto livello per la valorizzazione dell’offerta turistica di Orvieto e del suo territorio. In particolare il primo workshop è stato dedicato al portale liveorvieto.com, considerato come un elemento centrale di tutta la strategia futura di posizionamento dell’offerta turistica, e ha contribuito alla proposta del nuovo logo in un formato consono all’utilizzo digitale.   Il secondo e il terzo workshop sono stati organizzati allo scopo di raccogliere riflessioni, priorità e idee progettuali relativi al potenziamento e alla promozione del potenziale turistico del territorio orvietano. I due workshop hanno coinvolto i principali stakeholder del territorio con attività di generazione di idee, voto e discussione condivisa.   La discussione è stata aperta dalla presentazione di una serie di ‘challenge’ generate a partire dalle precedenti operazioni di analisi e intervista, corredate da case-studies di successo provenienti dal panorama turistico nazionale e internazionale. A partire dai risultati raccolti durante le attività di workshop e dalle idee proposte e discusse dai partecipanti, sono stati costruiti tre concept di progetti strategici per il potenziamento dell’offerta turistica di Orvieto e del territorio circostante che saranno illustrati nei prossimi giorni e con i quali potremmo  partecipare ai prossimi bandi dedicati della Regione Umbria”.“L’Amministrazione Comunale mai come quest’anno è riuscita a rivitalizzare la città sebbene abbia attraversato un momento difficile e la comunicazione è parte importante di questo processo che in pochi mesi ha visto la città di Orvieto proposta su vari programmi e canali mediatici nazionali  – ha affermato la Dirigente, Alessandra Pirro – in questo senso, possiamo anticipare che dal 7 giugno sarà ad Orvieto, Alberto Angela per un programma di ulteriore approfondimento sulla nostra città e il territorio. La strategia di comunicazione passa attraverso un sito che mediante il sistema delle prenotazioni apre alla città. Il marchio è bello e accattivante e sarà esportato anche nella prospettiva di un marchio che accomuni tutte le principali attività private che operano sul nostro territorio”.  




Lions Club Orvieto, “tutto è pronto per il restauro dei clipei e antefisse in ceramica del porticato di Sant’Andrea opera del Maestro Ciaurro”

Il porticato di Sant’Andrea ha necessità di un profondo restauro, è sotto gli occhi di tutti.  E il Lions Club di Orvieto ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato nell’estate del 2018.  L’anno successivo, il 14 ottobre del 2019 è stato sottoscritto un “Patto di Collaborazione” con il Comune di Orvieto, autorizzato dalla Sovraintendeza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.  Un piccolo passo di avvicinamento, allora, che oggi finalmente arriva a compimento per quanto riguarda le pratiche e l’intero iter burocratico.  I Lions sottolineano il grande lavoro svolto da Valentina Satolli, architetto e responsabile dell’Ufficio Patrimonio comunale.  Altri ringraziamenti arrivano per il Comitato Cittadini dei Quartieri “che ha condiviso l’iniziativa – è scritto nel comunicato Lions – e contribuisce con il ricavato della vendita del bellissimo volume La staffetta del Corpus Domini 1968-2018”.  E’ stato molto importante, spiegano dall’associazione il contributo del Consorzio Pragma, che si occupa di conservazione e restauro di beni culturali, e dei restauratori coordinati dalla dottoressa Furelli, responsabile della Sovraintendenza per il procedimento autorizzativo.  Alla fine tutto è pronto per iniziare il restauro dei sei clipei in ceramica raffiguranti le corporazioni orvietane.  Nel lavoro è compreso il restauro o rifacimento delle antefisse in terracotta.

“Contiamo di poter restituire in tempi brevi agli orvietani – conclude il comunicato dei Lions – e ai tanti turisti che amano la nostra città anche questo altro angolo di bellezza completamente restaurato valorizzando l’estro e l’arte del Maestro Ciaurro”