Vaccini e politica/2, il sindaco replica, “non ci sono stati imbucati ma abbiamo rispettato le indicazioni del governo inserendo chi ha agito attivamente nel COC e la polizia locale

Sui vaccini è stata fatta chiarezza.  Come avevamo auspicato la domanda è stata posta nella sede preposta e cioè in consiglio comunale dalla consigliera del PD Martina Mescolini, “bisogna fare chiarezza anche perché non siamo riusciti ancora a mettere in sicurezza i più deboli in Umbria.  Le chiediamo spiegazioni in merito ritenendo che il ruolo pubblico imponga la massima trasparenza”.  La risposta è arrivata dal sindaco durante la question time nel consiglio del 20 aprile.  Roberta Tardani ha voluto prima di tutto condannare l’utilizzo dei social per mettere alla gogna persone senza conoscerne le motivazioni.  Tardani ha condannato l’utilizzo di parole come “imbucati e scialuppe di salvataggio”.  Purtroppo anche il primo cittadino non ha risparmiato un affondo nei confronti della stampa locale.  Ma rimaniamo alla cronaca. 

“Non solo il sindaco, come responsabile del COC – ha spiegato Roberta Tardani -, ma sono stati messi elenco e vaccinati tutti i soggetti che afferiscono al COC ed hanno agito in maniera attiva nell’emergenza.  Lo scorso 18 febbraio abbiamo ricevuto una nota di ANCI Umbria che chiedeva di compilare gli elenchi di tutto il personale dei centri operativi locali e del personale di polizia locale.  Da tale elenco è stato escluso il personale della Protezione Civile, così come previsto.  Il 20 febbraio – ha continuato il sindaco – il responsabile della Prociv ha inviato l’elenco per un totale di 25 soggetti.  Di questi, 16 sono afferenti alla polizia locale mentre gli altri 9 sono i funzionari e il personale del COC e i soggetti che hanno partecipato attivamente alla gestione dell’emergenza sanitaria alla luce di una disposizione del governo e recepita successivamente dalla Regione”.  Il sindaco ha concluso ribadendo che “non ci sono corsie preferenziali e non ci sono stati imbucati ed anzi valuteremo eventuali azioni di tutela”.




Vaccini e politica, Umberto Garbini, “evitare sterili schermaglie e garantire l’efficienza della Pa”. Sacripanti e Pelliccia, “niente vaccino”, ma dalla giunta ancora silenzio

La domanda a giunta e consiglieri è stata posta in maniera semplice e netta, siete stati vaccinati e con quale motivazione?  Da domenica non sono giunte poi molte risposte.  In maniera indiretta ha risposto il consigliere Andrea Sacripanti che ha confermato di non essere stato vaccinato perché non rientrante in alcuna categoria.  Anche la consigliera Silvia Pelliccia ci ha scritto in privato di non aver ricevuto alcuna dose vaccinale.  Nulla sappiamo dei componenti della giunta e degli altri consiglieri di maggioranza e opposizione.  Una risposta più complessa ci è arrivata dal presidente del consiglio comunale, Umberto Garbini che spiega, “vista la sua domanda in seguito alle polemiche suscitate in merito alla questione vaccini la informo che non sono stato vaccinato per la mia età.  Ammetto che non posso condividere le argomentazioni strumentali che cercano di porre in contrapposizione politica di governo e popolo. Credo che un vero Stato avrebbe dovuto mettere in sicurezza attraverso il vaccino la catena di comando dei Comuni, delle Provincie, delle Regioni e dello Stato centrale per garantire efficienza e prontezza della pubblica amministrazione.
Ricordo ai suoi lettori che i tutti sindaci non sono privilegiati perché rischiano più di tutti e più di tutti si sono spesi anche personalmente per risolvere le mancanze durante i lockdown senza limiti di orario e al di sopra delle loro forze.
Mi permetta di ringraziarla della possibilità di dare comunicazione di questo mio messaggio nella speranza che la politica possa dimostrare lungimiranza e pragmatismo, evitando sterili schermaglie”.

Dal nostro punto di vista i sindaci devono essere vaccinati perché responsabili in maniera diretta di ciò che avviene nel proprio Comune.  Bisogna dire, e senza distinzione di colore politico, che i sindaci in questi lunghissimi mesi di emergenza hanno lavorato senza sosta, hanno controllato ogni chilometro, sono intervenuti a supporto delle realtà comunitarie in difficoltà senza fermarsi.  durante la cosiddetta “tregua estiva” hanno cercato, nei limiti ognuno delle proprie forze economiche, un programma di promozione per favorire l’incoming turistico.  Poi sono tornati ad occuparsi, purtroppo, di emergenza, hanno protestato laddove necessario senza risparmiarsi.  Il web ha permesso di evitare tante riunioni ma non tutte e la presenza spesso continua negli uffici dei COC li hanno esposti inevitabilmente al rischio di contagio e, alcuni, sono stati contagiati, non ci risulta nel nostro territorio per fortuna.

Dispiace, invece, che si sia innescata una polemica politica evitabile.  In tutto il Paese c’è la caccia ai “furbetti” del vaccino, anche in questo caso trasversale, come non ricordarsi di Vincenzo De Luca in Campania, e forse Orvieto poteva distinguersi in questa caccia alla streghe, evitandola.  D’altra parte, una volta innescata dispiace altrettanto notare come da sabato 19 aprile ad oggi, non sia arrivata una dichiarazione degli assessori.  Da ambo le parti si è persa l’occasione di andare oltre la polemica spiccia e guardare oltre, al bene comune dei cittadini.  Controllare e vigilare su eventuali abusi da una parte e dall’altra dare massima informazione in piena trasparenza, questo andava fatto fin dall’inizio e ancora si è in tempo per farlo.




Il COR Umbria chiede ulteriori 8 mila dosi di vaccini per completare e anticipare la fascia degli ultra-80enni

Altre 8 mila dosi di vaccino, oltre alle 50 mila aggiuntive che da alcune settimane erano state richieste formalmente dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei metterebbero la regione nelle condizioni di poter mantenere l’attuale  “performance” nella somministrazione dei vaccini che, in rapporto alle dosi consegnate la colloca in testa alla classifica per numero di vaccini inoculati.  Lo comunica una nota della Regione Umbria che riferisce gli esiti della riunione del Centro operativo regionale del 20 aprile, presieduta dal direttore regionale Stefano Nodessi Proietti, alla quale ha partecipato il direttore regionale alle attività produttive, Luigi Rossetti, che è stata introdotta da una comunicazione del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Claudio D’Angelo il quale ha motivato la questione della ulteriore richiesta di 8 mila dosi di vaccini Pfizer, non solo con il deficit di dosi inviate all’Umbria, ma anche dall’andamento epidemiologico del virus nella regione  che presenta uno scenario epidemiologico caratterizzato da una importante presenza di varianti del virus e da una rilevante rappresentatività di soggetti anziani a rischio. 
Secondo il commissario D’Angelo dei 50 mila vaccini richiesti e per i quali la Regione aveva avuto assicurazioni, al 20 aprile ne sono stati consegnati soltanto 3500, frattanto si è dovuto sopperire anche alle disdette di vaccini Astra Zeneca con vaccini Pfizer.   Se nei prossimi giorni saranno garantiti all’Umbria i vaccini richiesti, accanto alla somministrazione già programmata per le diverse categorie – si precisa nella nota – si potrebbe organizzare per il prossimo 25 aprile una sorta di “vaccine day” dedicato agli ultra 80enni così da anticipare le vaccinazioni programmate per i mesi di maggio e giugno e poter completare questa categoria.  Durante la riunione del Cor è stato anche riferito che nella Regione prosegue l’interlocuzione con le organizzazioni di categoria di imprese e lavoratori per la messa a punto della strategia di vaccinazione presso i luoghi di lavoro, così come previsto dallo specifico protocollo nazionale firmato lo scorso 6 aprile dal governo e le organizzazioni datoriali e dei lavoratori.
E’ stato infine reso noto che con l’Esercito italiano si sta perfezionando un accordo per effettuare a domicilio, con team vaccinali dell’Esercito, la vaccinazione di un residuo numero di ultra 80enni fragili nell’area della Valnerina, mentre sempre a cura dell’Esercito, sarà effettuata a breve la consegna dei vaccini a disposizione dei medici di medicina generale per le somministrazioni ambulatoriali.



Intermedia Edizioni, UniTre e OrvietoLife presentano “E venne il modo di ripensare il mondo” di Franco Raimondo Barbabella, in diretta online il 23 aprile alle 18

Si intitola “E venne il modo di ripensare il mondo”, il libro di Franco Raimondo Barbabella appena pubblicato da Intermedia Edizioni di Claudio Lattanzi, come primo volume di una collana di filosofia che sarà curata dallo stesso Barbabella. In pagine scorrevoli e dal taglio divulgativo, l’autore ripercorre l’origine della riflessione filosofica da cui si è sviluppato il pensiero occidentale, partendo dalla Grecia classica.

Dice l’autore: “In questa nostra epoca, in cui arriva l’inaspettato e in cui tutto cambia, abbiamo bisogno di solidi e sperimentati strumenti per comprendere la realtà e riorientarci. Il principale è già a nostra disposizione: è il pensiero critico, filosofico e scientifico, nato in Grecia tra 25 e 24 secoli fa, la cui funzione si chiarisce meglio se andiamo ad esplorarne le origini. Da un lato i filosofi milesii e i naturalisti, Democrito e i suoi grandi seguaci, e dall’altro Ippocrate e la medicina anch’essa naturalistica, hanno appunto tracciato la strada del pensiero che scopre la sua esistenza e, liberandosi delle sue stesse incrostazioni, la sua capacità di riflessione e di reinterpretazione del mondo. Di qui anche una inesauribile ricerca di identità e una potente funzione educativa. I Greci andarono controvento; noi, di nuovo con loro, dobbiamo andare controvento. Un inizio, il loro, che non ha, né può avere, una conclusione”.

Di questo lavoro e dell’importanza per l’uomo dei nostri tempi della riscoperta del pensiero critico filosofico e scientifico si parlerà in un evento online venerdì 23 aprile 2021 (inizio alle ore 18), organizzato da Intermedia Edizioni in collaborazione con Unitre Orvieto e la testata OrvietoLife. Coordinerà l’incontro lo stesso editore, e giornalista, Claudio Lattanzi; Maria Adelaide Ranchino curerà la regia tecnica. Interverranno illustri esponenti del mondo filosofico e scientifico, accademico e scolastico: Giancarlo Baffo, Giovanni Codovini, Giuseppe De Ninno, Massimo Donà, Luciano Dottarelli; sarà presente l’autore.

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Il volume è già disponibile o può essere ordinato presso tutte le librerie; è possibile acquistarlo direttamente anche sul sito della casa editrice: www.intermediaediziorni.it