Attacco hacker alla USL Umbria2, “probabile furto di dati sensibili degli utenti”

La mattina di domenica 11 aprile  ignoti criminali hanno violato il sistema informatico dell’Azienda USL Umbria 2, nonostante le adeguate misure di protezione esistenti, causando rallentamenti e disagi come già reso noto alla stampa. 

Immediatamente è stata informata la polizia postale e sporta denuncia. In seguito alle indagini condotte dall’autorità giudiziaria e tuttora in corso, è emerso che, prudentemente e ragionevolmente, si può presumere che gli autori del crimine possano aver avuto accesso e aver sottratto alcuni dati personali custoditi dall’Azienda USL Umbria 2,  ivi inclusi dati sanitari di pazienti. 

Nel rispetto del regolamento europeo per la protezione dei dati personali, è stata effettuata tempestiva notifica all’autorità garante per la privacy ed ora viene data la presente comunicazione, con riserva di maggiori ed ulteriori informazioni all’esito delle indagini giudiziarie e delle analisi interne.   L’azienda ha immediatamente reagito attivando le procedure di ripristino sin da domenica 11 aprile e che, gradualmente, riporterà i servizi erogati allo standard normale di esercizio, mentre gli organi inquirenti, con i quali l’azienda collabora attivamente, stanno ricercando i responsabili dell’azione.   Sono stati ulteriormente rafforzate le misure di sicurezza ed innalzati i livelli di attenzione.  Allo stato attuale non si può escludere che i criminali possano porre in essere azioni ritorsive quali ad esempio la pubblicazione di talune delle informazioni sottratte. Naturalmente l’uso di tali informazioni, ivi inclusa la semplice visione, è vietato e perseguito dalla legge e l’azienda, vittima dell’aggressione, agirà attivamente, sia in sede penale che civile, contro coloro i quali dovessero trattare, in qualsiasi modo, i dati frutto dell’azione criminosa, rendendosi così complici.

Gli interessati possono richiedere ulteriori informazioni contattando il responsabile della protezione dei dati all’indirizzo e-mail dpo@uslumbria2.it oppure agli uffici all’indirizzo violazioni@uslumbria2.it .




Secondo incontro della Fidapa, “Vivere bene e più a lungo si può!” con la nutrizionista Silvia Aquili sabato 17 aprile

Al via il secondo incontro del ciclo “Vivere bene e più a lungo si può!” organizzato da FIDAPA BPW Italy di Orvieto, nell’ambito del tema  internazionale “Empowering women to realize the sustainable development goals”.

Sabato 17 aprile 2021 alle ore 17 in diretta sulla pagina Facebook Fidapa BPW Italy Orvieto (https://www.facebook.com/events/480378013165740/) e sul canale YouTube Fidapa Orvieto (https://www.youtube.com/watch?v=vs_4od9IfMs), Silvia Aquili, biologa e nutrizionista, presenterà una relazione dal titolo: “Dal campo alla tavola: conosciamoli meglio”. Nonostante la giovane età, vanta un curriculum di tutto rispetto: ha partecipato a numerosi seminari sull’educazione alimentare e il diritto al cibo, ha collaborato con l’AUCI – Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale (Università Cattolica del Sacro Cuore  di Roma) e ha avuto un’importante esperienza di docenza al master di secondo livello in “Dietetica e nutrizione” presso l’Università Cattolica di Roma. Aprirà i lavori la presidente della sezione di Orvieto, Laura Cicognolo, interverranno le autorità Fidapa  Maria Concetta Oliveri, presidente nazionale, e Sandra Boldrini, presidente del distretto centro.  L’argomento verrà introdotto dalla past president nazionale Caterina Mazzella.  Svolgerà il ruolo di moderatrice Alda Coppola, past president della sezione di Orvieto. Silvia Aquili risponderà a tutte le domande e curiosità che il pubblico in streaming vorrà rivolgerle.




Imprenditore di Orvieto non abbocca alla truffa del “falso corriere” e lo denuncia alla polizia

Un truffatore seriale, residente in Campania, è stato denunciato dalla Polizia di Stato di Orvieto per aver tentato di truffare il titolare di un’azienda orvietana di abbigliamento.  Il quarantenne si è presentato presso la sede a bordo di un furgone, affermando di essere stato incaricato di prelevare un carico di vestiti; per cercare di rendere credibile la propria richiesta, si era presentato proprio nel giorno che solitamente l’azienda dedica alle consegne.  Il finto corriere non sapeva però che poco prima era giunta una mail inviata dal vero committente al titolare dell’azienda orvietana al quale veniva comunicato che il ritiro del carico era posticipato al giorno successivo.

Allora, quando il finto corriere si è presentato, il titolare si è insospettito, non ha consegnato la merce ed anzi quando questi si è allontanato ha annotato la targa del furgone ed ha chiamato la polizia.  Immediatamente sono iniziate le indagini della squadra anticrimine del Commissariato di Orvieto che, proprio partendo dai dati della targa, ha svolto una serie di accertamenti che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia dell’autore del fatto: si tratta di una persona che a suo carico ha numerosi precedenti di polizia e che già in altre occasioni, in altre zone del territorio nazionale, era stato denunciato per truffe perpetrate con il sistema del cosiddetto “falso corriere”.

Al termine delle indagini, il quarantenne è stato denunciato per falsità materiale commessa da privato e per tentata truffa aggravata.




Ficulle, i Carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro denunciano un imprenditore, multano altri due e sospendono una ditta per violazioni alle norme anti-covid e lavoro in nero

Il 16 aprile il nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Terni, nell’ambito di specifici controlli volti alla verifica della corretta applicazione del protocollo di sicurezza covid-19 sui luoghi di lavoro, a Ficulle hanno deferito in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni un uomo 55enne del posto, amministratore unico di una società che opera nel campo dell’edilizia, poiché ha violato le norme relative proprio alla sicurezza anti-covid.

Sempre durante l’attività di controllo i carabinieri hanno elevato sanzioni amministrative per 800 euro nei confronti di altre due persone, un 50enne romano e un 45enne salernitano, rispettivamente amministratore unico e socio amministratore, di altre due ditte sempre del settore edile, che non hanno adottato le previste misure di informazione e di prevenzione volte a contenere il rischio epidemiologico all’interno delle proprie aziende.  A conclusione del servizio, infine, è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale nei confronti di una ditta, sempre di Ficulle, poiché in essa sono stati individuati dei lavoratori in nero su un cantiere impiegati al momento dell’accesso ispettivo. In totale, al termine del servizio, sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 8,4 mila euro.