Confermata la positività al covid di un sacerdote che opera nelle frazioni di Baschi, dal 1° aprile via allo screening

Il sindaco di Baschi, Damiano Bernardini, ha comunicato che è stata confermata la positività al Covid-19 di uno dei sacerdoti delle parrocchie di Acqualoreto, Morre – Morruzze, Collelungo – Vagli.
Al fine di prevenire rischi di diffusione del contagio, nella giornata di giovedì 1 aprile, nelle frazioni interessate, saranno allestite delle postazioni per effettuare test rapidi a tutti i soggetti che hanno partecipato alle funzioni religiose dell’ultima settimana (messe e benedizioni Pasquali).  Nei prossimi aggiornamenti saranno fornite indicazioni circa i luoghi e gli orari di effettuazione di questi test.
Oltre ai partecipanti alle funzioni religiose (che potranno recarsi alle postazioni per effettuare il test rapido, senza bisogno di prenotazione), se ci fossero persone che ritenessero di avere avuto contatti stretti, sono pregate di contattare il numero di protezione civile: 331 3946425  Come sempre si raccomanda a tutti i cittadini la massima precauzione.



Confartigianato Terni, “bisogna investire nella sanità dell’Umbria del Sud assolutamente”

L’Umbria sta affrontando l’emergenza Covid-19 nel sostanziale diffuso rispetto delle prescrizioni, con notevole impegno da parte delle imprese, dei cittadini e delle istituzioni, ma non senza difficoltà connesse a problemi pregressi e criticità della pubblica amministrazione locale e della sanità in particolare.  Le operazioni di vaccinazione infatti stanno procedendo troppo lentamente e le imprese non riescono più a fronteggiare i danni che si accumulano per le chiusure.   Il livello dei servizi sanitari e la sua aderenza e adeguatezza alle esigenze e alle opportunità del territorio sono essenziali per la qualità della vita e per il normale svolgimento delle attività civili ed economiche e mai come nell’attuale emergenza questo è apparso chiaramente anche all’opinione pubblica.

Per questi motivi Confartigianato Terni ritiene irricevibile l’ipotesi dell’azienda ospedaliera unica richiamata dall’Assessore Coletto. Al contrario riteniamo che le strutture sanitarie dell’Umbria meridionale vadano valorizzate e potenziate nelle loro caratteristiche territoriali e livelli qualitativi per rilanciare la sanità umbra nel suo complesso e recuperare il ruolo di attrazione di pazienti da altre regioni che l’Umbria sta perdendo. Per fare questo non è possibile prescindere dalla ricostruzione dell’ospedale di Terni, realizzazione che deve essere inserita, come da noi proposto, nella stesura finale del piano dell’Umbria per il recovery fund. Occorre anche evitare polemiche inutili e datate come quella sull’opportunità o meno di cliniche private autorizzate e accreditate, quando i benefici della collaborazione pubblico-privata nel campo della salute sono un dato pacifico in tutti i territori, inclusa l’Umbria settentrionale che ne ha ben 5 (4 a Perugia e 1 a Foligno).   Riteniamo pertanto che sia urgente procedere nella direzione del rilancio delle strutture sanitarie dell’Umbria meridionale con concretezza e senza diversivi o polemiche inutili e inaccettabili per i territori.




Via al nuovo regolamento sulla caccia si selezione dei cinghiali fortemente voluto dall’assessore Morroni

È stato adottato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e alla Caccia Roberto Morroni, il nuovo regolamento per la gestione del prelievo venatorio degli ungulati mediante la caccia di selezione, che inserisce, per la prima volta in Umbria, la specie cinghiale; nel precedente regolamento del 1999 erano previsti, infatti, solo cervidi e bovidi. L’assessore Morroni, al fine di condividerne i contenuti, ha convocato un tavolo con le associazioni venatorie, del mondo agricolo e con gli Ambiti territoriali di Caccia per il prossimo 15 aprile.   “Con l’adozione definitiva del nuovo regolamento sulla caccia di selezione, si inizia anche in Umbria questa tipologia di caccia alla specie cinghiale – dichiara l’assessore Morroni – una novità assoluta per la regione, inserita al termine di un percorso di analisi da parte della terza commissione consiliare dell’Assemblea legislativa che ha espresso nel merito parere positivo, con alcune raccomandazioni recepite dall’esecutivo ed entrate a far parte del testo finale”.    Il regolamento norma la caccia di selezione al cinghiale, integrando questa forma di prelievo con quelle già esistenti e completando così le modalità di gestione faunistico-venatoria della specie in sinergia con le attività di contenimento.

Con l’attuale normativa, il prelievo venatorio del cinghiale avviene, da un punto di vista quantitativo, quasi esclusivamente mediante la caccia in braccata con la quale si garantisce una notevole pressione venatoria sulla specie, con la realizzazione di cospicui carnieri. La sua esecuzione è, però, limitata alle aree dove tecnicamente è possibile effettuarla e il periodo in cui è praticabile è concentrato nei tre mesi della stagione venatoria previsti dalla Legge 157/92. Aggiungendo la caccia di selezione, è possibile ampliare le zone e allungare il periodo in cui effettuare il prelievo della specie, aumentandone la resa.   Il nuovo regolamento, inoltre, coordinandosi con i principi generali di gestione faunistico-venatoria definiti dal Piano Faunistico Venatorio Regionale, definisce anche i parametri per l’individuazione dei distretti, i criteri e i contenuti dei piani di gestione, le figure coinvolte nella gestione stessa con i relativi requisiti e i titoli, le modalità per stabilire i carnieri stagionali, gli strumenti di prelievo, le procedure per la gestione dei capi abbattuti e dei capi feriti.  Per i cacciatori già in possesso dell’abilitazione alla caccia di selezione per cervidi e bovidi, infine, è previsto il riconoscimento del titolo previa frequentazione di un corso integrativo.  

Come già anticipato nelle scorse settimane, l’assessore Morroni ha convocato un tavolo permanente con la partecipazione delle associazioni venatorie e del mondo agricolo e con gli ATC (Ambiti territoriali di caccia) per il prossimo 15 aprile.   Il tavolo avrà il compito di consentire un confronto costante sul tema del sovrappopolamento della specie cinghiale e sugli interventi necessari per garantirne il contenimento.




I vigili del fuoco soccorrono a Porano coniugi positivi al covid, per la moglie non c’è stato nulla da fare, il marito preso in cura dal 118

I Vigili del Fuoco di Orvieto dopo una segnalazione, sono intervenuti a Porano in un’abitazione privata.  La casa era abitata da due coniugi anziani che non rispondevano da alcune ore al telefono.

La squadra dei vigili del fuoco è intervenuta e una volta entrata ha constatato il decesso della signora.  Il marito è stato preso in cura dai sanitari del 118.  Le due persone erano tra l’altro positivi al covid quindi gli operatori sono intervenuti con i dpi e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e di sicurezza previsti in questi casi.  I vigili del fuoco che hanno operato a Porano non saranno sottoposti a misure di quarantena avendo rispettato tutti i protocolli e le prescrizioni del caso.




Il gruppo consiliare della Lega presenta la mozione per il rilancio economico della città con la piattaforma di e-commerce “buy Orvieto”

Il progetto annunciato dal capogruppo della Lega, Andrea Sacripanti, durante l’intervista per la trasmissione Politics, di rilancio dell’economia orvietana è ora chiaro.  Il gruppo consiliare del partito di Salvini lo ha messo nero su bianco in una mozione da discutere in consiglio comunale e il nome è emblematico, “buy Orvieto”.  ecco il testo integrale del documento inviato alla presidente del consiglio comunale.

I sottoscritti consiglieri comunali, gruppo Lega-Salvini per Orvieto, premesso che: 

  • L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto importante sulle abitudini di acquisto degli italiani. In particolare, durante l’isolamento a casa, molti consumatori si sono affidati per la prima volta all’e-commerce, mentre altri hanno iniziato ad usarlo con più frequenza e anche per acquisti diversi dal solito, come i prodotti alimentari, per la casa e la cura della persona.
  • Il commercio elettronico è diventato così un’abitudine che si è prolungata anche dopo la fine della quarantena osservata durante il primo lockdown. Il consorzio Netcomm, in collaborazione con NetStyle e Tuttofood Milano ha scattato una fotografia sull’uso dell’e-commerce in Italia durante e dopo la prima emergenza Covid e ha presentato i dati al Netcomm Forum Live. 
  • Il quadro mette in evidenza un vero e proprio boom dello shopping online. Aumenta in modo esponenziale la frequenza di acquisto e i consumatori tendono a preferire le consegne contactless.
  • Nello specifico, il 35,4% dei consumatori ha acquistato sul web prodotti che generalmente comprava in negozio e questa percentuale, già aumentata dell’1,8% dopo il primo lockdown, fa registrare continui incrementi mese dopo mese. 
  • La spesa online poi è stata la vera sorpresa: generi alimentari e di prima necessità sono finiti nei carrelli virtuali di molti consumatori.
  • Visto questo boom di vendite durante la pandemia, molte piccole imprese hanno deciso di proporre online prodotti e servizi, ma, nonostante i buoni risultati, non sono mancati gli ostacoli, tra cui i costi di gestione elevati (32%), la carenza di competenze specifiche e anche difficoltà nella gestione della catena logistica.
  • E’ ipotizzabile che l’acquisto on line continui ad essere lo strumento privilegiato dai consumatori anche una volta terminata l’emergenza sanitaria atteso che ormai sembra essere diventato il modo abitudinario e privilegiato di fare acquisti.  Insomma, si prospetta un futuro sempre più digitale dove le imprese, inclusi i piccoli rivenditori al dettaglio, devono saper soddisfare le esigenze dei consumatori desiderosi di acquistare o prenotare online i prodotti, pagare con strumenti innovativi, riceverli a casa o passare a ritirarli in negozio velocemente.

Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri, al fine di sostenere gli imprenditori locali – artigiani, commercianti, ristoratori, albergatori, ecc.- nella vendita on line dei loro prodotti, beni e servizi, propone la presente mozione che ha l’obiettivo di impegnare il Sindaco e la Giunta nella realizzazione del progetto denominato “Buy Orvieto” tenendo conto che tale piattaforma on line può essere utilizzata come strumento di promozione turistica attraverso la pubblicizzazione del nostro patrimonio artistico, degli eventi e delle manifestazioni in generale che si terranno nella nostra Città. 

“Buy Orvieto”, dunque, ha l’obiettivo di incentivare le vendite online delle attività orvietane grazie alla creazione di un centro commerciale online all’interno del quale gli imprenditori possano vendere i loro prodotti attraverso il proprio negozio di e-commerce. 

Il progetto prevede inoltre la gestione professionale dei social, grazie alla definizione di un piano strategico di marketing su misura, la creazione di piano d’azione specifico, la definizione di calendario editoriale e la conseguente creazione e pubblicazione di contenuti secondo un programma ben strutturato, e la creazione e gestione di campagne di marketing a pagamento per dare visibilità alle aziende che aderiranno. 

Il progetto includerà anche una fase di formazione per mettere in condizione tutti i partecipanti di gestire in autonomia il proprio negozio online ed avrà una prospettiva strategica perché sarà sviluppato su un orizzonte temporale di 5 anni. 

In sintesi, ecco le attività che saranno sviluppate: 

  • Realizzazione centro commerciale online focalizzato sulle attività di Orvieto (con all’interno i negozi online di ogni attività, con gestione autonoma dei prodotti e delle vendite); 
  • Creazione di piano strategico di marketing, piano d’azione specifico e produzione e pubblicazione dei contenuti (Facebook e Instagram);
  • Creazione e gestione di campagne di marketing a pagamento (Facebook e Instagram) 
  • Formazione degli imprenditori aderenti per gestione autonoma del negozio e per il caricamento dei prodotti.

Considerata la funzione di promozione della Città attraverso la previsione di link di ancoraggio a siti già esistenti o di nuova realizzazione finalizzati alla promozione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, oltreché alla pubblicizzazione di eventi e manifestazioni, il Comune di Orvieto, ponendosi quale promotore, provvederà in proprio o attraverso il reperimento di fondi, ai costi di attuazione del progetto che, pertanto, sarà a costo zero per i primi 5 anni per tutte le aziende che vorranno aderire.

Da uno studio sommario svolto dai proponenti con il supporto di un professionista del settore, il preventivo di spesa, comprendente i costi di realizzazione e di tutte le attività previste per la gestione, formazione, promozione e marketing sui social è il seguente: 

Totale primo anno: circa 35.000 €

Dal secondo al quinto: circa 30.000 all’anno.

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio comunale di Orvieto impegna il Sindaco e la Giunta a favorire, attraverso lo stanziamento di fondi propri o il reperimento di fondi presso altri Enti e Istituzioni ed in conformità con la normativa che regola la materia, la realizzazione del progetto Buy Orvieto concertandone sviluppo e definizione più dettagliata e specifica con i rappresentanti delle Categorie interessate ad aderirvi.