Presentato il libro di Moreno Moraldi sui noccioleti, filiera di investimento agricolo sostenibile per l’Umbria

“La coltura del nocciolo rappresenta una valida risorsa per l’Umbria, per la creazione di valore aggiunto e l’incremento della redditività delle imprese agricole. Ed è grande l’interesse riscontrato, dettato non solo dalla forte domanda dell’industria della trasformazione, ma anche dalle peculiarità del territorio umbro particolarmente idoneo. La Regione Umbria ha stimolato questo interesse irrobustendo le politiche di intervento per la sviluppo di una filiera, con cospicui finanziamenti del Programma di sviluppo rurale, e ora mette a disposizione degli imprenditori agricoli un manuale per supportarli nelle prime fasi decisive per la buona riuscita negli anni della nuova coltura”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, presentando questa mattina il volume “Il Nocciolo: impianto e gestione delle coltivazioni da frutto”, iniziativa editoriale dello stesso Assessorato, insieme all’autore, Moreno Moraldi, agrotecnico specializzato in colture forestali.

Alla presentazione, che si è svolta in diretta sulla pagina Facebook di Umbria Agricoltura, è intervenuto il responsabile della Sezione Interventi per lo sviluppo delle filiere e delle imprese agroalimentari e agroindustriali della Regione Umbria, Paolo Guelfi. “Sono quattro – ha ricordato – le filiere agroalimentari che la Regione Umbria incentiva attraverso il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, con un consistente ammontare di risorse, complessivamente 17,5 milioni di euro, allo scopo di determinare un significativo stimolo all’integrazione tra le imprese agricole e quelle della trasformazione. Si tratta di filiere che assumono un’importanza strategica per lo sviluppo del sistema agroalimentare regionale: cerealicola, lattiero-casearia, olivicola e frutta in guscio. Al bando per la creazione e lo sviluppo di quest’ultima, con un finanziamento pubblico di 5,7 milioni di euro – ha spiegato – hanno aderito tre aziende capofila cui sono collegate complessivamente 170 imprese agricole e verranno impiantati circa 1300 ettari di noccioleto. Il valore è di oltre 12 milioni di euro di investimenti complessivi e le imprese agricole hanno già stipulato accordi con le imprese di trasformazione, garantendosi rispetto al prodotto che realizzeranno”.

“Con questo volume, con cui vengono trasferite agli operatori agricoli che si cimentano nella nuova coltura le conoscenze acquisite da ricercatori ed esperti nel settore – ha detto l’assessore Morroni, nel sottolinearne il valore e ringraziando l’autore e tutti coloro che si sono adoperati alla sua realizzazione – vengono rafforzate le conoscenze e la consapevolezza dell’importanza della coltura del nocciolo, una delle filiere agroalimentari strategiche e identitarie dell’Umbria, su cui è alta e continuerà anche in futuro l’attenzione e il sostegno della Regione”.




Nasce il gruppo Banca del Mezzogiorno-MCC con Cariorvieto controllata. Intanto il rilancio inizia con le chiusure delle filiali

E’ arrivato il via libera di Bankitalia alla creazione del Gruppo Bancario Mediocredito Centrale composto da Banca del Mezzogiorno-MCC, come capogruppo, e Banca Popolare di bari e Cassa di Risparmio di Orvieto come controllate.  Il gruppo, iscritto nell’apposito albo tenuto da Palazzo Koch, andrà a promuovere collaborazioni e sinergie tra banche e altri istituti finanziari del Sud Italia “abilitando gli investimenti evolutivi e collegando le comunità del mezzogiorno mediante partnership pubblico-privato”, è scritto nel comunicato di presentazione. Bernardo Mattarella, ad di gruppo MCC, ha sottolineato che “la nascita del gruppo arriva a conclusione di un percorso molto complesso ed è un passo fondamentale nel consolidamento della nostra azione a sostegno delle famiglie e delle imprese”.  Per Giampiero Bergami, ad di Banca Popolare di Bari, “la banca potrà finalmente porsi come motore di un nuovo sviluppo del territorio capace di valorizzare le sue risorse ed essere parte attiva del progresso.  Il nostro obiettivo – conclude Bergami – non è solo il rilancio dell’istituto, ma anche quello del tessuto economico e sociale del Paese”.

Anche CRO, dunque entra a far parte del gruppo MCC a pieno titolo e molto probabilmente i risvolti non saranno positivi dal punto di vista delle filiali, di cui abbiamo già ampiamente discusso, e del personale.  Se è vero che 6 filiali vengono chiuse, altre 9 diverranno cashless e il personale laddove possibile e a saldo neutro, verrà ricollocato e gli altri?  D’altronde l’accordo firmato tra le parti dalla capogruppo di Bari prevede un consistente numero di esuberi ed Orvieto è stata all’epoca esclusa perché posta in vendita dai Commissari.  Il nuovo cda ha deciso di mantenere l’attuale assetto e quindi anche CariOrvieto nel perimetro ma questo porterà, sempre secondo rumors, ad una rimodulazione del piano degli esuberi che tenga conto anche della banca orvietana e del suo personale.

Rilancio del territorio, dunque, ma senza un occhio attento al valore sociale delle filiali e dei costi che negli ultimi anni ha dovuto sopportare un territorio dove risorse sono state drenate senza che poi abbia potuto avere “ristori” e investimenti consistenti a livello locale.




Il lotto di vaccini Astrazeneca ABV2856 bloccato anche in Umbria. A Orvieto nessuna reazione avversa

Il lotto ABV 2856 del vaccino Astrazeneca è stato ritirato dall’Aifa in via precauzionale dopo alcune episodi avversi definiti gravi.  Anche in Umbria il lotto è stato utilizzato per la vaccinazione in particolare delle persone under 64 in questo periodo almeno fino ai giorni scorsi.  Ad Orvieto il punto vaccinale ha inoculato dosi del lotto ora ritirato.

Secondo quanto dichiarato dalla dottoressa Teresa Manuela Urbani, direttrice del Distretto Usl Umbria 2 di Orvieto e coordinatrice del punto vaccinale della città, “le dosi del lotto ABV 2856 sono state utilizzate secondo i protocolli e non abbiamo registrato reazioni avverse se non febbre e dolori muscolari che sono reazioni nella norma”.  Sempre Urbani ha spiegato che le reazioni pericolose sono quelle che si hanno nei primi 10 minuti successivi alla vaccinazione e per questo “il team vaccinale è pronto ad intervenire immediatamente”.  Ora le dosi del lotto ritirato sono state conservate in attesa degli sviluppi delle indagini tecnico-scientifiche.  Non deve temere chi ha già avuto inoculata la dose.  Per capire che tipo di vaccino e di quale lotto basta controllare la ricevuta che viene consegnata al paziente dopo la vaccinazione.

dalla Regione l’assessore Luca Coletto fa sapere che l’ultima somministrazione relativa al lotto ritirato è stata effettuata prima della comunicazione ufficiale di AIFA.  Ora le rimanenti dosi vaccinali sono state bloccate.