Incendio di un TIR in A1 direzione nord, traffico fermo e soccorsi in corso

Incendio di un un TIR in autostrada, direzione Firenze, tra Orvieto e Fabro. Il veicolo pesante trasporta carta. Non ci sono feriti. Sul posto numerose pattuglie della Stradale di Orvieto per garantire la sicurezza della circolazione stradale e consentire le operazioni di spegnimento in da parte dei VVFF.  Presente anche la viabilità autostradale.  Traffico momentaneamente fermo con assistenza della polizia stradale. In corso gli accertamenti per verificare le cause dell’incendio.




Imprenditore agricolo dell’orvietano denunciato dalla polizia per caporalato, vittime due uomini rumeni sfruttati 7 giorni su 7

Il commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha scoperto e posto fine ad una situazione di sfruttamento e di degrado che ha visto come vittime due lavoratori di origine rumena.  Secondo gli investigatori un imprenditore agricolo de posto ha per lungo tempo impiegato due cittadini rumeni facendoli lavorare senza alcun tipo di contratto, senza tutele, sottopagati, senza riposi o ferie.  Le giornate di lavoro iniziavano all’alba per terminate al tramonto, senza riguardo ad orari o tutele di ogni tipo e senza pausa per i festivi.  Tutti i giorni per due uomini erano uguali, sempre e solo lavoro, dopo l’imprenditore li portava a dormire un un casolare fatiscente a Parrano sempre di sua proprietà.  Durante le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni, Marco Stramaglia, i due venivano anche impiegati per accudire il bestiame dell’imprenditore e per fare lavori presso altri agricoltori della zona; a volte venivano pagati con denaro, altre volte solamente con derrate alimentari.  Questa situazione di degrado e povertà è stata scoperta dopo che al commissariato di polizia di Orvieto è arrivata la notizia di un possibile caso di caporalato.  Gli agenti hanno effettuato appostamenti  e poi sono scesi in azione per porre fine all’attività criminosa.  Entrati nel casale gli agenti sono rimasti impressionati dalle pessime condizioni igienico sanitarie in cui vivevano i due lavoratori: ambienti malsani, senza riscaldamento, tra escrementi di topi ed in un generale stato di degrado.

Nel corso del sopralluogo, inoltre, i poliziotti hanno anche accertato che l’imprenditore, per fornire il casolare di acqua e di luce, aveva effettuato un allaccio abusivo alla rete elettrica ed alla condotta idrica per un danno di oltre 10 mila euro. Al termine delle indagini, con le quali, per la prima volta nella provincia Terni, si riesce a portare alla luce un caso di caporalato, l’imprenditore è stato denunciato per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nonché per l’allaccio abusivo alla rete elettrica e idrica del casolare.




Emodinamica, ora che si parla di soldi la maggioranza in Regione, quasi tutta, vota no, dopo aver approvato la mozione a maggio 2020

Si è compiuto il gioco delle tre carte in consiglio regionale.  Nella seduta del 2 marzo si discuteva il bilancio di previsione 2021/23, un’occasione importante per inserire risorse certe per l’emodinamica a Orvieto.  Tutto è partito, ricordiamolo, da una mozione unitaria approvata all’unanimità sempre dal consiglio regionale, e sempre dagli stessi consiglieri, lo scorso 26 maggio.  Da allora cosa è cambiato?

Sicuramente il voto, visto che l’ordine del giorno a firma Fabio Paparelli (PD) è stato bocciato con i 10 voti contrari della maggioranza, escluse le astensioni di Squarta e Pace di Fratelli d’Italia.  Sarebbe interessante comprendere il perché di questa bocciatura inattesa che andrebbe a penalizzare nuovamente un territorio che dal punto di vista sanitario oltre ad essere isolato geograficamente, non è questa colpa di alcuno, lo è anche per la cronica mancanza di personale sia all’interno dell’ospedale che sul distretto.  Non solo, la presenza di tre arterie viarie d’interesse nazionale sembrano non bastare per investire in maniera definitiva sull’emergenza e l’urgenza.  L’emodinamica è un tassello fondamentale, insieme anche all’elisoccorso per dare risposte concrete e qualificate ai malati.  Si vede che così non la pensano in consiglio regionale la maggioranza dei consiglieri.

Rimane la delusione perché sarebbe stata una promozione non solo dell’ospedale in se ma di un territorio intero.  Avere un ospedale che non si limita a stabilizzare ma a curare avrebbe significato professionisti sanitari, nuovo personale e, magari, una maggiore attrattività per la città che soffre di un calo demografico ormai preoccupante che già ha fatto scendere la popolazione sotto i 20 mila abitanti e ora in molti temono l’altra soglia psicologica dei 18 mila.