Gian Luigi Maravalle, “PNRR/Umbria, l’orvietano rischia di essere la Cenerentola della Cenerentole”

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo un articolo del sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle, relativo al PNRR predisposto dal governo Conte e ora messo in discussione dal premier Mario Draghi.  Si nota nel progetto la quasi totale assenza di progetti qualificanti per lo sviluppo dell’orvietano e dell’Area Interna Sud-Ovest Umbria.  Una svista? Incapacità progettuale? Mancanza di visione?  Speriamo che in tempi brevi si apra un confronto fra amministratori per richiedere maggiore attenzione e per presentare progetti che siano di reale sviluppo per l’area, sanità, scuola, reti immateriali, infrastrutture e beni culturali.

 

Mentre il premier Draghi era in Parlamento per il voto di fiducia, il ministro del Tesoro era a Bruxelles per “approfondire e rimodulare” il PNRR predisposto dal precedente governo. Il termine per la presentazione del piano, che deve prevedere investimenti e riforme, scade il 30 aprile. Tempi strettissimi per l’Italia e conseguentemente per le Regioni.

L’Umbria, che è una delle regioni Cenerentola del Sistema Italia, sarà in grado di cogliere la grande opportunità? Alcune aree della Regione certamente sì: saranno infatti attenzionate da investimenti strategici e prodromici allo sviluppo, almeno stando all’elenco di opere previste nella bozza del PNRR/Umbria attualmente in circolazione, per un totale di 4 miliardi/€. Non l’Orvietano e non l’intera area interna Sud-Ovest della Regione.

Per l’Orvietano, compresa la bella cittadina sulla rupe, nell’elenco degli investimenti previsti dal PNRR/Umbria, in termini di ripresa e resilienza, non c’è praticamente nulla! Nella bozza di Piano attuale, che è auspicabile sia “approfondita e rimodulata” al pari del Piano Nazionale, sono previsti: uno dei tre stralci del progetto per la messa in sicurezza del fiume Paglia; l’implementazione della rete sentieristica; qualche raro intervento su edifici pubblici, uno/due interventi riguardanti dissesti idrogeologici e poco più. Nella sostanza tutte opere riguardanti le emergenze, che sono importanti ma non direttamente strategiche per avviare una stagione di sviluppo. Per fare alcuni esempi: nulla riguardante l’Ospedale e la medicina territoriale, nulla sull’estensione della rete digitale nelle aree rurali, nulla sulla rete delle infrastrutture e sui collegamenti con Roma e Firenze, nulla sull’ammodernamento del sistema scolastico.

E’ urgente avviare un confronto a livello intercomunale e con la Regione. E’ necessario riprendere, nel caso approfondire e rimodulare, la strategia territoriale “Area Interna Sud-Ovest Orvietano” definita ed approvata nel corso della scorsa consiliatura da 20 amministrazioni, che prevedeva appunto investimenti e riforme. Un lavoro di fatto abbandonato nel corso dell’attuale mandato, ma che aveva centrato e cominciato ad affrontare concretamente alcuni grandi temi, come ad esempio, stando alle criticità emerse in conseguenza della pandemia e le linee d’indirizzo del Next Generation EU: un servizio di Protezione Civile in convenzione tra 20 comuni che traguardava una riforma dei servizi di area vasta, il servizio di telemedicina, la dotazione di strumentazione informatica per le scuole di campagna e la realizzazione di strutture per la medicina territoriale quale le Case della Salute, cosi come nel complesso degli investimenti sono stati previste risorse per la mobilità green e la riqualificazione del Palazzo del Gusto dedicato al rilancio del settore agroalimentare, oltre che l’immancabile sentieristica.

Se non ci svegliamo e ricominciamo ad attivare serie politiche territoriali, rischiamo di essere la Cenerentola della Cenerentola. Per non parlare della grave responsabilità verso le future generazioni.

 

Gian Luigi Maravalle

Sindaco del Comune di Ficulle




Il sindaco prende atto delle dimissioni di Ranchino, “ora tempi rapidi senza stravolgimenti degli equilibri”

Il sindaco di Orvieto ha preso atto delle dimissioni del vice-sindaco e assessore Angelo Ranchino, della Lega, e ha temporaneamente assunto le deleghe alle attività produttive, sviluppo economico, edilizia, urbanistica e patrimonio.
 “Ho preso atto delle dimissioni dell’avvocato Angelo Ranchino – ha commentato il sindaco, Roberta Tardani – che ringrazio per il lavoro sin qui svolto.  La decisione personale di lasciare l’incarico che gli era stata assegnato è stata condivisa con il suo partito di riferimento. Questa mattina (venerd’ 19 febbraio ndr) mi sono confrontata con i responsabili locali della Lega e nei prossimi giorni avrò un colloquio con i vertici regionali del partito per affrontare insieme la questione, fermo restando le prerogative del sindaco nella composizione della squadra di governo della città. Per quanto mi riguarda questa decisione non stravolge gli equilibri politici determinati dalle scelte degli orvietani. Il periodo storico che stiamo vivendo, il peggiore dal dopoguerra a oggi, ci impone tempi rapidi nella risoluzione di situazioni che non devono distogliere dai reali problemi e dobbiamo essere tutti quanto mai concentrati nell’affrontare l’emergenza sanitaria ancora in corso e dare risposte al tessuto economico e sociale della città duramente provato dalla crisi post Covid”.



Umbria arancione, nelle zone rosse sospesi laboratori scolastici e corsi di formazione solo a distanza. Amelia torna arancione

Alla luce di un andamento della curva dei contagi che non presenta ancora una stabilizzazione discendente, e nella volontà di ispirare l’azione amministrativa al principio di massima precauzione, nonché al fine di portare il periodo di osservazione dei fenomeni epidemiologici almeno a 21 giorni rispetto alle misure restrittive assunte, la Regione Umbria ha deciso di prolungare per una settimana le ordinanze n.16 del 12 febbraio e n. 14 del 6 febbraio che contengono misure valide sia per tutto il territorio regionale, sia alcune specifiche per la provincia di Perugia e San Venanzo.  Amelia, infatti, dal 19 febbraio non sarà più compresa nella così detta “zona rossa”.

“È necessario – afferma la presidente della Regione, Donatella Tesei – prolungare per una ulteriore settimana le ordinanze in scadenza il 21 febbraio, per poter valutare e apprezzare i risultati delle misure restrittive fin qui adottate. Capisco bene il sacrificio a cui sono chiamati gli umbri. Già da giovedì 18, dopo averne parlato in settimana anche con il ministro della Salute Speranza, ho inviato una seconda lettera al Governo per chiedere nuovamente che siano riconosciuti i ristori per le imprese e gli aiuti alle famiglie residenti delle zone in cui abbiamo applicato le misure maggiormente restrittive, in aggiunta a quanto già stanziato dalla Regione”.

L’ordinanza di proroga, decisa anche a seguito del parere del Comitato tecnico scientifico e sentito il ministro della Salute, contiene anche alcuni nuovi provvedimenti che nello specifico riguardano, per il territorio della provincia di Perugia e San Venanzo: la sospensione delle attività di laboratorio nelle scuole secondarie di secondo grado e nei corsi leFP (resta salva la possibilità per ogni ordine e grado di svolgere attività in presenza qualora sia necessario mantenere una relazione educativa con alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali) e l’obbligo di svolgimento in modalità telematica a distanza per i corsi di formazione pubblici e privati approvati o autorizzati dalla Regione Umbria e da Arpal. Infine, per quanto attiene alla caccia, considerato il ruolo di interesse pubblico che svolge l’attività venatoria in termini di controllo e abbattimento della fauna selvatica, nonché il fatto che la caccia di selezione si svolge in maniera individuale, è permesso, evitando assembramenti, lo spostamento al di fuori del proprio territorio comunale al fine di svolgere tale attività.

Il provvedimento sarà suscettibile di modifiche in ragione dell’eventuale mutamento delle condizioni epidemiologiche ad esito delle attività di sorveglianza e monitoraggio appositamente implementate.